Perchè un blog?

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  1. KooriNecros
     
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    Una domanda tremenda per tutti:
    Perchè un Blog? :??:
    Me lo son sempre domandato... Non è una domanda retorica nè ironica...

    Edited by Dente di leone‚ - 21/4/2010, 18:53
     
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    Sono anni che faccio la stessa domanda alle persone, ottengo sempre risposte simili, ma mai convincenti.
     
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  3. KooriNecros
     
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    Ma anche senza voler impostare discussioni critiche o meno... Poichè io non sono mai stato attratto dal blog, volevo comprendere a fondo il perchè e il come i nostri forumisti realizzano un blog...
    Poi io in primis ho visitato vari blog traendone spunti interessanti (dalle ricette del sushi al blog di canto del mio maestro...)...
     
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  4. TheGrandWazoo
     
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    cito a memoria la mia spiegazione presente sul mio blog , anche se le parole non sono le stesse il concetto e' lui :

    " Questo blog e' un taccuino di viaggio, il viaggio che faro' fra un po' , un viaggio fisico ma anche nella mente e nel mentre che la mente sente di cosa si pente, scrivo questi pensieri qui principalmente per me, pre-parazionen,
    fissare la parola scritta mi aiuta rileggendola a distanza ( anche di pochi secondi, minuti e/o/u ore)
    a rientrare in me visto che quando scrivo
    il turbinio di pensiero burrascoso e' cosi' rapido che non lascia spazio nella sua comprensione
    se non subito dopo che l'ho chiuso.

    C'e' il dèmone del pensiero e della scrittura che colpisce e pizzica e quando
    i suoi umori si sono assestati finalmente posso
    leggere e capire che cosa ho scritto e perche'. "

    Quindi in sostanza,
    scrivo per favorire una sorta di autoconoscenza
    perche' nel momento in cui immerso nel turbinio generale e disorganizzato dei pensieri non arrivo a nulla, invece forzandomi a pensare dentro un campo con uno spettro parecchio ristretto rispetto ai luoghi dove la mente
    si sollazzerebbe di voler vagar, riesco
    a mettere a fuoco meglio cosa sta succedendo.

    Ogni tanto con fare teatrale mi rivolgo a ipotetici lettori,
    li' si nutre la vanita' per combattere
    altri stati dell'essere che per ora
    percuotono le nottate senza sonno.

    A testimonianza della veridicita' di quello che ho appena descritto,
    si sappia che ho passato il link a qualcuno solo
    dopo un po' di tempo che ho iniziato a scrivere
    sotto l'effetto di :

    Notte


    Notte+tè+empio

    Nottetemp(i)o.
    Tant'e' che lo pseudonimo recuperato
    da un amico creativo che mi ha battezzato cosi'
    e' proprio

    Nait Sir C, cioe' " Notte signor C "
    in pratica nella solitudine di una notte
    piena di silenzio e silicio ( dentro i microprocessori e le micro-processioni del pensiero che vaga ma sempre tenuto a bada nel suo ristretto campo autoimposto ) mi do' la buonanotte da solo
    ma se rovesciate tale scrittura
    ottenete " C ris tian " .
    che' e' il nome di chi sono.
     
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    Questo discorso meriterebbe una discussione a parte, quindi può darsi che più tardi lo sposto.
    Comunque, io parlerò per me.
    Ho il blog dal 2004, e non ho mai preteso che diventasse uno strumento per far conoscere qualche mia dote nascosta al mondo. Ho sempre tenuto diari, ma li ho persi, o buttati, o lasciati da qualche parte. Inizialmente avere il blog mi costringeva in qualche modo a mantenere ordine. Mi divertivo a scrivere i pensieri allucinanti, in fondo non è che fossero mai stati comprensibili ad altri se non a me e alle persone che mi erano vicine. Mi piace in qualche modo pubblicare, sforzarmi di rendere criptico/non criptico quello che scrivo, utilizzare le immagini (sul diario non posso farlo), sfogliare facilmente, avere tutto quanto a portata di clic.
    Poi boh, forse c'è la "presuntuosità" dell'illudersi che ci siano delle persone a cui tieni che in qualche modo riescono a decifrare i tuoi pensieri, che leggano, controllano, ti seguano. Per lo meno per me questo è il blog.
    Farne una cosa privata non ha senso: dovrei scegliere chi autorizzare a vederlo, e mi sembra un po' obbligare qualcuno a interessarsi a me. invece sta lì, per me un esercizio di stile, per chi vuole un legame, per altri una curiosità, si sbirciano le foto, le stronzate. cerco di non mettere mai cose troppo comprensibili, tutto qui.
     
