Cristina Contilli

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    Autrice molto prolifica e conosciuta nel panorama degli scrittori esordienti italiani, conosciuta grazie alle catene di lettura del Mondo Parallelo, ecco quello che dice di sè:
    Cristina Contilli è nata a Camerino nel 1977, nel 2001 si è laureata in lettere e nel 2006 ha concluso il dottorato di ricerca in italianistica, discutendo una tesi su Silvio Pellico, autore a cui ha dedicato i libri “Le passioni di Silvio Pellico: amicizia, amore e scrittura nella vita di un poeta dell’800” (Torino, Carta e Penna, 2006), “Dalla prigionia nello Spielberg al ritorno alla vita” (Viareggio, Giovane Holden, 2008, Morning Star, 2010, Lulu.com, 2010), “Un amore mai dimenticato: Silvio Pellico e Cristina Archinto Trivulzio” (scritto in collaborazione con la romanziera genovese Laura Gay, Lulu.com, 2010). Ha scritto inoltre diversi historical romance che raccontano le vicende del conte e ufficiale della marina francese Alain De Savoia-Soissons e di sua moglie, la marchesina Juliette De Sade. Ha tradotto in inglese le prime 5 puntate della saga di Alain e Juliette oltre alle biografie romanzate: “Gli amori della contessa Giulia” (“The countess Julia and her lovers”, Italianromances-Lulu.com, 2010) e “La contessa rivoluzionaria” (“In love and in exile”, Italianromances-Lulu.com, 2010), tutti in vendita su amazon.com. Dal giugno 2010 è iscritta all’Ordine dei giornalisti del Veneto e lavora come free lance.


    * Gli amori della Contessa Giulia
    * Parigi era solo uno sfondo


    Catene di lettura:

    *Parigi era solo uno sfondo
    *Gli amori della Contessa Giulia
    *Il duello

    Edited by Yelena‚ - 25/10/2010, 09:44
     
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    Intervista a Cristina Contilli
    Come abbiamo già detto, Cristina è un'autrice molto prolifica. Dal basso delle nostre letture (solo due libri su una dozzina), abbiamo cercato di interrogare questa giovane scrittrice sui suoi metodi e sui suoi studi. Buona lettura!

    Che dici, per cominciare ti va di spiegare brevemente le tue ricerche bibliografiche?

    Quando ho scritto la mia biografia romanzata, quella di Silvio Pellico partivo da una base bibliografica solida e anche piuttosto ampia perché su Pellico ho fatto la tesi di dottorato, poi, per romanzi successivi è stato più impegnativo selezionare la bibliografia, perché mi è capitato di leggere un libro, trovare un ritratto, essere colpita da un riferimento in una lettera di qualche personaggio del passato e di partire da lì per cercare del materiale…
    C’è stato poi anche un cambio di metodo, dovuto alla scoperta della funzione libri di google che permette di scaricare in pdf sia testi ormai liberi dal diritto d’autore sia sostanziose anteprime di volumi di saggistica, mentre prima di solito localizzavo i libri che mi servivano e poi andavo al prestito interbibliotecario e li richiedevo…
    I primi 3 romanzi che ho scritto, infatti, hanno una bibliografia, costituita solo da libri, reperiti con questa modalità, soprattutto durante il periodo del dottorato attraverso il prestito interbibliotecario dell’università e quindi “Parigi era solo uno sfondo”, “Il duello” e “Le passioni di Silvio Pellico” sono nati così tra il 2002 e il 2007.
    Poi, a partire da “Amore e rivoluzione”, invece, ho cominciato a cercare notizie storiche anche su internet, anche partendo da siti “base” come wikipedia… per base intendo non per addetti ai lavori… per es. la scheda biografica di Pellico su wikipedia è sostanzialmente corretta, ma non molto dettagliata e credo che sia così perché deve contenere informazioni semplici, essenziali e scritte in modo accessibile a tutti…
    Certo, girando su internet, se uno conosce bene il periodo storico e l’argomento, diventa più facile capire l’attendibilità dei vari siti consultati, altrimenti io cerco di usare un criterio di tipo filologico, cioè capire da dove è stata presa un’informazione e come è stata poi riportata in altri siti… a volte raccolgo anche gossip dell’epoca che per un romanzo può essere utile, ma che magari in un saggio sarebbe accantonato o vagliato criticamente… a me, però, per capire come era un personaggio nella vita non solo pubblica, ma anche privata, tornano utili anche articoli di giornali dell’epoca, stralci di lettere personali, etc.
    Le scene erotiche che a volte possono piacere ad alcuni lettori e spiazzare altri sono anche quelle frutto di letture, per es. di romanzi erotici pubblicati nell’epoca in cui è ambientato il romanzo e se ne trovo mi baso molto anche su riferimenti e allusioni presenti negli epistolari dei personaggi coinvolti… per es. per Il duello mi sono basata sulle lettere di Pietro Borsieri e Giovanni Berchet a Costanza Arconati… mentre per la saga di Alain e Juliette, mi sono basata più che altro sui romanzi erotici dell’epoca sia quelli scritti dalla stessa Juliette sia quelli di altri autori a lei contemporanei come per es. De Musset…
    Ecco qua… spero possa bastare…

