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vampireheart.
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ho controllato col tasto ''cerca'' e non mi ha dato risultati, spero di non aver fatto errori...
Titolo: la cattedrale del mare
Autore: Ildefonso Falcones
Anno: 2007
Editore: Longanesi
Pagine: 642 pagine
Descrizione: Barcellona, XIV secolo. NeI cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Arnau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno..
nonostante non sia il mio autore preferito, questo è decisamente il libro che mi è piaciuto più di tutti. mi ha molto coinvolta e molto impressionata. stranamente ricordo anche la trama, mentre di solito rammento solo l'impressione che mi ha lasciato un romanzo.
l'avete letto?. -
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ho controllato col tasto ''cerca'' e non mi ha dato risultati, spero di non aver fatto errori...
Nessun errore.
Nel caso un libro esista già, ma non si stato messo nell'indice, la fatica maggiore sarà quella di unire le due discussioni... quindi non ti preoccupare.
Non mi sono mai decisa a leggere questo libro, in primis perché non amo Barcellona.
Ma si parla di cattedrali... sigh... prima o poi dovrò decidermi.. -
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Ce l'ho sullo scaffale da quasi due anni e ancora non l'ho letto. Mi ispira molto solo che il formato non è dei più comodi, è anche questo che mi ha frenato per ora il leggerlo perchè portarlo con me nei miei spostamenti è un po un problema ... in ogni caso rimedierò quanto prima e dirò la mia. . -
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Sono circa a metà, poco meno... In pochissimi giorni sono andata parecchio avanti.
Il libro si fa leggere rapidamente, anche se è più il contesto storico ad essere interessante che la vicenda dei protagonisti.
Sembra che siano, per ora, solo comprimari: vite, lavoro, amori... Sono solo "scuse" per raccontare la storia di Barcellona. Non è l'unico libro in cui capita, ma qui è talmente accurato da prendere il sopravvento. Almeno per ora!. -
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Il libro è sicuramente ben scritto, miscela bene i fatti storici con quelli narrativi dei protagonisti, che vivono la loro storia sullo sfondo di vicende e situazioni reali. Seicento e passa pagine che scorrono bene e non sono quasi mai pesanti o noiose, già questo è un grande pregio raro da trovare.
Però non mi ha convinto al 100% e non so se leggerei qualcos'altro dell'autore.
E' piuttosto paraculo: la sensazione è che si sia studiato a fondo i romanzi di Dumas, analizzando cosa è che ti tiene incollato alla storia pagina dopo pagina. Amore, vendetta, ingiustizia, riscatto... anzi... Amore! Vendetta! Ingiustizia! Riscatto!
e che abbia preso questi quattro elementi esclamativi e a tavolino li abbia mescolati per creare un personaggio fatto ad arte, che il lettore segue dal momento del suo concepimento fino a chissà quando: perché questa briga? Perché è palese che Falcones voleva raccontare la Storia. Voleva parlarci di Barcellona nel 1300, partendo dalle cronache del re Pietro il Cerimonioso: ma chi se lo sarebbe letto? (io).
E quindi ha aggiunto un po' di spirito da fuilleton e tac! ecco il best seller.
Dov'è il difetto? Leggere si legge bene, appassionare appassiona, ha i suoi momenti.
Epperò, dopo seicento pagine ti rendi conto che gli manca la suspance, il gusto del thriller, il fiato sospeso, la meraviglia. Perché in fondo alla fine è un po' scontato, e diventa un po' insipido. Si capisce dove andrà a parare lontano un chilometro, non tiene botta fino alla fine.... lasciando la sensazione di aver assistito più alla prova di uno spettacolo che allo spettacolo vero e proprio.
Insomma, mi è piaciuto? SNI', il sospetto di aver letto un gran bel compitino a casa non me lo leva nessuno.. -
.la sensazione è che si sia studiato a fondo i romanzi di Dumas, analizzando cosa è che ti tiene incollato alla storia pagina dopo pagina. Amore, vendetta, ingiustizia, riscatto... anzi... Amore! Vendetta! Ingiustizia! Riscatto!
e che abbia preso questi quattro elementi esclamativi e a tavolino li abbia mescolati per creare un personaggio fatto ad arte, che il lettore segue dal momento del suo concepimento fino a chissà quando
Scusa ma cosa c'è di male in questo? Oltretutto, romanzi con queste caratteristiche ce ne sono a bizzeffe (e non penso che tutti abbiano letto l'opera omnia di Dumas) ma quello di Falcones è uno dei pochi che, almeno secondo me, non scade nel banale (anche se è in effetti abbastanza prevedibile).
Per quel che mi riguarda mi ha convinto al 100%: non sarà una lettura di quelle che cambiano il tuo modo di vedere il mondo ma è comunque molto piacevole.. -
.la sensazione è che si sia studiato a fondo i romanzi di Dumas, analizzando cosa è che ti tiene incollato alla storia pagina dopo pagina. Amore, vendetta, ingiustizia, riscatto... anzi... Amore! Vendetta! Ingiustizia! Riscatto!
e che abbia preso questi quattro elementi esclamativi e a tavolino li abbia mescolati per creare un personaggio fatto ad arte, che il lettore segue dal momento del suo concepimento fino a chissà quando
Scusa ma cosa c'è di male in questo? Oltretutto, romanzi con queste caratteristiche ce ne sono a bizzeffe (e non penso che tutti abbiano letto l'opera omnia di Dumas) ma quello di Falcones è uno dei pochi che, almeno secondo me, non scade nel banale (anche se è in effetti abbastanza prevedibile).
Per quel che mi riguarda mi ha convinto al 100%: non sarà una lettura di quelle che cambiano il tuo modo di vedere il mondo ma è comunque molto piacevole.
Di male, per me, c'è che mi è saputo tanto forzato. Tanto accademico e studiato e molto poco "di pancia" e di cuore. E quindi, come lui non si è messo in gioco nello scrivere , io non ho sentito il meraviglioso trasporto emotivo che tante volte anche nei libri più "scarsi" invece si trova.
Tanto studio e poca passione, anche alcuni musicisti ne sono vittima - e può anche passare, ma su un libro così lungo mi è pesato un po'. -
.Scusa ma cosa c'è di male in questo? Oltretutto, romanzi con queste caratteristiche ce ne sono a bizzeffe (e non penso che tutti abbiano letto l'opera omnia di Dumas) ma quello di Falcones è uno dei pochi che, almeno secondo me, non scade nel banale (anche se è in effetti abbastanza prevedibile).
Per quel che mi riguarda mi ha convinto al 100%: non sarà una lettura di quelle che cambiano il tuo modo di vedere il mondo ma è comunque molto piacevole.
Di male, per me, c'è che mi è saputo tanto forzato. Tanto accademico e studiato e molto poco "di pancia" e di cuore. E quindi, come lui non si è messo in gioco nello scrivere , io non ho sentito il meraviglioso trasporto emotivo che tante volte anche nei libri più "scarsi" invece si trova.
Tanto studio e poca passione, anche alcuni musicisti ne sono vittima - e può anche passare, ma su un libro così lungo mi è pesato un po'
Se la metti così sono d'accordo che alcuni punti della trama e certi tratti dei personaggi sono abbastanza stereotipati, però a me è sembrato che Falcones metta molta passione e amore nella descrizione dei suoi personaggi e soprattutto della sua città: forse mi sono fatto trasportare dalla storia così tanto che ho attribuito all'autore meriti che non ha..