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Ma sui secoli passati non lo metto in dubbio, ribadisco che qui stiamo parlando di situazioni concrete e attuali, non evenienze storiche... 
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Azzurro87.
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il topic si chiama "sbattezzo" e chi vuol rispondere dice la sua in merito, qualunque cosa abbia da dire.
l' "evenienza storica" è venuta fuori dopo, anche perchè per inclinazione naturale e per gli studi che faccio sono portata a guardare al passato e a ricercare l'eziologia praticamente di ogni cosa.
i forum sono fatti per scambiarsi opinioni e per ampliare le proprie conoscenze, anzi io leggendo voi mi sono accorta di essere "ignorante" in parecchi punti ma meglio così. per me è uno stimolo alla conoscenza non indifferente!. -
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Biting's excellent.
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Le Religioni cambiano, mai abbastanza alla svelta e quasi mai in sintonia con la società laica... ma cambiano.
Non si può definire il Cristianesimo odierno come quello dello origini... fosse anche solo per il fatto che Gesù era ebreo e che dal Concilio di Nicea in poi ci sono stati scimi, proteste e riforme.
Un Cristiano Protestante non la vedrà mai come un Cattolico, mentre per alcuni Evangelisti i Cattolici non sarebbero neppure da definire Cristiani.
Definire una organizzazione come la Chiesa Cattolica di oggi con le definizioni valide 1000 anni fa (o anche solo un centinaio) non ha valore siginificativo... almeno non dal mio punto di vista.
Tutto si evolve e, pur essendo utile e interessante sapere come è cominciato, bisogna anche tenere conto di come le cose sono cambiate e quale valore hanno nel contemporaneo.
Al momento attuale, per molti Cattolici non praticanti (ma, temo, anche per molti praticanti), i Sacramenti non hanno più il valore intrinseco che avevano un tempo... e non parlo di secoli fa.
Molti Cattolici non sanno neppure cosa o quali sono i Dogmi. Per citare una discussione avuta poco tempo fa da me al lavoro (ma forse anche in chat), molti non sanno chi sia l'Immacolata Concezione o in cosa consiste la transustanziazione.... -
Azzurro87.
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Definire una organizzazione come la Chiesa Cattolica di oggi con le definizioni valide 1000 anni fa (o anche solo un centinaio) non ha valore siginificativo... almeno non dal mio punto di vista.
sì, ed è un punto di vista che valuterò per bene.
nel frattempo mi avete scatenato una tale curiosità che è da ieri che bazzico sul sito dell'uaar per informarmi meglio. è davvero semplicissimo come ha detto yele ed inizia a venirmi il dubbio che quando feci le mie prime ricerche in merito io abbia letto in maniera superficiale, sennò non si spiega.
devo dire che però sono combattuta e mi barcameno tra i pro e i contro della cosa: mi sbattezzerei innanzitutto per coerenza, visto che è inutile continuare a far parte di una "combriccola" se oramai non si condivide più nulla; di contro però, c'è da dire che ai sacramenti fino ad ora ricevuti non dò praticamente nessun peso perchè sono (stati) atti vuoti, senza valore e imposti, per cui che significato può avere un'azione già compiuta ma alla quale non si dà valore?
fine del mio monologo interiore, per ora
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Ha valore per loro e non per te; ha valore per lo stato italiano. SPOILER (clicca per visualizzare)Riporto brevemente il discorso che ho fatto al prete del mio paese, notoriamente destrorso:
Se appena nato ti crescessero a pane e Rifondazione comunista, da bambino ti facessero il lavaggio del cervello, ti facessero guardare ai brigatisti come esempi di virtù e studiare sul Manifesto?
Ecco, immagina che a un paio di mesi ti avessero anche fatto la tessera di rifondazione. Sei un comunista. Vienimi a dire di no, sei tesserato addirittura. Voti mr. B? Buon per te e la tua coscienza, solo per te però, i comunisti ti riterranno sotto sotto parte di loro.
La tua tessera giustifica l'esistenza di Bertinotti. Bertinotti prende i soldi anche per causa tua. Bertinotti anche se non ti conosce ti considera dei suoi, perché sei un numero.
E' una situazione sgradevole da cui vuoi allontanarti. Non perché magari odi davvero così tanto i comunisti, per te possono anche esistere, basta non sentirti parte di loro. Basta che non ci sia niente che legalmente ti renda parte di loro.. -
Azzurro87.
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infatti, infatti. è proprio quello il punto.
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Fa}.
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il punto è che secondo me non è giusto per te ne per la comunità, vi vincolate reciprocamente entrambi pur non esistendo un vincolo reale! . -
MagentaMist.
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Io lo vorrei fare come atto per rivendicare la mia autodeterminazione in campo "spirituale", non è vero che a un ateo non frega una sega. O meglio, non a tutti gli atei. Ho una mia "spiritualità" (se così possiamo chiamarla) e non trovo corretto nei miei confronti essere appunto vincolata a qualcosa che non mi appartiene, non mi rappresenta e non ho scelto, né trovo corretto nei confronti della Chiesa che essa sia legata ad un soggetto che si ritiene assolutamente esterno all'istituzione.
Non capisco perché rivendicare una propria libertà debba essere letto come una lamentela vuota, o anche solo un atto di ribellione adolescenziale.
In generale personalmente ritengo le religioni estremamente interessanti dal punto di vista antropologico, ma anche molto normative. È chiaro che non è intrinseco al battesimo, né alla comunione (che ho fatto...) l'obbligo di andare a messa, di sposarmi in chiesa o di non suicidarmi, però, proprio perché non farò mai cose che farà un buon cristiano, né le condivido, a che mi serve tenermelo? È un atto di politica personale.
L'unica cosa che mi frena è che voglio bene a mamma che m'ha fatto sto "regalo poco gradito", è come se buttassi una cosa vecchia, per dire, tipo un libro brutto, a cui non è che sono affezionata, ma... insomma, sono affezionata alla persona che me l'ha regalato, e mi dispiace un pochetto.
Edited by MagentaMist - 5/12/2013, 01:10.
