L'etica di Babbo Natale

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  1. MagentaLips
     
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    Tutto nasce dalla mia lettura di Dawkins, convinto ateo, che nel suo libro "L'illusione di Dio" (The God Delusion) esamina religioni e mentalità religiose cercando di "sviluppare le coscienze" e cercando di far allontanare da esse il lettore. Al di là di Dawkins, su cui sono fondamentalmente molto d'accordo all'incirca da quando avevo sette anni, anche se con alcune dovute precisazioni... bè, insomma, non so come m'è uscito, ma mi sono ritrovata a pensare all'annoso dilemma dei genitori, ovvero se è giusto far credere ai propri pargoli che Babbo Natale esiste.
    Più leggo opinioni di internauti anche su siti "specializzati" (mammaepapà.it, siti di psicologi...) più mi incavolo. Il principio di "ficcare in testa cose" a me dà proprio fastidio, e si da per scontato e certo che questa panzana sia utile perché " il bambino vuole anche vivere momenti carichi di magia e d’incanto, ma soprattutto ne ha bisogno, per sfuggire anch’egli dalle piccole delusioni della vita, ma anche perché attraverso i personaggi di fantasia, il piccolo impara i concetti del bene e del male, in ogni favole c’è sempre una morale".
    Questo mi sta bene, MA c'è bisogno che io menta per dargli il concetto di bene/male? Io penso sia controproducente. I cartoni animati o le favole mi hanno dato gli stessi valori o la stessa morale senza che io però credessi che Dumbo o un leone chiamato Simba esistessero davvero, perché nel frattempo mi parcheggiavano davanti ai documentari naturalistici. Pur sapendo che non erano veri, avevo amici immaginari. Un bambino non è un cretino da prendere in giro... io ho vissuto la stessa infanzia ammantata di magia di tutti gli altri, adorando i Mini Pony e il loro mondo, ma di certo ero perfettamente conscia del fatto che mai avrei trovato in giro un Pony profumato e rosa; ho rincorso arcobaleni cercando il pentolone pieno d'oro ai suoi piedi pur sapendo scientificamente a cosa corrispondesse un arcobaleno... e al contempo ne ho ricercato la magia creandomelo in cortile con la boccia del pesce piena d'acqua, cosa che mi ha riempita di stupore e meraviglia come fosse un miracolo della Natura. Perché si dà per scontato, invece, che l'approccio oggettivo alla realtà sia sterile e piatto, e che non riesca soggettivamente ad infondere meraviglia l'osservazione dei mille fenomeni bellissimi attorno a noi, e assolutamente reali ? Perché la bellezza deve essere prerogativa di un mondo fantastico? Perché affrontare la fatica della menzogna (oh, per me è una fatica reggere le bugie!), anzi, di una menzogna evitabile, se posso perseguire lo stesso risultato senza porre null'altro che me dinanzi al mondo? Tanto poi davanti alla menzogna ci sbatti il grugno. Io e mia sorella ci siamo rimaste malissimo quando abbiamo scoperto che Befana e Babbo Natale non erano veri. Ricordo ancora i pianti :D
    (“ci sono più cose in terra e in cielo Orazio di quante ne sogni la tua filosofia”)

    Tutto questo farà parte dell'educazione che darò a un/una mio/a eventuale figlio/a anche in quanto persona atea, perché non vedo la differenza, personalmente, fra un dio, fatine dei boschi e Babbo Natale.
    Però. Come confrontarsi con la società? Se tuo figlio torna a casa e ti chiede di Babbo Natale perché ne hanno parlato a scuola, e tu gli dici "guarda non esiste", e poi va a dirlo agli altri coetanei cinquenni dell'asilo, a me non fa un baffo, ma gli altri genitori o le maestre, sono sicura che si incavolerebbero a bestia, mi manderebbero a chiamare facendomi la ramanzina su come devo educare mio figlio e "per favore, signora, che non faccia vacillare la fede degli altri bambini che ne rimangono traumatizzati!". Non so come risolvermi l'approccio con la società.
    Mi chiedevo voi che ne pensaste.
     
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    Come ormai probabilmente hai intuito, mi sento molto d'accordo con te su questi aspetti della vita sociale, compresi i dubbi educativi. Io non ho (né credo avrò) figli, ma una nipote di quasi due anni a cui spero di poter trasmettere un'apertura di mente che i suoi genitori (mia sorella e il marito) per certi aspetti sembrano non avere... Probabilmente anche sbagliando, d'altronde non è mia figlia, e poi non è manco detto che la mia "apertura di mente" sia effettivamente tale, magari le trasmetto altri pregiudizi per altri versi.
    Comunque in linea generale sono d'accordo sul discorso "non imbottiamo i bambini di amici immaginari", e tra gli amici immaginari io includerei anche Gesù e famiglia. Ma qui saremmo un po' off topic.

