Cristina Contilli

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    Ti copio quanto scrissi a suo tempo riguardo Parigi era solo uno sfondo, perché queste obiezioni sono state anche le mie. Nella discussione su mondo parallelo Cristina risponde ad alcuni dei miei dubbi... Ad altri ha risposto qui, anche se sono semplicemente arrivata a capire che purtroppo il suo stile e il suo modo di vedere i romanzi non fanno proprio per me.
    SPOILER (click to view)
    Parigi era solo uno sfondo?
    Parigi non è nemmeno uno sfondo, Parigi non c'è, se non nel titolo. La Storia, quella con la S maiuscola, non c'è nemmeno, potrebbe essere un incontro fra due persone qualunque in un momento qualunque.
    Incontro, poi. Nemmeno la storia con la s minuscola c'è. Non approfondisci minimamente i personaggi, non ti curi di dare informazioni di alcun tipo (lo lasci fare all'introduzione), non ci sono emozioni, sguardi, sensazioni. I dialoghi sono incomprensibili, per quale motivo questi due che si incontrano dopo anni in una città straniera iniziano a parlare dle più e del meno senza mostrare nemmeno un po' di sorpresa?
    Non c'è contesto e non c'è testo.
    Parli tanto di difendere la storia dell'ottocento, parli di questi due personaggi come li conocessi di persona (nel forum, intendo) e nel libro non c'è ombra alcuna ne dell'una né degli altri. Che senso ha rifarsi a due personaggi realmente esistiti se non gli si dà consistenza? Se non li fai agire, pensare? Avevi mille elementi: Parigi, l'esilio, la Storia, la Politica... è tutto vagamente accennato...
    Forse pensi che i tuoi lettori debbano avere una conoscenza, seppure sommaria, dei due personaggi minori che tratti: ma è inverosimile. Pur studiando bene l'epoca sono due frammenti, due schegge, micro storie che è impossibile approfondire per caso. Quindi a te (e non all'introduzione) spettava il compito di presentarli, mostrarli, contestualizzarli, dargli una parvenza di realtà, di ambientazione.
    Tu hai solo supposto una storia d'amore e ci hai narrato una banale e inverosimile storia di sesso, estrapolandola da TUTTO quello che avviene intorno, rendendola quindi incomprensibile e insufficiente.

    CITAZIONE (juliette1804 @ 5/11/2009, 12:32)
    Questo libro appartiene al genere della biografia romanzata che è uno dei possibili sottogeneri del romanzo storico

    Ecco, per dire. Secondo me non c'è né la biografia né tanto meno il romanzo e men che meno la storia.

    CITAZIONE (juliette1804 @ 5/11/2009, 18:24)
    Ho cercato di usare un italiano intermedio tra quello che si usava all'epoca e quello che si usa oggi, per italiano dell'epoca intendo però quello dei documenti privati, tipo le lettere, non quello delle opere letterarie che si avvaleva sicuramente di un registro linguistico più ricercato... per es. nell'edizione dell'epistolario leopardiano pubblicata dalla bollati boringhieri c'è una lettera di lei che scrive a leopardi che se lui non ha nulla in contrario lo andrà a prendere alla tale ora per andare insieme nel salotto di una sua amica... la Parra a Pisa era una donna un po' discussa perché aveva avuto una relazione con un patriota greco, tanto che il marito che era molto più grande di lui, quando morì, stabilì che l'educazione dei figli che avevano avuto era affidata congiuntamente a lei e ai suoi parenti e lei andò in tribunale per ottenere che fosse affidata solo a lei... se vuoi saperne di più comunque ti consiglio di consultare la biografia della Parra che viene citata in fondo al mio romanzo e qualche libro sul periodo trascorso da Leopardi a Pisa...

    Queste cose perché non le dici nel libro invece che nel forum, scusa?? Se uno si legge il libro senza introduzione che ci capisce di quello che dici?



    postato originariamente qui, dove potete trovare le repliche dell'autrice a questo e altri dubbi sollevati dei lettori.

     
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14 replies since 1/10/2010, 09:33   540 views
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