Posts written by absolute

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    Apro una discussione perché, ammetto, non sono mai stato un compratore di ebook, avendo solo lo smartphone come supporto, quindi ho acquistato pochissime cose sporadicamente e su supporti diversi, oramai anni fa. Avendo di recente a disposizione un tablet che uso esclusivamente come ereader, sto valutando di iniziare a farmi una biblioteca digitale, tuttavia ho mille dubbi su dove comprare. Ho alcuni libri su amazon kindle, ma l'app kindle (nel mio caso per android) non mi entusiasma. Su smartphone ho sempre usato moon+ con cui mi trovo bene. Avevo valutato se comprare libri su google libri ma da quel che ho capito ti obbliga ad usare la loro app. Quindi chiedo, voi dove comprate ebook? Cosa mi consigliate? C'è un sistema per ottenere il file epub da poter poi passare su più dispositivi (smartphone e tablet, nel mio caso) che io possa leggere con l'app che scelgo io anziché quella proprietaria del sito di riferimento?
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    Dopo aver visto uno spettacolo teatrale di un'oretta, con due soli attori, ma inaspettatamente molto riuscito) basato su questo romanzo, mi è venuta voglia di rileggerlo. Contestualmente mi hanno fatto presente che ne è uscita di recente una nuova traduzione (se non ho capito male quella di Caterina Garzonio) e volevo rileggerlo. Qualcuno mi sa dire se è effettivamente migliore e/o se sa consigliarmi la migliore traduzione? Magari °Ln?
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    Sapevo che dovevo starmi zitto.
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    E invece grazie ad Amelie Nothomb ho colmato la lacuna. Tra l'altro lo scorso mese ho letto Lettere da Whalestoe arrivando a concludere questa sfida (credo sia la prima volta che arrivo alla fine di una Gloria). Anche se oramai caduto in prescrizione, ci tenevo a segnarne traccia.
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    Quindi concordi con quello che ho scritto: interessante ma non per chi cerca un testo di studio.
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    Ho finalmente letto questo libro. Dopo aver ascoltato i primi due su audible (Sanguina Ancora e Vi Avverto che Vivo per l'Ultima Volta) di questo ho letto l'interessantissima versione cartacea, rivista e ampliata, tra l'altro. Oltre a riconfermarsi molto furbo nel trovare titoli accattivanti, il libro mi ha divertito e catturato quasi quanto i precedenti due. D'altronde ritrovarsi in un libro sulla letteratura russa del diciannovesimo e ventesimo secolo un capitolo che si chiama "Fabio Volo", senza che questo stoni col resto, è un'impresa non trascurabile. Al di là delle battute, trovo che Nori scriva in maniera non sempre lineare e divertente, inserendo qui e lì aneddoti e della letteratura russa e della propria vita privata, rendendo ogni suo libro piacevole e illuminante. Di sicuro ha uno stile che può non piacere, non è per tutti. Ripetitivo e frammentato, segue un flusso di coscienza pieno di intercalari che a volte possono risultare pesanti, almeno all'inizio, poi in genere ci si fa l'abitudine (o si abbandona il libro). A me non dispiace e l'unico appunto che posso fargli è che, effettivamente, alla fine della lettura il contenuto promesso nel titolo/sottotitolo è stato affrontato in maniera poco approfondita. Vada per il "sintetico" (lo scrive Nori stesso all'interno come intende quel "sintetico"), ma ad onor del vero, più di metà del romanzo consta di digressioni, divagazioni, esempi e aneddoti vari che qualcosa aggiungono, ma poco approfondiscono. L'approfondimento è, intenzionalmente, lasciato al lettore. Quindi va benissimo per un lettore, come me, che è curioso e si diverte a leggere i suoi viaggi (mentali e non), ma che non va bene per chi voglia approfondire seriamente tali argomenti. In effetti mi ero preoccupato potesse essere un testo di studio, vista anche la casa editrice, UTET, e il sottotitolo, ma appunto, quello che per uno studioso potrebbe essere visto come un difetto, è per me un vantaggio, anche perché leggendo questo romanzo non intendevo approfondire lo studio della letteratura russa.