    Per quello che riguarda babbo Natale nello specifico penso che sia un elemento molto meno disturbante di tanti altri. Anche io da piccola pur sapendo come si generava l'arcobaleno restavo affascinata dal vederlo nascere quando annaffiavo le piante in giardino, ho continuato ad esprimere desideri alle stelle cadenti o mangiato la prima violetta dell'anno, pur restando sempre ad un passo di distanza dal crederci davvero.

    Scoprire che babbo N. non esisteva per me è stato divertente, con mio cugino di un anno più grande e mia sorella di due più piccola, analizzando le fotografie ci siamo accorti che la barba era finta e che il costume cambiava di anno in anno.
    Lo so, non eravamo così svegli da capire che se c'era una maschera c'era un motivo... però abbiamo organizzato un'imboscata, fino a trovare i regali nascosti nell'armadio il 24 pomeriggio e costringere i nostri genitori ad ammettere la realtà dei fatti, senza spargimenti di lacrime :uah: insomma, questo excursus era per dire che anche il ritorno alla realtà in questo caso può non essere uno shock, se vissuto nel modo giusto e, probabilmente, se costruito con un certo disincanto.
    Dovrei chiedere a mia sorella se per lei è stato diverso, dato che era più piccola!!!

    Fatto sta che quella di babbo N. secondo me è la "palla" meno dannosa che si possa raccontare, in fondo i bambini si creano i loro mondi a prescindere dalle interferenze degli adulti.
     
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  3. IceEyesAngel
     
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    CITAZIONE (MagentaLips @ 11/1/2012, 12:51) 
    ho rincorso arcobaleni cercando il pentolone pieno d'oro ai suoi piedi pur sapendo scientificamente a cosa corrispondesse un arcobaleno

    Hai imparato cos'è scientificamente un arcobaleno nello stesso periodo in cui ti raccontavano del pentolone d'oro? I tempi per i bambini sono cruciali, e vanno molto più in fretta dei nostri. In un lasso di tempo minimo (anche 2 mesi) si sviluppano enormemente.
    E l'avresti rincorso lo stesso l'arcobaleno se non ti avessero parlato della pentola? O forse ti saresti persa un'esperienza, un'immaginazione, un'apertura mentale...?
     
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  4. MagentaLips
     
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    CITAZIONE
    Hai imparato cos'è scientificamente un arcobaleno nello stesso periodo in cui ti raccontavano del pentolone d'oro?

    no, l'ho imparato prima di aver saputo della leggenda del pentolone d'oro
    CITAZIONE
    E l'avresti rincorso lo stesso l'arcobaleno se non ti avessero parlato della pentola? O forse ti saresti persa un'esperienza, un'immaginazione, un'apertura mentale...?

    ovviamente no, però le cose mi erano state poste in questo modo:
    "lo sai che c'è una leggenda irlandese che dice che alla base dell'arcobaleno c'è un pentolone pieno di monete d'oro? E un folletto che gli fa la guardia"
    e non:
    "alla base dell'arcobaleno c'è un pentolone pieno di monete d'oro! E un folletto che gli fa la guardia! Mio cugino l'ha visto!"
    C'è una differenza che sembra minima, eppure quell'esperienza me la sono goduta lo stesso anche se me l'hanno posta con un certo scetticismo iniziale. Non ci credevo davvero, ma d'altronde non me ne fregava niente, l'importante era giocare con mio cugino e i suoi amici e correrci assieme sotto la pioggia :P

    CITAZIONE
    Fatto sta che quella di babbo N. secondo me è la "palla" meno dannosa che si possa raccontare, in fondo i bambini si creano i loro mondi a prescindere dalle interferenze degli adulti.

    ahah sì, non lo metto in dubbio! In realtà il mio trauma della scoperta della vera natura della Befana è stato più derivato dall'idea di aver "rovinato i giochi" ai miei genitori. Li odiavo per avermi mentito, tuttavia mi dispiaceva odiarli perché alla fine magari loro pensavano fosse una cosa carina. Questo mi creò un gran conflitto interiore :D
     
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    --- mangiato la prima violetta dell'anno



    Questa mi manca come tradizione... da noi si espire un desiderio per ogni primizia di stagione magiata 8cosa complessa adesso che si riesce a trovare di tutto in qualsiasi stagione), ma mangiare violette...

