A caccia di draghi e sirene

Quella che avvertiamo nelle vecchie pievi toscane, con le loro absidi tondeggianti, il loro aspetto domestico, il loro aspetto armonioso tra altezza e larghezza (in contrasto con il virile e imponente verticalismo delle chiese gotiche), è un'indefinibile sensazione materna, femminile. [...]
Fra le figure che troviamo nelle pievi, come il toro, che è maschile, o il serpente o la vite, che sono sessualmente incerte, ce n'è soltanto una specificatamente femminile: la sirena, con i suoi inequivocabili seni. E incontriamo sirene da un capo all'altro dell'area di diffusione delle pievi. Oltre che nelle pievi vediamo sirene anche in vecchie chiese rurali [...] e in reperti erratici altomedievali.
[...]
Nelle vecchie pievi, invece, la sirena ha spesso un posto centrale e di rilievo, come se la sua valenza simbolica fosse dominante. Di fronte ad essa sorge spontanea la domanda: da dove veniva questa figura [...]? E cosa rappresentava? La domanda apre un sentiero che, dopo qualche falso sbocco, ci porta forse al cuore stesso del simbolismo delle pievi.
La sirena è chiaramente femmina [...], l'avvertiamo come tale anche dove per lo schematismo della raffigurazione o l'usura del tempo la sua immagine appiattita non permette una ricognizione anatomica. E' da notare che nell'interpretazione che ne dà la chiesa la sirena può avere due significati entrambi legati alla femminilità: un significato malefico, di seduzione e corruzione, e un significato dualistico, con la parte superiore che rappresenterebbe invece il lato spirituale, buono.
Nasce anche qui tuttavia un'obiezione di fondo [...]: perché nelle pievi si incontrerebbe così di frequente la sirena, e spesso in posizione così privilegiata se fosse un simbolo del male? [...].
Quanto alla concezione dualistica essa appare altrettanto poco convincente. Infatti, la parte superiore della sirena, che dovrebbe rappresentare il lato spirituale dell'uomo, è un busto di donna, spesso con seni ben rilevati. Ora, la Chiesa ha teso finché ha potuto a ignorare tali attributi peccaminosi. Per di più la cultura teologica medievale dubitava persino che la donna avesse un'anima. [...] ...perché sarebbe poi praticamente sparita di colpo, dopo il 1150-1200 sia dall'iconografia delle chiese di campagna che di città [...]?