L'ultimo cavaliere

~ Stephen King

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    Titolo L'ultimo cavaliere
    Autore Stephen King
    Anno 1982
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    **** / *****
    CITAZIONE
    Una saga fantastica, ambientata in un mondo di sinistre atmosfere e macabre minacce, che appare come lo specchio oscuro di quello reale. Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l'eterno, epico scontro fra il bene e il male s'incarna in uno dei più evocativi paesaggi concepiti dall'autore: Roland di Gilead, l'ultimo cavaliere, leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre proibita.

    Quando facevo le medie ero flashata con King. In maniera improbabile, a pensarci adesso. Ho letto "la metà oscura" in quarta elementare. La biblioteca del paese ha decine e decine di suoi libri, e ho iniziato a leggermeli tutti, compresi quelli di Peter Straub. A un certo punto sono incappata in questo volume, che se ne stava lì, tutto solo, polveroso, vecchio. Il titolo non mi diceva nulla, ma ho comunque deciso di provare a leggerlo.
    L'uomo in nero fuggì nel deserto. E il pistolero lo seguì.
    Queste, grossomodo, sono le parole con cui inizia questo libro.
    Mi sono immersa in una delle favole più distanti da quello che di lui avevo letto, fino ad allora, eccetto Gli Occhi del Dragone.
    Per me è stata una rivelazione. Un pugno. Un mondo completamente nuovo, e bellissimo. Roland, un misto tra Clint Eastwood - personaggio senza nome nella trilogia del dollaro (ed è così che me lo immagino io) e qualche reminiscenza del ciclo di Artù, è un uomo fuori dal tempo, in un tempo che c'è e non c'è, sembra incrinarsi.... Un universo parallelo degno quasi dei futuri post moderni di PKD, in cui vecchie regole di cavalleria dominano il mondo.
    Finito questo ho iniziato a cercare e ho trovato gli altri due volumi, dopo circa 5 anni ho trovato la sfera del buio, e poi circa tre,m quattro anni fa sono iniziate le ristampe.
    Forse aprirò una discussione su tutta la saga, visto che questo libro può considerarsi a sè stante, e precede gli altri di numerosi anni.....
    Comunque, a prescindere da quello che viene dopo, questo libro è davvero una delle più belle storie che io abbia letto di King, e forse in generale.
    Consigliatissimo.



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    ah ma non ho detto che mi sono buttata di nuovo alla lettura vorace della saga!!!
    interrotta a suo tempo al volume 5.... ho ripreso in mano il primo, l'ho DIVORATO in un giorno e mezzo e ribadisco il mio amore per questo libro.
    anche se la versione con aggiunte non è che mi vada troppo giù (lessi a suo tempo, dieci anni or sono, quella "originale"... e a quella rimango fedele).
    a breve (esami e libro del mese permettendo) vado avanti con la lettura
    oh gioia, o sommo gaudio!
     
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    Non ho ancora letto nulla della serie della Torre Nera... non ho neppure tutti i libri.

    Non so perché, ma non sono ancora decisa a mettere mano alla saga...
     
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    a me non è che sia piaciuto molto... sono arrivata in fondo facendo una fatica incredibile: sinceramente Stephen king fantasy non mi ha mai entusiasmato. Lo preferisco molto di più nell'horror, mi sembra che stia molto più a suo agio^^
    ha, come dire un modo di scrivere talmente surreale che calato in un mondo irreale, non rende: trovo che sia più intrigante quando si colloca in un contesto più reale legato al quotidiano. Allora sì che ha il suo fascino...

    non so se mi sono spiegata^^"...
     
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    Sì, sì... ma ci sono così tanti riferimenti incrociati (come in tutti gli altri libri, del resto) che sembra sempre che ti manchi qualcosa.

    Leggerlo sarà per dovere di continuità, se non altro.
     