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  6. KooriNecros
     
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    Et voilà
     
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  7. Emeth
     
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    Perchè un blog?
    Perchè non sempre posso parlare solo con me stessa... cosa che poi faccio anche in un blog alla fine, ma in modo diverso...
    Io sono una persona molto riservata (per quanto giuliva e tanto espansiva), non amo parlare di me, porto mille maschere. Se ho a che fare con dei perfetti sconosciuti invece sono oin grado di mettere a nudo me stessa senza tralasciare nulla.
    Poi oltretutto io ho ben due blog... uno per parlare di tematiche legate all'Iniziazione ed all'Esoterismo, e l'altro tutto dedicato all'Arte... questo secondo (che con il tempo diventerà quello più importante, perchè più personale ed intimo) è il luogo che uso per esternare ciò che ho dentro attraverso poesie, scrittura, quadri, disegni...
    Alla fine ho creato questi spazi più per me che per altri. Sono fini a loro stessi, senza pretesa alcuna se non quella di essere ed esistere come io li ho designati nella mia mente.
     
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  8. lollone
     
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    Il blog lo ritenevo inutile fino a 2 ani fa ma... alla fine ti permette di parlare di cose interessanti a persone interessate alla fine. Ti permette di costruire dialoghi con la gente senza essere interrotto, e loro possono commentare dopo aver letto il post così si fanno un'idea migliore di quel che intendi dire rispetto ad un dialogo attivo. Piuttosto il grande difetto di questi blog è che molto spesso non sono poi così noti alla gente a meno che non li pubblicizzi perciò se hai aperto un blog per scambiare idee con qualcuno molte volte ti ritrovi a parlare da solo. Ad ogni modo c'è anche chi inserisce raccolte di foto o altro, comunque Facebook e gli altri social network li stanno pian piano uccidendo se volete la mia opinione....
     
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    No, penso di no. Ci sono molti modi per fare ALTRO. con facebook cazzeggi, su flickr metti le foto, sui forum costruisci un dialogo.
    il blog è uno spazio tuo, non in condivisione. è più facile aprirsi.

    condivido molto i vostri punti di vista, per il resto :)
     
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  10. TheGrandWazoo
     
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    I Know you Part II

    il Blog e' una siringa.

    Si - ringa, cioe' si usa il ring

    il ring come tappeto di combattimento
    e il ring come cerchio di comunicazione
    che parte da te, arriva agli altri e ritorna a te.

    Contro cosa si combatte ?
    Contro la mancanza di spazi fisici
    e soprattutto tecnico-organizzativi
    ( per lo piu' mancanze di tempo dovute ai ritmi sociali moderni )
    quindi ci si ri-taglia uno spazio.
    ri-taglia, tagliare nuovamente.
    Ci si spezzetta, ci si pesa e si fissa su internet
    il contenuto di queste analisi di pezzetti
    prima che diventino avariati.
    Tutti questi pezzetti, se non agiamo da pezzeNti
    cioe' facciamo i finti preziosi per farci richiedere
    dovrebbero dare una visione generale approssimativa ma piu' completa di quella che dovrebbe essere una visione d'insieme parziale
    e cafona
    del nostro pensare riflesso che si trasforma.
     
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    CITAZIONE (Anemone‚ @ 21/4/2010, 16:51)
    Questo discorso meriterebbe una discussione a parte, quindi può darsi che più tardi lo sposto.
    Comunque, io parlerò per me.
    Ho il blog dal 2004, e non ho mai preteso che diventasse uno strumento per far conoscere qualche mia dote nascosta al mondo. Ho sempre tenuto diari, ma li ho persi, o buttati, o lasciati da qualche parte. Inizialmente avere il blog mi costringeva in qualche modo a mantenere ordine. Mi divertivo a scrivere i pensieri allucinanti, in fondo non è che fossero mai stati comprensibili ad altri se non a me e alle persone che mi erano vicine. Mi piace in qualche modo pubblicare, sforzarmi di rendere criptico/non criptico quello che scrivo, utilizzare le immagini (sul diario non posso farlo), sfogliare facilmente, avere tutto quanto a portata di clic.
    Poi boh, forse c'è la "presuntuosità" dell'illudersi che ci siano delle persone a cui tieni che in qualche modo riescono a decifrare i tuoi pensieri, che leggano, controllano, ti seguano. Per lo meno per me questo è il blog.
    Farne una cosa privata non ha senso: dovrei scegliere chi autorizzare a vederlo, e mi sembra un po' obbligare qualcuno a interessarsi a me. invece sta lì, per me un esercizio di stile, per chi vuole un legame, per altri una curiosità, si sbirciano le foto, le stronzate. cerco di non mettere mai cose troppo comprensibili, tutto qui.