    Questa cosa del gossip mi incuriosisce parecchio. Come hai trovato questo tipo di informazioni? E come hai verificato che fossero gossip d'annata e non illazioni campate in aria inventate da qualche studioso di un paio di secoli posteriore? C'è differenza nel modo di trattarle?
    Il gossip esisteva anche in passato… per es. che due personaggi erano amanti lo possiamo sapere non solo se sono rimaste le loro lettere che lo testimoniano (come per es. nel caso delle lettere di Foscolo alle sue numerose amanti), ma anche attraverso le lettere di persone che frequentavano l’uno o l’altro e fanno delle allusioni più o meno esplicite…
    Oppure si possono trovare articoli dell’epoca, per es. lo scandalo Giuseppina Raimondi / Giuseppe Garibaldi finì sui quotidiani dell’epoca e girando su google libri a me è persino venuto fuori un articolo di un periodico inglese che parlava dello scandalo matrimoniale di Garibaldi…
    Un es. di pettegolezzo a posteriori è invece quello sulla presunta omosessualità del generale napoleonico Gaspard Gorgaud che secondo qualche studioso moderno era geloso della contessa Albine De Montholon amante di Napoleone all’isola di Sant’Elena perché era lui ad essere innamorato non ricambiato di Napoleone… le note iniziali o finali servono proprio a questo: a spiegare al lettore cosa uno ha trovato e dove ha preso le notizie, un po’ come sto facendo io adesso con te… adesso sto andando a memoria quando scrivo un libro metto di solito link o riferimenti a libri ed articoli…

    Cosa ti spinge ad indagare sulla vita di un determinato personaggio? E a costruire le tue fantasie su questa base storica?
    Cosa è che ti muove a non inventare di sana pianta ma allo stesso modo a non scrivere una semplice biografia?

    Penso che un romanzo sia un testo fruibile per un numero maggiore di lettori e poi in fondo scrivo (o cerco di scrivere) quello che mi piacerebbe leggere da lettrice… e io sono una lettrice di romanzi storici in tutte le possibili varianti dal rosa alla biografia romanzata fino al travel time… Penso anche che in un romanzo ci sia un margine maggiore di libertà per l’autore rispetto ad una biografia tradizionale e poi mi piacciono autrici come Melania Mazzucco, Maria Rosa Cutrufelli, Elisabetta Rasy, Tracy Chevalier, etc. che si muovono al confine tra biografia e romanzo e quindi mi inserisco in questo filone…
    Il personaggio lo scelgo in base ai miei interessi storici: sono, infatti, un’appassionata del Risorgimento italiano e della storia francese dell’800.

    E com'è nata questa tua passione, se posso chiedere? Parli di una tesi di dottorato, quindi....
    Sì, ho fatto come tesi di dottorato l’edizione critica delle lettere ancora inedite scritte da Silvio Pellico dopo l’uscita dal carcere fino alla morte, quindi, nel periodo 1830-1853.
    Ho iniziato il dottorato in italianistica nel 2002 , ho discusso la mia tesi il primo marzo 2006 presso l’Università di Macerata… la storia del Risorgimento però l’ho sempre trovata molto “avventurosa”…

    I tuoi insegnanti di storia hanno letto i tuoi romanzi? cosa ne pensano?
    Il tutor della mia tesi di dottorato non so se l’abbia letti oppure no, io personalmente non gliel’ho mai dati… ha letto, credo, solo alcune mie pubblicazioni di saggistica, uscite tra il 2006 e il 2007 con Carta e Penna di Torino, perché ce l’hanno nella biblioteca del dipartimento dove ho svolto il dottorato…

    Le scene esplicite di sesso sono numerose, c'è dietro un motivo preciso?
    Le scene di sesso sono funzionali alle storie che racconto (o almeno io vorrei che avessero questo scopo… per es. ne Gli amori della contessa Giulia, Giulia è rimasta incinta di Theo, ha perso il bambino e non vuole più ripetere questa brutta esperienza, perciò, quando si innamora di Ferdinand, è necessario che lui vinca i suoi timori e l’aiuti a lasciarsi andare senza però forzarla… ecco questo aspetto mi sembrava in un romanzo storico dove l’amore ha un peso decisivo nelle scelte dei vari personaggi non secondario, ma essenziale… ed è per questo che nel libro ci sono scene esplicite tra Giulia e Ferdinand)


    Quali sono i libri o in che modalità ti sei avvicinata ed appassionata al contesto storico del risorgimento?
    Mi sono appassionata all’epoca della scuola quindi partendo da quello che leggevo nei libri di testo, ma anche dagli stralci di libri di memorie e romanzi dell’epoca che mi sono stati letti o che ho letto per mia iniziativa…

