Cristina Contilli

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. juliette1804
     
    .

    User deleted


    D'acccordo l'affabulazione non è il mio forte... su questo sono d'accordo!!! Però Giulia va a trovare Ferdinand in albergo, si lascia baciare da lui, poi, si blocca e scappa... perché ha paura di far soffrire il marito, tradendolo, ma anche perché ha paura di quello che potrebbe accadere tra lei e Ferdinand...


    Giulia sentiva che il suo matrimonio era in bilico e così in parte per curiosità, in parte sperando che in una conversazione a tu per tu, Ferdinand gli avrebbe rivelato qualcosa in più del proprio passato, era andata presso l’albergo di Torino, dove lui alloggiava.
    Quando aveva bussato alla porta della stanza di Ferdinand, Giulia si era chiesta se stesse facendo la cosa giusta oppure no, ma aveva avuto poco tempo per riflettere, perché Ferdinand, dopo aver chiesto: “Chi è?” Appena aveva saputo che si trattava di lei, si era alzato dallo scrittoio, dove stava ultimando la stesura di un articolo ed era andato ad aprirle.
    Giulia, per allentare la tensione, che le chiudeva lo stomaco, invece di guardare negli occhi Ferdinand, aveva iniziato a fissare prima il pavimento della sua camera e poi i mobili in legno scuro che la caratterizzavano, senza volerlo il suo sguardo era scivolato sul letto che si trovava al centro della stanza e per un istante Giulia aveva pensato che si sarebbe addormentata volentieri al caldo sotto le coperte, stretta tra le braccia di Ferdinand, ma sapeva anche che già l’avrebbe ammesso difficilmente di fronte a se stessa… figurarsi se era pronta ad ammetterlo di fronte a lui!
    A distoglierla da quella immagine era giunta la voce di Ferdinand che, riportandola alla realtà, le aveva detto: “Dal giornale mi hanno fatto sapere che devo rientrare in Inghilterra, ma, prima di partire, avevo bisogno di dirti che mi sono innamorato di te, da quella mattina di due anni fa in cui per sbaglio sono entrato nella stanza in cui ti stavi cambiando la divisa da infermiera…”
    “Ma io sono sposata…”
    “Lo so ed è per questo che è un bene che io debba partire…”
    “Io credevo che tu volessi incontrarmi per dirmi qualcos’altro…”
    “Non penserai ancora a quello che mi hai detto qualche sera fa, che secondo te sarei una spia al servizio del governo inglese?”
    “Sì, purtroppo ci penso, perché vorrei capire chi sei veramente, altrimenti come posso fidarmi di te?”
    “E’ vero, Giulia, gli inglesi hanno mandato qualcuno a sorvegliare Garibaldi, ma non sono io quella persona, te lo giuro sulla casa dei miei genitori in Ungheria che ho lasciato più di dieci anni fa e in cui un giorno spero di poter tornare.”
    “Scusami, lo so che a volte sono insopportabile, ma non è facile vivere in un paese che non è il tuo, circondata da esuli di varie nazionalità coinvolti in cospirazioni e rivolte che non si sa mai come andranno a finire…”
    “Posso capirti, Giulia, ma sappi sempre che di me ti puoi fidare…”
    “Perché dovrei fidarmi di qualcuno che prima dice di amarmi e poi mi spiega che sta per tornare in Inghilterra…”
    “Perché non starò lontano a lungo da Torino e, quando tornerò, se tu accetterai, ti porterò con me in Inghilterra.”
    “E Theo?”
    “Sei tu che devi parlare con tuo marito e spiegargli quali sono i tuoi sentimenti e cosa desideri fare, non posso affrontarlo io al posto tuo…”
    “Theo sta passando un periodo difficile, perché ha scoperto che il nuovo addetto militare dell’ambasciata austriaca a Torino è l’ufficiale che durante la battaglia di Vilagos gli ha sparato, nonostante fosse già a terra ferito, dicendogli che quella era la punizione per i disertori… una persona simile meritava di essere punita, non di avere una promozione e invece…”
    “Mi dispiace per tuo marito, Giulia, ma la battaglia di Vilagos è del 1849 e, se tuo marito non riesce a superare i traumi del passato, tu non puoi fare nulla per aiutarlo…”
    “Ma se lo lascio da solo, starà anche peggio…”
    “Io devo tornare per qualche mese in Inghilterra, quindi, tu hai tutto il tempo per riflettere e per parlare con Theodore… solo, prima di partire, io vorrei stringerti almeno una volta tra le mie braccia…”
    “E’ meglio di no… se accadesse qualcosa tra noi adesso, prima che io abbia avuto la possibilità di parlare con Theo, non sarebbe giusto…”
    “Ma sono mesi, Giulia, che io non riesco a togliermi dalla testa la tua immagine, l’immagine di quella mattina in cui ti stavi cambiando la divisa da infermiera e indossavi soltanto la biancheria intima…”
    “Se tu quella mattina non fossi entrato, dove non saresti dovuto entrare, adesso non penseresti a me più spogliata che vestita!”
    “Nell’ospedale da campo non c’era mica scritto che quella era una stanza riservata e poi quell’errore mi ha regalato una piacevole visione…”
    “Mi hai messo in imbarazzo quella mattina e stai facendo di tutto per mettermi a disagio anche adesso… per favore, Ferdinand, smettila con questo gioco… lo sappiamo tutti e due che io sono sposata e che tra noi è meglio che non accada nulla…”
    “Ma se tu mi vieni a trovare da sola e sali nella mia camera d’albergo, io cosa dovrei pensare? Che almeno un po’ di interesse per me ce l’hai…”
    “Mi interessi come persona, visto che si dice che hai combattuto persino nell’esercito turco e poi, nonostante tutte le tue professioni di innocenza, non sono mica tanto sicura che tu non sia davvero una spia dei servi segreti inglesi… magari mi stai corteggiando solo per ottenere delle informazioni per il tuo lavoro…”
    “Ma se ti dico e ti ripeto che non sono una spia, Giulia, possibile che tu proprio non riesca a fidarti di me?! Eppure io finora sono stato sincero con te…”
    “Forse…”
    “Ma lo sai che sei proprio tremenda… conquistare la tua fiducia è più faticoso che superare le mura di una città assediata!”
    “Perché?”
    “Perché hai innalzato delle mura di difesa intorno a te, come se avessi paura di fare qualcosa che potrebbe far soffrire tuo marito, ma non puoi mica restare accanto a lui solo per affetto e compassione…”
    “Questo lascialo decidere a me… sono io che mi sono presa un impegno, sposandolo… tu sei libero e puoi corteggiare chi vuoi, ma io non sono libera come te…”
    “Ma se ti separassi legalmente da Theodore, potresti tornare libera… io ti porterei a Londra con me Giulia e non mi importerebbe nulla se qualcuno avesse da ridire sulla mia scelta… Sono tredici anni che sono stato costretto a lasciare l’Ungheria e mi sono stancato di viaggiare da un paese all’altro come reporter di guerra…sempre da solo, senza avere mai una donna da cui tornare…”
    Quando Ferdinand l’aveva baciata Giulia aveva ricambiato quel gesto, aprendo le labbra e lasciando che i loro respiri si mescolassero, ma, poi, si era staccata da lui e dopo avergli detto: “Non posso, mi dispiace…”
    era fuggita via… dall’albergo, dove alloggiava Ferdinand e dalla possibilità di lasciarsi andare tra le sue braccia….
     
    Top
    .
14 replies since 1/10/2010, 09:33   540 views
  Share  
.