CITAZIONE
About me and my most slobby character
Non so perché, ma ho dei tempi fisiologici piuttosto rigidi, quando scrivo. Intendiamoci, non vale per tutto. Se qualcuno mi commissiona un racconto, mi siedo al computer, mi spremo e il racconto viene fuori (per lo più). Lo stesso vale per i soggetti fumettistici. I soggetti sono relativamente facili.
Con i romanzi, però, è una cosa diversa. Forse perché non ho ancora fatto molti chilometri, in questo senso, non lo so.
Mi è successo con lo scorso romanzo di Sensi (ossia, quello che sarà pubblicato a marzo) e credo che mi stia succedendo anche con il prossimo.
Mi spiego meglio. Satanisti perbene ho iniziato a scriverlo in un momento imprecisato del 2010. Verso l’inizio del 2010, diciamo. Ho scritto le prime quaranta pagine, più o meno, poi mi sono incagliata. Quando mi incaglio scrivo cose divertenti, ma che non vanno da nessuna parte.
Ora, quando inizio a scrivere un racconto, o anche un romanzo, con Sensi, non so bene come andrà a finire. Il motivo è semplice: sono gialli, se so già chi è l’assassino, mi annoio.
Il rovescio della medaglia è che, lavorando così, a volte mi incaglio, come dicevo. Giro a vuoto. Non so bene che direzione far prendere alla storia.
Allora mi fermo.
Riprendo quando la storia preme per uscire. Sì, lo so, è un po’ strano e forse anche un po’ pretenzioso. Fa venire in mente: “Esci da questo corpo! Io ti esorcizzo!”
In ogni caso, quando la storia è lì, che vuole venire fuori, mi siedo e la lascio uscire (sì, poi raccolgo tutto col la paletta, non temete).
Ora, non so perché, ma il mio tempo fisiologico per un romanzo con Sensi è di circa un anno. Vi parlavo di Satanisti Perbene. Del fatto che ho cominciato a scriverlo verso l’inizio del 2010 e poi mi sono incagliata. Be’, mi sono poi disincagliata verso la fine del 2010. L’ho scritto durante le vacanza di Natale 2010, in quindici giorni.
Poi l’ho rivisto. Poi l’ho mandato in Salani. Poi, verso luglio 2010, ho ricevuto la conferma che sarebbe stato pubblicato.
Verso aprile-maggio di quest’anno, ho iniziato a scrivere un altro libro di Sensi. Ne ho scritto una quarantina di pagine, avevo delle idee. Ma poi mi sono incagliata, di nuovo. Era troppo presto.
Per un po’ di mesi non ci ho nemmeno pensato. Poi, lentamente, negli ultimi due mesi, delle nuove idee hanno preso a gocciolarmi nella testa. Un gocciolio sempre più rapido, modello rubinetto che sta tirando gli ultimi respiri.
Quindi, ecco, credo che durante il Natale 2011, più o meno in una quindicina di giorni, rimetterò mano al terzo libro col Commissario Darkettoni.
Non so se questo assioma sia assoluto, però. Vediamo che cosa succede, ok?