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Elianto782.
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Titolo: I reietti dell'altro pianeta
Autore: Ursula K. Le Guin
Pagine: 333
Amazon: qui
Prezzo: 9,00
Trama: Due pianeti gemelli, Urras e Anarres. Il primo, quasi desertico, non ha mai favorito gli insediamenti umani finché non vi sono giunti i seguaci di Odo, in contrasto insanabile con la società del benessere che prospera su Anarres. Da allora, gli Odoniani hanno creato una società di sopravvivenza, consona ai loro ideali: una "fratellanza" da cui sono esclusi i concetti di proprietà, di governo e di autorità. I contatti fra i due pianeti sono limitati e un muro chiude il porto franco in cui scendono le navi spaziali anarresiane, salvaguardando gli "anarchici", i nullatenenti di Urras, dalle idee (non meno che dai microbi) di Anarres...
Edited by taksya - 27/8/2011, 21:12. -
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Già la trama contiene un errore... il pianeta deserto è Anarres, Urras quello fertile e rigoglioso.
L'impressione è che chi l'ha scritta abbia letto solo il primo capitolo... per il resto, aspetto un po' a scrivere.... -
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Agosto sta per finire... qualcun'altro lo ha letto?
Io ricordo di averlo letto alle medie e non mi aveva colpito molto.
Rileggendolo adesso, con le conoscenze fornite da una trentina di anni in più, tutta la storia assume una connotazione completamente diversa, anche se non del tutto convincente.
Anarres e Urras sono praticamente uno la luna dell'altro. Il primo arido e secco, con pochissima vegetazioni o animali, diventa la base di un gruppo di dissidenti provenienti da Urras, pianeta fertile, con infinite risorse sia di fauna che di flora.
Sul secondo, come sulla Terra, il consumismo la fa da padrone, si combattono guerre e si è tutti individui separati che lottano per emergere e sopravviere. Su Anarres, i dissidenti vivono in comunità, non hanno proprietà e tutto viene fatto per il bene della società e non per proprio tornaconto.
Entrambe le società sembrano vivere e sopravvivere al meglio delle loro potenzialità... ma non tutto è come sembra (come sempre direi) e la punta dell'iceberg, il disagio che lentamente le avvelena, è l'incomunicabilità tra i due pianeti.
Entrambe le culture hanno paura di essere contaminate, distrutte, asimiliate dall'altra e, da qualche centinaio di anni, non si parlano. Qualche scambio commerciale, scambi di idee, ma niente altro... finché il protagonista, un fisico geniale, non decide di andare su Urras,sconvolgendo gli equilibri di entrambi i pianeti.
La storia è una allegoria degli stati e delle popolazioni terrestri. Non si fa fatica a riconoscere i veri protagonisti della vicenda e, nonostante siano passati quasi quarant'anni dalla sua prima pubblicazione, si nota con rammarico (e forse un po' di disagio a nostra volta) che nulla sembra veramente cambiato.. -
Meng.
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Non l'ho ancora letto, ma lo farò, anche se non so bene quando... . -
Elianto782.
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Non l'ho ancora letto, ma lo farò, anche se non so bene quando...
idem. -
.La storia è una allegoria degli stati e delle popolazioni terrestri.
Sono a buon punto ma non ci avevo pensato ^^
però su wiki ho trovato:CITAZIONEUrras e Anarres, malgrado l'assonanza, non sono riducibili alle metafore di USA e URSS allora in piena Guerra fredda (il libro è scritto nella prima metà degli anni settanta). Esse sono invece incarnate dagli stati contrapposti per il predominio di Urras: A-Io con economia capitalistica, e Thu con l'economia pianificata del socialismo reale.
C'è troppa "teoria" per il mio palato, ma è palese che l'autrice critichi entrambi i mondi, per molte cose agli opposti.. -
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avevo un ricordo ottimo di questo romanzo ma poi oggi ho notato che gli avevo messo solo tre stelline! nel dubbio passiamo a quattro . -
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Scrivere un commento da cellulare non è particolarmente semplice, per cui perdonatemi se sarò ancora meno chiara del solito.
Questo libro è da 10/10, cinque stellette, punteggio pieno.
Scopro per caso che è quinto di una serie, forse non così collegata, perfettamente autosufficiente.
In questo romanzo ho trovato una cosa che raramente trovo nei testi di fantascienza e che invece secondo me è fondamentale: la varietà, la complessità.
Urras e Anarres, anche se mondi alieni, non sono pianeti "piatti", con una sola lingua, un solo clima, un solo governo... Una sola corrente. Sono mondi vivi e verosimili, complessi, con tante accezioni e tante persone.
Questo è il primo e principale pregio di questo romanzo, ma non l'unico.
La costruzione a capitoli alternati tra 'adesso' e 'flashback' è molto funzionale, permette di scoprire un po' per volta la storia dei due pianeti gemelli, il loro rapporto e il rapporto tra le persone che vivono al loro interno, senza essere noiosa o prolissa o assumere l'aspetto di una propaganda o critica politica pesante & un po' agee come è capitato ad altre distopie.
La storia è una bella storia e non solo un pretesto - così come l'ambientazione non è solo un "setting" banale ma è fondamentale per lo sviluppo della trama.
Non c'è niente di superfluo e niente di mancante, è compiuto e avvincente.. -
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CITAZIONEScopro per caso che è quinto di una serie, forse non così collegata, perfettamente autosufficiente.
Perché è il primo scritto.... -
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Ecco questo non lo sapevo.
In ogni caso sta in piedi perfettamente da solo!. -
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Faceva parte di una sfida giurassica, o sbaglio? eheh . -
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Può essere... una delle vecchie di fantascienza... . -
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visto che faceva tanto la spiritosa. -
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Ti prendo in giro solo perché so di non essere da meno.
Questo l'hai letto, però?
Entriamo nel merito del libro invece di fare sempre solo gli scemi!. -
.Ti prendo in giro solo perché so di non essere da meno.
Questo l'hai letto, però?
Entriamo nel merito del libro invece di fare sempre solo gli scemi!
Si si, Almeno sette anni fa!.