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Titolo: La fenice rossa
Autore: Tess Gerritsen
Anno: 2011
Editore: TEA
Pagine: 334
Descrizione:
La sconosciuta che giace sul tavolo settorio dell'anatomopatologa Maura Isles è molto giovane. E molto bella. I lunghi capelli castano ramato contrastano con la pelle chiara, tesa sugli zigomi alti. È stata ritrovata sul tetto di un edificio nella Chinatown di Boston, da un gruppo di turisti in cerca di brividi durante un Ghost Tour tra i misteri e le leggende dell'antico quartiere. Qualcuno le ha sparato un colpo di pistola, poi le ha mozzato una mano. La scoperta più inquietante però è quella fatta da Maura durante l'autopsia: sul corpo della vittima infatti viene ritrovato un misterioso capello argentato che, dalle prime analisi, non sembra appartenere a nessuna specie conosciuta. Inizia così per l'ispettore Jane Rizzoli una difficile indagine. Unico, sottilissimo elemento in suo possesso il fatto che l'edificio dov'è stata ritrovata la ragazza diciannove anni prima ospitava un ristorante cinese, "La Fenice rossa", che era stato teatro di una strage. Il cuoco del ristorante aveva ucciso quattro clienti e si era suicidato. Cinque vittime, senza alcun legame tra loro, una carneficina subito attribuita a un attimo di follia. Ma qualcuno, evidentemente, non sembra pensarla così. Qualcuno venuto dal passato e pronto a tutto pur di ristabilire la verità, anche a uccidere...
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Questa volta siamo più concentrati su Jane con qualche parentesi alternativa in prima persona che non disdegna.
La storia ti risucchia e non ti molla fino alla fine tra leggende cinesi e figure mitologiche. La scrittrice alla fine le preme sottolineare il suo legame con le sue radici orientali (madre di origini cinesi) e che è stato il suo romanzo più personale. Non c'era bisogno di dirlo. Effettivamente si legge una certa intimità e vicinanza con le ambientazioni e con i personaggi. Veramente coinvolgente molto lineare e niente è lasciato al caso.
Questa volta un bel 5/5!. -
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.- Group
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Romanzo a due voci, una dedicata prevalentemente a Jane Rizzoli (anche se la storia comincia con Maura che si fa odiare da tutto il dipartimento), l'altra ad una delle protagoniste femminili della storia.
Tutto inizia con un vecchio omicidio/suicidio, con la sparizione delle figlie di due delle vittime della strage e con varie morti misteriose chem nel proseguo dell'indagine, verranno collegate alla figura di Son Goku. Un ritorno alle origini della mitologia cinese, una sorta di tutto nel passato per l'autrice.
L'intreccio è ben strutturato e, fino alla fine, non è facile capire chi sia il colpevole. Altri colpi di scena sono più prevedibili, ma sono comunque ben giocati.
La vita familiare di Jane fa capolino durante le indagini, ma non in maniera così fastidiosa come le crisi esistenziali di Maura e del suo amore impossible, che riesce ad intrufolarsi anche in questo episodio.
Un buon lavoro, migliore dei precedenti.
4 / 5.