Sergio Staino

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    Sergio Staino
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    Sergio Staino nasce a Piancastagnaio, in provincia di Siena, nel 1940. Laureato in Architettura, sfrutterà quel titolo per insegnare materie tecniche alle scuole medie nell'area fiorentina. Anche per questo, si stabilisce sulle colline presso Scandicci, con la moglie peruviana Bruna e i figli Ilaria e Michele. Giunto "nel mezzo del cammin di sua vita", tuttavia, l'architetto Staino imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta. Si tratta del Fumetto.

    Staino vi si avvicina abbastanza timidamente, ignorando di divenire a tempo di record una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. A fumetti, descriverà un po' se stesso e un po' i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. Le prime tavole scritte e disegnate da Staino, con una presentazione del carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus, nel 1979. Trail 1980 e il 1981, Staino collabora alla pagina culturale del quotidiano romano Il Messaggero e, nel 1982, imposta il suo proficuo rapporto con L'Unità, superato l'iniziale scetticismo sulle possibilità di ironizzare dal podio di un'organo di partito.

    Nel 1986, il papà di Bobo fonda e dirige il settimanale satirico Tango, sulle cui pagine sfileranno le migliori firme della satira italiana, molte delle quali provenienti da Il Male, giornale che aveva rilanciato la satira in Italia nel decennio precedente. Scrivono per Staino, tra gli altri, Lorenzo Beccati, Gino e Michele, Francesco Guccini, Renato Nicolini, David Riondino, Sergio Saviane, Michele Serra. Disegnano per lui Altan, Angese, Massimo Cavezzali, Dalmaviva, Ellekappa, Giuliano, Daniele Panebarco, Roberto Perini, Vincino, perfino Andrea Pazienza che, prima di morire, nel l 1988, lascerà in redazione le sue ultime vignette che ritraggono Achille Occhetto. (Vedi Tango e il PCI di Stefania Franchi, Rubbettino Editore)

    In quegli stessi anni, lo chiama anche la TV. Dopo aver trasportato Bobo in alcuni sketch dello show Drive In (impersonato da Paolo Pietrangeli), nel 1987, Staino dirige la rubrica Teletango, inserita nel contenitore della domenica Va' pensiero, su Raitre. Per la stessa rete, nel 1990, realizza il film-video Io e Margherita e cura la parte satirica negli "special elettorali" del TG. Quindi, nel 1993 firma il "varietà" Cielito lindo, una sorta di "Zelig ante litteram" condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci, dove debuttano televisivamente Aldo Giovanni e Giacomo, Luciana Littizzetto e Bebo Storti. Nell'inverno 1995-96, Staino collabora al TG3 con una vignetta satirica quotidiana.

    imagePer il grande schermo, nel 1988 sceneggia e dirige il film Cavalli si nasce, con Paolo Hendel, David Riondino, Vincent Gardenia e la partecipazione straordinaria di Roberto Murolo. Del 1992 è Non chiamarmi Omar, tratto da un racconto di Altan e con uno straordinario cast d'interpreti, da Gastone Moschin a Barbara D'Urso, da Stefania Sandrelli a Ornella Muti.

    Numerosi i suoi impegni teatrali, da direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze alla presidenza dell'Istituzione Servizi Culturali di Scandicci, fino alla direzione artistica dell'Estate Fiorentina.

    Tra gli altri suoi lavori recenti, le illustrazioni (con Isabella Staino) del racconto di Adriano Sofri Gli angeli del cortile (2003), scritto in origine per essere letto in carcere la notte di Natale, e la versione attualizzata del burattino collodiano Pinocchio Novecento: 25 quadri con gli episodi salienti del romanzo, interpretati da alcuni protagonisti della storia del Novecento.

    Tra i riconoscimenti ottenuti, si ricordano almeno, nel 1984, il Premio Satira Politica Forte dei Marmi e lo Yellow Kid come "miglior autore" al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Tenco/Canzone e fumetto nel 1986 e il Premio Persea 2002, consegnatogli a Firenze nella convention Comicstrip.

    (Biografia redatta da Luca Boschi - foto di Roberto Coggiola
    fonte

    Staino ha accettato di partecipare alle nostre interviste, per parlare del suo romanzo, Il mistero Bonbon.

