Storia della Letteratura Italiana

~ Francesco de Sanctis

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    Titolo: Storia della Letteratura Italiana
    Autore: Francesco de Sanctis
    Anno prima pubblicazione: 1870
    IBS

    CITAZIONE
    "La singolarità di quest'opera consiste nell'essere insieme una storia della letteratura e una storia della vita morale del popolo italiano. La preoccupazione moralistica può parere qua e là che deformi la visione dello storico letterario; ma, invero, bisogna riconoscere che ogni storico traccia sempre la storia di un suo mito. Senza quel mito di un'Italia che decade per eccesso di letteratura, e che la grandezza drammatica della storia italiana risiede in questa antinomia fra lo splendore dell'ingegno e la decadenza politica, non avremmo avuto un'opera così compatta e così eloquente." (Luigi Russo)

    Testo piuttosto controverso, scritto a cavallo dell'unificazione d'Italia e dagli eventi molto influenzato.
    Superato nel corso del 900, soprattutto nella parte interpretativa riguardante Machiavelli e Guicciardini.
    Rimane comunque una pietra miliare della storia della letteratura italiana, di innegabile importanza, in alcuni passaggi ancora molto attuale.
    Dovesse servirvi, qui trovate il testo completo:

    *link per la pagina dei download (pdf, txt, rtf)

    *link per il formato html, suddiviso in capitoli

    VOLUME 1: Capitoli I -VII
    Capitoli VIII- XII
    SPOILER (click to view)
    I Volume

    1. 2. I Siciliani e i Toscani sono materia dei primi due capitoli. In essi l'autore esamina la personalità e le forme della poesia delle origini mettendone in evidenza la natura dotta.

    3. Il III capitolo tratta La lirica di Dante nella quale il De Sanctis ritrova l'indirizzo assunto fin dall'inizio dalla poesia italiana, ma rileva, sotto l'aspetto dottrinale, "un cuore puro e nuovo".

    4. La prosa del Duecento è l'argomento del IV capitolo dove si afferma che essa è accomunata alla poesia dal carattere dottrinale.

    5. Nel V capitolo, I misteri e le visioni, vengono individuate le fonti della letteratura primitiva nella cavalleria e nelle Sacre scritture. La tesi affrontata è che la prima rimase estranea allo spirito nazionale e artisticamente poco produttiva, mentre la seconda riuscì più efficace.

    6. Il capitolo VI interessa il Trecento nel quale, come dice l'autore vennero portati a maturazione i concetti del precedente secolo con due tendenze letterarie: una religiosa, l'altra filosofico-didattica."Quello che il secolo precedente concepì e preparò, fu realizzato in questo secolo detto aureo".

    7. Nel capitolo VII, intitolato La Commedia De Sanctis dice che essa unì le due tendenze e rappresentò la spiritualizzazione dell'uomo, la più alta concezione del pensiero e delle aspirazioni del Medioevo.

    8. Dedicato al Canzoniere del Petrarca è l'VIII capitolo nel quale l'autore parla di età di transizione, di caduta dei valori medievali e dell'instaurarsi del "culto della forma per se stessa" e di paganesimo risorto.

    9. Il capitolo IX è intitolato Il Decamerone che segna secondo l'autore l'avvenuto superamento del Medioevo.

    10. Nel capitolo X intitolato L'ultimo trecentista viene analizzata l'opera di Sacchetti con la sua allegria comica.

    11. Nel capitolo XI, nel quale De Sanctis tratta il Quattrocento ed è intitolato Le Stanze, l'autore vede in Leon Battista Alberti, in Poliziano, in Lorenzo il Magnifico, in Pulci, Matteo Maria Boiardo, Pontano incarnarsi le nuove tendenze.

    12. Il capitolo XII, che è quello che conclude il primo tomo, è dedicato a Il Cinquecento con la sua indifferenza per i contenuti e il suo culto per la forma.



    VOLUME 2. Capitoli XIII - XIX
    Capitoli XX-XXI
    SPOILER (click to view)
    II Volume

    13. L'Orlando Furioso , che l'autore considera la più alta manifestazione del "puro sentimento dell'arte", è l'argomento del XIII capitolo.

    14. 15. Nel XIV capitolo, intitolato La "Macaronea" di Teofilo Folengo, il De Sanctis sostiene che sulla "dissoluzione universale di tutte le idee e di tutte le credenze" si inizia a costruire un nuovo mondo spirituale, fondato sull'intelletto e sulla logica come dimostra l'opera di Machiavelli che, insieme al Guicciardini, è argomento del XV capitolo.

    16. 17. Pietro Aretino, capitolo XVI, rispecchia pienamente le condizioni della contemporanea società italiana. Il Concilio di Trento, dice De Sanctis, sostituì al cinismo già vigente, l'ipocrisia e lasciò nello spirito nazionale, sotto il formalismo religioso, "un sentimento idillico ed elegiaco" che troverà la sua compiuta espressione nell'opera di Torquato Tasso, capitolo XVII.

    18. Nel capitolo XVIII sul Marino, De Sanctis prende atto che dal desiderio di rinnovamento del mondo poetico era nata una letteratura superficiale e intellettualistica, quella del Marino e dei suoi seguaci. Analizza inoltre le opere dell'Arcadia che aveva cercato il ritorno alla naturalezza.

    19. Nel capitolo XIX dedicato a La nuova scienza viene esaltata l'opera di Galilei e Campanella, Paruta e Sarpi, Muratori e Vico che riuscirono a far scaturire dall'erudizione il "senso storico" e il "senso filosofico" oltre all'opera di Giannone che lavorò per ottenere una moderna e illuminata civiltà.

    20. Nel capitolo XX dedicato a La nuova letteratura vengono esaltati Metastasio, Goldoni, Parini, Alfieri, Foscolo e Manzoni come coloro che contribuirono alla rinascita dell'uomo interiore.



    Scheda su Wikipedia (da cui ho preso i dettagli in spoiler)

    Edited by [[ÿ - 19/1/2011, 13:49
     
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  2. aspirantelatinista
     
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    Immaginavo che fosse De Sanctis. ;).
    Certamente di grande valore come critico, ma a me non piacciono le sue idee sulla letteratura, che hanno aperto la strada alla critica crociana.
    Io sto dalla parte di Contini & co. :)
     
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  3. S pondilodisciteinfettiva
     
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    CITAZIONE (aspirantelatinista @ 27/7/2009, 10:09)
    Immaginavo che fosse De Sanctis. ;).
    Certamente di grande valore come critico, ma a me non piacciono le sue idee sulla letteratura, che hanno aperto la strada alla critica crociana.
    Io sto dalla parte di Contini & co. :)

    Siamo in due.
     
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    Bè, è normale, come interpretazione la sua è largamente superata!
    Come ho scritto sopra, il problema di questa "storia d'italia" è che è stata scritta a ridosso dell'unificazione, con i fatti troppo a caldo, palesemente influenzata da un ideale che tende a sottovalutare e a disprezzare altri pensieri.
    nonostante ciò ha influenzato e continua a influenzare i critici. dagli anni 70 in poi (se non prima) ha perso il suo ruolo di "guida" nella critica, ma per studiare la critica contemporanea (mmiiiii che casino) spesso bisogna far riferimento al testo di de sanctis per capire come questa si è sviluppata!
     
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3 replies since 27/7/2009, 08:36   164 views
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