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Titolo: Treno di notte per Lisbona
Autore:Mercier Pascal
Anno: 2008
Editore: 438
Pagine: Mondadori (collana Oscar contemporanea)
Descrizione:
http://www.ibs.it/code/9788804574392/merci...-notte-per.html
Voleva davvero buttarsi giù dal ponte la donna trattenuta una mattina da Raimund Gregorius, insegnante svizzero di latino, greco ed ebraico? Gregorius non sa nulla della donna se non che era portoghese. La mattina dopo, complice la scoperta in una libreria antiquaria del libro di un enigmatico scrittore lusitano, l'altrimenti prevedibilissimo professore prende un treno diretto a Lisbona, dove spera di rtintracciare l'autore. Da questo momento decolla una vicenda che costringerà Gregorius a confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della Storia in un modo che mai avrebbe potuto immaginare nella sua rassicurante Berna.
romanzo avvincente, molto scorrevole, ben costruito, con un linguaggio vivo...
la trama è intrigante e non noiosa, anche se verso la fine soffre un pò.. -
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Pensavo fosse una lettura più facile... Lo definirei particolare, all'inizio mi ricordava (molto) vagamente le atmosfere di Tabucchi, poi direi che ha virato un po'; pieno di pensieri interessanti, questo sì, ma forse un po' troppo lungo, una sfoltita di perlomeno 100-150 pagine avrebbe giovato molto. Ho come il sospetto che il film che ne hanno tratto recentemente sia decisamente più godibile, ora mi è presa curiosità...
Edited by °Ln - 27/7/2017, 15:39. -
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Sono al 20%, il libro è interessante ma mi inizia un po' a puzzare dell'ombra del vento e inizio ad essere scettica.... . -
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Libro abbandonato.
Prolisso, melenso, stucchevole.
Una storia che poteva essere avvincente e profonda è ben presto diventata una favoletta ripetitiva e noiosa. Tutte le volte che il protagonista bussa a una porta nessuno risponde. Lui bussa di nuovo. Se ne va. E nell'andarsene, toh, nel momento in cui gira le spalle sente passi all'interno-girare la chiave-qualcuno che chiede. Ohibò, aspetta un minuto di più, no?
Oppure tutte le volte che deve imbucare a casa di qualcuno passa oltre e va a un bar/negozio ecc. E ogni singola persona conosce il tizio che sta cercando, ha una storia su di lui (conosce il tizio o conosce qualcuno che conosce alla perfezione il tizio, tipo miglioriamici), su quanto fosse figo splendido simpatico amato decaduto e poi bla bla bla. Interessante. Un medico morto trent'anni prima tutta Lisbona lo conosce / sono super amici / sono stati suoi clienti.
E poi ogni tre pagine il protagionista che fa il riassunto di quanto fatto finora. Ripete quello che ha sentito. Quanti giorni sono passati e incredibile che solo due giorni fa era a Berna e ha fatto tal cosa, solo tre giorni fa e ha fatto tal cosa (la stessa eh), solo cinque giorni fa era a Berna e ha fatto tal colsa, solo sette giorni fa... GIURO. Non è che serve che ogni mezza giornata mi ripeti quello che stavi facendo x giorni prima per farmi capire che sei sorpreso della piega che ha preso la tua vita. Cazzo, signor scrittore, fammelo capire, non me lo devi ripetere, non è che se me lo ripeti io ci credo di più.... Dopo centocinquanta pagine ormai l'ho capito...
Altra cosa fastidiosa che dà l'idea di riempitivo ("voglio fare un libro lungo ma non so che scrivere") è che mentre l'autore descrive una persona dal punto di vista del protagonista, alla descrizione si sovrappone quello che avrebbe pensato dopo di quella persona con elementi (che non vengono detti né evidenziati quando sono incontrati più avanti). Oh, che palle!
All'ennesimo personaggio incrociato per caso che ha una storia fantastica su Prado ho pensato un piccolo e semplice "mavaffanculo" e chiuso.
Basta.. -
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Fortuna che il primo 20% era interessante... . -
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Era curioso, poteva ingranare. Sono arrivata al 30% e ho deciso che non avevo voglia di sacrificare il poco tempo che ho per la lettura con un libro brutto! . -
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A me piacque così così... Un po' troppo lungo, lo ricordo come noiosetto, e soprattutto, passate le prime 50-60 pagine, avevo costantemente l'impressione che il racconto non fosse altro che un pretesto, da parte dell'autore, per mostrare la propria cultura ^^ . -
.avevo costantemente l'impressione che il racconto non fosse altro che un pretesto, da parte dell'autore, per mostrare la propria cultura ^^
Che poi è una cosa odiosa... scrivi un saggio in tal caso, no?. -
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Libro abbandonato a pagina 200, raggiunta con molta fatica. Non abbandono mai la lettura, anche se la lettura non mi prende, ma qui è stata una gran faticaccia fin dall'inizio. Non sono mai stata presa dalla storia e spesso la mente si 'staccava'. . -
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Ahaha dejanina! Proprio tu!... come ti capisco . -
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Proprio io cosa? XD
L'ho preso troppo sotto gamba questo romanzo. -
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Tu che stai macinando libri come fossi un tritacarte....
no guarda ti capisco, è stato... orribile.