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taksya.
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Io ricordo di aver letto qualcosa di Ballard nel lontano passato... e di aver deciso che non mi faceva impazzire.
Però, fino ad ora, non ricordavo il perché...
La storia, nonostante il tema catastrofico, è abbastanza originale... almeno per il modo in cui avviene la catastrofe.
Le descrizioni di come il vento, poco a poco, fa letteralmente crollare la società sono accurate e realistiche.
Invece non ho trovato i personaggi particolarmente caratterizzati. C'è un cliché per ogni categoria e settore, alcuni forti stereotipi e la follia di fondo del costruttore della piramide.
Quello che manca (e che non è assolutamente voluto) è spiegare perché questo capita e preoccuparsi di cosa accadrà dopo che il tutto è finito.
Il vento arriva, il vento sparisce... radiazioni solari, volere divino, sfiga... ?
Non ho notato lati ambientalisti, solo una disamina sull'invapacità dell'uomo di adeguarsi a qualcosa di veramente distruttivo (e non solo per loro) a causa dell'inguaribile ottimismo della razza.
Manca anche una sorta di epilogo, dove poteva far vedere almeno il rientro degli eroi sopravvissuti, con qualche istantanea di come gli altri escono dalle tane.
Invece si chiude in maniera secca, quasi come se ne fosse stato tagliato un pezzo...
Il fatto che Ballard stesso (secondo la wiki) lo definisse un "piece of hackwork" (lavoro fatto seguendo schemi commerciali, ma anche noioso o pesante) la dice lunga..