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Titolo: Il canto di Penelope Autore: Margaret Atwood Anno: 2005 Editore: Ponte alle Grazie Pagine: 153 Descrizione: Dall'Ade, dove può finalmente dire la verità senza temere la vendetta degli dèi, Penelope, moglie di Odisseo, racconta la sua storia. Figlia di una ninfa e del re di Sparta, da bambina rischia di essere affogata dal padre, turbato da una profezia. Sposa di Ulisse, subisce le angherie dei suoceri, vede scoppiare la guerra di Troia a causa della sciocca cugina Elena, e dopo anni di solitudine deve respingere l'assalto dei Proci. Al ritorno di Odisseo assiste angosciata alla vendetta che colpisce le ancelle infedeli e perciò impiccate; e la morte di quelle fanciulle che le erano amiche la perseguita anche nell'Ade. Il romanzo riscrive il mito greco attingendo a versioni diverse da quelle confluite nell'Odissea, secondo un punto di vista femminile.
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Breve lettura, direi complessivamente piacevole. Non so ancora giudicare quanto mi sia piaciuta la narrazione in prima persona: da una parte mi piace quel ché di narratore inaffidabile, dall'altra in questo caso l'ho trovata alle volte troppo riassunta e contribuisce a dare un tono un po' banale alla vicenda. Notevoli invece gli intermezzi col coro.
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Lascio che le cose mi portino altrove
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Finito or ora. L'ho trovato abbastanza terribile. Pesante e pedante, una rilettura mediamente inutile. Soprattutto le parti "contemporanee" davvero di una pochezza disarmante
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Noiosissimo. Nonostante fosse molto breve ho dovuto pauseggiare verso la metà. Oltre ad essere lento, le parti "cantate" tendono ad appesantire ulteriormente una storia già conosciuta e che poco aggiunge a quello che già si sa. Penelope è per tutta la narrazione un personaggio senza peso come il suo fantasma. Ulisse poi è talemnte sfuggente che non se avverte nemmeno la presenza quando non è perso chissà dove... Sinceramente è un tentativo di virtusismo che si poteva evitare.
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CITAZIONE (K.E.R @ 27/12/2020, 21:32) Noiosissimo. Nonostante fosse molto breve ho dovuto pauseggiare verso la metà. Oltre ad essere lento, le parti "cantate" tendono ad appesantire ulteriormente una storia già conosciuta e che poco aggiunge a quello che già si sa. Penelope è per tutta la narrazione un personaggio senza peso come il suo fantasma. Ulisse poi è talemnte sfuggente che non se avverte nemmeno la presenza quando non è perso chissà dove... Sinceramente è un tentativo di virtusismo che si poteva evitare. Oh, grazie del commento!!! Mi sentivo così sola nella noia! è proprio per questo che ti ho chiesto. Per me è stata una gran delusione.
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Devo ammettere pure io che è stata una delusione. Evidentemente sulle corte distanze la narrazione della Atwood non funziona bene.
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Oh. Io non l'ho trovato noioso. Ho ascoltato l'audiolibro passeggiando in campagna ed è stato piuttosto piacevole. Vero che nella rapidità di alcuni passaggi e accenni a cose c'era del borderline cringey, ma non odiato la storia nella sua interezza.
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6 replies since 3/5/2020, 10:46 72 views
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