Il Caucaso

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    Confusione linguistica

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    Ah, il Caucaso! Se avete letto qualche romanzo russo del XIX secolo saprete che il Caucaso è l'equivalente russo del Far West: una terra di confine dove le leggi della società civile smettono di esistere, dove la vita quotidiana è fatta di incontri con donne fiere e bellissime, di duelli con le pistole, di montari duri e orgogliosi come la terra da cui provengono, inseguimenti a cavallo, riflessioni al tramonto, riflessioni all'alba, riflessioni sotto un vento maledetto che scompiglia i capelli. Nel Caucaso ci vanno i ventenni annoiati in cerca di avventure, nel Caucaso, combattendo al fianco dei cosacchi, si diventa uomini, ci si fa crescere la barba, si scopre l'amore e si riscopre il proprio legame con la natura.
    Ecco, dimenticate tutto questo.
    Il Caucaso è follia.
    Il Caucaso è l'equivalente etnico-linguistico del Carnevale di Rio.
    Il Caucaso è il delirio alcolico partorito da un geografo pazzo in una notte di luna calante mentre fuori infuriava un uragano (anch'esso pazzo, alcolico e/o calante).
    Sto scrivendo la tesi magistrale sulla propaganda russa durante la guerra in Georgia del 2008 e, un po' per necessità e un po' per masochismo, mi sono letto la storia di buona parte degli sciroccati che abitano queste terre e voi veramente non potete capire cosa c'è laggiù. Quello è il vero Altrove, altro che la Sorbona. E adesso ve lo beccate tutto quanto.

    ethnicMap

    Bene, da che parte cominciamo? Ditemi la prima cosa che vi viene in mente quando pensate al Caucaso.
    - La guerra! - urla Elena, che è l'unica che sa cosa sia il Caucaso ed è anche l'unica che sta leggendo questa discussione.
    Bravissima, Elena, ottimo inizio! Come premio una porzione di pel'meny con panna acida!
    Sì, nel Caucaso c'è la guerra. E perché c'è la guerra? Semplice, perché si odiano tutti!
    La guerra più famosa nell'immaginario collettivo™ è con ogni probabilità la guerra in Cecenia. I ceceni sono un popolo molto particolare e per particolare intendo pazzoide: teste calde per natura e bastiàn cuntraj per vocazione, i ceceni sono per i russi quello che i corsi sono per i romani nelle storie di Asterix.
    AsterixCorseSoeur2
    Tra l'altro i ceceni definiscono loro stessi noxçi, cioè "uomini"; il termine "ceceni" deriva dal villaggio di Ceçen-Aul, che i russi, che di queste cose non ne hanno mai capito molto, hanno deciso di affibiare arbitrariamente all'intero popolo (e poi si lamentano se gli fanno saltare in aria gli edifici). Annessi dalla Russia a metà del '700 i corsi ceceni si sono sempre rifiutati di fare qualsiasi cosa che potesse anche solo minimamente aiutare i russi. Questo include, tra l'altro, imparare il russo, cosa che ha fatto venire un embolo a più di un ufficiale dell'esercito imperiale che si sia ritrovato soldati ceceni tra le proprie fila. Durante la Seconda Guerra Mondiale il buon Stalin (d'ora in avanti denominato Il Baffone) decise di deportarli tutti quanti in blocco con l'accusa di stare collaborando con i nazisti, nonostante i ceceni, nemmeno a dirlo, non conoscessero una parola di tedesco (imparare una lingua nuova? Ma ti pare?). I fringuelli poterono tornare al proprio paese solo nel 1957, durante l'annuale Festival dell'Infamiamo Il Baffone Perché Adesso Ci Sta Sulle Palle inaugurato da Chruscev, che non tenne in considerazione il fatto che in Cecenia si erano trasferiti (leggi "costretti a trasferirsi") russi, georgiani e altri popoli a caso, cosa che fece salire ancora di più la tigna ai ceceni. Quando l'Unione Sovietica si svampò gli astuti pensarono "bene, visto che tutti si stanno dichiarando indipendenti, facciamolo anche noi!". L'unico problema era che non c'era un singolo ceceno che potesse far sentire la propria voce ai piani alti, per i seguenti motivi:
    - i piani alti erano pieni di amianto e nessuno ci metteva mai piede;
    - i ceceni con cariche amministrative/governative di una certa rilevanza si contavano sulle dita della mano del vecchio Samir Bezdel'nikov, che aveva lasciato mignolo e anulare destri sotto la pressa industriale e il braccio sinistro nell'esplosione del suo alcool fatto in casa;
    - era opinione comune (cioè russa) che i corsi ceceni non potessero usare la scusa del torto storico della deportazione, in quanto riabilitati da Chruscev durante il già citato festival e quindi a tutti gli effetti rientrati in seno a Santa Madre Russia.
    Ai ceceni di tutto questo non poteva importare di meno e quindi dagli di rivolte popolari, corse agli armamenti e Prima Guerra Cecena, dove i russi danno alle fiamme più o meno qualsiasi cosa senza riuscire a combinare nulla di buono (cioè di cattivo). L'allora presidente russo Boris El'cyn, che mi piace ricordare mentre balla ubriaco in più di un evento ufficiale

    questo bell'uomo, dicevo, strappa una tregua grazie alla Provvidenza Divina, poi si beve anche quella e la guerra ricomincia per altri dieci anni (1999-2009): attentati, pulizie etniche, stupri di massa, salti mortali, animali parlanti, insomma, roba per cui tutti i giovanotti russi di metà Ottocento avrebbero dato il proprio cappotto di ornitorinco siberiano pur di parteciparvi. Al termine (termine?) del conflitto la capitale Groznyj praticamente non esiste più e persino Pinochet denuncia dalla tomba la violazione di tutti i diritti umani. Sua Autisticità Vladimir Putin, che nel frattempo aveva sostituito El'cyn alla presidenza e si era dimostrato più in gamba di lui in tutto meno che nella cirrosi epatica, mette a capo della Repubblica Gruvierata di Cecenia Ramzan Kadyrov, integerrimo uomo di giustizia tra i cui interessi si annoverano ballare la lezginka allo stadio, inseguire gli struzzi e scattarsi selfie con chiunque gli capiti a tiro, da Depardieu ai semplici turisti (perché lui, tra le altre cose, è anche un uomo del popolo). Qui immortalato mentre, in un momento di maschia complicità, racconta la sua barzelletta più famosa ad un pesce:
    ramzan_kadyrov_s_ebat_dans_la_neige_sur_instagra


    Nella prossima puntata: con chi altri litigano i ceceni? Cos'è il Dagestan? Chi sono i georgiani e perché fanno il pane con le uova? Quante vocali aveva la lingua ubykh?

    Edited by Dajte neft' iz Baku! - 19/4/2015, 23:10
     
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    Biting's excellent.
    It's like kissing.
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    Non si vede l'ultima foto... e non ti legge solo Ellen...
     
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    io i georgiani li conosco ma non so perchè fanno il pane con le uova...
    mi informerò...
    però la loro cucina è buona anche se un po' pesantuzza
     
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2 replies since 19/4/2015, 21:41   76 views
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