    Una volta che hai trovato un personaggio che ti interessa, come ti muovi di preciso?
    Come ti dicevo per i primi personaggi che ho “usato” (nel senso positivo del termine) per i miei romanzi avevo la fortuna di aver già letto e consultato epistolari, libri di memorie, vecchie ed. delle loro opere, etc. e quindi mi sono trovata avvantaggiata… quando ho iniziato a cambiare personaggi e contesto storico ho dovuto ricominciare da capo il percorso di documentazione e quindi qualche difficoltà in più l’ho avuta… di solito parto da due cose opposte: un saggio o una biografia e dei siti internet accessibili a tutti e semplici da consultare tipo wikipedia o i siti di storia ad uso degli studenti delle scuole superiori (se ne trovano su internet, anche di abb. dettagliati) e metto a confronto le informazioni che trovo nell’una e nell’altra fonte… poi l’opac sbn per vedere se c’è qualche altro libro sull’argomento e google libri per scaricare le vecchie edizioni in pdf…

    In che modo sei arrivata a pubblicare i tuoi romanzi?
    Ho pubblicato sia con case ed. sia con ass. culturali sia con pod… dipende da come valuto il mio romanzo (magari un testo che mi convince, ma non del tutto, lo metto su lulu.com e poi vedo il commento dei lettori), ma anche da chi trovo interessato a pubblicarlo…

    Ad alcuni lettori i tuoi libri sono piaciuti molto, ad altri (come sai, tipo me) no. A cosa pensi sia dovuto? Cosa pensi che piaccia e cosa credi manchi?
    Sì, ho notato anch’io che a parte “Dalla prigionia nello Spielberg al ritorno alla vita” che è più una biografia che un romanzo e che è davvero documentatissimo (per ogni scena vengono spiegate le fonti usate… praticamente la bibliografia iniziale corrisponde ad un terzo del libro o quasi) gli altri libri più romanzati e più anche “discutibili” come comportamenti dei personaggi hanno diviso i lettori…
    Forse a qualcuno non abituato a leggere rosa storici (dove le scene erotiche vengono inserite tranquillamente dalle autrici) le scene erotiche sono sembrate troppo esplicite, anche considerando che sono riferite a personaggi storici reali… per di più io uso più i dialoghi che le descrizioni per rendere personalità e stati d’animo dei vari personaggi e questa scelta stilistica può piacere, ma anche non piacere…

    Pensi che il fatto che ad alcuni lettori non piaci è dato solo dalle scene di sesso e d'amore, quindi?
    Come ti dicevo penso che io ho due pregi o difetti a seconda dei punti di vista: non ho difficoltà a scrivere scene erotiche (cosa che magari a qualche altra scrittrice potrebbe imbarazzare) e riesco a trasformare lettere e libri di memorie del passato in dialoghi tra i personaggi dei miei libri… però la mia è una narrazione molto raccontata dove spesso i personaggi spiegano attraverso i dialoghi cosa pensano e cosa vogliono fare, di descrizioni o di azione non ce n’è molta e quindi questo per alcuni lettori può essere un difetto…

    Quando scrivi hai in mente già un lettore tipo?
    Quando ho iniziato a scrivere non sapevo che tipo di lettori avrei avuto… adesso, se mi devo basare sul riscontro di anobii.com, direi che i miei lettori in media sono donne dai 20 ai 40 anni…

    Inoltre mi sembra di capire che sei una scrittrice davvero prolifica.... quanto scrivi? e quando?
    Lavoro da casa al pc.. ho fatto il praticantato come giornalista tra il 2008 e il 2009, recensendo libri per una rivista on line di Padova, per cui praticamente io gli inviavo via e-mail gli articoli e quindi non sono mai stata fisicamente in redazione…
    Per i lavori di traduzione più o meno è lo stesso… di solito vengo contattata via e-mail, ricevo il file e faccio un preventivo… quindi lavorando da casa ho la possibilità di gestire con molta libertà di orari il mio lavoro e tra un articolo e una traduzione infilo anche la stesura dei miei romanzi…

    E invece, quanto e quando leggi (e cosa)?
    Per quanto riguarda la lettura, i libri che devo recensire per literary preferisco leggerli a casa nel mio studio perché mi concentro di più, gli altri libri spesso me li porto in borsetta e li tiro fuori quando devo affrontare qualche fila in banca, in posta, dal medico, dalla parrucchiera, etc.
    Leggo soprattutto romanzi storici e biografie, ma anche fantasy e libri di poesia… non amo molto invece gialli e horror…



    SPOILER (click to view)
    intervista raccolta da yelena nel luglio 2010.
    qui trovate il testo integrale delle email.


    Edited by Yelena‚ - 13/10/2010, 21:26
     
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    Ecco... l'avevo persa.
    Commento, da lettrice di una sola opera, la sola cosa che mi ha colpito e che mi porta a pensare che non ci sia storia tra di noi...

