Thomas Mann

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  1. La Ragazza delle Arance
     
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    CITAZIONE

    "Fallimento"... era una cosa più orribile della morte, era trambusto, crollo, rovina, disonore, vergogna, disperazione e miseria...



    Come? Nella vita è vergogna e scandalo solo ciò che viene divulgato, ciò che la gente viene a sapere? Oh, no! Lo scandalo segreto che ti rode in silenzio e distrugge la stima che hai di te stesso, è molto peggio!



    Come si trasformava il suo viso, fino a divenire irriconoscibile, quando egli era solo! I muscoli della bocca e delle guance, altrimenti disciplinati e costretti all'obbedienza, al servizio di un incessante sforzo di volontà, si allentavano, si afflosciavano, cadeva come una maschera da quel volto l'espressione vigine, avveduta, amabile ed energica che da lungo tempo era conservata solo artificiosamente, e lasciava il posto ai segni di una tormentosa stanchezza.



    Usare direzza, subire durezza, e sentirla come durezza, ma come qualcosa di ovvio - l'avrebbe mai veramente imparato?



    Una sfortuna patita suscita negli amici, nei migliori amici, non partecipazione, non simpatia, ma - "diffidenza", fredda, scostante diffidenza.



    Infatti, l'esistenza di Thomas Buddenbrook non era molto diversa da quella di un attore, ma un attore la cui vita, fin nei più piccoli dettagli quotidiani, sia diventata una rappresentazione, una rappresentazione che, con l'eccezione di pochi e brevi momenti di solitudine e di distenzione, assorbe e logora continuamente tutte le forze...

    da, I Buddenbrook



    CITAZIONE
    Il mio cruccio è che sono condannato a sprecare la mia malignità per soggetti così miserabili. Spero che lei, ingegnere, non abbia nulla contro la malignità. Ai miei occhi è l'arma più splendida che la ragione possiede contro le potenze delle tenebre e della bruttezza.


    da, La montagna magica
     
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  2. ‘Aš¢hënbâch‚
     
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    CITAZIONE
    Era il sorriso di Narciso che si piega sullo specchio alla fonte, quel profondo, ammaliante, prolungato sorriso con il quale egli tende le braccia ai riflessi della propria bellezza - un sorriso lievemente contratto, contratto dalla vanità dello sforzo di baciare le labbra soavi della propria ombra, pieno di civetteria, di curiosità, un po' dolente, affascinato e affascinante.
    Colui al quale questo sorriso era destinato lo accolse come un dono fatale

    La morte a venezia

    CITAZIONE
    Niente è più singolare, più imbarazzante che il rapporto tra due persone che si conoscono solo attraverso gli occhi, che si vedono tutti i giorni a tutte le ore, si osservano e nello stesso tempo sono costretti dall'educazione o dalla bizzarria a fingere indifferenza e a passarsi accanto come estranei, senza saluto né parola. Fra di loro c'è inquietudine ed esasperata curiosità, l'isteria di un bisogno insoddisfatto, innaturale e represso di conoscersi e di comunicare e soprattutto una sorta di ansiosa attenzione. Infatti l'uomo ama e onora l'uomo fino a che non è in grado di giudicarlo, e il desiderio è il frutto di una conoscenza incompleta.

    La morte a venezia
     
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  3. ‘Aš¢hënbâch‚
     
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    CITAZIONE
    Oh, se Inge fosse venuta! Avrebbe dovuto accorgersi che lui era sparito, intuire il suo dolore, seguirlo di nascosto, anche soltanto per pietà, posandogli la mano sulla spalla e dirgli: Vieni dentro con noi, sii contento, io ti amo. E Tonio tendeva l'orecchio dietro di sé, attendeva con impazienza assurda che ella venisse. Ma non venne. Simili cose non accadono sulla terra.

    Tonio Kroger
     
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2 replies since 6/7/2011, 10:43   104 views
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