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Autore: Ryszard Kapuscinski
Titolo: Nel turbine della storia. Riflessioni sul XXI secolo
IBS
fonte
CITAZIONEScomparso il 23 gennaio 2007, il grande reporter polacco Ryszard Kapuscinski ci consegna ancora un’altra opera, a cui stava lavorando, leggo, prima della sua scomparsa. Io, si sa, lo amo talmente tanto da aver imparato a memoria lo spelling del suo nome (e per i miei standard è tanto, vi assicuro), e allora segnalo volentieri questo suo ‘Nel turbine della storia’, pubblicato ancora una volta, in Italia, Feltrinelli.
Nel libro, l’autore ci consegna una sorta di parola definitiva sulla sua visione della storia e della realtà. Kapuscinski era infatti laureato in Storia, era un reporter ’secchione’, di quelli convinti che ogni frammento e dettaglio possa descrivere la realtà, se solo viene visto e interpretato da chi ne conosca le radici. Da chi abbia studiato fondo, appunto, la storia e la cultura del popolo di cui scrive.
“Questi testi - scrive nell’introduzione la curatrice Krystyna Stràczek - mostrano Kapuscinski non solo nei panni di reporter e scrittore, ma dimostrano la sua stupefacente conoscenza del destino e della cultura dei paesi che visitava (non a caso si era formato come storico). Non sono però una mera dimostrazione di erudizione. Kapuscinski richiama i fatti per interpretarli, per mostrare paralleli storici e culturali, e per prevedere il futuro.”
Ryszard Kapuscinski
Nel turbine della storia
Feltrinelli ed.
14 euro
Se siete interessati alla storia contemporanea, materia in cui io sono assolutamente ignorante, ve lo consiglio caldamente. -
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Lo sto continuando a leggere in questi giorni.
Lo trovo molto interessante ma:
1) il fatto che si tratti di un lavoro di ricerca è evidente. insomma, una tizia ha preso pezzi di interviste e ne ha fatto un discorso unico. solo che non scorre bene, sono molto frammentati,a volte ripetitivi. non è stata fatta molto bene come opera unica... avrebbe dovuto rielaborarli, rischiando di perdere fedeltà con l'originale. così è contorto da leggere
2) le posizioni di Kapuscinski sono di un osservatore che cerca di rimanere esterno, ma a volte sembra superficiale.
in ogni caso procedo con la lettura, gli argomenti sono molto interessanti.. -
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Ok, eccoci alla fine.
libro che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Non mi ha soddisfatto.
Non è così approfondito, e risulta di difficile lettura. Molti argomenti non vengono approfonditi, si parla di troppe cose senza andare davvero a fondo a nulla.
gravissimo handicap è il fin troppo evidente lavoro di cut & paste da varie interviste e vari articoli, che letti nella loro interezza, scommetto essere molto più esaustivi.
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TheGrandWazoo.
User deleted
mai come nei testi che trattano del trattor storico che si asciuga facilmente come una memoria volatile, a mio parer c'e' sempre da collezionar una parure di testi diversi anche di continenti insospettabilmente opposti prima di gettarsi nell'indagar dei fatti di storia ;
a maggior ragione se il testo di partenza e' super-ficiale, cio' inficia a discapito della scorrevolezza dei contenuti nella lettura a carattere informativo ogni piccola possibilita' di apertura e nuove ricerche personali.
Oltre questo ci sono testi pastoni di nozioni inutili o apparentemente interessanti ma inutili e/o/u strumentalizzati -. -
+Malvagio+.
User deleted
CITAZIONEmai come nei testi che trattano del trattor storico che si asciuga facilmente come una memoria volatile, a mio parer c'e' sempre da collezionar una parure di testi diversi anche di continenti insospettabilmente opposti prima di gettarsi nell'indagar dei fatti di storia ;
concordo pienamente, trovare un libro di storia fatto bene è veramente difficile. C'è sempre il rischio della mancata obiettività, fondamentale quando si cercano cause e conseguenze in un evento storico, che di per sé puo' essere obiettivo. Ad esempio, è quasi impossile trovare (in italiano) un libro di storia militare sulla seconda guerra mondiale che non faccia risaltare le crudeltà tedesche, mentre quelle alleate magicamente non vengono quasi mai menzionate.. -
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Non sono appassionata di storia, ma su quanto detto negli ultimi 2 messaggi concordo.
Comunque posso difendere questo libro, perché l'autore fa subito una dichiarazione: non ci possono essere testi "obiettivi" per il semplice fatto che la stessa identica situazione, vista da due persone diverse, appare completamente diversa. Lui ha cercato di narrare quello che ha visto...
Secondo me la pecca è proprio questa: cercare di stare "al di sopra". Mette giù i dati, ti dà gli strumenti per fare i collegamenti, ma lui non fa nessun collegamento, non dà nessun indizio.
E ripeto: è un libro quantomai disorganico, perché frutto di un copia e incolla postumo.
Per dire: le mie basi di storia della cultura russa le ho, e ho seguito abbastanza bene i punti che ha provato ad affrontare, ma è difficile riuscire a trovare gli input in tutti gli spezzoni... per non parlare di quando parla di continenti della cui storia so meno di niente O_o
probabilmente è un testo da affrontare quando si hanno competenze di storia contemporanea già abbastanza approfondite..