    CITAZIONE
    --- Giulia è rimasta incinta di Theo, ha perso il bambino e non vuole più ripetere questa brutta esperienza, perciò, quando si innamora di Ferdinand, è necessario che lui vinca i suoi timori e l’aiuti a lasciarsi andare senza però forzarla… ecco questo aspetto mi sembrava in un romanzo storico dove l’amore ha un peso decisivo nelle scelte dei vari personaggi non secondario, ma essenziale… ed è per questo che nel libro ci sono scene esplicite tra Giulia e Ferdinand

    Personalmente di tutti questi conflitti interiori, come lettrice estranea ai fatti, non avevo compreso nulla.
    Non mi viene detto e, probabilmente, non sono abbastanza sensibile per arrivarci da sola.

    Per il resto è solo una questione di gusti personali... non mi piace lo stile solo dialoghi, ho necessità fisica di descrizioni e di una buona dose di affabulazione da parte dello scrittore e la parte piccante mi pare scialba e poco coinvolgente, per gli stessi motivi di cui sopra.

    Questo non mi impedirà di leggere altro, ma almeno sarò preparata.
     
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  4. juliette1804
     
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    Non metto la scena erotica tra Giulia e Ferdinand perché è piuttosto esplicita, però, questo pezzo del romanzo che si trova alcuni capitoli prima di quella scena, spiega bene (credo!!!) la situazione di Giulia:

    “Più passa il tempo e più mi convinco che le uniche cose che non si possono comprare sono l’amore e la libertà...” Aveva detto Theodore al fratello Maximilan che viveva anche lui in esilio a Torino da dieci anni e lavorava lo stesso come medico, ma in ambito civile.
    “Ti sbagli, Theo, la libertà, a volte, si può comprare al prezzo di equilibri e compromessi politici… l’unica cosa che non si può davvero comprare è l’amore…”
    “Io non stavo pensando alla libertà politica degli stati, ma alla libertà individuale…”
    “Non puoi dire che Giulia non ti lasci libero…”
    “Mi lascia anche troppo libero, come se ormai le interessasse poco di me…”
    “Ti sbagli, Theo, io credo semplicemente che Giulia non voglia più soffrire per causa tua.”
    “Non è colpa mia se ha perduto nostro figlio durante la guerra in Crimea, le condizioni di vita in guerra sono per forza più dure e disagiate ed io, anche se sono un medico, purtroppo non ho potuto fare molto per aiutarla, però, sono passati quattro anni da quell’episodio e Giulia non può farmela ancora pagare per un fatto, accaduto quattro anni fa…”
    “Perché dici che Giulia te la sta facendo ancora pagare?”
    “Perché Giulia non vuole più avere figli, ma ormai io ho più di quarant’anni e Giulia ne ha trentatré e, se lei resta ferma nella sua convinzione, tra qualche anno sarà tardi per ripensarci e tornare indietro…”
    “E allora cosa pensi di fare?”
    “Non mi sembrerebbe giusto metterla incinta contro la sua volontà, quindi, non posso fare altro che accettare per ora la sua decisione, sperando che in futuro cambi idea…”


    Poi, magari, è detto in modo sintetico e senza molte descrizioni o spiegazioni da parte mia, però, non è che non venga detto, tanto che l'ha compreso anche chi ha recensito il libro in traduzione inglese:

    Julia does not take her marriage vows lightly, but the one thing Theo wants, she will never be prepared to give again. Maybe it is time to move on, but can she trust the handsome journalist whose words say one thing but actions may mean something else? Ferdinand falls in love with Julia, and though he is reluctant to comprise her integrity and her safety, he cannot bear to be without her. Julia makes her decision and now must live with the repercussions and the opportunities that that choice affords her.

    http://coffeetimeromance.com/BookReviews/t...nacontilli.html
     
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    Viene detto, ma è il gossip di due uomini che parlano dei sentimenti e delle aspettative di una donna... e si sa quanto ne capiscano di solito.
    Se fosse stata lei ad introdurre la cosa, forse ci avrei dato più peso.
    Ma, come già detto, io amo l'affabulazione... quindi con uno stile telegrafico come il tuo mi sento molto, ma molto frustrata.
     
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  6. juliette1804
     
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    D'acccordo l'affabulazione non è il mio forte... su questo sono d'accordo!!! Però Giulia va a trovare Ferdinand in albergo, si lascia baciare da lui, poi, si blocca e scappa... perché ha paura di far soffrire il marito, tradendolo, ma anche perché ha paura di quello che potrebbe accadere tra lei e Ferdinand...


