Giordano Criscuolo

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    Giordano Criscuolo

    Giordano Criscuolo è un giovane scrittore campano (classe 1979, autore di tre romanzi, o meglio, di una trilogia di "Amore e Rock":
    Le parole che non scrivo, Come su un solco di Morrison Hotel e 1000 anni con Elide.
    Si tratta in realtà di tre storie indipendenti, che hanno però in comune la colonna sonora e la forza dei sentimenti.

    Le parole che non scrivo" si è classifictao primo al concorso Nazionale di Poesia e Narrativa "Il Simposio" e ha ottenuto un Premio Speciale per la sezione Narrativa Inedita al Premio Letterario di "Poesia Albori".

    Potete trovare altre informazioni su di lui sul suo sito ufficiale:
    * www.giordanocriscuolo.it/

    Le schede su Altrove:
    * Le parole che non scrivo - NB- è possibile leggere gratuitamente questo libro partecipando alla catena di lettura del Mondo Parallelo
    * Come su un solco di Morrison Hotel
    * 1000 anni con Elide

    Edited by La Vita Altrove - 17/9/2010, 09:19
     
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    Intervista a Giordano Criscuolo

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    Ecco finalmente la nostra prima intervista! Il colloquio si è svolto inizialmente su Facebook e poi via email. Giordano è stato estremamente gentile e ha risposto a tutte (ma proprio tutte!) le nostre estenuanti domande!


    ===============


    Innanzi tutto: ti va di farci una breve introduzione ai tuoi libri? Qual è il contesto in cui sono nati, cosa ti ha spinto a mettere nero su bianco queste storie?
    So che potrà sembrare assurdo ma non amo discutere dei miei romanzi, del resto quelle storie le ho scritte proprio per non parlarne. Frank Zappa diceva che parlare di musica è come ballare di architettura... beh, credo che lo stesso discorso valga per i libri.
    "Le parole che non scrivo", il primo romanzo della "Trilogia d'amore e chitarre distorte", è nato dall'esigenza personale di sputare fuori le dolci e terribili sensazioni di un amore adolescenziale che, a 22 anni ancora portavo dentro. In quelle pagine c'è qualcosa del mio passato.

    Ppotremmo dire che queste storie siano autoreferenziali - non hanno bisogno di una presentazione, di tanti giri di parole. Eppure ci sono molte persone a cui il tuo romanzo non è piaciuto, non pensi che forse servirebbe un "disclaimer"?

    Quello di piacere a un sacco di gente è un problema che non mi sono mai posto. L'arte nasce prima di tutto come esigenza personale: sfornare un prodotto che piaccia a tutti può interessare ai tipi del Mulino Bianco non agli scrittori, ai musicisti, ai pittori, agli scultori, ecc. Del resto credo che meccanismi del genere siano perversi e nuocciano alla salute. Durante il concertone del 1° Maggio a Roma del 2009, i fans di Vasco Rossi hanno fischiato gli Afterhours e la PFM. Che a me "fischino" i fans di Moccia, sinceramente, importa pochissimo. Anzi, forse è proprio quello che cerco e che sicuramente cercano i miei lettori e la loro ben definita personalità. Io non venderò mai un milione di copie, lo so e mi sta bene così.

    Nella tua mente quindi hai già un “lettore tipo”... Chi è?

    Grazie a MySpace sono riuscito a far leggere i miei romanzi a circa 2000 persone e grazie a Facebook sono quotidianamente in contatto con alcuni di loro. Beh, non potrei desiderare di meglio. Sono fantastici, quasi tutti rockettari (ma non sempre) e usano spesso le parolacce; molti di loro suonano in una band, si ubriacano il sabato sera e quando ci incontriamo in chat sembriamo amici di vecchia data; leggono un sacco di libri, hanno sulle palle Gigi d'Alessio e i Take That (ma ancora suonano 'sti tizi? Boh...), vanno ai concerti, organizzano presentazioni di libri e mi invitano e mi fanno ubriacare. Ma soprattutto amano. L'amore è la cosa più Rock del mondo (e i rockettari - ma non ditelo in giro - sono i romantici per eccellenza).

    Su questo mi trovi assolutamente d'accordo. Non voglio generalizzare, ma spesso c'è realmente una profondità diversa. A cosa pensi sia dovuto?

    Nella letteratura i grandi romantici sono stati dipinti spesso come rivoluzionari scapigliati e attualmente chi lo è di più di coloro che hanno ancora la voglia di ascoltare del buon Rock And Roll? Il Rock non ha ancora perso (e non credo succederà) la sua buona carica rivoluzionaria...

    Stai forse incitando torme di ragazzini a continuare a credere nella musica come arma di distruzione di massa? :D

    Esattamente il contrario: la musica come arma di costruzione di massa.

    Una cosa a cui a dire il vero hai già risposto, ma che vorrei riproporre. i temi che tratti sono molto adolescenziali, illusioni "da teenager", sogni e poesie generalmente rimangono al liceo, così come le cover band. Manuel invece è un po' avanti con l'età... È una scelta voluta o "una svista"?

