Il punto ha cambiato significato?

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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    www.ilpost.it/2013/12/04/punto/

    Un articolo di The New Republic si chiede perché nelle conversazioni online chiudere la frase con un punto sta diventando indice di aggressività e nettezza

    I cellulari, gli smartphone, Internet e le email hanno cambiato il modo in cui scriviamo, e questo è dato ormai per scontato: c’è un cambiamento però di cui si discute poco, meno immediato delle molte abbreviazioni e dei prestiti dall’inglese che si leggono in giro, ma che coinvolge forse più persone ancora e in modo più sottile. Ne scrive Ben Crair in un articolo su The New Republic e riguarda l’uso del punto.
    La tesi di Crair risulterà familiare a molti: mettere un punto alla fine di una frase in chat, su Skype o in una conversazione via SMS sta cominciando ad assumere un significato diverso, che supera quello attribuitogli dalla grammatica. Secondo Crair il punto sta diventando un simbolo di aggressività, di nettezza, di freddezza e distacco. «Nelle mie conversazioni online la gente non lo utilizza semplicemente per chiudere una frase, ma per segnalare una cosa del tipo “non sono contento di come si stia mettendo la conversazione».
    CITAZIONE
    Prova a immaginarti alla fine di una giornata di lavoro. Mandi un messaggio del genere alla tua ragazza: “So che abbiamo prenotato al ristorante per stasera, ma non sarebbe più romantico mangiare a casa?”
    Nel caso lei risponda:
    - Si può fare
    Allora puoi cominciare a ordinare una pizza. Ma se invece risponde:
    - Si può fare.

    Preparati a confermare quella prenotazione o a mangiare una pizza da solo.
    La cosa non riguarda tutti, naturalmente, ma molte persone sentite da Crair hanno confermato questo tipo di nuovo significato, e così molti che hanno letto l’articolo (che sta circolando parecchio online). Mark Liberman, professore di Linguistica all’Università della Pennsylvania, ha raccontato che «tempo fa mio figlio di 17 anni mi fece notare che i miei SMS davano un’impressione di severità: questo perché per abitudine utilizzavo il punto per chiudere una frase».
    Crair sostiene che una delle cause di questo cambiamento può essere la diffusione dei servizi di messaggistica istantanea, nei quali per separare una frase dall’altra basta completare il pensiero in due messaggi diversi, cosicché il programma lasci automaticamente uno spazio fra le due frasi, mandando a capo. Racconta ancora Liberman: «in quel contesto, per concludere basta cliccare “invio”. Scegliere di aggiungere un punto fa sì che il destinatario si chieda perché si è avvertita la necessità di farlo». Secondo Choire Sicha, direttrice del magazine online The Awl, inoltre, finire una frase senza punto la rende più aperta e neutrale: «è come se ci si liberasse di una certa enfasi, sia che si voglia continuare la conversazione oppure no».
    Secondo Crair, inoltre, il punto è stato inventato per rendere più comprensibile un testo scritto, per marcare una pausa all’interno del pensiero: dal momento che nelle chat e via SMS questa funzione è svolta in un altro modo, il punto serve invece sempre di più a rendere chiaro il “tono” che si utilizzerebbe in una conversazione parlata. Crair afferma che il cambiamento potrebbe non aver riguardato solo il punto: «moltissimi si saranno chiesti se un particolare messaggio che hanno ricevuto fosse sarcastico, e quindi hanno cominciato a usare il punto esclamativo come marca di sincerità». Parte di quello che per molti anni hanno fatto le faccine – chiarire il tono di un breve messaggio che potrebbe essere interpretato in più modi – viene fatto sempre di più dalla punteggiatura.
    CITAZIONE
    - Stai per caso facendo lo spiritoso?
    - No!!!!!

    - Luca Sofri: La grammatica al tempo di internet
     
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    Non ci avevo mai pensato.
    Io tendo sempre a chiudere le frasi con un punto... mi sa che sono vecchia...
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  3. ‘R-ƒräncës‚
     
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    Ahah anche io lo uso così!
     
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    ma ė un'invenzione eliantesca di anni fa! :D
     
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    Bello questo post. (Punto)
    Non avrei notato la severità del punto se non avessi letto questo. (Punto)
    In realtà se c'è una cosa che odio è l'abuso dei punti esclamativi nei messaggi, più che il punto, ma concordo che un cambiamento ci deve essere nel modo di comunicare , che dal parlato vira allo scritto. E mi chiedo quanto tempo passerà prima che questi cambiamenti si inseriranno in tutta la scrittura, non solo per le comunicazioni personali( mail, chat, sms etc.). Accadrà? Verranno scritti libri senza punti e con gli emoticon?
    Io continuo a mettere i punti alla fine delle frasi. Mi viene istintivo. Ma comunico ufficialmente che non voglio essere severa. Per questo aggiungo un :-)
     
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    Ci sono alcuni grandi scrittori gggiovani e aspiranti (alla pubblicazione? alla fama? al macero... più probabile) che già scrivono con una grammatica e una sensibilità rivolta alla punteggiatura e alle forme verbali da fa accapponare la pelle.

    Anche io metto il punto (punto). Ma io sono anche severa (punto esclamativo)!
     
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  7. Polemos
     
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    Vero, mi ritrovo con quello che dice Ben Crair a proposito del punto (anche nel parlato quando si è fermamente convinti di un concetto o si vuole comunicare l'intenzione di chiudere forzatamente un discorso si usa l'espressione "Punto!" oppure "Punto e a capo") .
    Però, al di là della punteggiatura, secondo me va distinta la messaggistica istantanea da tutte le altre forme di scrittura. Non credo che tutti gli slang, le emoticons, le abbreviazioni tipiche della messaggistica andranno a influenzare più di tanto il modo di scrivere un buon romanzo o una lettera che aspira ad essere artistica. Sono due modi di scrivere completamente diversi e sviluppati per esigenze diverse. La messaggistica istantanea vuole simulare un discorso parlato, uno scambio di battute a voce. Insomma non credo che, forse tranne qualche sperimentazione, vedremo mai un libro con le emoticons.
     
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6 replies since 5/12/2013, 19:27   93 views
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