Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo: L'uomo a rovescio Autore: Fred Vargas Anno: 1999 Link Ibs: L'uomo a rovescio
In treno per Milano, e durante l'attesa (6 ore) ho letteralmente divorato questo libro....
Allora, vorrei spendere due parole su questa ottima scrittrice francese, che è stata in grado di essere eletta, nell'arco di pochi anni (una decina) a nuova regina del noir, definita da tutti "l'anti Patricia Kornwell", perchè nei suoi libri nonc i sono scene truci, sanguinolente autopsie o indagini iper tecnologiche, ma con ragionamenti, pensieri, sovrappensieri. I suoi personaggi sono un po'.. alienati a partire dal magnifico commissario Adamsberg, sempre perso nel suo mondo, impassibile, inamovibile... splendido ahah o dei personaggi degli evangelisti... insomma, libri da leggere, che hanno portato una ventata di freschezza. (Io, appassionata del genere nel periodo medie/inizio liceo ho lasciato perdere i noir ed ogni cosa che crei un minimo di "tensione", invece con i libri della Vargas mi sono reimmersa in questo tipo di letture senza trovare il tipico odore di stantio di qualcosa rimasto sullo scaffale per troppo tempo. Per me negli ultimi due anni è diventata una garanzia di ottimi libri, non c'è che dire... Anche se, con rammarico, devo dire che mi ha un po' stancato..... Non ho letto i libri in ordine cronologico, probabilmente questa è una pecca abbastanza grave, ma a prescindere dalla "continuity", ho iniziato a ravvisare alcuni elementi comuni nelle trame (libri letti fino ad ora: chi è morto alzi la mano ,parti in fretta e non tornare, sotto i venti di nettuno, l'uomo a rovescio e poi forse un altro ma ora non ricordo!...), che non sto qui a raccontare nel dettaglio, ma bene o male potrei dire che si ripete... certo, ha creato un suo stile particolare e preciso che sconfina un po' in clichè.... Tutto questo per dire che dopo qualche libro perde molta della sua freschezza, si stereopatizza un po'...
In ogni caso la trama di questo libro è abbastanza anomala, interessante, o almeno curiosa. Inizia con Adamsberg perso in casi accennati (ma mai accantonati: amo la sua capacità di usare tutti i fili per tessere la tela finale), Camille nel sud della Francia e un lupo che sbrana pecore, e un'eco smorzata delle cui gesta che arriva fino a Parigi.... Le indagini che partono in maniera autonoma, senza il nostro commissario, in maniera bizzarra, improvvisata, con qualcosa che non quadra nell'aria. E si intrecciano, si sfilano, e quando tutto sembra convergere... forse verso qualcosa di assurdo... siamo sempre in Francia, l'illuminismo ha influenzato anche ella
Vabè, ottima lettura, scorrevole e piacevole, in ogni caso!!!
Edited by Kiby89 - 13/7/2009, 23:59
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