Rango

~ Gore Verbinski (2011)

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    Titolo: Rango
    Titolo originale: Rango
    Regista: Gore Verbinski
    Attori:
    * Johnny Depp: Rango
    * Isla Fisher: Beans
    * Ned Beatty: Tortoise John
    * Bill Nighy: Rattlesnake Jake

    Anno di uscita: 2011
    Anno di uscita in Italia: 2011
    Disponibilità: al cinema
    Adatto: per tutti
    Trama
    Rango è un camaleonte con una crisi d'identità. Un giorno, mentre vaga per il deserto, arriva in una città del West proprio nel momento in cui dei banditi la mettono a ferro e fuoco. Toccherà a lui risolvere la situazione diventando per gli abitanti della cittadina un improbabile eroe.

    Fonti: wikipedia
    Sito web ufficiale: www.rangomovie.com/

    Trailer:
     
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    Produzione: U.S.A.
    Anno: 2011
    Genere: Animazione
    Durata: 107'
    Diretto da: Gore Verbinski
    Interpreti: Johnny Depp, Isla Fisher, Abigail Breslin, Ned Beatty, Alfred Molina, Bill Nighy, Stephen Root, Harry Dean Stanton, Timothy Olyphant, Ray Winstone
    Sceneggiatura: John Logan
    Montaggio: Craig Wood
    Scenografia: John Bell
    Colonna Sonora: Hans Zimmer

    TRAMA
    Un camaleonte domestico si ritrova nella città di Dirt, nel selvaggio West, dove guarda caso c'è bisogno di un nuovo sceriffo...


    Visto che altrimenti mi ritrovo a scivere un poema ho trovato una recensione che, oltre a delucidarmi alcuni pensieri poco chiari che mi son fatta sul film, ha anche quel pizzico professionale in più che nel mio caso si sarebbe svaccato in abbozzo pseudologico! ahahahah
    E' tratta sempre da un articolo del sito de "Gli spietati" dove molto spesso trovo cose e rilessioni molto interessanti, bravi ragazzi!
    CITAZIONE
    Basso Rango
    Rango ce la mette tutta per dimostrarci la sua arguta strange-itudine autoreferenziale e meta-citazionista riuscendoci per, diciamo, quattro-cinque minuti. Il teatro dell’assurdo inscenato da Rango nel suo terrario è foriero di momenti di genuino straniamento (Verbinski aveva già dato prova di onirico talento in una mini-sequenza del terzo Pirati), la rivelazione che rompe la metarappresentazione è efficace (l’incidente), il rimando che chiude la sequenza è di quelli che non si esita a definire intelligente (il camaleonte spalmato sul parabrezza della Chevrolet Impala di Paura e Delirio a Las Vegas). Da lì, però, quando il film dovrebbe iniziare e farsi film, iniziano i problemi. Rango non riesce mai a crearsi una identità definita, autonoma e autosufficiente. Diremmo quasi che è un “film senz’anima”, se l’espressione non ci ripugnasse così profondamente.

    C’è la proliferazione citazionista, che accumula e accomuna Paura e Deliro a Las Vegas, El Topo, Chinatown, i mariachi “narranti” di Cat Ballou, il bestiario moseisleyano di Gerre Stellari (con la guest star Jabba The Hutt), Apocalypse Now, ovviamente Django, ovviamente Per un pugno di dollari e Sergio Leone tutto e lo Spaghetti Western tutto e magari mettiamoci dentro altre Depp-ate come Dead Man o C’era una volta in Messico e magari frulliamo anche Mezzogiorno e mezzo di fuoco e altre parodie western varie (The shakiest gun in the west?) e otteniamo… un film per appassionati cinéphile? Ammesso e non concesso, il meccanismo citazionista è però notoriamente un’arma a doppio taglio: attiva nello spettatore una serie di feedback positivi e gratificanti (senso di familiarità, inclusione nel processo creativo, componente ludica del riconoscimento, intimità coltivata all’interno di una comunità) ma, in parallelo, rischia da una parte di generare una vuota e asettica catalogazione se non c’è adeguata contestualizzazione (ossia: 1. una sceneggiatura brillante che crea contesti adeguati per i testi citati) e dall’altra di innescare un meccanismo distruttivo se 2. il riconoscimento è in qualche modo ciccato da parte del fruitore e se, di nuovo, intorno ai para-testi manca un testo “forte”, con le idee chiare.

