turismo planetario

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  1. Fa}
     
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    non interplanetario!
    sulla scia di quanto accaduto in india (mi riferisco ai turisti rapiti) vorrei sottoporvi un dilemma che mi intriga un bel pò. che senso ha prfendere l'aereo, farsi 14 ore di viaggio per andare a "scoprire" per una settimana o due uno stato totalmente diverso di cui non conosciamo usi e costumi? dobbiamo adattarci, faticare, entrare in un mondo nuovo per osservarlo dall'esterno e poi ritornare alla nostra realtà con la sensazione di non averlo nemmeno sfiorato.
    in quel viaggio siamo intrusi, approfittatori, zanzare del sistema. andiamo per soddisfare il nostro ego e le nostre macchine fotografiche senza avere gli strumenti per entrare in contatto con un mondo diverso da noi.
    che senso ha mi chiedo?
    perchè non prendete la macchina, il treno per andare a vedere i paesi a portata di mano, che potete capire, comprendere più a fondo a in cui potrete ritornare?
     
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  2. TheGrandWazoo
     
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    la critica muove da un fondo condivisibilissimo
    ma io predico bene e razzolo male
    la mia e' apolidia di reato.

     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Io sono d'accordo per certi versi e dubitante per altri.
    Sono d'accordo sul fatto che prima di andare in giro è meglio scoprire i propri luoghi, ma d'altro canto mi rendo conto che uno voglia cambiare un po'.
    Certo, dicevo un po' di giorni fa, che andare in vacanza alle Maldive o a Sharm per starsene tutto il tempo chiusi in un villaggio turistico occidentale... insomma, quant'e il cavolo che vai dall'altra parte del mondo.

    Io di viaggi "esotici" ne ho fatti due, più o meno: uno a San Pietroburgo e l'altro a Lanzarote, il primo di un mese, per studio, e l'altro una sola settimana, vacanza. Sorvolo sul primo, per il secondo diciamo che sono stata costretta da mia madre ma spero di aver sfruttato al meglio l'esperienza (vedendo tutto il vedibile, girando, mangiando), cosa fattibile date le ridotte dimensioni dell'isola.

    Però boh, in linea generale non capisco nemmeno io i viaggi toccata e fuga, in cui il tempo di adattamento è nettamente superiore al tempo effettivo di permanenza...

    CITAZIONE (Fa} @ 21/3/2012, 14:03) 
    andiamo per soddisfare il nostro ego e le nostre macchine fotografiche

    Tante volte, sentendo resoconti di viaggio, la sensazione è quella.
     
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    Personalmente sono nato in una famiglia che ha viaggiato sempre molto e sempre in famiglia (il mio primo viaggio di più di mille chilometri l'ho fatto a otto mesi o giù di lì, in macchina). Però ci siamo sempre aggirati nella sola Europa, non sono mai uscito al di fuori del continente neanche da solo. Per quanto riguarda l'Italia ho girato abbastanza anche per la dislocazione geografica dei parenti, ma ci sono regioni che non ho quasi mai visitato. Poi c'è da dire che mio padre ha iniziato a viaggiare sin dalla maggiore età (a diciotto anni è stato in Svezia, in treno, e per un Siciliano, con anche la famiglia contraria, ha fatto enormi sacrifici) e ora si incavola da morire nel vedere ragazzini di sedici anni che viaggiano con Ryan Air e si ritrovano in alberghi di lusso in posti che lui non ha avuto occasione di visitare (a partire dalla Russia).*
    Quindi per me viaggiare è sempre stata una cosa abbastanza naturale, non sono mai stato fanatico delle foto (anzi), io cerco sempre di godermi il viaggio più che posso e di sfruttare al meglio le possibilità. Non credo che andrei mai a Sharm in un villaggio turistico, infatti.

    Per quanto riguarda le culture diverse, beh, secondo me viaggiare e andarle a vedere è un incentivo a conoscerle meglio. Se non vuoi farti uno studio mirato prima di andarci, penso che il vedere posti che "non ti aspettavi" ha sempre un buon impatto mentale e può solo aiutarti ad ampliare le tue conoscenze. Poi è una cosa personale. Se uno è il classico turista che va a Londra e poi mangia da Burger King e Pizza Hut di sicuro non è il posto il problema, quanto il viaggiatore.

