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Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo:Cosmetica del nemico Autore: Amélie Nothomb Anno:2003 Editore: Voland Pagine:112 Descrizione: Tutto comincia nella sala d'attesa di un aeroporto. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta. È stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo, la crudeltà, la bellezza e la bruttezza.
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La Nothomb ancora non ho capito se mi piace o non mi piace. I suoi romanzi sono immediati, brevi e rapidi ed è difficile entrarci dentro: prima di riuscire a farsi un'idea già sono finiti. E come diceva altrove Abso, c'è una grandissima differenza tra quelli autobiografici (asettici, molto nipponici) e quelli "normali": sono surreali, angoscianti, spiazzanti. Questo in particolar modo mi ha colpito davvero tanto...
Sebbene l'argomento non sia del tutto originale, trovo che la sua costruzione sia quantomai intrigante. Il "nemico" si palesa subito nella sua forma più ostile e sgradevole, ci rimane immediatamente antipatico,e in questo direi che l'autrice è riuscita perfettamente nell'intento... Nonostante le buone impressioni però è talmente breve che lascia una sensazione di incompleto e incompiuto, quasi come se.
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Alt er Tabt
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Vero. Tra l'altro credo che questo sia il più breve in assoluto.
A conti fatti credo che mi sia davvero piaciuto solo un suo romanzo (Attentato) e dovrei averli letti tutti.
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2 replies since 4/4/2014, 16:14 52 views
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