    Quindi, in conclusione, per me una lettura molto soddisfacente, lo consiglio a tutti, anche se ho preferito gli altri due libri, questo non è stata minimamente una delusione e anzi mi è piaciuto. Continuerò a leggere altro di Nori, anche se temo che alla lunga possa diventare troppo ripetitivo (lo ammette lui stesse che si ripete spesso), per il momento però continuo a godermi queste piacevolissime e per nulla banali letture.
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    Quindi me lo sconsigli?
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    Allora aspetto una tua recensione per decidere se leggerlo.
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    Lo so, è stata una debolezza, mi dispiace avervi deluso. Mi rifarò la prossima volta.
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    Colpo di scena, risolvo la situazione.
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    Se serve voto e porto al triplo pareggio.
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    Ma diciamo quasi per niente, ad essere sinceri. Onestamente non lo consiglio se non per curiosità personale. Non fossi stato fissato col diavoletto di Maxwell sin dai tempi del liceo, probabilmente lo avrei tollerato molto meno. Tra l'altro è pure poco collegato al romanzo stesso, secondo me, un po' forzato come accostamento.
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    Io ricordavo abbastanza la storia di Navidson, ma quasi nulla di Johnny Truant, specie del rapporto con la madre e il suo passato. Comunque alla luce dei codici nascosti è un piacere rileggerlo.
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    Ok, ho terminato la rilettura. Ne ho approfittato per leggere anche il piccolo libro Lettere da Whalestoe, che riprendeva un'appendice del romanzo con alcune aggiunte (otto lettere in più).

    Il seguente commento contiene lievi spoiler.

    Prima considerazione: la rilettura è stata, per forza di cose, un po' meno appassionante visto che già sapevo dove si andava a parare. Tuttavia ho potuto gustarmi meglio i vari passaggi e questa volta ho anche potuto approfondire le piccole sorprese disseminate tra le pagine. Non ho colto tutto, d'altronde è possibile che alcuni messaggi nascosti non li abbia ancora rintracciati nessuno, ma mi sono anche aiutato con qualche sito (ad esempio questo). Devo dire che i traduttori sono stati abbastanza attenti, per quanto riguarda questo aspetto.

    Questa volta ho fatto qualche controllo incrociato sia con la versione Mondadori (prima traduzione) sia con la versione originale (avevo l'edizione Pantheon americana e 66th&2nd italiana sul comodino e un pdf con la versione Mondadori). Alcune cose sono state adattate diversamente, ma nel complesso non saprei dire quanto sia migliorata/peggiorata la nuova edizione. Di sicuro sembra più attuale la nuova traduzione, ad esempio hanno adattato le misure del corridoio da pollici a metri (un quarto di pollice della traduzione Mondadori diventa sette millimetri nella traduzione 66th&2nd). Il gioco a cui dice di voler giocare Daisy nella versione originale è "always", nella traduzione Mondadori è "la corrida" mentre nell'ultima diventa "doio". Visto che poi si fa riferimento al fatto che è l'eco di corridoio (always-hallways) ha più senso la nuova traduzione "doio-corridoio" anziché "corrida-corridoio". Poi ci sono altre cose che ho notato, alcune mi hanno convinto, altre non stravolgevano di molto. Diciamo che a differenza di Only Revolutions (stesso traduttore) non ho riscontrato nulla che mi abbia lasciato perplesso.

    Per quanto riguarda il libro in sé, di sicuro mi ha appassionato un po' meno, ma continuo a ritenerlo molto coinvolgente. Certo alcuni passaggi sono pesanti e non se ne sentiva il bisogno. Alcuni approfondimenti filosofici sono interessanti, ma possono risultare divagazioni troppo arzigogolate. I riferimenti all'unheimlich, al mito del Minotauro, alla fotografia, ai concetti di spazio, di suono e via dicendo, sono sicuramente ottimi strategemmi narrativi, ma a volte riconosco che sembrano fini a sé stessi. Personalmente non lo trovo un gran difetto, ma ho consigliato questo libro ad un mio amico e mi ha detto che lo ha finito faticando molto, quindi probabilmente è una cosa soggettiva. Di sicuro lo trovo un libro avvincente e forse sono un po' troppo influenzato da questa scoperta, però non penso di essere troppo di parte nel dire che rimane un prodotto che sicuramente merita attenzione anche da parte di coloro che non sono particolarmente presi dalle tematiche o dal genere.
    Poi non nascondo che ho già comprato tutti gli altri suoi romanzi e cercherò di leggerli in lingua originale, sarà una bella sfida, ma ne vale la pena, almeno per me. Magari tornerò ancora qui dopo un'ulteriore rilettura, non si può mai dire che non scopra altro in questo romanzo.
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