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Titolo: Otello
Autore: William Shakespeare
Anno: 1603
Descrizione: L'uxoricidio che suggella nel sangue il breve incontro fra la bianca Desdemona e il nero Otello fa sì che da oltre quattrocento anni - la sua scrittura potrebbe infatti risalire al 1603-4 - quest'opera venga vista soprattutto come la tragedia della gelosia, quasi come il ritratto di un'Italia esotica e proverbialmente passionale. Non sorprende che l'"Otello" abbia ispirato i grandi melodrammi di Rossini e Verdi. Ma, come hanno avvertito anche i nostri migliori talenti teatrali (Gassman, Randone, Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Gabriele Lavia, per citarne solo alcuni), in questa tragedia "privata" si intrecciano molte altre dimensioni: oltre a essere una parabola che parla di scontro di civiltà, di razzismo e di emarginazione, l'"Otello" è anche, grazie all'arcana creazione shakespeariana di un personaggio come Iago, l'inquietante cronaca di un malvagio condizionamento psichico.
Assolutamente meraviglioso, credo che Iago sia peggior cattivo shakespeariano tra le tragedie/commedie che ho letto. E' lui il protagonista, non riesci a staccare gli occhi leggendo le sue trame, il modo subdolo con cui mette in atto il suo piano. E' terribile e affascinante. Il cambiamento di Otello è drastico e tutto premeditato dalla mente di Iago..