    Personalmente non ricordo quando ho scoperto che Babbo Natale non esisteva, anche se dalle mie parti tirava di più la Befana come consegnatrice di regali.
    Un po' di mistero deve sempre esserci nel bambino e credo che si capisca anche quando sia il caso di rompere l'incantesimo.
    La letterina a Babbo Natale, la Befana, Gesù bambino o Santa Lucia vanno bene e, a mio parere, servono per mantenre la sopresa del regalo.
    Davanti a certe scene dentro i negozi di giocattoli, con scenata incorporata se i genitori non comprano l'ultimo giocattolo con i suoi millemila accessori, la sopresa per quale gioco chiesto arriverà vale molto di più.

    Poi, con tutta la tv che giornalmente i bambini si sciroppano, credo che la scoperta della dura realtà avvenga molto prima di quanto ogni genitore o educatore possa mai aver preventivato.
     
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  6. Vigor
     
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    a natale mi regalavano un sasso (cit.)
     
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  7. Fa}
     
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    CITAZIONE
    sono d'accordo sul discorso "non imbottiamo i bambini di amici immaginari", e tra gli amici immaginari io includerei anche Gesù e famiglia.

    CITAZIONE
    quella di babbo N. secondo me è la "palla" meno dannosa che si possa raccontare, in fondo i bambini si creano i loro mondi a prescindere dalle interferenze degli adulti.

    sottoscrivo in pieno

    CITAZIONE
    Poi, con tutta la tv che giornalmente i bambini si sciroppano, credo che la scoperta della dura realtà avvenga molto prima di quanto ogni genitore o educatore possa mai aver preventivato.

    anche questo è vero.


    CITAZIONE
    Però. Come confrontarsi con la società? Se tuo figlio torna a casa e ti chiede di Babbo Natale perché ne hanno parlato a scuola, e tu gli dici "guarda non esiste", e poi va a dirlo agli altri coetanei cinquenni dell'asilo, a me non fa un baffo, ma gli altri genitori o le maestre, sono sicura che si incavolerebbero a bestia, mi manderebbero a chiamare facendomi la ramanzina su come devo educare mio figlio e "per favore, signora, che non faccia vacillare la fede degli altri bambini che ne rimangono traumatizzati!". Non so come risolvermi l'approccio con la società.

    posso chiedere ai miei genitori come l'hanno vissuta quando hanno mandato me (testimone di geova) all'asilo a sconquassare tutte le ritualità infantili tipo non si festeggiano i compleanni e simili.
     
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    Credo sia un po' diverso... è come chiedere ad un genitore ebreo come ha vissuto l'inserimento di un figlio che festeggia il (la? se ci sono esponenti della Religione Ebraica presenti mi correggano se ho sbagliato festività e periodo) Chanukkà e non Natale.

    Qui si parla di una figura inventata, a volte diversa a seconda delle tradizioni e dei paesi, che viene vissuta dai bambini come "vera" fino al primo scontro con la dura realtà commerciale.

    Storicamente la festa di Natlae stessa ha subito molti alti e bassi e, pur essendo una prerogativa della tradizione cristiana, non so se è la figura del Babbo portaregali sia legata più ai Cattolici o se anche i Protestanti (anche se in passato è capitato spesso che alcuni Protestanti cancellassero la festa di Natale, ritendola troppo pagana) abbiano la loro versione di Babbo Natale.

    Un conto sono i precetti religiosi, e ogni Religione ha i suoi, un conto è credere a figure come Babbo Natale, la Befana, la Fatina dei denti o l'Uomo Nero... figure orami trasversali nell'immaginario comune e alle quali si può meglio applicare il discorso nato qui.
     
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  9. Fa}
     
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    leggevo poco fa la discussione sul natale russo di yel, su nonno gelo e personaggi di questo genere. a me il ciccione rosso non è mai stato simpatico, però è strano vedere come in tante tradizioni popolari sia ricorrente.
    non so, in irlanda crederanno davvero agli elfi? e i bambini crescono con queste fantasticherie in testa?
    secondo me c'è da vedere che ruolo ha babbo natale, quanto effettivamente influsce, quanto ci credono e quanto è importante per loro crederci... come la fatina dei denti...
     