    *
    Aneddoto, giusto la settimana scorsa mio padre criticava la possibilità offerta a tutti di poter viaggiare a poco prezzo. Un po' perché lui ci è riuscito con gravi fatiche e grossi sacrifici (presalari, ristrettezze tutto l'anno in vista del viaggio estivo, dovendo pure litigare coi parenti che non solo non gli davano soldi ma lo ostacolavano e cercavano di dissuadere). Un po' perché vedendo che chiunque può viaggiare spesso viene sminuito proprio con gli esempi di cui sopra (gente che va in paesi esotici per poi vivere negli agi come se fosse a casa propria) o va all'estero e non visita nulla (classici i ragazzini che vanno ad Amsterdam per le droghe leggere o quelli che vanno nei paesi dell'est per la birra a basso prezzo).
    Ma lui è un estremista, l'ho scritto solo perché mi faceva ridere (visto che forse il suo discorso ha senso, ma in lui nasce da uno spirito di rivalsa simile alla vignetta qui di seguito).
    paleontology

    spiegazione: a mio padre gli rode che ora tutti viaggiano, mentre quando lo faceva lui era ancora "underground" e ora tra lui e gli altri non si nota la differenza.
     
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    Il mio primo viaggo l'ho fatto con il primo stipendio e avevo "già" vent'anni.
    Le mie tappe sono limitate a UK, Irlanda e Francia... non mi piace andare in posti dove non conosco la lingua ma, potendo, andrei volentieri anche altrove.

    Trovo assurdo anche io andare in capo al mondo o in luoghi esotici e poi restare rinchiuso nel villaggio vacanza, ma trovo ancora più stupido andare in luoghi che non conosci e (spesso volontariamente) andare a mettere il naso in luoghi che sai essere pericolosi.
    Mi spiace quando turisti vengono rapiti o peggio... ma se vai a fare un giro solo per fare fotografie o per poter dire "io ho visto cose che voi umani..." in zone blindate o che sono considerate a rischio e poi ti capita qualcosa te lo sei cercato.
    Quando nel 1989 sono andata in Nord Irlanda mi sono guardata bene di andare a gironzolare nelle zone a rischio (c'era ancora l'esercito inglese e il confine era presidiato da militari armati di mitra).
    Mia madre aveva paura che mi unissi all'IRA, ma il rischio di essere coinvolti in scontri armati era alto e non mi sembrava salutare andare a metterci il naso solo per fare una foto.

    Mi pare che la facilità con cui si raggiungono i luoghi lontati (sia come chilometri che come cultura o situazione politica) renda il turista meno propenso ad informarsi.

    Una volta solo i viaggiatori si imbarcavano in certe esperienze, adesso il turista è ovunque e la differenza di mentalità tra i due è abissale.
     
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  6. Fa}
     
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    il padre di abso ha ragione.... è talmente allaportata di tutti che perde il suo fascino, il suo significato. prima aveva un vero valore, era viaggio, era scoperta, era entrare in un luogo. adesso è cheap, easy. tutti viaggiano ma non si spostano davvero da casa loro.

    CITAZIONE
    Una volta solo i viaggiatori si imbarcavano in certe esperienze, adesso il turista è ovunque e la differenza di mentalità tra i due è abissale.

    verissimo....
    e spesso i viaggiatori fanno pochi chilometri per scoprire un mondo nuovo, perchè sanno osservare le cose da un altro punto di vista mentre il turista cercherà spaghetti all'amatriciana a bombay.
     
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    a me piacerebbe viaggiare...e per viaggiare appunto non intendo le due settimane, o la singola settimana, a visitare la capitale della Malesia per poi mostrare le foto e convincersi di conoscere quella terra. Intendo andare a passo d'uomo e scoprire, alla giornata, paesaggi naturali e realtà locali di terre e popoli diversi dal mio quotidiano. Purtroppo questo tipo di viaggio, che non è turismo, è difficile, anche pericoloso, e non è certo alla portata di chi ha i dieci giorni di ferie e deve farci entrare tutto.
    A me piacerebbe...ma onestamete non credo di poterlo fare, sia per impegni di studio o lavorativi, sia per cause familiari, sia perchè, dovendo essere sincero, non so quando in realtà poi riuscirei ad adattarmi.

    In ogni caso il riferimento ai villaggio turistico in Egitto, per dire, per poi uscire solo col pullman del villaggio perchè sennò hai paura degli attentati è una profonda idiozia....certo magari ci vai perchè costa poco e ti trattano bene. Ma se poi mi dici che hai visitato l'Egitto allora sei solo imbecille....

    Edited by LiberaMente_Libero - 8/7/2012, 19:57
     
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    Sottoscrivo quanto dice Libero, parola per parola.
    Secondo me si è creato un gap incolmabile tra le persone che vanno in giro tanto per (per-vedere-posti-esotici-ma-non-spendere-tanto) e le persone che viaggiano, che cercano di entrare nel luogo, di vederlo da "dentro"...

    Ci sono, per dire, tante persone che prendono un aereo il venerdì pomeriggio e vanno a Barcellona-Praga-Brusselles-Londra-Bordeaux-Lisbona ecc per il fine settimana, poi tornano e la settimana dopo vanno da un'altra parte... ma che senso ha?...
     
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7 replies since 21/3/2012, 14:03   105 views
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