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La Ragazza delle Arance.
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1865, linguaggio del tempo, ma raccolta interessante!
Intorno agli aneddoti spettanti alla vita di Dante Aligheri
Riporto l'introduzione e il primo aneddoto.
• Introduzione:
Mio Preg. Amico.
Leggendo e rileggendo a migliaja le Biografìe degli uomini illustri in qualsiasi campo di gloria e di sociale celebrità, egli mi si destò nell' animo l'intimo convincimento che se alla Vita di essi si potesse unir l'Epistolario d'ognuno, e meglio ancora la storia di quegli Aneddoti ed Avventure, che vanno per lo più a rimanere celate fra l'ombre della vita privata ; o si preteriscono ad arte per non menomare splendor della luce, di cui li ha cinti la fama ; se dico aver si potesse d'ognuno e le Lettere e gli Aneddoti, allora soltanto, per quanto io credo, potrebbesi portar intero e giusto giudizio non solo del merito morale dell'uomo ma delle stesse opere ed azioni per le quali venne a conseguire una celebrità relativa.
Ed è appunto per questo, che tolto avendo già da mezzo secolo a consolare la travagliata mia vita collo studio delle opere tutte di Dante, e del Poema in ispecie, mi sono pur dato cura di tutti indagare e raccogliere, quali che fossero, e riferiti comunque, gli Aneddoti più o meno singolari ed ameni che spettano alla Vita di Dante incomparabile Autore. Ed ora di questi vengo ben volontieri a parlarvi per tre motivi. — II primo che di questi curiosi e caratteristi ci fatterelli non si fece mai a quanto io sappia argomento di apposita trattazione e non può essere indarno che si pesi l'autenticità e l'importanza di ognuno. Il secondo che in un tempo nel quale ogni più piccola particolarità della vita e delle opere di Dante si eleva ad argomento di ac- curatissime disquisizioni e scritture, la sarebbe un po'grossa che di essi Aneddoti non si facesse parola alcuna ; massime per quelli che aver possono per se medesimi alcuna relazione non lieve coli' opere e col tempo e colle avventure di Dante. Il terzo che i nostri veronesi Maffei, Torelli, Dionisi, Salvi, Perazzini, Cesari, Pindemonte Ippolito, Torri, e tanti altri non lasciarono mai fuggir occasione o risparmiarono fatiche e studj per illustrare la Tita di Dante, chiarirne le opere , mostrarne i pregi e dar luce ai fatti correlativi.
Facciamoci dunque senza più, Amico mio pregiatissimo, ad esaminare uno per uno gli Aneddoti di cui vi parlo ; di ciò solo vogliate scusarmi fin da principio, che tra per la strettezza del tempo, entro i cui termini debbo scrivere, e tra per la stanchezza dell' età e delle fatiche, non sarò forse per dire di cadauno tutto quello, che per avventura sarebbevi luogo a dirsi con opportunità di vicerche, e mezzi di erudizione che alla medesima mia pochezza sono d'altronde disdetti.
Aggirandomi or dunque pel campo non breve degli Aneddoti che risguardano la persona di Dante, vidi non dubbio che dessi si colleghino ora coi versi del Poema così, che se non si esaminino e conoscano ben dapprima, non si possa giungere alla piena e giusta intelligenza dei luoghi correlativi : ora colla vita del Diplomatico, ora colla storia del Poema, ora colla vita privata dell'uomo. Ponno da ultimo risguardare quelle poesie sacre, che sogliono trovarsi infine delle antiche edizioni della D. C. — Adunque, per non dar corpo, come ben si potrebbe, ad un grosso libro, mi farò brevemente a dirne uno per uno, senza violare o di poco, la brevità, che mi venne possibilmente richiesta. Accompagnatemi, caro Amico, nel dilettoso cammino, e così passeremo, ed anzi chiuderemo insieme , gli ultimi giorni del carnevale 1865.
• Primo aneddoto:
E molto a proposito il primo ci richiamerebbe alle galanterie di Dante, se mi fosse possibile passarlo per vero. Si vorrebbe provato infatti dal v. 37 del e. xxiv del Purgatorio, che Dante esule, e nel fiore della virilità vagheggiasse in certa Gentucca Lucchese una nobile, bella e costumata zitella per cui Bonagiunta degli Orbisani direbbe a Dante, che, per rispetto ad essa, amerebbe Lucca patria di lui. Ma, oltrecchè altri intende, che il v. 43 : Femmina è nata e non porta ancor benda , si riferisca ad un Ade- lasia di casa Fieschi, nipote di Papa Adriano, poi moglie del Marchese Marcello Malaspina ; e ad ogni modo riè a Oentucca, nè ad Adelasia può riferirsi il pargoletta del e. xxxi v. 39, del Pg. perchè Beatrice, già morta prima dell'esilio di Dante, non gli poteva dar rimprovero di arno- reggiameriti con femmina, che non aveva potuto ancora conoscere ; resta prima insuperabile sempre la giustissima osservazione di M/ Dionisi, che la Gentucca del v. 37 del e. xxiv del Pg. di cui parliamo è sincope di gentuccia, voce spregiativa di popolo, plebaglia ; ond'è che l'Aneddoto si va a risolvere in un equivoco di persona intesa in luogo di cosa; equivoco generato da un fallo d'ortografia per essere stato stampato Gentucca, invece di gentucca, gentaglia e feccia di popolo.
Che se alcuno come D. Chisciotte volesse battersi ancora per mantenere 1' esistenza e la personalità d' una donzella Lucchese per nome Gentucca, gli pianterei davanti i due v. 39 e 47 del Canto stesso, e il pover uomo non potrebbe più dar un passo; stantechè l'Anonimo citato dall'edizione di Padova T. 11. pag. 541 al v. 43. Femmina è nata spiega la cosa in modo affatto concorde col valore di detti v. 39 e 47, chiosando : Femmina cioè la parte Bianca è nata a Firenze ma non è ancor fatta sposa e questa ti piacerà, ma poi da essa sarai trattato per guisa che cacciato in esilio ti farà piacere la mia città di Lucca per quanto altrine dica assai male più che la sua Firenze. L'allegoria risponde tanto bene al senso delli due versi sopraccitati da non poter lasciare, credo io, dubitazione veruna. Passiamo ad altro.
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TheGrandWazoo.
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ue' grazie, ho un bel po' di roba su Dante ma non so' mai come regolarmi , magari vi passo direttamente i pdf tanto sono passati piu' di 70 anni dalla sua morte e ho seri dubbi che venga a reclamare copyright . -
La Ragazza delle Arance.
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XD . -
.Mary Cullen..
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Una mente geniale =)
Lo sto studiando e mi sto appassionando moltissimo alla sua poetica!.