    Giulia sentiva che il suo matrimonio era in bilico e così in parte per curiosità, in parte sperando che in una conversazione a tu per tu, Ferdinand gli avrebbe rivelato qualcosa in più del proprio passato, era andata presso l’albergo di Torino, dove lui alloggiava.
    Quando aveva bussato alla porta della stanza di Ferdinand, Giulia si era chiesta se stesse facendo la cosa giusta oppure no, ma aveva avuto poco tempo per riflettere, perché Ferdinand, dopo aver chiesto: “Chi è?” Appena aveva saputo che si trattava di lei, si era alzato dallo scrittoio, dove stava ultimando la stesura di un articolo ed era andato ad aprirle.
    Giulia, per allentare la tensione, che le chiudeva lo stomaco, invece di guardare negli occhi Ferdinand, aveva iniziato a fissare prima il pavimento della sua camera e poi i mobili in legno scuro che la caratterizzavano, senza volerlo il suo sguardo era scivolato sul letto che si trovava al centro della stanza e per un istante Giulia aveva pensato che si sarebbe addormentata volentieri al caldo sotto le coperte, stretta tra le braccia di Ferdinand, ma sapeva anche che già l’avrebbe ammesso difficilmente di fronte a se stessa… figurarsi se era pronta ad ammetterlo di fronte a lui!
    A distoglierla da quella immagine era giunta la voce di Ferdinand che, riportandola alla realtà, le aveva detto: “Dal giornale mi hanno fatto sapere che devo rientrare in Inghilterra, ma, prima di partire, avevo bisogno di dirti che mi sono innamorato di te, da quella mattina di due anni fa in cui per sbaglio sono entrato nella stanza in cui ti stavi cambiando la divisa da infermiera…”
    “Ma io sono sposata…”
    “Lo so ed è per questo che è un bene che io debba partire…”
    “Io credevo che tu volessi incontrarmi per dirmi qualcos’altro…”
    “Non penserai ancora a quello che mi hai detto qualche sera fa, che secondo te sarei una spia al servizio del governo inglese?”
    “Sì, purtroppo ci penso, perché vorrei capire chi sei veramente, altrimenti come posso fidarmi di te?”
    “E’ vero, Giulia, gli inglesi hanno mandato qualcuno a sorvegliare Garibaldi, ma non sono io quella persona, te lo giuro sulla casa dei miei genitori in Ungheria che ho lasciato più di dieci anni fa e in cui un giorno spero di poter tornare.”
    “Scusami, lo so che a volte sono insopportabile, ma non è facile vivere in un paese che non è il tuo, circondata da esuli di varie nazionalità coinvolti in cospirazioni e rivolte che non si sa mai come andranno a finire…”
    “Posso capirti, Giulia, ma sappi sempre che di me ti puoi fidare…”
    “Perché dovrei fidarmi di qualcuno che prima dice di amarmi e poi mi spiega che sta per tornare in Inghilterra…”
    “Perché non starò lontano a lungo da Torino e, quando tornerò, se tu accetterai, ti porterò con me in Inghilterra.”
    “E Theo?”
    “Sei tu che devi parlare con tuo marito e spiegargli quali sono i tuoi sentimenti e cosa desideri fare, non posso affrontarlo io al posto tuo…”
    “Theo sta passando un periodo difficile, perché ha scoperto che il nuovo addetto militare dell’ambasciata austriaca a Torino è l’ufficiale che durante la battaglia di Vilagos gli ha sparato, nonostante fosse già a terra ferito, dicendogli che quella era la punizione per i disertori… una persona simile meritava di essere punita, non di avere una promozione e invece…”
    “Mi dispiace per tuo marito, Giulia, ma la battaglia di Vilagos è del 1849 e, se tuo marito non riesce a superare i traumi del passato, tu non puoi fare nulla per aiutarlo…”
    “Ma se lo lascio da solo, starà anche peggio…”
    “Io devo tornare per qualche mese in Inghilterra, quindi, tu hai tutto il tempo per riflettere e per parlare con Theodore… solo, prima di partire, io vorrei stringerti almeno una volta tra le mie braccia…”
    “E’ meglio di no… se accadesse qualcosa tra noi adesso, prima che io abbia avuto la possibilità di parlare con Theo, non sarebbe giusto…”
    “Ma sono mesi, Giulia, che io non riesco a togliermi dalla testa la tua immagine, l’immagine di quella mattina in cui ti stavi cambiando la divisa da infermiera e indossavi soltanto la biancheria intima…”
    “Se tu quella mattina non fossi entrato, dove non saresti dovuto entrare, adesso non penseresti a me più spogliata che vestita!”
    “Nell’ospedale da campo non c’era mica scritto che quella era una stanza riservata e poi quell’errore mi ha regalato una piacevole visione…”
    “Mi hai messo in imbarazzo quella mattina e stai facendo di tutto per mettermi a disagio anche adesso… per favore, Ferdinand, smettila con questo gioco… lo sappiamo tutti e due che io sono sposata e che tra noi è meglio che non accada nulla…”
    “Ma se tu mi vieni a trovare da sola e sali nella mia camera d’albergo, io cosa dovrei pensare? Che almeno un po’ di interesse per me ce l’hai…”
    “Mi interessi come persona, visto che si dice che hai combattuto persino nell’esercito turco e poi, nonostante tutte le tue professioni di innocenza, non sono mica tanto sicura che tu non sia davvero una spia dei servi segreti inglesi… magari mi stai corteggiando solo per ottenere delle informazioni per il tuo lavoro…”
    “Ma se ti dico e ti ripeto che non sono una spia, Giulia, possibile che tu proprio non riesca a fidarti di me?! Eppure io finora sono stato sincero con te…”
    “Forse…”
    “Ma lo sai che sei proprio tremenda… conquistare la tua fiducia è più faticoso che superare le mura di una città assediata!”
    “Perché?”
    “Perché hai innalzato delle mura di difesa intorno a te, come se avessi paura di fare qualcosa che potrebbe far soffrire tuo marito, ma non puoi mica restare accanto a lui solo per affetto e compassione…”
    “Questo lascialo decidere a me… sono io che mi sono presa un impegno, sposandolo… tu sei libero e puoi corteggiare chi vuoi, ma io non sono libera come te…”
    “Ma se ti separassi legalmente da Theodore, potresti tornare libera… io ti porterei a Londra con me Giulia e non mi importerebbe nulla se qualcuno avesse da ridire sulla mia scelta… Sono tredici anni che sono stato costretto a lasciare l’Ungheria e mi sono stancato di viaggiare da un paese all’altro come reporter di guerra…sempre da solo, senza avere mai una donna da cui tornare…”
    Quando Ferdinand l’aveva baciata Giulia aveva ricambiato quel gesto, aprendo le labbra e lasciando che i loro respiri si mescolassero, ma, poi, si era staccata da lui e dopo avergli detto: “Non posso, mi dispiace…”
    era fuggita via… dall’albergo, dove alloggiava Ferdinand e dalla possibilità di lasciarsi andare tra le sue braccia….
     