    Noto una certa contraddizione tra "non ho mai preteso che diventasse uno strumento per far conoscere qualche mia dote nascosta al mondo" e "forse c'è la "presuntuosità" dell'illudersi che ci siano delle persone a cui tieni che in qualche modo riescono a decifrare i tuoi pensieri".
    Posso chiedere di spiegare meglio i due concetti per capire se invece ho capito male io?

    Comunque, come ho sempre detto, il blog in sé posso anche capirlo quando ha un fine (ad esempio, un blog di informazioni/recensioni/guide e simili), ma quelli "personali" spesso, da quel che ho potuto vedere, vengono usati impropriamente. Nel senso, la gente li usa come diari. Ma io ho sempre saputo che i diari sono qualcosa di privato, invece i blog non solo sono pubblici, ma i blogger li sponsorizzano e "sperano" che qualcuno ci inciampi sopra (altra cosa, leggo spesso complimenti tra persone "bel blog" "sì, anche il tuo", cosa che non capisco). Quindi mi viene da chiedermi, il blog è puro esibizionismo? Oppure è pura pigrizia? (la gente vuole "rimanere in contatto con gli amici" e spera di "fare nuove amicizie" grazie a questo espediente) sperando che siano gli altri a venire da loro anziché essere loro a dover contattare la gente o ripetere ogni volta l'aneddoto o la scoperta artistico-culturale del momento.

    Poi va beh, lo ammetto, grande ostilità verso i blog l'ho maturata a causa dei soliti dodicenni che aprono questi blog insulsi che usano per lo più per sfogarsi (tipo "oggi alla prof di mate l'avrei strozzata" o "il mondo è uno schifo medito il suicidio") e sentirsi "importanti", cosa che mi rattrista (nel constatare che i ragazzini hanno un potere illimitato di internet e lo sfruttano per cavolate simili, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, cavolo). Quindi non so, ditemi voi.

    Concludo con una spassosa pagina internet per smorzare i toni (uhm, o forse acuire?), in inglese, qui.
     
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    CITAZIONE (absolute @ 22/4/2010, 12:54)
    Noto una certa contraddizione tra "non ho mai preteso che diventasse uno strumento per far conoscere qualche mia dote nascosta al mondo" e "forse c'è la "presuntuosità" dell'illudersi che ci siano delle persone a cui tieni che in qualche modo riescono a decifrare i tuoi pensieri".
    Posso chiedere di spiegare meglio i due concetti per capire se invece ho capito male io?

    Comunque, come ho sempre detto, il blog in sé posso anche capirlo quando ha un fine (ad esempio, un blog di informazioni/recensioni/guide e simili), ma quelli "personali" spesso, da quel che ho potuto vedere, vengono usati impropriamente. Nel senso, la gente li usa come diari. Ma io ho sempre saputo che i diari sono qualcosa di privato, invece i blog non solo sono pubblici, ma i blogger li sponsorizzano e "sperano" che qualcuno ci inciampi sopra (altra cosa, leggo spesso complimenti tra persone "bel blog" "sì, anche il tuo", cosa che non capisco). Quindi mi viene da chiedermi, il blog è puro esibizionismo? Oppure è pura pigrizia? (la gente vuole "rimanere in contatto con gli amici" e spera di "fare nuove amicizie" grazie a questo espediente) sperando che siano gli altri a venire da loro anziché essere loro a dover contattare la gente o ripetere ogni volta l'aneddoto o la scoperta artistico-culturale del momento.

