Stalker ~ Andrej Tarkovskij (1979)

Cinema altrove sci fi night Giugno 2013

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    Stalker
    Titolo: Stalker
    Regia Andrej Tarkovskij
    Titolo originale Сталкер (Stalker)
    Paese URSS, Germania Est
    Anno 1979
    Genere Fantascienza
    Soggetto Arkadij e Boris Strugackij dal loro racconto Picnic sul ciglio della strada

    Al centro di una incolta regione industriale c'è una misteriosa Zona, di accesso proibito dalle autorità, dove molti anni prima precipitò un meteorite – o un'astronave? – sprigionandovi una potenza magica capace di esaudire i desideri di chi riesce ad arrivarvi. Guidati da uno “stalker” (“to stalk” = inseguire furtivamente), uno scrittore e uno scienziato penetrano nella zona, ma giunti alla meta rinunciano a entrare nella Stanza dei Desideri. Liberamente ispirato al racconto lungo Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadij N. e Boris N. Strugackij, scrittori di fantascienza che l'hanno sceneggiato, il 5° film di Tarkovskij, e l'ultimo che girò nell'URSS, è, nella sua enigmatica compattezza, un'opera affascinante. Non è difficile riconoscere nello “stalker” e nei suoi congiunti le figure dei “poveri di spirito” dostoevskiani, degli umili evangelici che hanno bisogno della fede per mantenere accesa una scintilla di speranza e che si contrappongono agli intellettuali perché ormai, abbandonato ogni illusorio tentativo di intervento nella Storia, dei politici Tarkovskij più non si cura. Sotto il segno dell'acqua, non sembra sibillino il tema della contrapposizione tra la rigidità-forza e la flessibilità-debolezza che corrisponde alla vita. Come accade con i poeti – e Tarkovskij fa un cinema di poesia – la filosofia di Stalker passa attraverso l'emozione delle sue immagini.

    Il film con la fotografia più bella che credo di aver mai visto, nonché quello con la locandina più brutta in assoluto!!
    E' di sicuro uno dei miei film preferiti di sempre: lento, drammatico, angosciante, enigmatico, visivamente magnifico. Ha una poesia grandiosa, la macchina da presa è protagonista indiscussa. Paesaggi assurdi, post atomici (?), di una bellezza inquietante, incerta.
    Piani sequenza infiniti si alternano a dialoghi a volte incomprensibili, creando un'atmosfera aliena...
    Questo film è un trip, una gioia per gli occhi e allo stesso tempo una riflessione fottutamente complicata.
    Dannatamente russo.
     
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  2. the_lost_thing
     
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    Già, è anche uno dei miei film preferiti di sempre.
    Non credo di dover aggiungere altro a quello che ha detto Ellen, se non che credo sia un MUST *___*
    PS Tarkovskij per intenderci è anche quello di solaris, che non capisco perché la gente conosce per il suo remake °___° anche questo è filmone.
     
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    CITAZIONE (the_lost_thing @ 22/1/2012, 09:19) 
    PS Tarkovskij per intenderci è anche quello di solaris, che non capisco perché la gente conosce per il suo remake °___° anche questo è filmone.

    Non lo sapevo (di Tarkovskij... mai ricordato il nome del regista), ma Solars l'avrò visto una marea di volte.
    Il remake non l'ho mai preso in considerazione... già nei trailer mi sembrava molto meno incisivo rispetto all'originale.
     
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    Devo rivederlo... perché circa a metà ho iniziato a perdere concentrazione e i discorsi logorroicometafisici hanno iniziato a perdere di consistenza.

    Per quanto riguarda il lato visivo, sia come scenografie che come gestione delle inquadrature e l'utilizzo della camera, non c'è nulla da ridire.
    Tarkovskij è riuscito a rendere ambiguo e angosciante anche un luogo che, ad un primo sguardo superficiale, sembra solo una zona rurale abbandonata.

    I personaggi sono pesanti (sarà colpa del fatto che parlano da russi in russo?) e i sottotitoli non so quanto abbiano reso l0'avvolgimento in doppio carpiato delle discussioni tra i tre. Notevolmente antipaciti sia il Professore che lo Scrittore... il povero Stalker è quello più profondo e acculturato di tutti, ma il suo ruolo non gli permette di emergere come dovrebbe.

    L'idea della Zona è abbastanza classica, ma è resa benissimo... soprattutto con il senno di poi e ricordando quello che sarebbe acaduto di lì a poco a Chernobyl. Mentre i dubbi morali e etici di una stanza che concede tutto quello che si chiede (soprattutto quello che si desidera e che si cerca di tenere nascosto) sono simili ai pericoli dei vari desideri al Genio della mitologia classica araba e orientale.

    Nel complesso ho trovato più inquietante, un guizzo nel torpore di fine pellicola, il notare il colore della figlia dello Stalker nel seppiato monocromatico che la circonda.
    Il primo stillicidio della Zona nel mondo normale al di fuori dei confini o la scintilla creatrice?
     
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    Finalmente sono riuscito a vederlo anche io. Purtroppo l'ho visto in una disposizione d'animo poco felice. Ho visto la prima parte (circa un'ora) un mese fa e solo oggi la seconda metà. Quindi anche la divisione ha influito negativamente sulla visione. Nonostante ciò non mi è dispiaciuto e dunque suppongo che se l'avessi visto con le giuste premesse mi sarebbe piaciuto molto di più. Personalmente non stravedo per la lentezza esasperante unita al susseguirsi di tutti questi dialoghi filosofici che alla fine sembrano un po' sconclusionati. Oltre al fatto che molte scene risultavano surreali e non facilmente collocabili nel contesto, devo dire però che mantiene grande suspense e il tema principale incuriosisce molto. Purtroppo mi sono un po' perso sul finale e di sicuro cercherò di leggere il libro da cui è tratto. Poi probabilmente rivedrò anche il film e a quel punto penso che riuscirò ad apprezzarlo di più.
     
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