La Croce Piangente

~ Finizzi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Mimone
     
    .

    User deleted


    Romanzo 2008
    La Croce Piangente
    Autore: Finizzi
    Editore: Il Filo

    In uno spaccato della provincia italiana legata al materialismo e alla superficialità, si muovono, o piuttosto prendono le distanze dalla quotidianità, Oreste e Ferruccio, giovani ribelli e anticonformisti decisi a seguire percorsi alternativi ed estremi nella continua ricerca di un "oltre". Figure di esuli, che ci rimandano a una prospettiva a tratti nichilista a tratti delirante da poeti "maudits", che perdono il senso dell'insieme addentrandosi sempre più in profondità in una dimensione onirica e surreale, come "cocci frantumati senza più né capo né coda".
     
    Top
    .
  2. Mimone
     
    .

    User deleted


    https://www.facebook.com/pages/Finizzi/41019351683?ref=ts

    L’acqua fredda intorpidiva i piedi con quella che adesso era per Sara un’incredibile sensazione di piacere. Aveva sempre sofferto il freddo, ma non come qualsiasi altra persona, era quasi una fobia ricorrente nel suo pensiero. L’inverno dormiva incappucciata sotto tre pesanti coperte ed indossava due maglioni ogni volta che usciva di casa, naturalmente correlati da guanti, sciarpa e cappello, a volte anche a scapito della sua immagine. Anche l’estate non si faceva mancare mai un plaid ai piedi del letto, per tirarlo su ogni volta che occorreva.
    Ed ora era lì, inspiegabilmente nuda in quell’acqua scura e fredda che ormai si slanciava verso le sue ginocchia. Lunghi brividi le partivano dai piedi risalendo frettolosamente lungo la spina dorsale, trovando l’apice al contatto con la nuca, uno dietro l’altro, leggeri, come tanti piccoli gemiti di piacere. Si ritrovò bagnata proprio in mezzo alle cosce dorate dalla luna, eppure l’acqua lambiva ancora le sue ginocchia.
    Schizzi?
    O altro?
    Man mano che avanzava le correnti create dal suo passaggio presero a disegnarle intorno al corpo strani ghirigori che si staccavano dal contesto originale, sfumando… ma poi ricomponendosi.
    Il suo ventre lentamente si ricopriva d’acqua
    Più giù
    sempre più giù
    Si sentiva felice, felice e rilassata come mai era stata in vita sua, libera da tutti i pensieri, le angosce, le paure e le fobie che potevano attanagliarle l’animo. Questo erano per lei gli acidi, piccoli oblò di pace nello stress quotidiano. Non sentiva il bisogno di porsi domande e di trovare sensi in cose che per lei non ne avevano.
    Doveva solo starsene lì e goderselo tutto.
    I capezzoli le si indurirono al contatto con l’acqua. Poteva sentire tutto il suo corpo vibrare inebriato e immergersi ancora fino alla gola. Si, una gran bella sensazione. Ma avrebbe smesso, certo, quella roba faceva male, un paio di vacanze le bastavano, non voleva mica impazzire lei. E con lei avrebbe smesso anche Ferruccio, si, certo, avrebbero vissuto insieme come tutta la gente, il lavoro, il matrimonio, i figli e sarebbero invecchiati serenamente, bene in salute, ricordando con il sorriso questi momenti spensierati, bollandoli come errori di giovinezza e… sarebbero morti un giorno, si, magari insieme. Si immerse completamente nell’acqua.
    L’oscura distesa si infrangeva con rarefatta violenza contro un muro di scogli. Ferruccio si ergeva su esso, maestoso nel cavalcare le rocce, immobile, ma di una stasi esclusivamente fisica. Il pensiero veniva scaraventato con dolcissima rabbia da un’immagine all’altra, con rapide visioni e consolidate teorie che sempre più confuse si susseguivano in quel gioco di domande e risposte. Sempre più violente le ondate si schieravano contro di lui, con ampie falcate d’innocenza circondavano il suo sguardo, lo rapivano, chiedendogli risposte sempre più insistenti, sempre più profonde. In un istante scisse il passato dal presente. In un istante riconobbe vita e morte, caduta e risveglio. In un istante… in un istante…
    Un ampio schermo bianco gli riempì ogni visuale, un muro in cui rinchiudersi, un varco da salutare, fragile come il vento. Cumuli d’acqua finivano per sfiorargli i piedi, per infrangersi con rampante realtà in forme vitali. Sempre più esseri parevano nascere sotto i suoi occhi, vivi di un bianco candido, e sempre più vite si perdevano in un’accecante via. Più e più volte quel muro si era innalzato per il suo sguardo ed altrettante volte aveva creato un unico piano, privo di dislivelli e giochi d’ombra… Non vi erano né alti né bassi, ma solo una strada splendente, riflessa nei mille angoli della sua visuale. Dove portava quella strada?
     
    Top
    .
  3. Mimone
     
    .

    User deleted


    http://www.manualedimari.it/portal/narrati...ente-di-finizzi
     
    Top
    .
  4. 43 tramonti
     
    .

    User deleted


    è uno dei miei libri preferiti,mi piace lo stile ricercato con cui è stato scritto,il fatto che l'autore possa vedere anche le cose quotidiane o banali con un occhio che le trasfigura,spesso carpendo il particolare e ponendo attenzione alle cose che invece di solito tendono a scivolarci addosso.Talvolta mi sento io stessa Oreste, propositiva e con la voglia di cambiare le cose o perlomeno di provarci;e talvolta mi sento Ferruccio; rassegnata e rinunciataria.Mi piace la dualità che si respira in questo romanzo,la contrapposizione tra il materiale e lo spirituale,l'energia e l'arrendevolezza,il mondo personale racchiuso nell'animo di questi ragazzi disincantati e la realtà circostante vissuta come "altro"rispetto a loro,la natura selvaggia e vitale dei paesaggi marittimi contrapposta ai luoghi spogli e artificiali della realtà cittadina.Vi è in questo libro l'emarginazione accompagnata costantemente da un senso di solitudine che talvolta viene superato dagli episodi d'amore e d'amicizia descritti ma che viene conservato pur sempre come una specie di musica di sottofondo,bassa ma presente tra le righe,un'emarginazione che è più un urlo di riaffermazione del proprio essere,un voler proclamare la non appartenenza ad una società che ha perso ormai qualsiasi sembianza di civiltà.A completare il tutto,ci sono poesie sparse che i due protagonisti scrivono per esternare i loro stato d'animo che vengono affiancate agli episodi salienti delle loro vite e ai loro momenti di solitudine.Il finale poi chiude il cerchio aperto nel primo capitolo portando una spiegazione alla poesia dell'inizio.
     
    Top
    .
3 replies since 16/10/2009, 18:22   387 views
  Share  
.