    Poi va beh, lo ammetto, grande ostilità verso i blog l'ho maturata a causa dei soliti dodicenni che aprono questi blog insulsi che usano per lo più per sfogarsi (tipo "oggi alla prof di mate l'avrei strozzata" o "il mondo è uno schifo medito il suicidio") e sentirsi "importanti", cosa che mi rattrista (nel constatare che i ragazzini hanno un potere illimitato di internet e lo sfruttano per cavolate simili, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, cavolo). Quindi non so, ditemi voi.

    Concludo con una spassosa pagina internet per smorzare i toni (uhm, o forse acuire?), in inglese, qui.

    u parti dall'errato presupposto che mondo=persone a cui tengo.
    Niente di più distante. Il mondo è tutto il mondo, le persone a cui tengo sono tre, quattro, venti. Non miro a farmi pubblicità, ma a comunicare i miei pensieri a persone che in qualche modo sono affini a me. Se anche una persona che non conosco si riflette in quello che scrivo buon per lei, altrimenti non ho interesse che il blog venga letto. Non pretendo che il mio blog divenga una piattaforma di scambio di opinioni, non è un luogo dove confrontarsi col mondo quanto un modo per confrontarsi con se stessi. e mentre i diari essendo privati in qualche modo sono introspettivi, sapere che (forse) qualcuno leggerà ti spinge a cercare di fare quantomeno chiarezza nella tua testa [ciò non significa che poi questa chiarezza debba essere esposta in maniera comprensibile a tutti].
     
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    Allora faccio una doppia domanda. Se non scrivi per "il mondo", ma solo per le persone a cui tieni, perché scrivere una cosa accessibile a chiunque anziché parlare con le persone a cui tieni (mandar loro una mail, uscirci insieme, scrivere loro una lettera, telefonare loro, mandar loro un fax, segnali di fumo, teletext, etc.), pigrizia? Secondo me il blog non è il metodo migliore, ma vedo che tutti lo preferiscono.
    Seconda questione. Quindi tu dici che solo sapere che qualcuno dovrà leggere ciò che scrivi è uno stimolo per scrivere un diario in maniera accessibile a qualcuno (ma non tutti) diverso da te? In pratica è un'autoistigazione alla chiarezza? Teoria interessante, è la prima volta che la sento, se ho capito bene (o meno) potresti chiarirmi la cosa? Perché non si può fare lo stesso processo pensando lo stesso ma senza sapere che ciò dovrà essere letto effettivamente?
     
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  14. lollone
     
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    E' una cosa sia rivolta al mondo che rivolta alle persone a cui uno tiene, dato che esse fanno parte del mondo... comunque a parte i blog dei 12enni che sparlano delle prof o dei soliti metallari / emo / truzzi che siano ci sono alcuni blog interessanti che possono anche avere discorsi sensati e per quanto riguarda gli adolescenti parlano delle loro ansie e cercano conforto. Voglio dire... anche negli anni '60 avrebbero fatto lo stesso gli adolescenti se avessero avuto internet secondo me.
     
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    Il cercare conforto, come dice lollone, forse è la base della cosa. non nel senso che una persona si autocommiseri o si lagni, ma semplicemente è un modo per condividere e rivolgersi all'esterno.
    Non posso mandare un'email in CC/CCN a tutte le persone che conosco. D'altronde i discorsi sono anche abbastanza generici, non necessariamente indirizzati a qualcuno, non necessariamente hanno bisogno di una risposta. Mandando un messaggio diretto io in qualche modo obbligo l'altra persona a prestarmi attenzione, a dedicarmi il suo tempo, a rispondere. è molto invasivo. ovviamente se ho bisogno di un consiglio specifico e so già a chi rivolgermi è un altro discorso. con un blog si ferma solo chi ha voglia e tempo, senza implicazioni, e senta che l'autore si senta respinto in caso di mancata risposta.

    seconda questione: io scrivo sia graficamente che a livello lessicale e strutturale in maniera contorta. frasi sconnesse, senza capo nè coda, senza logica e senza pretese di rilettura. a volte però mi dispiace non avere la possibilità di reinterpretare i miei pensieri a distanza di tempo. sebbene sul blog cerco di non stravolgere il caos mentale che mi porta a certi deliri, in qualche modo per me è un esercizio per rendere semplice, stringato e quantomeno corretto quello che mi passa per la testa (se poi il significato rimane oscuro a chi non ha i debiti riferimenti, quello è un altro discorso).
     
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38 replies since 18/4/2010, 11:52   275 views
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