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    In realtà il ciccione sarebbe verdevestito... è rosso solo per colpa della pubblicità della Coca Cola, che lo prese come figura sponsor.

    Babbo Natale è presente in quasi tutte le mitologie nordiche (che sia Odino, la rivisitazione di San Nicola, un gruppo di folletti o il fantasma del Natale Presente), probabilmente è anche una rivisitazione del Vecchio re da parte del Nuovo secondo la tradizione pagana di Yule.

    Gli irlandesi al massimo credono nei leprecauni, nelle banshee, nei kelpie, ai brownie... e in millemila altri folletti. Gli elfi sono di origine norrena e si sono fusi con le figure fatate delle Isole Britanniche... ma non darei mai a un leprecauno dell'elfo, probabilmente se la prenderebbe a morte.

    p.s.: se volete fare riferimento elfico ad una fonte wikipediana, usate la pagina inglese che è molto più dettagliata e esatta dell'italiana
     
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    Tu pensi di salvarti così, ora vogliamo una trattazione esatta....

    A parte tutto, la cosa della cocacola la sapevo anche io, che tristezza. Ma quindi tutti questi personaggi secondo te derivano tutti dal povero Yule, poi smitizzato un po' troppo?

    Da noi, pensate, c'era il ceppo! I bambini, fino a una cinquantina d'anni fa (ma anche io venni obbligata a tale pratica dai nonni conniventi) erano costretti a uscire dalla cucina, dove per chi aveva il camino nel camino (spento!) altrimenti in un angolo, era posizionato un ceppo di legno. Il bambino usciva e doveva recitare la seguente canzoncina:
    "Avemmaria del ceppo, l'angelo benedetto, l'angelo je rispose: ceppo bello ceppo caro, n'hae da esse troppo avaro, riempe bene la tu panza de regale e de sostanza, riempe bene la canestrina nel cantuccio della cucina!"
    E poi con finezza i genitori/nonni gridavano "ha cacato!" e il bambino poteva andare a recuperare i regali.

    Insomma, questo era totalmente off topic ma a ripensarci mi viene da ridere. Come si può credere seriamente a un pezzo di legno che espelle da un inesistente sedere doni ben più grandi di lui?
    Eppure ci credevano....
     
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  12. IceEyesAngel
     
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    CITAZIONE (Yelena‚ @ 16/1/2012, 15:08) 
    Da noi, pensate, c'era il ceppo!

    L'usanza del ceppo deriva dalla festa pagana del solstizio d'inverno, il giorno più corto/il buio che trionfa, in cui si facevano i falò e fuochi vari per propiziare il ritorno della luce.
    Coi regali no, non c'entra molto. Però puoi vederla anche quella come una cosa propizia per il ritorno all'abbondanza dopo la scarsità dell'inverno.
     
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    CITAZIONE (Yelena‚ @ 16/1/2012, 15:08) 
    Da noi, pensate, c'era il ceppo!

    Quella del ceppo è anche una tradizione di Yule e, secondo te, i dolci detti tronchetti di natale da dove saltano fuori?
    arton16-77dff
     
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  14. MagentaLips
     
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    CITAZIONE (IceEyesAngel @ 16/1/2012, 15:29) 
    CITAZIONE (Yelena‚ @ 16/1/2012, 15:08) 
    Da noi, pensate, c'era il ceppo!

    L'usanza del ceppo deriva dalla festa pagana del solstizio d'inverno, il giorno più corto/il buio che trionfa, in cui si facevano i falò e fuochi vari per propiziare il ritorno della luce.
    Coi regali no, non c'entra molto. Però puoi vederla anche quella come una cosa propizia per il ritorno all'abbondanza dopo la scarsità dell'inverno.

    che bello, non lo sapevo!!! Anche al paese dei miei genitori nel nord della Puglia si usava, qualche decennio fa, fare il falò "sociale" alla vigilia di Natale, alla vigilia dell'Immacolata e a quella di S. Lucia... e poi si scherniva quello degli altri con allegre canzoncine denigratorie :P

    CITAZIONE
    E poi con finezza i genitori/nonni gridavano "ha cacato!" e il bambino poteva andare a recuperare i regali.

    X°D è fantastico!
     
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  15. MagentaLips
     
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    http://it.wikipedia.org/wiki/Ti%C3%B3_de_Nadal
    Ieri mi hanno spiegato questa tradizione catalana e ho ripensato a questa discussione :mess:
     
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16 replies since 11/1/2012, 12:51   159 views
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