Le italiane? Tra le più magre d’Europa Vince il Canone Unico di Bellezza

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    http://cucina.corriere.it/letture/postfood...3e88c1718.shtml

    13 gennaio 2014
    di Maria Laura Rodotà
    Avere un’amica epidemiologa, un tipo che studia la salute mondiale analizzando i dati statistici, è una grande consolazione postfestiva. «Voi italiane siete sottopeso», mi comunica, ignorando educatamente il mio nuovo girovita. «Non siete solo le più magre d’Europa, ormai siete proprio patite. I vostri dati sul peso femminile sono paragonabili a quelli di paesi dove si soffre la fame».
    Oddio. Cerco di obiettare, forte dei tre chili in dieci giorni presi senza neanche (secondo me) esagerare: «Devi trovare il modo di scorporare le milanesi. Il risultato è chiaramente truccato dalla loro presenza. Ora hanno abbandonato pure il sushi perché pare ingrassi, e dosano le porzioni coi tappi della Coca Zero. Le altre sono normali». «No. Non siete più normali». E in effetti. E in effetti, in Italia, per molti motivi che è triste ricordare, il Canone Unico di bellezza e magrezza è stato preso molto seriamente. La morbidezza delle forme è malvista perfino da quelli che in privato la apprezzerebbero. Insomma quelli che ti raccontano, «sì, sono stato con una magrissima, è stato tremendo, nuda mi faceva impressione». Ma vestita e in società conferiva un certo prestigio sociale, questo sì. Ed è una fesseria, specie per gli appassionati/e di cibo e vino in cerca di partner. Che pretenderebbero una come Julia Roberts nel Matrimonio del mio migliore amico: critica gastronomica competentissima, snella al limite dell’anoressia (ma quando mai; i critici enograstro sono magri solo per brevi periodi, solo dopo che i medici preoccupati li hanno rinchiusi in cliniche dietisticonazistiche austriache; passano due mesi e ri-sbaulano).
    L’unica ipotesi sovversiva? Comportarsi normalmente. E scegliere la dieta di Carletto in «Acab»
    Una donna simile, ovvio, non esiste; e se esistesse non vorrebbero fidanzarcisi perché saprebbe scegliere vini e antipasti molto meglio di loro. Così, se maschi, vivono tristi triangoli immaginari. Al fianco di una signora Pina (Pina anche se giovane, bella e modarola) che chiede insalate scondite facendo fare figuracce con lo chef. Sognando una Papagena mozartian-foodista, con cui smezzare le ordinazioni per provare tutto, con cui ordinare menu degustazione di quindici portate. Che farebbe un’ottima figura con lo chef; il quale però, se è diventato una celebrità, è costretto ad accompagnarsi a un’ex modella passata per «L’isola dei famosi» che continua a cibarsi di radici. E non se ne esce. E forse -forse è l’unica ipotesi sovversiva, in un mondo in cui tutte le donne hanno un qualche disordine alimentare, e mangiano troppo o troppo poco, e ci pensano troppo- è comportarsi normalmente.
    Mangiare e prendere seconde porzioni quando ne vale la pena, e al pasto successivo seguire l’unica dieta che funzioni. Che funziona soprattutto da noi, grazie ai fantastici prodotti della nostra terra. Insomma, la dieta di Carletto in «Acab». Nel magnifico film di Stefano Sollima, Carletto (interpretato da Andrea Sartoretti) è un ex celerino maniaco della forma fisica. Portato a bere birra dai vecchi amici poliziotti, si lamenta: «Così domani me toccherà magnà un chilo de broccoletti». Così, però, si recupera. Con broccoletti, cicoria, spinaci, quel che c’è. L’importante è che siano ripassati. Seriamente ripassati. Nell’olio. Caldo. E accompagnati da un tot di pane. Non c’è da aver paura. Così si è contenti, si torna in forma, si evita il sottopeso (e che strazio le donne sottopeso, è una fase storica in cui è il caso di gratificarsi, non di adeguarsi).
     
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  2. TheGrandWazoo
     
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    la figura della silhouette dipende da noi solo fino ad un certo punto,
    io mi scafo di cibo a livelli pan-digeriduzionali nei periodi di maggiore attivita'
    e non ingrasso,
    mi scafo di cibo a livelli pan-digeriduzionali e dormo e non ingrasso,
    poi cosi' come cambia il tempo, cambia qualcosa
    mangio meno e mi rimpieno un poco.

    Non sono donna ma lasciatemi cantare con la chitarra in mano.
    Dico solo:

    Se c'e' la salute
    c'e' tutto.
    Bisogna aver coscienza di non esagerare con le superporcherie ( troppe fritture, troppo troppo zucchero (( troppo zucchero con un troppo solo, a qualcuno fa bene ho visto ))
    e soprattutto idratarsi a dovere con acqua pura a litri, siamo tutti disidratati, cavolo.
     
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1 replies since 13/1/2014, 22:25   54 views
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