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    Guarda, io la saga non l'ho MAI finita.
    Ho letto il primo libro quando avevo introno ai 16 anni (2000/01) ed ero nel periodo "voglio leggermi tutto quello che ha scritto s.king" (e ci sono andata molto vicino) e l'ultimo cavaliere mi affascinò follemente.
    In biblioteca c'erano gli altri due, e sapevo dell'esistenza del quarto, ma era impossibile trovarlo all'epoca.
    Intorno al 2004 ho trovato la sfera del buio e ho riletto tutta la saga, sempre con le edizioni della biblioteca che erano, a mio parere, le migliori.
    Poi verso il 2006, mi pare, iniziarono a uscire tutte le edizioni "rivedute e corrette" visto che nel frattempo King aveva finito la saga.
    Ho comprato i primi 3 volumi man mano che uscivano e poi gli altri 3 (il 4° lo avevo) e mi sono messa sotto a cottimo a rileggerli. Oh, immaginate quanto cavolo l'ho aspettata la conclusione nella saga?
    Arrivata a metà del 5° volume (o del 6°? manco me lo ricordo) ho interrotto per sfinimento. Proprio non mi andava più giù.
    Trovo il King degli ultimi anni estremamente prolisso, infarcisce di chiose inutili e descrizioni lente la narrazione, si hanno sempre libri estremamente voluminosi ma con sempre meno contenuto. Questa è l'idea che mi sono fatta negli anni di questo autore, e la saga non ha certo avuto alcun modo di cambiarla, anzi!!!! I primi tre libri restano splendidi, il quarto mi piace ancora, ma poi ho perso completamente interesse.
    Quindi non so se andrò avanti con la lettura o meno.

    Ok, questo interessava a nessuno? no? ah, va bene

    Quello che questo panegirico kinghiano (ahimè, ho fatto la sua fine) voleva dire, era che king fantasy ha anche un suo perché, ma a prescindere dal genere, penso che sia uno scrittore finito e quindi non è tanto la serie fantasy in sè a pesare quanto proprio il suo ultimo modo di scrivere.

    I primi tre romanzi non gli stanno addosso poi così male, ecco : )
     
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    Quello della prolissità di King è un problema che si acutizza con il pasaggio degli anni.
    Finché mi piace come scrive, non lo considero un problema... ma è sempre a rischio.

    Quello della costante riscrittura dei testi, con migliorie (?) e aggiunte è un altro problema... le saghe vanno bene nel momento in cui, poveri loro, l'autore è defunto.
    Così sono e così rimangono... altrimenti a noi toccano decine di edizioni, a volerle comperare tutte.
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Rilettura numero 3 (o 4...?) del primo volume. Invecchiato bene, ma non eccelsamente.
    Me lo ricordavo più asciutto e nitido, forse le aggiunte posteriori me l'hanno un po' diluito. Però di sicuro mi ha tenuto viva la voglia di andare oltre (almeno per un altro libro).
     
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    Ho lasciato L'ultimo cavaliere su uno scaffale per decenni, lui e la serie che lo vede come primo capitolo, in attesa che i giochi fossero compiuti. Ma la voglia di leggerlo è stata sempre minata dai commenti poco entusiasti per il primo volume e, spesso, estremamente positivi per il resto della serie.
    Non posso dire che l'aver visto il film mi abbia ispirata (anche se posso dire che, senza il filtro della lettura, non l'ho trovato poi così brutto), posso invece dire che il Pistolero aveva, durante l'ascolto, il volto di Idris Elba e non di Clint Eastwood.
    Ascolto, dicevamo, perché se non avessi subito la lettura, con molta probabilità non sarei riuscita a finirlo.
    L'ambientazione western, post apocalittica, al confine tra il nostro mondo e altri non definiti, è interessante. I personaggi, presentati nel corso della storia, dopo un po' diventano noiosi, così come i vari momenti di azione, annegati nel solito mare di prolissità kinghiana.
    Alla fine, in un delirio psichedelico di spiegazioni e visioni, si resta con un nulla di fatto, chiedendosi se il resto sia così immaginificamente splendido come dicono i fan.
    La lettura di George Guidall è ottima, con interpretazione e caratterizzazioni azzeccate. Peccato che i prossimi non siano letti da lui. Perché, la sola cosa certa, continuerò ad ascoltare la serie, per non correre rischi.



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8 replies since 5/10/2009, 16:34   179 views
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