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Fa}.
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voi lo fate mai?
io sto pensando seriamente di rinunciare a un libro(non dirò quale), è una cosa che non faccio mai perchè mi sento in colpa ma sento che sto perdendo il mio tempo andando avanrti nella lettura di un enorme quantità di pagine che non mi piacciono poi così tanto..........................
a voi capita mai? e che reazioni avete? e per quali motivi?. -
Meng.
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Una volta non lo facevo mai... perché speravo sempre in un miglioramento e credo che per giudicare un libro bisogna leggerlo tutto. Ora però abbandono senza rimpianti, appunto perché credo anche che sia un perdita di tempo continuare a insistere su un libro che proprio non va giù... ne desidero leggere così tanti! . -
Fa}.
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sono d'accordo con te, ma non ti senti in colpa?
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All my life.
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Io cerco di leggerlo tutto, nonostante possa essere difficile da digerire. Più che per la speranza di un miglioramento, lo faccio perchè sono curioso. . -
Fa}.
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ma la curiosità a volte è sopraffatta dalla noia..... . -
Meng.
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Forse un po', a volte... specialmente le prime volte in cui ho abbandonato. Ora non più tanto. Diciamo che mi chiedo sempre se sono io che lo sto leggendo nel periodo sbagliato o altro, oppure se proprio non fa per me. Spesso non abbandono un libro subito, ma lo lascio lì accatastato con gli altri libri in lettura anche per mesi, finché poi mi dico: "Non l'ho ripreso in mano finora, lasciamo stare" e lo faccio sparire dalla mia vista, almeno non ci penso più.
Se c'è curiosità, per me allora il pericolo di abbandono del libro manco esiste... se lo faccio è perché non trovo proprio nessuno stimolo nella lettura.. -
MagentaLips.
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ci provo fino alla fine, ma se non riesco lo lascio lì. Di solito lo faccio però più per i libri che non riesco a seguire che non con quelli che non mi piacciono. Per lo più sono libri di storia: mi riprometto di farmi schemi per ricordare gli eventi chiave ma non lo faccio mai, ed in attesa di prepararli li abbandono lì. I sensi di colpa li smusso pensando che quando voglio posso riprenderli in mano, anche se magari non lo farò mai. . -
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Biting's excellent.
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Solitamente cerco di finire anche il libro più noioso o antipatico... so che, dopo qualche tempo, non ricorderei perché l'ho molltato e lo riprenderei in mano.
Ma se veramente non mi piace, se faccio fatica a leggere anche solo due pagine di fila o se, quando tradotto, non prende neppure letto in lingua originale (o altra traduzione)... allora lo mollo e mi scrivo per bene prché l'ho fatto.
Non è un obbligo leggere un libro, deve essere un piacere e se il fastidio supera il piacere (o il disappunto... a volte si va avanti anche per vedere dove un autore riesce ad arrivare), allora è bene lasciare posto ad altro.
Senza rimpianti, se non per gli eventuali soldi spesi, e senza sensi di colpa.. -
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sono d'accordo con taksya: leggere deve essere un piacere non un dovere... io leggo per dovere praticamente tutto il giorno! arrivo a casa a rilassarmi e l'ultima cosa che voglio è forzarmi a leggere qualcosa che non mi va...
io poi vado a momenti: un libro che mi annoia in un certo periodo può benissimo prendermi in un altro. Abbandono, con l'idea che quando mi sento lo posso riprendere.
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Vigor.
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Se lo abbandono per sempre è perchè lo trovo insulso o (solo in un caso, in verità) troppo pretenzioso; il più delle votle succede che abbandoni diversi libri (per adesso sto a 8 credo) per poi riprenderli dopo qualche mese in un periodo più tranquillo e... no, nessun senso di colpa . -
.CITAZIONENon è un obbligo leggere un libro, deve essere un piacere e se il fastidio supera il piacere (o il disappunto... a volte si va avanti anche per vedere dove un autore riesce ad arrivare), allora è bene lasciare posto ad altro.
Sono assolutamente d'accordo.
Di solito tendo a non abbandonare i libri iniziati realmente.. e per "iniziati realmente" intendo i libri in cui sono "entrata": mi riservo sempre e comunque i primi due capitoli di prova per vedere se il libro fa per me. è capitato spessissimo di mollare testi dopo una ventina di pagine perché non erano adatti al momento / al mio gusto, di solito mi bastano quelle per capire se vale la pena leggerlo e prima di tot. pagine non lo considero nemmeno iniziato perché mi capita di sfogliarli in continuazione per capire cosa mi va di leggere.
Una volta iniziato è davvero molto difficile che lo molli a metà. Anche quando mi sento derubata del mio tempo, più che dei miei soldi. Per i soldi... bè, in fondo il "se mi vuoi bene regalami un libro" è nato anche per quello, no?
Però mi incazzo tanto tanto tanto se leggo un libro che non mi piace, che è scritto male e pieno di errori proprio perché è davvero difficile che decida di abbandonarlo e andare avanti controvoglia mi devasta.
Se il libro è un libraccio vado avanti in "lettura veloce", senza soffermarmi molto su quello che leggo se non all'inizio e alla fine dei capitoli, perché tanto di solito si sa già quello che sta succedendo e non vale la pena. Insomma, proprio per non mollarlo all'85%.. -
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Fa}, hai le crisi di coscienza ad abbandonare Proust?
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Fa}.
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Lilli S.
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Dunque... Abbandonare o meno un libro, nel mio caso, dipende dallo scopo per cui lo sto leggendo: se lo leggo perché voglio conoscerlo, commentarlo e magari fare dei confronti, allora è ovvio che sebbene con difficoltà, mi darò da fare per portarlo a termine... Diverso è il caso in cui io legga solo per il mio piacere personale, perché in tal caso se proprio il libro non mi piace (vedasi Cent'anni di solitudine) lo metto da parte perché non sono autolesionista Normalmente però tendo sempre a portare avanti la lettura anche in presenza di difficoltà, perché mi piace appunto farmi un'idea completa dei libri che leggo e potermi esprimere in merito. Certo, una volta mi è capitato, ai tempi del liceo, che un'amica mi ha "sfidato" a leggere un "libro" di Moccia, protestando per le mie critiche a suo dire infondate... Beh in quel caso non sono proprio riuscita a proseguire oltre la prima orrida pagina... Ma io parlo di libri e quello certo è difficile chiamarlo libro . -
.Ma io parlo di libri e quello certo è difficile chiamarlo libro
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