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| Ereditato dalla soppressione di Yahoo Photos... www.flickr.com/photos/taksya/
Non c'è molto a dire il vero, ma ogni tanto mi ricordo di caricare qualcosa. |
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| Perché abbiamo alle spalle 3000 anni vissuti come "persona di rango inferiore" e "oggetto del piacere" contro cui combattere.
Non cambi una mentalità radicata in un secolo di lotta e non lo fai istingando le persone da cui pretendi il rispetto.
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| Salve a tutti.
Arrivo da "Mondo Parallelo" per rispondere ad una discussione nata qui e riportata di là... e ne approfitto per presentarmi, giusto per non lanciare il sasso e nascondere la mano.
Sono Taksya (o Sadako - su aNobii - o Simona - nella vita reale), ho 42 anni e vivo a Bologna.
In passato ho fatto un po' di tutto (gestito fanzine, siti, giochi di scrittura interattiva), adesso mi limito a leggere (in modo compulsivo, anche per quanto riguarda l'acquisto dei libri...) e a girovagare per il web.
Do un'occhiata in giro e vedo quanto danno posso fare anche qui...
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| Copio qui quanto risposto nella discussione mirror postata su "Mondo Parallelo"... poi vado a presentarmi...
Devo essere la sola a non aver trovato così sconvolgente questo fatto.
I complimenti non mi fanno sentire sminuita. Non è detto che dietro un apprezzamento si nasconda altro e, se così fosse, credo di essere abbastanza intelligente da capirlo e di essere in grado di rispondere con le rime.
Vespa è sempre Vespa e sarebbe bastato pochissimo per metterlo in riga...
Se una donna avesse fatto lo stesso con un giovane e prestante scrittore maschio si sarebbe gridato allo scandalo?
Se, tirata in ghingheri per l'occasione (e se l'occasione non fosse stata legata ad un ambiente "alto" come una premiazione letteraria), nessuno le avesse fatto i complimenti per l'aspetto o la prestanza fisica, poi questa non andrebbe in crisi per non essere stata considerata?
Per me a volte si esagera...
Sempre dal "mondo"...
CITAZIONE (Yelena‚ @ 15/9/2010, 13:35) secondo me il problema sta alla base. se nessuno ci fa più caso (o, nel nostro caso, nessuno ci ha mai fatto caso) non significa che non ci sia.
se io mi sono fatta il culo (scusate il francesismo) per scrivere un libro, voglio quantomeno che mi venga reso merito per il mio libro, e non per le mie tette, che se volevo prendere un premio per quelle andavo a miss italia risparmiando pure lo sbattimento...
Se non vuoi che le tette siano apprezzate, nonb le metti in mostra...
In quasi tutti gli articoli si fa menzione del fatto che la più scioccata dal complimento sia stata Michela Murgia...
//mode acida on//
Sarà perché a lei non hanno fatto complimenti?
//mod acida off//
Serve un certo tipo di comportamento continuato e penalizzante per una donna per "permetterle" di non ricevere complimenti e apprezzamenti gratuiti.
Se partecipi ad un programma in ghingheri, dando risalto alle tue forme, allora devi accettare di ricevere anche complimenti gratuiti.
Se non li vuoi, vestiti in maniera monacale... però poi non lamentarti quando ti criticheranno per questo.
E' un cane che si morde la coda... vogliamo essere femminili, ma non vogliamo i complimenti ma, quando non ce li fanno, allora siamo sottovalutate...
Anche io voglio essere apprezzata per il mio lavoro, ma se mi vesto in modo da attirare gli sguardi, devo accettare anche i commenti e imparere a ribattere quando mi sembrano gratutiti. |
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| Non parlo di finale non all'altezza... ma della completa mancanza di un finale.
Mentre posso accettare la cosa per un racconto come "Colorado Kid", realizzato con lo scopo di non avere capo né coda, per "Cell" è un buco enorme e, che io ricordi, è l'unico a non finire.
E' come se in "Shining" ti avesse mollassero 10 minuti prima dello scoppio, lasciandoti il piacere di immaginare la fine dei vari protagonisti e dell'albergo.
E' ormai una tattica usata in qulasiasi film con sequel o in una serie televisiva... ma in un libro (di chiunque) per me stona.
Tu hai inventato la storia, mi hai portato fin qui... adesso mi dici pure come finisce.