    I protagonisti dei miei tre romanzi (Le Parole Che Non Scrivo, Come Su Un Solco Di Morrison Hotel e 1000 Anni Con Elide), pur avendo sempre un'età che va dai 24 ai 28 anni, si muovono e agiscono come degli adolescenti. Ovviamente lo scrittore sono io e loro, burattini vivi, fanno ciò che sussurro dall'alto della mia "torre eburnea". Si tratta di romanzi, di prodotti artistici: non possiamo chiedere a Zio Paperone di rinchiudersi definitivamente in una pensione per vecchietti e rinunciare alle sue spericolate avventure. Zio Paperone se ne frega della sua età. Del resto, come cantava anche Guccini, gli eroi son sempre giovani e belli.

    Quanto di te c'è nei sogni di questi adolescenti cresciuti?

    Non bisogna mai smettere di sognare: i sogni dei protagonisti sono i miei e viceversa. Tutta la vita è un inseguimento costante dei sogni, dal più piccolo (comprare un pacco di chewingum, per esempio) al più grande. Poi c'è chi crede di non averne, ma questo è un altro discorso.

    E tu, sei ancora un sognatore?

    Sono un sognatore in tutte le sue accezioni: sogno mondi fantastici guardando un vecchio cartoon della Disney, sogno di realizzare i miei progetti impegnandomi al massimo, sogno guardando un cielo di notte.

    Toffolo prendeva in giro le sue adolescenti dicendo che "credevano ancora ai cantanti", tu hai smesso di credere nel potere della musica, o è ancora una via di salvezza e redenzione?

    Qualche tempo fa ho visto un bellissimo servizio su Pierpaolo Capovilla (leader de Il Teatro Degli Orrori). A un certo punto affermava convinto che la musica salverà il mondo. Per me l'arte lo ha già salvato un miliardo di volte: sempre a pezzi, tutti i giorni. Solo che ne siamo talmente assuefatti che non ce ne accorgiamo.

    Realtà e illusione, sogni e veglia. Quanto conta non realizzare i propri sogni? Vale la pena rischiare?

    Certo che si, bisogna lottare con tutte le proprie forze per realizzare i sogni, non possiamo rischiare di non averci nemmeno tentato. Ecco, questo è il vero rischio: restare immobili.

    Quando ho letto il tuo libro ho pensato con amarezza che il gioco non era valso la candela. Manuel, volendo "concretizzare" il suo ideale, l'ha banalizzato, perché Lei non era all'altezza dell'idea che lui aveva creato intorno alla sua figura. Eppure, nonostante le paranoie, ha deciso di provare davvero. Tu? Cosa mi dici di questo?

    Mi ricollego alla risposta di sopra: Manuel non sarebbe mai restato lì a guardare, questa storia doveva finire, in qualunque modo - positivo o negativo - ma doveva finire. Ancora non credo che Manuel, concretizzandolo, abbia banalizzato il suo ideale, semmai è il contrario: il suo ideale, concretizzandosi, si è scoperto banale.

    Come “incontri” i tuoi personaggi, come li riconosci?

    Beh, è semplice. Chiudo gli occhi e quando intravedo a mo' di trip un po' di gente che beve, dice parolacce, ascolta Rock e si innamora mi dico: "ecco, questi sono loro". Ovviamente facciò un po' di selezione. Gli antipatici, per esempio, li scarto o me li conservo per farli morire un domani in un improbabile thriller sanguinoso e sanguinario. Eh, gli scrittori devono essere anche cattivissimi a volte...

    Mi sembra giusto! Ma non rischi che i personaggi “buoni” finiscano per assomigliarsi troppo? E quanto assomigliano a te, o al tuo ideale di te stesso?

    Ripeto, trattandosi di una Trilogia i personaggi dei diversi romanzi possono essere visti come un unico protagonista fotografato in periodi diversi della sua vita. Ovviamente, analizzandoli da un punto di vista empatico, ci si accorge che sono tutti diversi, non si spiegherebbe perché alcuni lettori si affezionano più a Tizio piuttosto che a Caio (ps. amo Tizio e Caio). Non ho ideali di me stesso (ho i sogni di me stesso, ma è diverso) e ognuno dei miei protagonisti somiglia tantissimo a una parte di me.

    Quando ti metti a scrivere, quindi, non hai già chiaro in mente quello che succederà, ma sono i personaggi a scriversi le loro storie. La finzione narrativa regge fin tanto che non viene messa in discussione dalla realtà?

    Quando scrivo un romanzo non so mai cosa succederà alla pagina successiva, sono un semplice lettore che si chiede continuamente: come andrà a finire? Sono i personaggi a dirigermi: Manuel, Cristiano, Giostrammer, Elide, per esempio. Anzi, diciamolo pure, fanno davvero cosa vogliono. Io li assecondo, divertendomi o piangendo per le cose che accadono e, di conseguenza, non so mai quando inizia e quando finisce la finzione narrativa.

    Vorresti farci credere che a volte anche tu rimani sorpreso dalla piega che prende una storia?