    1.In Rango non ci è pervenuta la brillantezza dello script. Tutta l’intelligenza e l’arguzia che vengono quasi unanimemente riconosciute al lavoro di John Logan sono decisamente più dichiarate che effettive. Rango è un film che si presenta sfacciatamente convinto delle proprie doti, così convinto che sembra dotato. Ma se ci fermiamo ad analizzarlo, non lo è. Lo humour, con sporadicissime eccezioni, è affatto ordinario e in massima parte legato a fossilizzati cliché (l’antieroe per caso): Rango che si finge coraggioso e vince per sbaglio (o quasi), Rango che dice sicuro - ho un piano - e poi grida aiuto terrorizzato, e così via. E anche da un punto di vista narrativo, abbiamo una scrittura approssimativa che fa acqua da tutte le parti: alla “storia” difettano fluidità e chiarezza (cosa succede di preciso e perché) così come una chiave di lettura più o meno iperbolica e/o metaforica efficace (l’agnizione LasVegas-iana arriva tardi, cade dal nulla e finisce nel pochino pochino).

    2.Sulla questione della capacità del fruitore di cogliere l’armamentario referenziale del film, invece, conviene aprire una parentesi: chi è il fruitore elettivo di Rango? E’ la vecchia storia del “film per grandi e piccini”, vecchia come il film di animazione stesso, ma in qualche modo svecchiata dal post-postmodernismo in poi, quando il cartone (diciamo, per comodità, a partire dai Simpson) ha iniziato a stratificarsi ed embricarsi con rinnovata consapevolezza e inedite modalità. E’ un discorso ovviamente complesso, impossibile da affrontare con la dovuta serietà/esaustività in questa sede, ma insomma, almeno a grandi linee, andava in qualche modo accennato. Perché è piuttosto ovvio che “i bambini” non coglieranno nessuna delle citazioni di Rango né i momenti di mimesi compositiva. Ed è altrettanto palese che tutto l’impianto estetico/iconografico non è kids-oriented (né kids-friendly), con una fauna esteticamente ripugnante e poco simpatica (oltre che piattamente omogenea, pur nella teorica eterogeneità), mancanza di mascotte esplicitamente comiche e un’impostazione registica che riproduce il riferimento privilegiato (lo spaghetti western). Gli adulti appassionati avranno invece pane per i loro denti, e potranno magari compiacersi – momentaneamente - di ritrovare Corbucci e Jodorowsky in questo ambizioso cartoon, ma poi? Come la mettiamo con la debolezza, la goffaggine, l’indeterminatezza d’insieme, riscontrabile sia, come detto, a livello macro che, quasi sineddoticamente, a livello di singola sequenza? – un esempio per tutti: quando si leva lo stormo di pipistrelli, e parte il Wagner coppoliano, ci si aspetta uno scontro epico tra mammiferi volanti e Rattlesnake Jake, ma tutto quello che si ottiene è, per l’appunto, un’inadeguata e frettolosa (para)contestualizzazione del rimando che precipita nel vuoto, allorquando la sequenza stessa si risolve in un nulla di fatto di una manciata di secondi destinati all’immediato oblio-.

    Un pasticcio irrisolto, questo Rango, che col doppiaggio perde anche il forte legame divistico con Johnny Depp (per quel che possa comunque valere…) ma che sta inopinatamente raccogliendo consensi un po’ ovunque. Personalmente, mi limito a stupefarmene e ribadisco che mi pare invece un perfetto exemplum di film d’animazione completamente fuori fuoco, moderno in senso deteriore quanto emblematico, teoricamente destinato a scontentare tutti. Grandi e piccini.

    Gianluca Pelleschi
    (14/03/2011)
    Voto: 4

     
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  3. Elianto782
     
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    carino, a tratti forse un po' troppo lento, ma carino ^^ il migliore del cartone è comunque il topino :D

    la scena migliore è quella emulatrice di Apocalipse now :D

    mamma mia che saccente quel recensionista :D posta la tua Nebu :D
     
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    ahahahahaha sì bhè i recensionisti di solito son piuttosto pacuti con ste cose! ahahahaha è che spiega bene alcune cose che non riuscivo a definire granchè nella mia testolina, cmq ora cerco di fare un riassunto dalle varie conversazioni che ne ho fatto e cerco di fornire anche una mia versione più soft del Rango! :uah:

    Il personaggio migliore è il pesce rosso, quando l'ho visto sono andata in delirio! Il topino mi faceva troppo: "io tapinoooo io tapinooo, ma bestiaaa" ahahahaha tipo il gatto con gli stivali si Shrek! XD

    La scena emulatrice....non saprei alcune son state carine, sia quella di Apocalipse Now sia quella di Paura e delirio alla Svegas
     
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  5. Elianto782
     
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    la voce del topino era stupenda :D ahahaha il pesce :D
     
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    ahahahaha è verooo!!! la voce non era niente male!
     
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  7. Fa}
     
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    carinooooooooooooooooooooooooo
    visto qualche giorno fa mi p piaciuto troppo!
     
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6 replies since 13/3/2011, 16:52   84 views
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