Edited by taksya - 12/1/2018, 01:04 |
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| Non mi è piaciuto il finale... troppo "fai da te".
La trama, come quasi tutte quelle degli ulitimi libri di King, è molto "telefonata" (battutaccia, ma vera)... cosa che non pesa perché King sa raccontare bene le storie e, alla fine, non ti interessa molto il fatto che, leggendo la quarta di copertina, sai perfettamente fine e metà dell'intreccio.
Ma con "Cell" ha un po' esagerato. Non solo indoviniamo cosa accadrà, ma ci viene anche lasciata in sospeso la fine.
Io voglio che l'autore mi racconti come va a finire la storia, non che mi lasci un cliffhanger pazzesco da fine stagine tleiflmica.
Temo sempre un secondo episodio... o un film/serie che porti avanti la storia. |
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| Dovrei rileggerlo perché, come storia, è una di quelle che ricordo meno.
Il tema horror/psicologico è quello classico di molti altri romanzi di King e, se lo avesse scritto ora, raggiungerebbe sicuramente le 2000 pagine come sempre.
Adesso come adesso, facendo riferimento solo ai vecchi ricordi, posso dire di aver preferito "Battle Royale" |
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| Come romanzo d'esordio della trilogia non è male e, della trilogia, è quello che preferisco.
Poco svedese, rispetto ad altri. Non pesa il clima, la politica (agli autori nordici piace parlare del loro paese, cosa che rende la vita difficile a noi stranieri che ne leggiamo e non ne sappiamo nulla) o i nomi.
La storia si segue bene, si identificano facilmente i personaggi e i protagonisti risultano interessanti al punto da fidelizzarti per la prossima lettura.
Forse un po' scontato come soluzione dell'intreccio, ma si legge bene e la cosa non pesa. |
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| Personalmente ho preferito il primo capitolo della trilogia, qui ritroviamo i personaggi già conosciuti e continua l'approfondimento della loro storia.
Ricordo di averlo letto senza troppi problemi ma, a meno di due anni dalla sua lettura, non ricordo molto altro.
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| E' un filo diverso, più simile al volere tutta la bibliografia di un autore che piace.
Ma se inizi a seguire una storia su una testata, che prosegue su una seconda e si conclude su una terza, intersecata con gli avvenimenti di quelle testate che - se vuoi capire cosa succede - sei costretto a prendere... ma ovviamente saranno altre avventure che saranno incrociate con altre tre testate... e la cosa si moltiplica all'infinito.
Ai tempi erano quasi 50.000 lire al mese solo in fumetti della Marvel... |
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| Almeno nei manga, ad un certo punto, le storie finiscono.
Io mi sono dovuta disintossicare dalla Marvel... ero arrivata a spendere un capitale tutti i mesi, costretta a prendere tutte le testate per stare dietro ai vari spin-off e racconti incrociati. |
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| Io sto leggendo "Little face (Non è mia figlia)" di Sophie Hannah... per ora una palla.
Solitamente ho un elenco di letture in contemporanea (con un altro foum) scandite da 1 libro ogni 7/10 giorni. Più la (ri)lettura di tutti i libri di Michael Connelly che ruotano intorno a Bosch, quella dei libri di Sue Grafton (ma con molta calma) e varie altre che capitano al momento.
In media ho una lettura abbastanza veloce e non ho problemi a tenermi in pari... peccato che per un libro letto ne compri una mezza dozzina al mese (quando è calma piatta). |
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| Credo di averlo in lista da tempo, ma non ho mai trovato la voglia di leggerlo.
Alcuni tra gli appassionati di Lehane e di thriller che conosco non hanno dato un parere positivo... e la cosa mi ha frenata fino ad ora. |
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| CITAZIONE (:: T.S :: @ 22/11/2009, 15:30) EDIT: ho letto ora che sono di mezzo gli alieni =__= per me è fuffa *non lo vuole più leggere* =__=
Sarebbe stato strano il contrario... Striber divenne famoso a metà degli anni 80 grazie ad un libro sui rapimenti degli alieni (Communion... non ricordo il titolo italiano) spacciato - sono un po' critica a riguardo - per una storia vera.
Credo che questo sia uno dei pochi libri sul 2012 (assieme a quello di Giacobbo) che non mi attira per nulla... |
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11880 replies since 17/9/2005
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