    * www.sergiostaino.it
    * http://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Staino

    Schede sul nostro forum:
    * Il mistero Bonbon

    Edited by La Vita Altrove - 24/9/2010, 09:55
     
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    Intervista a Sergio Staino
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    Diciamo inaspettatamente, Sergio è stato estremamente disponibile nel prestarsi a questa iniziativa. Ha risposto con simpatia e interesse alle nostre domande, incentrate sul suo libro giallo Il mistero Bonbon, ma ci ha rivelato pure qualche progetto per il futuro. Buona lettura!
    ============

    Seguendoti, immagino come la maggior parte delle persone che ti segue, come vignettista, sono rimasta molto sorpresa quando ho saputo di questo libro. Come mai hai deciso di cimentarti in questo tipo di avventura?
    Credo che i motivi siano fondamentalmente due: un bagaglio di esperienze, emozioni e situazioni imbarazzanti o divertenti che ho accumulato nel corso di questi anni e che non potevo scaricare e raccontare attraverso i personaggi familiari del mio fumetto, da una parte, e l'inquietudine costante che mi dà il peggiorare della vista e la paura che un giorno non sarò più in grado di disegnare, dall'altra. Il Fatiguée del mio romanzo è la mia parodia di oggi, diverso assai dal Bobo che era la mia parodia di 30 anni fa, non un giovane uomo alle prese con la costruzione di un nucleo familiare in mezzo alle difficoltà del quotidiano bensì un signore ormai alle soglie della pensione, inguaribile seduttore con figli ormai grandi e fuori casa e moglie straniera ancora molto bella.

    E a cosa è dovuta la scelta della storia? Trama, personaggi?
    La storia mi è nata dal ritorno di una vacanza abbastanza movimentata in Marocco. E' in questo paese che mi sono sentito per la prima volta un personaggio diverso da quello che ero stato, un signore che ormai capiva molte cose del mondo ma che spesso si ritrovava in situazioni imbarazzanti per le letture distorte che gli derivavano dalla fortissima miopia che lo perseguitava. Da qui l'atmosfera francofona che poi ho trasportato sulla Costa Azzurra, luogo dove un tempo molti italiani andavano a risiedere per osservare con un po' di distacco lo sfasciume della situazione politica italiana. Un po' come succede oggi con Barcellona.

    Diverso il formato, diverso lo stile: com'è stato il passaggio?
    Ero accompagnato da un tale entusiasmo che l'ho scritto quasi di getto e senza eccessiva difficoltà. L'ho iniziato il giorno di Ferragosto e l'anno dopo, nello stesso periodo, veniva già pubblicato a puntate su l'Unità. La primavera seguente usciva per Feltrinelli.


    Cosa ti ha spinto a buttarti proprio su un "giallo"?
    E' un impianto narrativo più semplice e popolare, non volevo tradire le caratteristiche delle strisce di Bobo. Era successo inoltre che, nella primavera di quell'anno, un mio amico che era uscito la mattina dalla sua casa di Firenze per andare ad un convegno politico a Grosseto, è ritornato la sera con l'abbigliamento completamente rinnovato. Tutto nuovo, tutto comprato quel giorno, dalla giacca ai calzini, dalla cravatta ai pantaloni. Per quasi un'ora era rimasto in silenzio di fronte alla moglie stupita, preso da un grande imbarazzo nello spiegare cosa gli era successo. Questa vicenda mi aveva talmente divertito che l'ho messa come motore della mia narrazione con la speranza di dare quel tanto di curiosità al lettore per farlo proseguire con una lettura che doveva rimanere satirica.

    Saltando di palo in frasca, vorrei farti qualche domanda su te come lettore: che tipo di libri ti interessano? Cosa ti piace in quello che leggi?
    Per me ormai è assai raro il potersi dedicare a una lettura di puro piacere. Sono costretto a farmi leggere tutto, o da mia moglie o da una gentile assistente o dalla sintesi vocale del mio computer. Credo sia comprensibile che con simili limitazioni, è già molto che riesca a leggere libri scelti in base alle esigenze del mio lavoro. In questi giorni ad esempio, mi stanno leggendo “Vita di Gesù” di Ernest Renan, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” di Saramago e i Vangeli. Il perché spero lo possiate sapere tra qualche mese. Comunque posso assicurarvi subito che non ho intenzione di dimettermi dalla presidenza onoraria dell'Unione Atei Italiani.

    Hai qualche suggerimento da darci per delle prossime letture?
    Adelphi ha pubblicato di recente le “Opere scelte” di Ennio Flaiano, tutto da riscoprire. Costa un po' caro, 70 euro, e può essere un'occasione per iscriversi a una qualche biblioteca pubblica.

    Com'è stato per te passare da lettore a scrittore?
    Ho fatto quello che facciamo in tanti: dare un contributo a far sì che il numero degli scrittori continui a superare il numero dei lettori.




    SPOILER (click to view)
    Raccolta da Yelena a luglio 2010.
    qui potete leggere la versione integrale e non editata, chiedete il permesso per visualizzarla


    Edited by La Vita Altrove - 8/10/2010, 15:54
     
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