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Aveva un cuore, quell’ombra, e non poteva amare; aveva denari, quell’ombra, e ciascuno poteva rubarglieli; aveva una testa, ma per pensare e comprendere ch’era la testa di un’ombra e non l'ombra di una testa.
(Il fu Mattia Pascal)
Edited by Kiby89 - 19/3/2011, 02:37. -
Emeth.
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La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voil, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorinio, che del tutto voi ignorate, così che la vostra volontà ed il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un'incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l'intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi.
Così volevo io esser solo. Senza me. Voglio dire senza quel me ch'io già conoscevo, o che credevo di conoscere. Solo con un certo estraneo, che già sentivo oscuramente di non poter più levarmi di torno e che'ero io stesso: l'estraneo inseparabile da me.
-Uno, Nessuno e Centomila-. -
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Abbiamo tutti dentro un mondo di cose, ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo come egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai.
(Sei personaggi in cerca d'autore). -
.CITAZIONEEppure la scienza, pensavo, ha l'illusione di render più facile e più comoda l'esistenza! Ma, anche ammettendo che la renda veramente più facile, con tutte le sue macchine così difficili e complicate, domando io: "E qual peggior servizio a chi sia condannato a una briga vana, che rendergliela facile e quasi meccanica?"
(Il fu Mattia Pascal).