Diventare traduttore: le lingue più richieste oggi

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    di Luca Lovisolo - 27-04-2012

    Voglio fare il traduttore, quali sono le lingue più richieste oggi? E’ una delle domande più frequenti, fra quelle poste da coloro che vogliono avviarsi alla professione di traduttore.

    In questi mesi, tanti giovani stanno scegliendo la facoltà universitaria che dovrà accompagnarli verso il mondo del lavoro. Analizziamo in breve alcuni sviluppi recenti del magma linguistico.

    Inglese, spagnolo e... cinese
    Bisogna innanzitutto sfatare il mito dell’inglese come «lingua internazionale». Da un rapporto della Banca centrale europea del gennaio 2012 emerge che la lingua più studiata al mondo è ormai il cinese. In rapida crescita anche lo spagnolo.

    Un recente sondaggio di Federlingue, associazione che raggruppa un numero molto rappresentativo di società italiane di servizi di traduzione e di formazione linguistica, ha confermato il progressivo calo delle richieste per le traduzioni e i corsi di lingua in inglese a favore, soprattutto, di cinese e turco.

    L’inglese resta una lingua di comunicazione indispensabile, per chi sceglie una professione «internazionale», ma il mondo sta cambiando. I Paesi che detengono il controllo della crescita economica (i cosiddetti BRIC, Brasile, Russia, India e Cina, con l’aggiunta di Sud Africa e Turchia) non si riconoscono nell’inglese né nei valori che sottende. Lieve eccezione è l’India, che usa l’inglese come lingua dell’amministrazione a fianco però di numerose lingue ufficiali locali, e sviluppa una cultura propria sempre più autonoma dal passato coloniale anglofono.

    Turco e russo
    Un’altra area in fortissima crescita è quella delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale (Kazakhstan, Uzbekistan, Turkmenistan, per citarne alcune). Alcuni di questi nuovi Stati indipendenti stanno vivendo un rapido sviluppo grazie alle risorse petrolifere o alla strategicità della loro posizione tra Cina ed Europa. Le lingue di comunicazione in quella parte del mondo sono il turco e il russo. Il primo, perché molte di quelle Repubbliche, dopo la caduta dell’Unione sovietica, hanno reintrodotto le loro lingue nazionali, di ceppo turco; il secondo perché, nonostante la partenza dei russi alla fine dell’era sovietica, resta di fatto una lingua unificante per ragioni storiche e culturali in tutta l’area.

    Portoghese
    Da non trascurare il portoghese, la cui importanza aumenta parallelamente alla crescita del Brasile, senza dimenticare che la comunità lusofona conta nel mondo più di 200 milioni di parlanti in Paesi giovani e, con l’eccezione del Portogallo, in dinamico sviluppo.

    Tedesco
    Nella vecchia Europa e in particolare in Italia, il tedesco resta la lingua meno reperibile sul mercato del lavoro. La Germania è il principale partner commerciale dell’Italia, eppure lo studio del tedesco è generalmente trascurato nella Penisola, dove si coltiva l’illusione che i rapporti con i propri vicini si possano tenere efficacemente anche in inglese. E’ solo parzialmente vero: le aziende italiane che hanno personale in grado di parlare tedesco vengono spesso favorite nelle trattative con i partner d’oltralpe e la conoscenza della lingua diventa rapidamente indispensabile, quando il business con la Germania cresce. Le aziende, però, faticano a trovare personale davvero capace di esprimersi a buon livello nella lingua di Goethe.

    Come scegliere le lingue da studiare
    Nella scelta della lingua da studiare non ci si può limitare però a considerazioni di carattere economico. Il traduttore vive in simbiosi quotidiana con la lingua e la cultura nella quale lavora. Per questa ragione deve scegliere il proprio percorso di studi e di vita innanzitutto in base alle proprie aspirazioni. Lavorare in una lingua che non si sente profondamente propria può diventare una condanna insopportabile. Al traduttore, oggi, è richiesta una competenza sempre più elevata. Anche la conoscenza linguistica dev’essere avanzatissima e costantemente aggiornata, in un continuo lavoro di perfezionamento e «immersione» nell’altra cultura, possibile solo se con la lingua scelta si avverte una profonda sintonia interiore.

    Articolo di Luca Lovisolo, traduttore giuridico e pubblicista, per anni consulente di commercio internazionale. Luca Lovisolo è autore della guida "Tredici passi verso il lavoro di traduttore" e di "Ridere per non piangere". I suoi corsi di diritto per traduttori, tenuti via Internet, raccolgono partecipanti da tutta Europa.
     
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  2. Fa}
     
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    l'admin c'ha avuto l'occhio lungo... comunque io sapevo che cinese, spagnolo e turco erano le lingue che tiravano maggiormente proprio per via dell'espansione dei mercati verso est e verso il sud.
     
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1 replies since 20/5/2012, 17:17   71 views
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