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    E' quello che racconti fuori dal contesto (interviste, commenti, altro) che mi fornisce un quadro più dettagliato, non i pezzi riportati dal racconto.
    Se la prima volta non ho colto quanto doveva essere evidente, ad un a rilettura posso farlo perché aggiungi informazioni... ma non cambia la mia opinione.

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    Ti copio quanto scrissi a suo tempo riguardo Parigi era solo uno sfondo, perché queste obiezioni sono state anche le mie. Nella discussione su mondo parallelo Cristina risponde ad alcuni dei miei dubbi... Ad altri ha risposto qui, anche se sono semplicemente arrivata a capire che purtroppo il suo stile e il suo modo di vedere i romanzi non fanno proprio per me.
    SPOILER (click to view)
    Parigi era solo uno sfondo?
    Parigi non è nemmeno uno sfondo, Parigi non c'è, se non nel titolo. La Storia, quella con la S maiuscola, non c'è nemmeno, potrebbe essere un incontro fra due persone qualunque in un momento qualunque.
    Incontro, poi. Nemmeno la storia con la s minuscola c'è. Non approfondisci minimamente i personaggi, non ti curi di dare informazioni di alcun tipo (lo lasci fare all'introduzione), non ci sono emozioni, sguardi, sensazioni. I dialoghi sono incomprensibili, per quale motivo questi due che si incontrano dopo anni in una città straniera iniziano a parlare dle più e del meno senza mostrare nemmeno un po' di sorpresa?
    Non c'è contesto e non c'è testo.
    Parli tanto di difendere la storia dell'ottocento, parli di questi due personaggi come li conocessi di persona (nel forum, intendo) e nel libro non c'è ombra alcuna ne dell'una né degli altri. Che senso ha rifarsi a due personaggi realmente esistiti se non gli si dà consistenza? Se non li fai agire, pensare? Avevi mille elementi: Parigi, l'esilio, la Storia, la Politica... è tutto vagamente accennato...
    Forse pensi che i tuoi lettori debbano avere una conoscenza, seppure sommaria, dei due personaggi minori che tratti: ma è inverosimile. Pur studiando bene l'epoca sono due frammenti, due schegge, micro storie che è impossibile approfondire per caso. Quindi a te (e non all'introduzione) spettava il compito di presentarli, mostrarli, contestualizzarli, dargli una parvenza di realtà, di ambientazione.
    Tu hai solo supposto una storia d'amore e ci hai narrato una banale e inverosimile storia di sesso, estrapolandola da TUTTO quello che avviene intorno, rendendola quindi incomprensibile e insufficiente.

    CITAZIONE (juliette1804 @ 5/11/2009, 12:32)
    Questo libro appartiene al genere della biografia romanzata che è uno dei possibili sottogeneri del romanzo storico

    Ecco, per dire. Secondo me non c'è né la biografia né tanto meno il romanzo e men che meno la storia.

    CITAZIONE (juliette1804 @ 5/11/2009, 18:24)
    Ho cercato di usare un italiano intermedio tra quello che si usava all'epoca e quello che si usa oggi, per italiano dell'epoca intendo però quello dei documenti privati, tipo le lettere, non quello delle opere letterarie che si avvaleva sicuramente di un registro linguistico più ricercato... per es. nell'edizione dell'epistolario leopardiano pubblicata dalla bollati boringhieri c'è una lettera di lei che scrive a leopardi che se lui non ha nulla in contrario lo andrà a prendere alla tale ora per andare insieme nel salotto di una sua amica... la Parra a Pisa era una donna un po' discussa perché aveva avuto una relazione con un patriota greco, tanto che il marito che era molto più grande di lui, quando morì, stabilì che l'educazione dei figli che avevano avuto era affidata congiuntamente a lei e ai suoi parenti e lei andò in tribunale per ottenere che fosse affidata solo a lei... se vuoi saperne di più comunque ti consiglio di consultare la biografia della Parra che viene citata in fondo al mio romanzo e qualche libro sul periodo trascorso da Leopardi a Pisa...

