Elio: "Volevo vincesse il principe, sarebbe esplosa la rivolta"

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    Elio: "Volevo vincesse il principe, sarebbe esplosa la rivolta"

    23 febbraio 2010
    Correva l’anno 1996. Dopo la crisi del primo governo Berlusconi era arrivato Dini. Le elezioni del 21 aprile avrebbero visto la vittoria di Romano Prodi. L’Italia sapeva di correre dei pericoli, ma non era spacciata. E ancora ignorava parole come "escort", manovre oscure chiamate "lodo". E la corruzione montante, che oggi è normale amministrazione. Quattordici anni fa il Festival di Sanremo vide l’exploit di Elio e le Storie tese. La mitica band milanese si aggiudicò il secondo posto cantando La terra dei cachi. Oggi il secondo posto va invece a Emanuele Filiberto e Pupo. Elio se la ride. Amaramente. "Nella mia vita non avrei mai pensato che avrei condiviso la stessa sorte del nipote del Re".

    Per usare le parole della Clerici, il "popolo sovrano" ha incoronato l’erede dei Savoia. Uno scandalo?

    Uno scandalo evitato: io speravo vincesse lui. Così esplodeva un casino. Invece il Festival si conferma medio e non si espone fino in fondo.

    Gli orchestrali però si sono ribellati: Italia amore mio non avrà vinto ma ha provocato la rivolta...

    Per forza. Anche se la cosa davvero triste è che il principe fosse più intonato di Pupo. Noi Elii abbiamo notato però che la più brava quest’anno è stata Nilla Pizzi. Ci credo che poi un orchestrale si ribella.

    Ma al festival c’è qualcosa di autentico? Per esempio, si dice che nel ‘96 vinceste voi, non Ron.

    Non so se al festival sia tutto finto. Nel caso che ci riguarda si parlò di schede contraffatte. Alla fine ci dissero che eravamo arrivati primi. Poi, in seguito, parlai di quell’indagine con altri cantanti che parteciparono al festival: avevano detto anche a loro che erano arrivati primi. Certo, mi chiedo: chi ha votato i Jalisse? Forse gli stessi che hanno votato per Emanuele Filiberto? Ma dai! Quando la Clerici usciva, dopo l’esibizione di Pupo e dell’erede al trono, ripeteva come un disco rotto: Il pubblico è diviso su questo brano. Ma se c’era solo gente che fischiava?! Non ho mai visto un pubblico più unito. In ogni caso, Italia amore mio è stata la cosa più spassosa di Sanremo.

    Se oggi si legge il testo de La terra dei cachi sembra profetico. Parlavate di "appalti truccati", di "abusi sessuali abusivi". Eravate veggenti o in realtà l’Italia è sempre la stessa?

    Eravamo avanti. Il primo maggio 1991 cantavamo Ti amo Ciarrapico venendo oscurati dalla Rai. Però, purtroppo, l’Italia è sempre identica a se stessa. Corruzione e prostitute ci sono sempre state. La novità è che oggi si applicano allo schifo sofisticati metodi di marketing. Le prostitute si chiamano escort e sembra normale averle come benefit. La vera novità, rispetto ad allora, è far sembrare ovvi comportamenti schifosi. L’altra novità è che, invece di vergognarsi dello schifo, si rivendica con orgoglio. Berlusconi infatti si vanta.

    Iniziano però a esserci segnali di protesta. Il popolo viola, i cittadini de L’Aquila: in Italia si sta aprendo una crepa?

    Dai tempi dei guelfi e dei ghibellini l’Italia è divisa in due. Lo è anche oggi. Metà Italia si è rotta. Mi pare lontano, però, il giorno in cui riuscirà a fare qualcosa di risolutivo. Bisogna organizzare meglio la protesta.

    Chi dovrebbe organizzare il dissenso? I partiti?

    Se deve farlo il Pd, la vedo dura. Intanto l’opposizione dovrebbe smettere di emulare gli uomini del Pdl, pensando che sono "più moderni". L’unica speranza è che l’Italia dei corrotti si distrugga con le proprie mani. In una specie di orribile orgia.

    La terra dei cachi, se fosse presentata oggi a Sanremo, farebbe lo stesso effetto?

    No, perché non farebbe più ridere. Oggi la realtà fa così schifo che fare satira è difficile.

    Per provocare, che brano proporreste?

    La storia di un marito e una moglie sposati da trent’anni, che si amano e hanno figli educati. Cantare bene, suonare bene, studiare: questi, oggi, sono atti estremisti. Il vostro giornale, per esempio, viene visto come estremista perché dice che bisogna rispettare la legge. Anch’io, per fare l’estremista, insegnerò ai miei figli ad essere onesti.

    Non c’è più nulla da ridere?

    Quando ti raccontano una barzelletta cento volte, mica continui a divertirti. Io, almeno, sono arrivato a questo punto. Questo paese non mi fa più ridere. Ma bisogna continuare a fare resistenza.


    http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamwar...cesse_il_princi
     
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  2. lollone
     
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    Beh come dargli torto... =.=
     
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    Per quanto sia tutto pieno di banalità, fondamentanlmente non dice nulla di falso, nè nuovo. Non conosco molto Elio, ma di sicuro non è uno stupido e il suo lavoro lo sa fare (quindi della sua opinione tecnica mi fido).
    La questione è che anche discorsi come il suo lasciano il tempo che trovano, anzi, peggiorano la situazione, perché la gente leggendo e annuendo, si sente in pace con sè stessa, poi si distrae e allontana sempre più la "rivolta" alla quale si riferisce l'articolo stesso. Opinione mia, ovviamente. Ma magari Elio l'ha messo in conto, anche lui dice che ce ne vuole di tempo, come dargli torto.
     
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    ecco mi sembra che questo ci mancasse ahahaha
    :uah: :XD:


     
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