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Titolo: La svastica sul sole
Autore: Philip K. Dick
Anno: 1962
Link Ibs: La svastica sul sole
Parlare di Philip Dick è un'impresa non da poco. E anche racchiuderlo in un determinato genere. “Fantascienza, no?” Sì e no. Un futuro indefinito e immaginifico. Ma se si gratta appena un po' la patina di science fiction ci si rende conto che c'è ben altro dietro il proliferare di universi paralleli e nuovi mondi con nuove tecnologie.
C'è una critica feroce al sistema, all'economia, agli Stati Uniti, al consumismo e al capitalismo puro, alla religiosità ottusa, non si risparmia nessuno. La vena polemica non è neanche troppo mascherata, e PKD filosofo ha influenzato inesorabilmente le generazioni a venire, forse non in maniera evidente come Azimov e le sue leggi robotiche, ma ha alimentato la fantasia un po' morbosa di migliaia di persone, e decine sono i film tratti da o ispirati alle sue opere.
Dick incontra le paranoie giovanili in un punto esatto e ben preciso, come Orwell con 1984 una volta che “ci sei entrato” non ne esci più. (Ma oggi chi osa più dire che 1984 è un libro di fantascienza?)
La mia conoscenza al riguardo non è così vasta come vorrei, e non posso permettermi una trattazione esaustiva, quindi, terminata questa brevissima introduzione passo direttamente al succo.
La Svastica sul Sole, noto anche come L'Uomo dall'Alto Castello (le ultime edizioni tendono a ripristinare titoli più simili all'originale, ma in Italia per 50 anni è stato conosciuto con il primo nome) è ambientato in un futuro alternativo.
In questo futuro i nazisti e i giapponesi hanno vinto la seconda guerra mondiale, spartendosi il mondo. Hitler è impazzito e Goebbles che è il sovrano e padrone della sua porzione di terra. L'America è poco più di una colonia sfruttata fino all'osso, gli ebrei sono stati sterminati e due libri dominano la vita delle persone. Uno è l'i-ching, nessuno osa fare una mossa senza aver prima consultato le tavolette (e Dick dimostra una profonda conoscenza dell'argomento). L'altro è un libro di fantascienza, La cavalletta non si alzerà più, in cui si immagina un mondo in cui le cose sono andate diversamente, in cui gli alleati hanno vinto la guerra. Ma è un mondo ben diverso dal nostro....
All'interno di questa realtà allucinante si muovono dei personaggi annichiliti, terrorizzati. Spicca la storia di cinque personaggi, tra cui un orefice che crea strani gioielli, di un non precisato materiale, che hanno il potere di farti sognare, o vivere, o semplicemente immaginare l'inesistente universo migliore dei sogni fantascientifici dello scrittore pazzo...
E quale è la realtà? Quale è il vero universo? Davvero le cose sarebbero potute andare diversamente?...
Edited by Yelena‚ - 15/4/2011, 10:21
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Sudrak Al-Salik.
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Bellissimo romanzo del grande Dick... lo lessi molti anni fa e credo che lo riprenderò volentieri. . -
S pondilodisciteinfettiva.
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Superbo romanzo.
Non so perché, ma lo lessi anni fa e subito dopo, ma subito subito, mi immersi in un altro capolavoro: "Il viaggiatore delle stelle", di Jack London.
Prova anche tu.
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Fa}.
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Libro bellissimo, uno dei miei preferiti di pkd di sempre....
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Credo di averlo iniziato almeno una decina di volte e di averlo sempre chiuso dopo poche decine di pagine... io e Dick non andiamo d'accordo... . -
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NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
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OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
cavolo, questo libro è sconvolgente e splendido, non ammetto una risposta del genere!!
ovviamente scherzo, però continuo a pensare che questo libro sia uno dei più belli (e inquietanti) di PKD, leggibile a vari livelli (in effetto mi sa che toccherà ridargli uno sguardo prossimamente)- oltre ad essere il primo che ho letto di questo autore che adoro è uno di quelli che mi è rimasti maggiormente impressi....
è strano che non t'abbia preso, mi sembri abbastanza attenta a certi temi (politica, libertà personali...), l'avrei visto adatto a te.. -
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E' con Dick che ho un problema... dovrei provare a leggerlo in inglese, magari senza il filtro della traduzione ci guadagna.
Ma proprio non mi piace come autore.... -
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sì, devo dire che ce ne sono alcuni che sono tradotti 'na m***a........ non ho mai provato ad affrontarlo in lingua ma sì, dev'essere una buona soluzione.
non voglio forzarti (poi da che pulpito, insomma!!!! sono una capra!!) però ti ripeto, questo è un libro che secondo me fa davvero per te, per quel poco di te che ho capito =). -
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Non ricordo se l'edizione di mio padre (ho lasciato tutto Dick a lui) era di Urania o della Nord... se era della prima, di certo era tagliato.
La seconda, con la Cosmo Oro, ha sempre fatto un lavoro passabile.
Preso usato su Amazon... l'ho pagato anche tanto (6 euro e rotti), non c'è tanto giro per Dick.... -
Fa}.
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come mai non ti è piaciuto? cosa c'è che non va di preciso? . -
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Non mi piace Dick, non mi piace lo stile e l'atmosfera... se non ho un buon motivo (ho resistito fino alla fine di "Do androids dream..." perché ero curiosa di vedere le differenze con il film) mi sono sempre ritrovata a mollare qualsiasi libro di Dick dopo poche pagine. . -
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Comprendo, anche se sono altri gli autori che mi fanno questo effetto.
Comunque guarda, con le edizioni Urania anche io ho avuto profondi problemi..... -
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Io sono cresciuta con gli Urania... ai tempi bastavano. Anzi... erano una delle poche fonti certe e costanti di fantascienza.
A rileggerli adesso fa tutto un altro effetto e non sono mai sicura che le edizioni attuali non siano state manomesse come quelle di un tempo.
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Io dopo anni sto andando avanti con la rilettura ^^ . -
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Allora, grazie al gdl e alla sfida stellare ho ripreso in mano dopo 5 o 6 anni questo libro. E' stato il primo di Dick che lessi... che emozione *_*
A rileggerlo adesso è cambiato molto, devo dire. La vicenda dei gioielli, per esempio, la ricordavo molto più centrale....
E anche la storia della cavalletta, in generale: mi ricordavo che la vicenda dell'altra realtà fosse molto più presente, e anche molto più deviata.
A prescindere da queste memorie dilatate e annacquate, probabilmente la mia percezione è cambiata anche perché nel frattempo ho letto libri molto diversi, mi sono interessata alla fantascienza, alla storia, alla politica, cose che nonostante il liceo mi erano praticamente estranee all'epoca : D
Il libro rimane comunque probabilmente il più bello di PKD che abbia letto. Forse è il più "completo", nel suo mondo, e anche concreto, caratterizzato.
La cosa assurda, e bellissima, è sempre questo "slide" tra una realtà e l'altra, questa incertezza esistenziale tipica dell'autore, che però qui tocca una profondità riflessiva quasi mistica. ... l'uso del libro dei mutamenti, la descrizione della quotidianità, i pensieri razzisti repressi : tutto mi sembra minuzioso, preciso eppure non capzioso, quasi appena tratteggiato ma perfettamente calzante - vero, in qualche modo.
Bè, che altro dire: penso che sia una lettura imprescindibile per chiunque ami questo autore, un'avventura assolutamente vivida, una visita in uno dei nostri possibili futuri/passati alternativi
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