CITAZIONE
Non so chi sia tu lettore o lettrice che hai intrapreso la lettura di questo saggio. Non ho un’idea
della tua origine, non so se in questo momento stai ripercorrendo con la memoria le immagini
dei tuoi genitori, o dei nonni, o di te stesso, te stessa, e se ti sta montando dentro una rabbia
cieca. Sei per caso un membro della Casta dei ‘ Stai senza’? Sei di coloro che crebbero con
quattro asciugamani in bagno che dovevano bastare a tutta la famiglia? Coi vestiti riciclati
della sorella maggiore o del cugino, che detestavi? A 12 anni eri quello che s’inventava di
avere la febbre il giorno della gita scolastica perché non avevi mai i soldi per farla? O fosti
costretto alla compagnia dei poco di buono del quartiere perché a stare con gli altri ci
volevano i quattrini da spendere, ed è lì che hai iniziato con le sostanze? Vedesti tua madre
invecchiare senza mai concedersi la cura del corpo, della pelle, senza mai quel momento dove
regalarsi il lusso di apparire femmina, perché in casa non ce n’era per questo tipo di spese?
Hai avuto un fratello che a 15 anni finì in officina perché se no non si pagavano le bollette, e
addio ai suoi sogni di diventare medico? Lavori anche tu oggi per 900 euro al mese, magari hai
39 anni, e fra 15 giorni non sai se sarai al lavoro o di nuovo in quelle orribili agenzie dal nome
americano? O peggio? Sei la storia di Antonio? Sei la storia di quella famiglia inglese? Vedesti
la disperazione di papà quel giorno che te lo ritrovasti in casa alla mattina con la faccia buia, la
mamma in cucina che non parlava? Crescesti anche tu coi nonni perché i genitori stavano a
Torino, a Monaco di Baviera, o in un posto assurdo con un nome impronunciabile, e alla tua
prima comunione non c’erano? Hai visto tuo marito o tua moglie morire in una camera
d’ospedale a sei letti, distrutti dal dolore, tu e la zia a fare le notti per due mesi perché anche
qui non ce n’era per questo tipo di spesa? Chi sei tu? Forse mi stai leggendo da un
bell’appartamento donato da papà, magari hai fatto le vacanze tutti gli anni in posti diversi e
all’estero. Può essere che per quella TAC urgente voi di famiglia conosciate l’amico primario, o
che tu non sappia che significa andare all’asilo senza i giochi come gli altri, o non poter fare la
festa del compleanno a casa tua perché ti vergognavi a invitare lì gli altri bambini. Forse tu
non hai mai preso ceffoni dalla mamma cui scappavano le mani per disperazione, ma Dio sa
come avrebbe voluto non averlo mai fatto. Tu forse non hai mai dovuto tacere di fronte
all’arroganza di un padrone per il terrore di smettere di nutrire i tuoi figli. Forse tu non sai
cosa ti fa dentro prendere le mani del capo fra le gambe e dover stare zitta per lo stesso
motivo. O quando sei rimasta incinta, non ti ha mai sfiorata l’idea di abortire perché… “ma
come facciamo? ”.
Non so chi sei tu. Ma ascoltami bene: chiunque tu sia, riesci almeno a immaginare cosa deve
essere stato per milioni di esseri umani vivere così? E cosa è oggi? Ce la fai? Se la risposta è sì,
allora immagina che sofferenze del genere volute a tavolino da individui che sapevano, e che
tuttora sanno perfettamente cosa andavano e cosa vanno a infliggere, meriterebbero lo
scoppio di una guerra civile e un processo di Norimberga.
Immagino che tanti di voi in questo preciso momento si stiano guardando intorno increduli.
Dopotutto appena fuori dalla finestra, o dentro a quello schermo Tv, pulsa l’Esistenza
Commerciale che vende, vende e vende; ad agosto le autostrade erano stipate di villeggianti;
tutti abbiamo il pc e i telefonini, l’auto, facciamo la spesa senza problema. Insomma, passi la
distruzione degli Stati e delle leggi, la marginalizzazione dei cittadini istupiditi, se ne può
discutere, ma di sicuro vi state chiedendo: “Forse 30 anni fa, sì, ma dov’è questo disastro
d’impoverimento che il Vero Potere ha pianificato da 70 anni e che ci starebbe piombando
addosso? ”. Eccolo dov’è, di seguito vi elenco solo pochi dati, freddi ma agghiaccianti, di cosa ci
sta succedendo proprio ora a causa dell’ultima tranche del Più Grande Crimine.----------------->http://www.paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf