Thirteenth Step ~ A Perfect Circle

Musica Altrove Novembre 2014

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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    aperfectcircle
    Secondo lavoro (dopo il bellissimo ma più grezzo Mer de Norms e prima di Emotive, disco difficile e cupo più che mai) di questo super gruppo, o meglio di questo “progetto aperto” iniziato da Maynard Keenan e Bill Howerdel, che vede un viavai di musicisti che non hanno certo bisogno di presentazioni (vanno e vengono Paz Lechantin poi bassista negli Zwan, Twiggy Ramirez dei Marilyn Manson, Josh Freese e Danny Lohner noti per far parte dei Nine Inch Nails, James Iha ex Smashing Pumpkins, Tim Alexander batterista dei Primus, Troy Van Leeuwen dei Queen of the Stone Age) è un'opera di una rara profondità, sia a livello di suoni, architettati e strutturati su più livelli, molto complessi con la presenza addirittura di un quartetto d'archi, sia per quanto riguarda i testi, in cui Keenan dà il meglio di sé, sulle melodie scritte da Howerdel... (Howerdel era un fonico, che propone a Keenan i suoi pezzi, al quale piacciono molto e decide di creare questo “spin off”...)
    La presenza degli altri membri sembra in realtà influire poco a livello compositivo, infatti il sound generale dei tre dischi rimane immutato, sebbene i numerosi cambi nella line up avrebbero lasciato presagire diversamente.
    Lontanissimo dai Tool, progetto principale di Keenan, che assorbiranno tutte le sue energie fino alla decisione finale di trasformare l'ultima “pausa riflessiva” in uno scioglimento degli A Perfect Circle, nel 2006.
    Ovviamente i tre lavori sono molto diversi tra loro: Mer de Norms, il disco d'esordio, ha sonorità quasi metal, 13th Step è il più articolato, Emotive contiene tutte cover eccetto due pezzi, tra cui la splendida rilettura di Imagine di John Lennon, con un forte messaggio contro la guerra.
    Thirteenth Step rappresenta dunque un passo avanti nei confronti di Mer de Norms, a livello di forma e composizione... Più equilibrato, più omogeneo.
    È contraddistinto da ritmi ipnotici, dal basso ossessivo, dalla voce straziante di Maynard, sprazzi di oscurità e angoscia, che esplodono inaspettatamente in distorsioni elettriche, come se gli strumenti non ce la facessero a restare in sottofondo...
    The Package, canzone di apertura, si snoda lungo questa linea immaginaria: una voce dilaniante, su un giro di basso e batteria, che si carica fino a un punto di inattesa violenza in cui prendono corpo le chitarre elettrificate, per poi chiudere riprendendo l'inquietante pacatezza, in un raggelante sussurro.
    Weak and Powerless è un'altra storia, un altro stato d'animo è percepibile anche nella voce, quasi arresa. Suggestiva, coinvolgente... è stata scelta come singolo, accompagnata da un video decisamente inquietante....
    Segue, linearmente The Noose, più malinconica, triste, cadenzata su un respiro lento, un pezzo in cui un pianoforte accenna la sua presenza e la batteria è quasi soltanto accennata, fino al ritornello, in cui fa il suo ingresso effettivo, senza prepotenza...
    Blue entra invece con una chitarra carica di risentimento, e così via, in un alternarsi di pezzi misteriosi, lenti, sospesi a pezzi angosciosi, crudeli, di cui sono splendido esempio Pet e The Outsider, le tracce più violente e potenti del disco, cariche di rabbia.
    Comunque, per continuare in ordine, dopo Blue inizia una parte meno esplosiva: Vanishing, una canzone fluttuante, altalenante tra aggressività e quiete, pace e inquietudine, l'unica canzone in cui in alcuni passaggi la voce di Maynard ricorda pezzi dei Tool (Never really here....); seguita da A Stranger, pezzo ancora più tranquillo, in cui il quartetto d'archi fa la sua bellissima parte, la voce è particolarmente suadente e la batteria assente....
    Interrompe questa breve sequenza The Outsider, che come si è detto è uno dei pezzi più vigorosi e cruenti, retto da un basso ossessivo, chitarre pesantissime, quasi metal...
    Crimes è una conta: numeri bisbigliati, una chitarra e un basso ansiogeni, batteria martellante, misteriosa e affascinante allo stesso tempo, ma anche piuttosto ossessiva e inquietante.
    Spicca poi The Nurse Who Loved Me, una cover dei Failure, che sembra spezzare l'agonia. La canzone è poco sulla linea del disco, eppure non stona, è spiazzante nell'uso degli archi e nel suo lirismo, crea un'illusione di soavità... L'irruzione di Pet è ancora più sferzante, dopo questo stacco sognante... Counting bodies like sheep to the rythm of the war drums (che poi sarà il titolo di una rivisitazione della canzone nell'album successivo) canta Keenan. E sembrano proprio tamburi di guerra, quelli che esplodono nel ritornello. O forse un basso da guerra...
    Come back to sleep, sussurrato sul finale, è ripreso all'inizio di Lullaby, che inizia con una batteria quasi alla Marilyn Manson ed è una ninnananna di batteria e parole disarticolate, una nenia orrorifica cui la chitarra in lontananza conferisce un'aria di persecuzione – dura solo due minuti, ma fa accapponare la pelle!
    La conclusione arriva con Gravity, un pezzo rock, quasi ballata, bellissimo, ben strutturato, forse il pezzo meno sperimentale e più “consono” dell'album, ma di certo non per questo meno interessante.....
    A mio parere queste canzoni hanno tutte un “difetto”: se estrapolate dal contesto del disco perdono gran parte della loro forza e del loro carisma... Sono organizzate in maniera da bilanciarsi, richiamarsi, farsi da contrappeso l'una con l'altra, e ascoltate fuori contesto perdono molto del loro fascino, pur rimanendo sempre ottimi pezzi.
    In ogni caso, mettere il cd dall'inizio, accolti dai 7.38 minuti di The Package è un ottimo modo per ascoltare questo disco, sempre che ne usciate vivi.
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    quanto è bella....

     
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    detto anche l'impanicato

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    Qui i testi
     
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  4. TheGrandWazoo
     
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    bello,
    col gruppo rock facciamo Judith del disco di prima ma
    riascoltero' volentieri anche quest'altro
     
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    Alt er Tabt

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    Mi sono preso il mio tempo per ascoltare questo cd. In realtà ce l'ho da anni, ogni tanto ascoltavo qualcosa ma non gli avevo mai dedicato un ascolto attento e ne ho approfittato volentieri nel corso dell'iniziativa musica altrove. Partiamo dal fatto che il gruppo lo conosco e ho sentito diversi pezzi anche se non con assiduità. Il mio problema principale è, come al solito, con la voce. Ho questo limite che non mi permette di apprezzare appieno un gruppo se non mi piace la voce. In questo caso la voce di Maynard non mi esalta, pur non trovandola brutta, non riesco a farmela piacere a sufficienza. E la cosa mi dispiace molto perché invece le sonorità di questo gruppo mi piacciono molto. A me piace molto quando il basso e la batteria sono preponderanti proprio come si sente negli A Perfect Circle.
    Passando a Thriteenth Step devo dire che è un album molto ben costruito, ne ho apprezzato anche la struttura caratterizzata, come anche sottolineato nel post iniziale, da atmosfere cupe ma con alcune variazioni e diverse canzoni in cui la melodia addolcisce i toni. Tra i pezzi che più ho apprezzato ci sono sicuramente la traccia di apertura The Package come anche Blue e Gravity. Non mi sono dispiaciuti neanche gli intermezzi prevalentemente strumentali, Crimes e Lullaby.
    In conclusione un album molto interessante, dalle sonorità particolari che mi sono piaciute, ma che non riesco ad inserire nella lista dei miei ascolti fissi a causa di una voce che non mi convince del tutto.
     
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    detto anche l'impanicato

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    C'è una prima volta per qualsiasi cosa...

    Questa è la prima volta in cui sento di qualcuno a cui non piace la voce di Maynard O_O

    Più o meno è un po' come sentire qualcosa tipo "belli i Queen... però la voce..."


    Ed è una cosa che mi sento dire spesso eh, dato che a me piacciono prevalentemente voci particolari, ruvide e a volte anche un po' "stonate" (deformazione panchettonale).

    Come si suol dire de gustibus...
     
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    Abso potrei ucciderti. Maynard non si tocca.
     
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    Alt er Tabt

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    Eh lo so, ma io ho gusti strani. Già che ci sono confesso che non mi piace neanche la voce di Freddy Mercury. Non dico che non siano bravi, semplicemente a me non piacciono.
     
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    detto anche l'impanicato

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    Ma figurati, i gusti sono gusti... è che "non mi piace la voce di Maynard" per il mio cervello è un concetto che ha più o meno lo stesso significato di "non mi piace l'odore dell'ossigeno"... quindi faccio una certa fatica proprio a realizzarlo, ma tenterò di applicarmi :D
     
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8 replies since 8/9/2011, 20:58   98 views
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