La tredicesima storia - Diane Setterfield

~ Libro del mese Giugno - Luglio 2010

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    Libro del mese Giugno - Luglio 2010


    Titolo La Tredicesima Storia
    Autore Diane Setterfield
    Anno 2007
    Link Ibs - o altro link www.ibs.it/code/9788804580461/sette...ima-storia.html
    9788804580461g

    ***** / *****

    CITAZIONE
    Trama da Ibs:
    Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall'oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta. La sua prevedibile esistenza viene sconvolta il giorno in cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, la incarica di scrivere la sua biografia ufficiale. Margaret parte alla volta dell'isolata magione dell'anziana autrice, nelle campagne dello Yorkshire, e rimane immediatamente stregata dalle vicende della singolare famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare... "La tredicesima storia" dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l'una nell'altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole.

    Questo è senza dubbio uno dei titoli migliori che abbia letto ultimamente: coinvolgente, appassionante, di una poesia che scalda il cuore... non potevo staccarmene... lo consiglio a chiunque ami leggere e scrivere.

    Edited by Yelena‚ - 10/12/2011, 17:20
     
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    Edited by taksya - 14/8/2023, 23:28
     
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    ottimo yele!
    sono curiosa di sapere la tua opinione in merito ^__^
     
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    Libro appena finito.
    Sono rimasta piuttosto delusa...
    Ho trovato un po' di anacronismi nella narrazione, cose piccole e grandi.
    I personaggi in genere li ho trovati un po' piatti.
    Le ultime pagine mi sono sembrate decisamente superflue.

    Scrivo nel dettaglio, in spoiler, così magari ne parliamo diffusamente!!!


    Allora, partiamo dalle piccole inconcruenze che ho trovato. Moltissime cose sono sciocchezze, normalissime per noi oggi, ma se spostate in una tenuta di campagna nel 1930, e presumibilmente fermatasi nel tempo da almeno 30 anni per via della gestione inesistente dei proprietari.....
    Ponendo che le gemelle siano nate intorno al 1920.

    ==============
    pag. 94
    "I familiari di John -the-dig erano sempre stati giardinieri a A. [...] il suo bisnonno [...] Alcuni li aveva potati [germogli di bosso lunghi pochi centimetri] , ricavandone siepi basse e spigolose, altri li aveva lasciati crescere incolti e, divenuti grandi abbastanza*, aveva preso le cesoie facendone tante sfere. [...] Non creava animali, né figure umane. I pavoni, i leoni, gli uomini in bicicletta a grandezza naturale che si vedevano in altri giardini non facevano per lui,"


    Ora, metti anche caso che John fosse nato intorno al 1870 (ha una settantina di anni negli anni '40, mi pare di capire), il suo bisnonno sarà, per essere ottimisti, nato intorno alla fine del 1700, non prima del 1800 comunque direi. La bicicletta è stata inventata in francia nella seconda metà del 1800.... (wiki).... vederne ne avrà probabilmente viste, ma prima che si diffondesse l'uso di modellare le piante a bicicletta......

    *ma quanto impiega una pianta di bosso a crescere?
    ===========

    p. 102 La carrozzina viene chiamata "bruuum" nel linguaggio gemellare. in quel periodo le gemelle hanno circa 13 anni, o sono più piccole.
    Bruuuum: è il rumore di un motore, chiaramente. L'associazione mi è sembrata decisamente azzardata.
    Un bambino di oggi potrebbe chiamare "bruuum" una carrozzina, ma negli anni '30 non credo si vedessero così tante automobili o mezzi a motore in un paesino sperduto nella campagna.... né ci viene dato a intendere nulla in tal senso.

    ==========

    p. 211 "Mancava una stanza. John dovette farsi forza per aprire la porta del bagno. [...] La tazza era un disastro. Il coperchio abbassato non riusciva a contenere il macello debordante che avrebbe dovuto occultare [...]"
    Mi pare piuttosto evidente che ci si riferisca a un bel wc contemporaneo. Non un pitale, un comunissimo vaso da notte, ma proprio un bel wc, magari in porcellana....