    Queste cose perché non le dici nel libro invece che nel forum, scusa?? Se uno si legge il libro senza introduzione che ci capisce di quello che dici?



    postato originariamente qui, dove potete trovare le repliche dell'autrice a questo e altri dubbi sollevati dei lettori.

     
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  9. juliette1804
     
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    Non so cosa dirvi, ragazze... io ho uno stile molto sintetico, a qualcuno piace, a qualcun altro no... però in generale non è che tra gli autori contemporanei a tutti i lettori piacciono gli stessi... quanto a Gli amori della contessa Giulia secondo me è più corposo e più maturo come romanzo rispetto a Parigi era solo uno sfondo... poi potete vedere anche i dsiversi commenti che hanno avuto i due libri su anobii.com... anche se resta fermo che io accettio tutte le critiche e tutte le opinioni che i lettori vogliono esprimere sui miei romanzi...
     
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    Allora, faccio per prima cosa un chiarimento tecnico: nelle interviste abbiamo più che altro tenuto d'occhio la diffusione e il tipo di trattamento riservato agli autori dalle case editrici, quindi anche se hai scritto un sacco di libri sei finita tra gli esordienti. Non si tratta di una divisione "quantitativa", quanto appunto di capillarità della diffusione del romanzo e trattamento ricevuto dagli editori. In questo senso sei "esordiente", per lo meno mi pare di aver capito. In ogni caso in realtà la suddivisione è labile e imprecisa, spero non sia un problema.

    Altro tema: vorrei sottolineare che le mie critiche ai tuoi romanzi sono critiche estremamente personali, quindi riferite a me e ai miei gusti, io non faccio recensioni perché so che i miei commenti valgono soltanto per me. Ti ringrazio ancora per l'infinita disponibilità che hai sempre dimostrato, sia nel rispondere all'intervista, che a questo dibattito e alle vecchie discussioni, ammiro davvero questa tua onestà intellettuale di metterti a spiegare i tuoi punti di vista con calma e senza prendertela anche di fronte ai commenti un po' acidi di chi, come me e taksya, non apprezza il tuo stile, e sono sicura che andando avanti magari non le metterai in pratica ma sicuramente terra in conto le nostre critiche.



    Attenzione: in questa discussione si era generato un off topic che, visto l'interesse generale, è stato spostato in una nuova discussione, a questo indirizzo.

    Vi preghiamo quindi di intervenire qui soltanto riguardo l'intervista, continuando il discorso sull'altra discussione,
    grazie mille!
     
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  11. juliette1804
     
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    Ero di passaggio per vedere se qualcun altro aveva lasciato commenti o domande alla mia intervista... comunque, se avete qualcos'altro da chiedere, io sono sempre disponibile... quanto alle descrizioni all'inizio non ne mettevo davvero nessuna o quasi, adesso continuo a privilgiare i dialoghi, ma credo di esere ad una fase intermedia... poi, se per descrizioni intendete due pagine dedicate a come è una stanza o un vestito, no, non è ciò che mi interessa raccontare nei miei libri... se per descrizioni intendete invece come sono fisicamente i protagonisti o quali sono i loro pensieri, allora, sì, sono aspetti che si possono migliorare o approfondire...
    quanto al fatto di essere autori esordienti io mi riferivo sl fatto che non mi considero tale per le traduzioni all'estero di quello che scrivo... e per il fatto che alcuni miei libri sono presenti anche su siti stranieri...
    Negli Stati Uniti il romance vende bene e visto che per un'autrice americana o inglese è difficile scrivere un rosa storico ambientato nel Risorgimento italiano e infatti è un'ambientazione piuttosto rara... facendo un po' di ricerche ho rintracciato finora solo la saga di Elaine Coffmann ambientata in questo periodo traducendo i miei rosa in inglese mi inserisco (o almeno ci provo) in un periodo storico poco trattato all'interno di un genere letterario però che ha un'ampia fetta di lettrici...
     
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    Beh, per me che non conosco il periodo, anche una descrizione di un abito o di un arredamento sarebbe un notevole aiuto.
    Non necessariamente due pagine... ma almeno un qualcosa che mi permetta di "vedere" quello che leggo.

    Poi... in un dialogo è carino sapere cosa prova chi parla, se si muove, se ha comportamenti che contrastano il tono delle parole... ci sono tante cose che possono arricchire un dialogo.
     
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  13. juliette1804
     
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    Faccio un esempio...

