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Fiera ragazzi: Italia conquista l'estero, è record
Piu' vendite che acquisti fra 2009 e 2010, ricerca Aie
29 marzo, 11:34
di Mauretta Capuano
BOLOGNA - Arrivata tardi rispetto ad altri paesi europei sul mercato dei libri per ragazzi, l'Italia è riuscita a conquistare uno spessore internazionale e a raggiungere il record. Fra il 2009 e il 2010, le vendite sono state superiori agli acquisti di diritti all'estero con un saldo in attivo di +324 titoli. La forbice fra import ed export nell'ultimo decennio si è progressivamente ridotta passando dai 486 titoli venduti sul mercato internazionale nel 2001 ai 1.607 venduti nel 2010. Gli acquisti di diritti restano invece più o meno stabili: da 1.250 nel 2001 si è passati, fra alti e bassi, ai 1.283 nel 2010. E' il confortante dato presentato oggi dall'Associazione Italiana Editori, nel giorno d'apertura della Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna. Apripista delle esportazioni è stato Geronimo Stilton. "L'internazionalizzazione - spiega Giovanni Peresson, autore dell'inchiesta - è uno dei futuri dell'editoria per ragazzi italiana, ma si dovrà cominciare a ragionare sulle nuove tecnologie e applicazioni come Ipad e Iphone che sono tipicamente un prodotto internazionale". I dati della ricerca dell'Aie fanno riferimento al 20% degli editori che pubblicano (2010) il 71% delle novità e il 75% della produzione complessiva per ragazzi. Da sottolineare che l'internazionalizzazione porta autori e illustratori a concepire il proprio libro per il mercato anche straniero. Come diceva Tim Parks, "dal momento in cui un autore percepisce che il suo pubblico è internazionale la natura della sua scrittura è destinata a cambiare". Ad esportare di più sono i grossi editori: il 95,3% delle vendite viene realizzato (2010) dagli editori maggiori o dalle piccole case editrici che ne fanno parte. Anche se i marchi indipendenti sono molto attivi: i titoli di cui le case editrici più piccole hanno venduto all'estero i diritti di edizione rappresentano il 27% dei titoli pubblicati per il mercato italiano.
Il mercato europeo resta il principale per la vendita dei nostri diritti con il 65% di export e un +18% di titoli nel 2010 rispetto al 2007. Segue il mercato asiatico con il 21% (14% nel 2007), il Centro e Sud America con il 7% e il Nord America è il più basso con il 4% (0,0% nel 2007). Fra i paesi europei è la Spagna con il 28,2% il maggior acquirente di nostri titoli seguita dal Portogallo con l'8,2% e dalla Francia con il 7,4%. E anche le coedizioni sono in crescita e diventa sempre più significativa anche la vendita di diritti di titoli che compongono il catalogo delle case editrici. Gli editori intervistati hanno dichiarato di aver venduto i diritti all'estero di 1607 titoli nel 2010 e di aver pubblicato 1.330 novità e 1.552 ristampe. "Vuol dire che sono riusciti a vendere anche titoli del catalogo" sottolinea Peresson. L'interesse per i nostri titoli si vede anche qui alla Fiera dove gli appuntamenti dei nostri editori con le case editrici straniere sono molto aumentati negli ultimi dieci anni. "E' un fenomeno trasversale alla nostra editoria" dice l'artefice dell'inchiesta. La ricerca conferma anche che bambini e ragazzi, dai 6 ai 17 anni, leggono di più rispetto alla media della popolazione italiana: 58,4% rispetto al 46,8% nonostante le nuove tecnologie e giochi entrati sul mercato, dal Game BoyAdvance nel 2000 all'ipad nel 2010. "I libri - dice Peresson - fanno parte del loro mondo perché gli editori hanno investito molto in qualità, innovazione e prodotto.
Così l'uscita di Harry Potter nel 2006 ha portato 290 mila nuovi lettori in più: se nel 2005 erano il 53,5% nel 2006 sono arrivati a 57,4% e nel 2010 si è raggiunto il 58,4% con i libri di autrici bestseller come, oltre alla Rowling, Stephenie Meyer, Alessandro d'Avenia e Geronimo Stilton. Resta il fatto che anche se il mercato dei libri per ragazzi é cresciuto più della media del mercato adulto (libreria, supermercati e Internet) con un +5,3% contro un +3,3% dal 2009 al 2010, è ancora debole. La lettura, benché i giovani leggano di più rispetto alla media della popolazione italiana (quasi 20% fra gli 11-14 anni), è un'attività occasionale. E quasi la metà di bambini e ragazzi che dichiarano di leggere libri non scolastici nel tempo libero (43-48%) non ne legge più di uno ogni 4 mesi. "Deve crescere - conclude Peresson - il mercato interno di libri per ragazzi e questo permetterà agli editori di remunerare meglio autori e illustratori".