    CITAZIONE
    Nel 1885, Tommaso Twyford cambiò il corso della storia del bagno inventando la prima toletta intera. Il modello di Twyford era anche il primo costruito di porcellana, molto più facile da pulire che il legno precedente o modelli di metallo.

    fonte

    Quindi in teoria potrebbe non essere un errore ma se pensiamo che Charlie se n'è fregato abbastanza della gestione domestica, così come suo padre, ci risulta piuttosto difficile credere che una simile innovazione fosse presente nella dimora A.

    Oltretutto è lecito supporre che nella tenuta non ci fosse acqua corrente, visto che venne portata nelle case private solo nel 1900, per non parlare delle campagne, dove difficilmente arrivò prima della seconda guerra mondiale...

    Ma in realtà c'è, e già all'inizio degli anni '30!! Ebbene sì, John lascia il rubinetto del giardino aperto per l'ospite misterioso [364/365], dove sarebbe più logico aspettarsi un pozzo o una pompa [e per essere sicuri che si tratti di un rubinetto di acqua corrente ribadisce il fatto che lo "stringe"....]

    ============
    p. 266. La scala di John è palesemente una scala telescopica in metallo, come quelle che usiamo noi nei nostri giardini. Con tanto di sicurezza.
    negli anni 40. non ci viene dato alcun indizio sull'eventuale ammodernamento degli attrezzi da giardino, ma anche fosse successo, non credo che prima della guerra fossero diffuse e disponibili questo tipo di scale!!!
    ci si aspetterebbe di più una comunissima scala di legno a pioli!!!


    Ambrose dice che ci penserà sua nonna a curare le gemelle per un po'. In un paese così piccolo possibile che nessuno conosce quel ragazzino e sanno che è senza nonna? In fondo il dottore è lì ormai da diversi anni.

    Non si capisce bene, inoltre, quando Ambrose si sostituisce all'altra persona, per lo meno a me non è molto chiaro, ma forse mi sono persa questo passaggio!

    Inoltre pare che Hester abbia sui 25 anni, o meglio, questo è quello che pensa Margartet. peccato che sia evidente che ha una grandissima esperienza, specialmente nelle parti del diario. Com'è possibile che sia così giovane?

    Tutto questo amore per i libri dell'800, ma sembra che a parte jean eire, cime tempestose e un paio di altri libri non ne esistano altri....


    Alla luce del finale molte di queste "incongruenze" vengono spiegate, eppure spiazzano molto, il passaggio è brusco. Secondo me c'è un vuoto nel momento in cui la narratrice prende il posto di Adeline. E' ovvia la volontà di mascherare questa sostituzione, ma ciò non toglie che improvvisamente, quella che noi percepiamo come stessa persona diventa completamente diversa.
    Ad es. quando [p 252] crolla il soffitto scopriamo non solo che sa parlare, ma che è premurosa, gentile...], o anche il dottore, al funerale, è sorpreso di vederla parlare e comportarsi da persona intelligente, ma non sconvolto, sbigottito, come invece ci si sarebbe aspettato.
    nessuno si chiede come sia possibile che una ragazza come A. abbia imparato a parlare, leggere e comportarsi da signorina nell'arco di pochissimi mesi?!


    Di per sé la storia è scritta in maniera interessante, anche se ho trovato estremamente pesanti e poco utili i continui rimandi al presente, quelli che non aggiungono niente.
    Per quanto piacevole come personaggio, ho trovato la presenza di Aurelius del tutto superflua. Diciamo che nella mia percezione l'autirce ha voluto mettere un po' troppa carne al fuoco, creando un guazzabuglio irreale di personaggi un po' macchiette e situazioni inverosimili e grottesche.
    So che è un libro e non deve per forza essere verosimile e realistico, ma secondo la mia percezione, le carte vengono rimescolate in maniera poco chiara e un po' alla rinfusa, senza dare vere spiegazioni o fornire particolari rivelatori.
    Non si può dire che l'autrice abbia barato, perché gli indizi erano lì, ma per me troppo banali per voler realmente mandarci in quella direzione.
    Penso che la trama sia veramente forzata e iperbolica, riesce a catturare l'attenzione ma alla fine sembra che non vada a parare da nessuna parte.

    Insomma, ritengo questo libro ambizioso ma molto deludente.