    PROLOGO

    Dalla rivoluzione del 1830 un vento di libertà spirava su Parigi e la repressione della rivolta del 1832 non era bastata a spegnere il fuoco che covava in salotti e riviste e che si esprimeva anche nella lotta delle donne per una maggiore autonomia e consapevolezza di loro stesse.
    Juliette era magra e abbastanza alta, con i capelli castani scuri e gli occhi dello stesso colore. Il suo limite, ma anche la sua fortuna era che aveva un seno piccolo e così, quando lo stile impero era passato di moda e tutti i suoi abiti fluttuanti, leggeri, colorati e con la vita alta erano andati a riempire un intero baule, lei aveva potuto evitare di indossare il corsetto e aveva continuato a sentirsi più libera nei movimenti e a non aver bisogno di una cameriera per spogliarsi la sera e vestirsi al mattino. Con gli anni la vita degli abiti si era progressivamente abbassata e le gonne avevano iniziato ad essere sempre più ampie e sempre più formate da strati sovrapposti e da impalcature nascoste, ma Juliette, abituata ad entrare ed uscire in modo veloce dagli abiti, seguendo la provocazione lanciata da George Sand, aveva cominciato ad indossare camicia e pantaloni e aveva assaporato la libertà che avevano gli uomini nel camminare… solo quando andava in Inghilterra dai parenti del marito si rimetteva degli abiti femminili, anche se si rifiutava di cedere al corsetto, ma, pur avendo un vitino stretto e due seni piccoli, doveva quasi trattenere il respiro per entrare nei corpetti di certi abiti.
    Suo marito Alain era alto e robusto, da giovane aveva avuto in testa una massa di riccioli neri che adesso erano diventati bianchi, ma rimaneva un uomo dal carattere impetuoso e la promozione a vice-ammiraglio che aveva avuto tre anni prima, anche se era un giusto riconoscimento per cinquant’anni di carriera in marina, non lo aveva comunque fatto diventare un pacato ex ufficiale in congedo. Anche se aveva lasciato il servizio, Alain continuava, infatti, a collaborare con il ministero della marina come consulente esterno, esperto in traffici illegali e tre anni prima aveva addirittura contribuito alla cattura di una nave negriera.
    Nick Lindsay era un giovane pittore inglese, giunto da poco a Parigi. Il suo primo impatto con la pittura francese e le sue tendenze l’aveva avuto nelle stanze del Salon del 1834 e lì aveva conosciuto Valerie, o meglio si era trovato ad ascoltare una conversazione, piuttosto vivace, tra Valerie e suo marito, il pittore Charles Quesnet.
    Anche se aveva quarantasette anni, Valerie era ancora una donna affascinante e così Nick ne era rimasto colpito e si era chiesto come mai il marito avesse scelto un’altra donna per il suo quadro, intitolato “Liberté”. Valerie, aveva, infatti, dei capelli neri lunghi e lucenti e un viso dai tratti regolari, ma possedeva anche un seno abbondante e un corpo morbido, ma non troppo formoso. Grazie alle discussioni accese che si erano scatenate al Salon, relative a quel quadro, Nick e Valerie si erano conosciuti e, dopo la sua separazione da Charles, Valerie era diventata la modella e musa di Nick.
    Dopo sei mesi di passione, Nick, però, aveva deciso di rientrare in Inghilterra per aprire un proprio studio come pittore e senza preoccuparsi troppo non solo della reazione di Valerie, ma anche delle conseguenze della propria scelta, aveva lasciato Parigi.
    Dopo la partenza di Nick, Valerie aveva iniziato, però, ad avere dei momenti di scoraggiamento, in cui temeva che avrebbe fatto la fine di sua madre: una famosa cortigiana parigina, morta ancora giovane, dopo essere stata abbandonata dal suo ultimo amante.
    Avrebbe voluto confidarsi con Juliette che conosceva da quando lei aveva sedici anni e Juliette ne aveva appena dodici, ma Charles, il suo ex marito, era il fratello maggiore di Juliette e Valerie era convinta che tra lei e il fratello Juliette si sarebbe schierata dalla parte di Charles e non dalla sua.
    D’altra parte tornare dal suo ex marito le sembrava troppo umiliante, anche se lei e Charles erano stati sposati per quasi vent’anni e probabilmente il legame tra loro non si era ancora spezzato del tutto.

    Qui i vestiti sono importanti perché raccontano la storia di Juliette, però, poi, non è che nel resto del romanzo ogni volta che lei appare, descrivo come è vestita...

    Con questo... è una mia scelta stilistica, può piacere o no...
     
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    Vero ed è un bene che la maggior parte dei lettori faccia parte degli ammiratori e non dei detrattori.

    Considera che di tuo ho letto, fino ad ora, un libro solo... che non è detto sia rappresentativo in maniera globale del tuo modo di scrivere.

    Per ora, posso dire che non mi ha dato soddisfazione leggerlo...
     
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  15. juliette1804
     
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    Questo è un invito per te e per gli altri a dare un'occhiata al'anteprima dei miei ultimi romanzi:

    www.ebookingdom.net/wp/category/e-booklet/

    Ho fatti diversi esperimenti in questi ultimi mesi, libri a 4 mani, narrazione in prima persona alternata a quella in terza, ho scritto persino un romanzo epistolare ad ambientazione risorgimentale...
     
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14 replies since 1/10/2010, 09:33   540 views
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