    Posso dirti solo che ho pianto come un bambino quando è morto XXXXX (non dirò mai il nome perché rovinerei di molto il romanzo. E non dico nemmeno il titolo del romanzo, ovviamente...). E anche quando Cristiano ha scritto l'ultima lettera a Giovanni. Ripeto: fanno che cazzo vogliono questi qua. Alla fine io sono solo un "umile narratore delle loro storie scapigliate".

    Come hai scoperto questa tua vena di narratore?

    E' stato tutto naturale. L'arte non è mai né una scoperta e né un invenzione, è un qualcosa che portiamo dentro da sempre e che poi, all'improvviso, sale a galla.

    Quindi è più una vocazione, che una scelta.... Non hai seguito corsi di scrittura o altro, ne deduco. Allora devi leggere molto. Fammi qualche nome!

    I corsi di scrittura sono una presa per il culo. Per lo scrittore equivalgono a una scuola di respiro (c'è bisogno di una scuola per saperlo fare?) ma oggi come oggi ci si inventa di tutto per racimolare qualche spicciolo... Romanzi come Frankenstein, Cristo si è Fermato a Eboli, La Svastica sul Sole, Il Sentiero dei Nidi di Ragno, Il Monaco e autori come Edgar Alla Poe, Charles Bukowski, Italo Svevo e Iginio Ugo Tarchetti sono tra le cose più bella che la vita abbia potuto donarmi.

    Più su noto un titolo dei Verdena. Volevo affrontare dopo questo argomento, ma già che ci siamo.... Parliamo un po' di musica.
    Anni '90, Italia: cosa salvi? A parte Agnelli, Godano e Ferretti, intendo ;)

    Negli anni 90 De Andrè ha pubblicato uno dei più grandi dischi di tutti i tempi: Anime Salve. Battiato ci ha cantato La Cura, Guccini ci ha cantato Cirano. Ci sarebbe da riflettere un po', rovistare tra le vecchie "cassette" e mettere in ordine i ricordi. Comunque qualcosa di bello, negli anni 90, è uscito anche dallo stivale.

    Rock e pop, una distinzione molto netta, ma davvero nella vita reale è così?
    No. Si tratta di un espediente letterario che tale deve restare. Le distinzioni si fanno per gioco, solo gli idioti le fanno sul serio.

    Concludo inserendo l'ultimo spunto. Sparami 5 gruppi fondamentali per te [potrei indovinarli: Mothers of invention, Pearl Jam, Alice in Chains, Nirvana e Clash, ci ho preso?].
    E' dura farlo, ma se dovessi sparare 5 band per me fondamentali queste sarebbero gli Who (per me la più grand rock band di tutti i tempi), gli Afterhours (mi hanno dato troppo per non metterli in lista), i Nirvana (loro mi hanno iniziato...), Rino Gaetano (non metterlo tra i 5 mi darebbe immensi rimorsi) e... boh, come quinta band mi lascio aperte un altra decina di possibilità così non mi sporco del tutto la coscienza (guardo i gruppi da te citati e già sto male per averli lasciati fuori...). Che domandone, ora si che mi hai fatto sudare..

    Ti concedo tutto lo spazio che vuoi, riprova
    Così va meglio. Dunque chiudendo gli occhi mi danzano avanti questi nomi: Velvet Underground, The Doors, The Clash, Ramones, The Cure, Pearl Jam, Smashing Pumpkins (per me "Mellon Collie and the Infinite Sadness" è forse il disco più bello degli anni 90), Metallica, Iron Maiden, Helloween, Manowar, led Zeppelin, Deep Purple, David Bowie, Lou Reed, Bob Dylan, Bush, Ac/Dc, Aerosmith e in Italia Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Pierangelo Bertoli, Giorgio Gaber, Franco Battiato, CCCP, Marlene Kuntz, Verdena, i primi Litfiba, Paolo Conte, 24 Grana, Baustelle, Il Teattro Degli Orrori, Eugenio Bennato.
    Se io oggi sono così è colpa loro, non prendetevela con me.



    SPOILER (click to view)
    Raccolta da Yelena a Giugno 2010
    qui potete leggere la versione integrale e non editata, chiedete il permesso per visualizzarla


    Edited by Yelena‚ - 17/9/2010, 08:56
     
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  3. §°Bedelia°§
     
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    splendida intervista splendida intervistatrice e splendido intervistatoooo!!!!

    mi stavo giusto guardando intorno alla ricerca di nuovi libri da aggiungere al mio elenco di future letture e la personalità di Giordano mi ha affascinata, non posso farmelo sfuggire!

    Ottimo lavoro Yele!!! grazie!
     
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    Se ti interessa, anzi se vi interessa, sul nostro gemello c'è la possibilità di mettersi in coda per la catena di lettura di questo libro!
    Ecco il link!
     
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    Penso proprio che lo leggerò...
     
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    Ho letto il primo libro con la catena di lettura del PT/AS/MP/quel che è adesso ed ere eccezionalmente poetico, anche se a non molti piace il genere. Oggi ho ordinato gli altri due, vediamo se son alla altezza del primo. ^_^
     
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5 replies since 1/9/2010, 09:27   394 views
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