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Titolo Il gabbiano Jonathan Livingston
Autore Richard Bach
IBS
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E' uno di quei libri che, una volta che l'hai letto, devi fermarti a rifletter un po' su te stesso, perchè c'è scritto molto di più di quello che le semplici parole lasciano intendere..
Non sono una critica, e di critica al riguardo ne ho letta poca, posso solo parlare delle sensazioni, e delle emozioni che ha scatenato in me....
L'ho letto la prima votla a 12 anni, e lì x lì l'ho presa come una favola... molto bella, ma solo quello.
Poi l'ho riletto al liceo, e mi ha aperto gli occhi su molte cose... Da lì ogni tanto lo rileggo per trovare forza..... Quindi se mi sento particolarmente a terra, sfoglio le pagine di questo libretto... è l'alternativa un po' più "matura" al piccolo principe, ecco (anche quello è un altro dei miei libri di incoraggiamento).
"Era come l'inizio di una gara: aveva cominciato ad imparare".
Queste sono le parole pensate da Fletcher, che chiudono il libro, e che secondo me racchiudono il suo significato.
Lo studio che ci rende migliori, che ci da stimoli per scrollarci di dosso la mediocrità, la quotidianità, i pregiudizi dell'abitudine....E la forza di volontà, che deve accompagnarci nelle nostre decisioni, se crediamo che siano giuste... se è quello che vogliamo veramente..
L'importante è seguire la nostra vera natura... senza accettare le imposizioni dello "stormo"... senza paura di sembrare strani, di essere rinnegati, di essere isolati... troveremo altri amici, che riescono a volare in alto, come noi.... Ma soprattutto, che il rancore non ci porta da nessuna parte... bisogna essere costruttivi, e non distruttivi..
Tutte queste cose ci leggo.. e mi perdo nel guardare le fotografie splendide di russell munson.....
Ma bisogna fare attenzione a non fraintendere: perchè sentendosi migliori, superiori, si rischia di sconfinare nella superbia.
E sicuramente il nostro gabbiano non è superbo, tanto che rinuncia all'allenamento, alla ricerca della propria perfezione, per aiutare gli altri gabbiani a perfezionare loro stessi.....
Il sentirsi superiore agli altri (che non necessariamente significa esserlo, eh) può causare vari inconvenienti (vedi puntata dei simpson in cui lisa si finge studentessa del college per uscire con due ragazze più grandi, viene smascherata e si ritrova con i suoi compagni di classe non le vogliono più parlare)...
Per dire, riprendendo delle vecchie discussioni... anche io ho pochi amici, ma non perchè ritengo che gli altri "non siano all'altezza".... Ok, ammetto che certe volte ci sono certe persone che letteralmente "ti fanno cascar le p*lle" (scusate la volgarità gratuita) per i loro ragionamenti terra terra, di gente che non ha mai aperto un libro in vita sua, ed ammetto anche io che tendo ad evitare certa gente se posso, ma certo non perchè mi ritengo superiore, ma semplicemente perchè abbiamo poco da condividere!
@>-,-- comunicazione di servizio!
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S pondilodisciteinfettiva.
User deleted
Altro grande libro massonico.
Addirittura qui si contemplano 6 chiavi di lettura differenti.
Bellissimo, a mio modesto avviso.. -
TheGrandWazoo.
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interessante sta cosa delle chiavi di lettura, ti va di scriverne qualcosa ? . -
S pondilodisciteinfettiva.
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CITAZIONE (TheGrandWazoo @ 23/7/2009, 14:08)interessante sta cosa delle chiavi di lettura, ti va di scriverne qualcosa ?
Vedi, in ogni Ordine Iniziatico molto spesso si usano dei codici e dei metalinguaggi.
Ne consegue che un Fratello scrittore, per esempio, tenderà a vergare testi interpretabili su diversi livelli.
"Il gabbiano" è un libro che un massone potrà leggere come tutti e come pochi.
Quando lo legge come pochi si pone nei confronti del testo come un iniziato.
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sì, questo era chiaro!
ma quali sono le interpretazioni "per pochi"???. -
S pondilodisciteinfettiva.
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CITAZIONE (Yelena Cruel @ 23/7/2009, 17:31)sì, questo era chiaro!
ma quali sono le interpretazioni "per pochi"???
Amica mia, io sono un massone...ed ai profani queste cose non si devono spiegare...
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Nemmeno un indizietto? . -
S pondilodisciteinfettiva.
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CITAZIONE (Yelena Cruel @ 23/7/2009, 18:06)Nemmeno un indizietto?
Non posso...
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.Nevermind.
User deleted
questo libro è stupendo!il significato per me è immensamente profondo e anche io per darmi forza lo sfoglio! . -
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oddio ^^"
quando l'ho letto mi sono annoiata come non mi era mai successo prima... ero anche molto giovane, ma sono quelle sensazione che a stento ti abbandonano... è per questo che non l'ho ancora riletto.... -
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ANNOIATA??? Addirittura?
cavolo, DEVI rileggerlo e dirci il perché.
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Fa}.
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www.iviandantidellamore.net/LIBRI%28archivio1%29.htm CITAZIONE“ Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri” disse l’Anziano “ Io mi sono recato in ogni luogo possibile e immaginabile, in ogni dove e in ogni quando”. Lanciò uno sguardo al mare, all’orizzonte. “Che buffo. Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione, anche senza intraprendere nessun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno. Ricordati, Jonathan, il Paradiso non si trova né nello spazio né nel tempo, poiché lo spazio e il tempo sono privi di senso e di valore”.
Il gabbiano Jonathan Livingston non è un gabbiano come tutti gli altri; è un gabbiano che scopre la bellezza di librarsi nel cielo, che cerca la perfezione nel volo perché crede che il volo stesso abbia una sua insita bellezza. Non vuole più seguire la massa, non vuole volare solo alla ricerca di cibo, ma aspira a un ideale diverso, ad un ideale di libertà di spazi e cieli azzurri, di soffio di vento e mare spumeggiante. Dal racconto emerge il desiderio di lottare e di distinguersi, di ottenere quello in cui crede anche a costo di non essere compreso dalla famiglia e dai propri simili, di essere etichettato come scomodo e ribelle. Atteggiamenti che potrebbero essere quelli di una persona anticonformista, una persona che cerca di raggiungere i propri traguardi anche quando rischia di deludere la società in cui vive. Il gabbiano Jonathan diventa, così, il simbolo di chi ha il coraggio di seguire la propria legge interiore e non si lascia influenzare dai pregiudizi degli altri. Il suo, è un invito a non perdersi d’animo, a seguire la propria natura e a non smettere mai di osare.
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FunnyFace.
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Veramente stupenda la descrizione di Yelena, da tempo volevo leggerlo e con dei giudizi del genere mi sento ancora più decisa a farlo. 
Riguardo il fatto di evitare alcune persone, beh, purtroppo la vita ti porta a fare delle scelte e scegliere le persone giuste con cui parlare, avere confronti e condividere alcune cose è necessario. Non tutti possono avere degli interessi uguale ai nostri, è giusto il confronto ma è anche vero che dobbiamo anche ammettere a noi stessi i nostri limiti, sopportare spesso è difficile a maggior ragione se si ha a che fare con persone che troviamo estremamente lontane dai nostri modi di vedere le cose..
