Sergio Staino

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    Intervista a Sergio Staino
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    Diciamo inaspettatamente, Sergio è stato estremamente disponibile nel prestarsi a questa iniziativa. Ha risposto con simpatia e interesse alle nostre domande, incentrate sul suo libro giallo Il mistero Bonbon, ma ci ha rivelato pure qualche progetto per il futuro. Buona lettura!
    ============

    Seguendoti, immagino come la maggior parte delle persone che ti segue, come vignettista, sono rimasta molto sorpresa quando ho saputo di questo libro. Come mai hai deciso di cimentarti in questo tipo di avventura?
    Credo che i motivi siano fondamentalmente due: un bagaglio di esperienze, emozioni e situazioni imbarazzanti o divertenti che ho accumulato nel corso di questi anni e che non potevo scaricare e raccontare attraverso i personaggi familiari del mio fumetto, da una parte, e l'inquietudine costante che mi dà il peggiorare della vista e la paura che un giorno non sarò più in grado di disegnare, dall'altra. Il Fatiguée del mio romanzo è la mia parodia di oggi, diverso assai dal Bobo che era la mia parodia di 30 anni fa, non un giovane uomo alle prese con la costruzione di un nucleo familiare in mezzo alle difficoltà del quotidiano bensì un signore ormai alle soglie della pensione, inguaribile seduttore con figli ormai grandi e fuori casa e moglie straniera ancora molto bella.

    E a cosa è dovuta la scelta della storia? Trama, personaggi?
    La storia mi è nata dal ritorno di una vacanza abbastanza movimentata in Marocco. E' in questo paese che mi sono sentito per la prima volta un personaggio diverso da quello che ero stato, un signore che ormai capiva molte cose del mondo ma che spesso si ritrovava in situazioni imbarazzanti per le letture distorte che gli derivavano dalla fortissima miopia che lo perseguitava. Da qui l'atmosfera francofona che poi ho trasportato sulla Costa Azzurra, luogo dove un tempo molti italiani andavano a risiedere per osservare con un po' di distacco lo sfasciume della situazione politica italiana. Un po' come succede oggi con Barcellona.

    Diverso il formato, diverso lo stile: com'è stato il passaggio?
    Ero accompagnato da un tale entusiasmo che l'ho scritto quasi di getto e senza eccessiva difficoltà. L'ho iniziato il giorno di Ferragosto e l'anno dopo, nello stesso periodo, veniva già pubblicato a puntate su l'Unità. La primavera seguente usciva per Feltrinelli.


    Cosa ti ha spinto a buttarti proprio su un "giallo"?
    E' un impianto narrativo più semplice e popolare, non volevo tradire le caratteristiche delle strisce di Bobo. Era successo inoltre che, nella primavera di quell'anno, un mio amico che era uscito la mattina dalla sua casa di Firenze per andare ad un convegno politico a Grosseto, è ritornato la sera con l'abbigliamento completamente rinnovato. Tutto nuovo, tutto comprato quel giorno, dalla giacca ai calzini, dalla cravatta ai pantaloni. Per quasi un'ora era rimasto in silenzio di fronte alla moglie stupita, preso da un grande imbarazzo nello spiegare cosa gli era successo. Questa vicenda mi aveva talmente divertito che l'ho messa come motore della mia narrazione con la speranza di dare quel tanto di curiosità al lettore per farlo proseguire con una lettura che doveva rimanere satirica.

    Saltando di palo in frasca, vorrei farti qualche domanda su te come lettore: che tipo di libri ti interessano? Cosa ti piace in quello che leggi?
    Per me ormai è assai raro il potersi dedicare a una lettura di puro piacere. Sono costretto a farmi leggere tutto, o da mia moglie o da una gentile assistente o dalla sintesi vocale del mio computer. Credo sia comprensibile che con simili limitazioni, è già molto che riesca a leggere libri scelti in base alle esigenze del mio lavoro. In questi giorni ad esempio, mi stanno leggendo “Vita di Gesù” di Ernest Renan, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” di Saramago e i Vangeli. Il perché spero lo possiate sapere tra qualche mese. Comunque posso assicurarvi subito che non ho intenzione di dimettermi dalla presidenza onoraria dell'Unione Atei Italiani.

    Hai qualche suggerimento da darci per delle prossime letture?
    Adelphi ha pubblicato di recente le “Opere scelte” di Ennio Flaiano, tutto da riscoprire. Costa un po' caro, 70 euro, e può essere un'occasione per iscriversi a una qualche biblioteca pubblica.

    Com'è stato per te passare da lettore a scrittore?
    Ho fatto quello che facciamo in tanti: dare un contributo a far sì che il numero degli scrittori continui a superare il numero dei lettori.




    SPOILER (click to view)
    Raccolta da Yelena a luglio 2010.
    qui potete leggere la versione integrale e non editata, chiedete il permesso per visualizzarla


    Edited by La Vita Altrove - 8/10/2010, 15:54
     
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1 replies since 1/9/2010, 10:02   339 views
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