    Edited by taksya - 14/8/2023, 23:28
     
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    mi dispiace che non ti sia piaciuto (sei la prima tra quelli che conosco che ne è rimasta delusa)... io l'ho trovato molto coinvolgente e i personaggi ben delineati... ma non è bello quello che è bello, ma bello ciò che piace^^
     
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    mi piacerebbe sapere nel dettaglio cosa ne pensi, se ti va di ribattere alle mie osservazioni....
     
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    eccomi^^
    ho visto solo ora che hai risposto al messaggio...
    che aggiungere, non saprei...
    visto che ormai l'ho letto quasi un anno fa, posso dire dettagliatamente poco, e non posso argomentare con asserzioni valide, come hai fatto tu: dalla mia ho solo le emozioni che ho provato quando l'ho letto, della bramosia ad ogni pagina, del formicolio agli occhi quando corri troppo veloce sulle parole, dell'esplosione di sensi quando si arriva al culmine della storia e all'intensità dei personaggi, e al rilascio quando vedi che i pezzi lentamente tornano al proprio posto per formare la parola "fine".
    per me è stato questo, in un vagone del treno che attraversava le alpi mentre tornavo verso casa...
    a distanza di tempo, ho solo questo da dire, mi dispiace^^
     
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  8. Kiby89
     
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    L'ho finito in quattro giorni (non vedevo l'ora di liberarmene!). All'inizio sembrava promettere bene, l'ho trovato abbastanza scorrevole e quando hanno cominciato ad alternarsi la storia presente e quella passata non ci son stati problemi. Anch'io come Yele trovo che ci siano delle imprecisioni sui dettagli storici e che l'autrice abbia messo troppa carne al fuoco.
    Fin dall'inizio ho sospettato che ci sarebbe stato un cambio d'identità fra le gemelle. Mi incuriosiva scoprire se avevo ragione o meno. Proseguendo nella lettura però mi sono accorta di quante cose inutili avesse buttato dentro, non so bene se con l'intenzione di creare suspance (cosa di cui l'autrice si è rivelata a dir poco incapace) o per allungare il romanzo. Ha voluto mettere nella storia tante di quelle vicende che secondo me ci è rimasta intrappolata dentro, non sapendo bene come liberarsi. Così ha scritto la parte finale, a mio parere un po' a casaccio, come se non vedesse l'ora di finirlo. Ha liquidato tutti i personaggi in pochi paragrafi.
    Ha sbagliato nel dare importanza a cose inutili o quasi (il secondo nome di Hester era Josephine; beh, vivevo tranquilla anche senza saperlo! Il gatto va a casa con lei, ma gli manca la brughiera, allora vanno in vacanza dal dottore... perchè me lo dici?! perchè?!?!?!) mentre volutamente o per sbaglio ha lasciato da parte le cose veramente importanti o almeno curiose: hanno mai ritrovato Charlie morto nel capanno? si è suicidato: come? (a me interessava saperlo) l'esistenza di Margaret tornerà a limitarsi ai libri e alla famiglia o cercherà di farsi una vita sociale? perchè è morto John-the-dig? era antipatico? (presto sarebbe morto di vecchiaia immagino).
    Non so, certe cose che avrei voluto sapere non mi sono state rivelate (o ero così annoiata da perdermele per strada).

    Aggiungo che dovrebbe esserci un limite al numero di volte che una persona può usare l'espressione "arte topiaria" in un romanzo.
     
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    Ahahaha, kiby
    sono contenta che hai letto questo libro solo perché così ci hai regalato questa splendida recensione :uah: :uah:
    Condivido in toto le tue osservazioni, anche secondo me all'inizio sembra promettere qualcosa di interessante, per poi "diluirsi" in un oceano di banalità e cose inconcludenti.
    .....mah!
     
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    Letto praticamente in due giorni (l'attesa nelle sale d'attesa influisce sempre positivamente sulle letture).
    Mi è piaciuto, nonostante tutte le incongruenze e le ovvietà presenti nel testo... anche se ho faticato a lasciarmi dietro un senso di stonato che mi ha, comunque, accompagnato fino alla fine.

    Il problema più grande, come faceva rilevare Yelena, è la mancata caratterizzazione del periodo storico.
    Lo stile è quello del classico romanzo ottocentesco, con quel tratto gotico che ti permette di giocare sul filo d'ombra che separa la realtà dalla ghoststory... ma l'ambientazione è comunque moderna, come molti dettagli fanno intuire.
    Si da per scontato che siamo adesso (banalmetne per colpa dei pantaloni indossati da Margareth o dalla sua macchina fotografica o dal servzio di catering), ma sembra che tutti siano nel passato, sia per i comportamenti che per le emozioni che lasciano trasparire... tutti sono sopra le righe, pur non affrontando mai il problema che li affligge, lasciandolo aleggiare attorno a loro in modo da rendere la loro esistenza sempre più misera... non chiedetemi perché, ma è un atteggiamento che ho sempre visto collegato alle eroine del secolo (due secoli ormai) scorso.

    Ma, una volta che decidi di ignorare il tarlo del quando siamo, allora ti trovi ad affrontare i luoghi comuni della vicenda... tutto molto romanzo d'appendice, tutto abbastana prevedibile ma, come è stato fatto notare, tutto talmente evidente davanti agli occhi del lettore che, quando gli vengono fatti notare i dettagli, si chiede perché li abbia ignorati... scordando il fatto che li ha ignorati perché era troppo evidenti e banali.

    Ma, se ti fai prendere dalla storia, riesci ad accantonare anche questo... e, alla fine, la storia ti prende. Sai dove andrai a finire e sai come, ti resta solo da scoprire con quali tempi ci arriverà anche la protagonista e quale sarà la folgorazione che le permetterà di vedere tutto il quadro.

    Quindi, nonostante tutto, non mi sento di dare alla storia meno di quattro stellette... forse solo perché ero nell'animo giusto per apprezzare la storia e per lasciare in disparte i (sempre troppi) dettagli stridenti.

    4/5 (8/10)

    CITAZIONE (Kiby89 @ 16/8/2010, 13:33) 
    hanno mai ritrovato Charlie morto nel capanno? si è suicidato: come? (a me interessava saperlo)

    Si è sparato... lo dicono che il colpo di fucile gli ha portato via mezza faccia.
    CITAZIONE (Kiby89 @ 16/8/2010, 13:33) 
    l'esistenza di Margaret tornerà a limitarsi ai libri e alla famiglia o cercherà di farsi una vita sociale?

    Probabilmente l'invito del dottore nasconde qualche interesse in più, cosa che permetterà poi al gatto di non sentire più la mancanza della brughiera...
    CITAZIONE (Kiby89 @ 16/8/2010, 13:33) 
    perchè è morto John-the-dig? era antipatico? (presto sarebbe morto di vecchiaia immagino).

    Per lo stesso motivo per cui gli avevano distrutto le siepi... aveva detto arte topiaria una volta di troppo...
     
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    civettina curiosa

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    Aaallora, finito stamattina!
    Che dire, l'ho divorato, e mi è piaciuto... Stavo giusto pensando a quante stelline dargli che leggendo i vostri commenti mi avete un po' scombussolata xD
    Ad ogni modo cito assolutamente Kiby con
    CITAZIONE
    Aggiungo che dovrebbe esserci un limite al numero di volte che una persona può usare l'espressione "arte topiaria" in un romanzo.

    Non sai quanto l'ho pensato durante la lettura!!! =D ahahahahah

    Devo dire la verità: il romanzo si fa leggere, e anche bene. All'inizio (e per le prime centinaia di pagine) mi ricordava un po' qualcosa di Zafon... Sia chiaro, non l'ambientazione in sé per sé, ma piuttosto alcuni motivi ricorrenti... Per quanto riguarda il quando, devo ammettere di essermi posta il problema di quando era ambientato solo perchè ricordavo di aver letto qualcosa in proposito qua sul forum, altrimenti probabilmente lo avrei scambiato per un romanzo ambientato quasi al giorno d'oggi. In effetti se così non è alcune cose non tornano...
    Quando leggo qualcosa che mi prende tanto come un romanzo del genere sono sempre portata a volare alto sul numero di stelline, ma magari ci penserò un altro po' XD
     
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