Posts written by Nebularina

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    io tifo ancora sfegatatamente e spudoratamente per Doppio Sogno! X°D
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    modifico il post sopra e aggiungo altre due righe ^_^
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    CITAZIONE
    Qualche rimpianto poetico piazzato al punto giusto sta bene a una donna quanto certi capelli vaporosi sotto i raggi della luna.
    Sotto ciascuna delle loro parole e della loro sollecitudine d'ora in poi bisognava intendere: "Tu creperaicaro militare... Creperai... è la guerra... A ciascuno la sua vita... A ciascuno il suo ruolo... A ciascuno la suamorte... Noi facciamo finta di condividere il tuo sconforto... Ma non si condivide la morte di nessuno... Tutto dev'essere per anime e corpi ben portanti, un modo perdistrarsi, niente di più e niente di meno, e noi siamo, noialtre, ragazze solide, belle, stimate, sane e beneducate... Per noi tutto diventa biologia automatica, spettacolo gioioso e si converte in gioia! Così vuole lanostra salute! E le brutte licenze che si prendono i dispiaceri per noi non esistono... Ci vogliono deglieccitanti per noi, solo degli eccitanti... Voi sarete presto dimenticati, soldatini... Siate gentili, crepate infretta... E che la guerra finisca e noi ci si possa maritare con uno dei vostri simpatici ufficiali... Meglio se è bruno!... Viva la Patria di cui parla sempre papà!... Come dev'esser bello l'amore quando lui torna dallaguerra!... Sarà decorato il nostro maritino!... Sarà distinto... Gli potrai lucidare gli stivali il bel giorno del nostro matrimonio se sarai ancora vivo quel momento lì, soldatino... Non saresti allora felice della nostra felicità, soldatino?..."(1992, p. 102)

    Prima che mi dimentico per bene!!! qualche giorno fa ho terminato il libro!
    Sono in difficoltà, non riesco bene a descrivere a parole il profondo segno che lascia nella sua interezza!
    Tra l'altro ho scelto di leggere il libro senza sapere assolutamente nulla prima di Celine, così tanto che quando ho scoperto che Luis-Ferdinand Céline era uno pseudonimo per giunta femminile son rimasta con la faccia d'asino...capendo anche perché Celine Dion si chiama così! Ossia con un nome femminile! ahahahaha ok basta!
    Accantonando per grazia questa vergognosa ignoranza (ahahahahaha fustigatemi!) direi che oltre ad esser rimasta ammalliata dallo sconvolgimento angoscioso della lettura, a tratti ho pensato che se continuavo a leggerlo cadevo in depresisone tanto profondo è stato, son stata attrata tantissimo anche dal commento finale inserito dal traduttore Ernesto Ferrero (l'edizione è quella della Corbaccio del 1992).
    Già durante la lettura ne avevo qualche dubbio, ma grazie al commento ho capito che forse non era proprio proprio un'autobriografia para para e quindi dopo mi sono andata a cercare un po' di biografia qua e là su internet: roba tranquilla! :uah:

    Concretamente non è solo una lettura, non è intrattenimento, anche se volendo intrattiene pure, soprattutto se uno è masochista....so che non sembra, ma questo è un elogio! La depressione dilagante, la bassezza, la miseria, l'uomo che tenta di tutto pur di sopravvivere, amoralità giustificata, miseria su miseria. Il forte senso di angoscia inizia e finisce con le intere righe. Folgorante! E' davvero un ritratto concreto, lucido, diretto di ciò che sono stati quegli anni, ma ancora più sconvolgente è che è tuttora attendibile! Le descrizioni calzano a pennello per l'intero XX secolo!

    Un artista geniale, nella sua intera vita, così folle da essere di difficile comprensione nei suoi "gesti politici", nel suo appoggiare il nazzismo, il razzismo, la razza ariana, dove solo grazie ad un barlume di secondo riesci a capire il perchè di tutto questo incoraggiamento all'antisemitismo e nel momento in cui lo comprendi rimani comunque basito nello sfiorare il pensiero che forse tutto era fatto per il ripudio al capitalismo, al progresso, al futuro scientifico-positivista, in favore di qualcosa svincolato dall'orrore mercificato, degradato della società attuale! Assurda sua vita!

    E poi la scrittura!
    La raffinatezza e volendo pure la grandezza del modo in cui Céline scrive! Non penso di poterla capire appieno, non penso più che altro di averne la cultura e le conoscenze di base per apprezzarla in profondità, ma basta poco per percepine comunque l'importanza!
    Il modo in cui è scritto è un invito ulteriore ad entrare nelle viscere del racconto, delle vicissitudini, della società disperata dominata dalla miseria. Ed è qualcosa di studiato a fondo, ragionato, è indispensabile e fondamentale, lo si percepisce; ho notato che nonostante la difficoltà nel far proprio uno stile così complesso, nel momento in cui si riesce a fare uno scatto, ad entrare nel ritmo, a comprendere l'utilizzo che fa della punteggiatura, dei verbi, delle ripetizioni, della struttura della sintassi, si rimane imbrigliati, coinvolti, si scorre pienamente con il testo e con gli eventi.
    Dal commento a fine testo di Ernesto Ferreo:
    CITAZIONE
    Céline sa bene che l'argot invecchia presto, che un testo di puro gergo èindigesto, e procede a continui intarsi tra vari registri. Ma la sua vera innovazione sta nelle rotturesintattiche e semantiche che agitano il periodo, nella dislocazione delle parole, che vengono anticipate oposticipate nella frase, creando effetti di sorpresa, di straniamento, di sospensione, moltiplicando risonanze inedite; da cui quell'impressione di altalena emotiva che è uno degli obiettivi programmatici di Céline.
    (1992, p. 562)

    Insomma merita tantissimo di esser letto, studiato, un grande romanzo! E siccome non ho ottime capicità di dare degno rispetto al libro e all'autore speravo almeno di provarci riportando pezzi che ho trovato emblematici di riflessioni e commenti.

    Di nuovo dal commento a fine testo di Ernesto Ferreo:
    CITAZIONE
    Questa fascinazionedell'oralità si univa all'urgenza della testimonianza, all'eterno piacere del reduce di raccontare le proprieavventure, abbellendole o degradandole, ma comunque trasformandole. Questo spiega anche perché,rispetto ai libri che seguiranno, pur con tutta la carica eversiva della sua scrittura, il Voyage sia il piùtradizionale dei libri di Céline, quello in cui maggiormente contano "le cose da dire". Il quale Céline dirà vent'anni dopo a Robert Poulet che, trovatala prima frase, tutto il resto era venuto da solo, con una sorta di naturalezza. Lui avvertiva come unsentimento del proibito, delle "cose che uno sente e non può confessare... C'erano delle interdizioni, unosteccato riservato. Questo steccato, l'ho superato senza saperlo, correndo dietro il tono giusto, ilmovimento vero, nella loro forma più espressiva".
    (1992, p. 556)

    [...]

    Nasceva così Voyage au bout de la nuit, e oggi che il secolo sta finendo fra tragedie e farse d'ogni genere,ci appare sempre più chiaro che questo è il romanzo che l'ha meglio capito e rappresentato, che ilconsapevole delirio céliniano ne ha saputo cogliere come nessun altro gli aspetti fondamentali: gli orrori della guerra e della retoricapatriottarda di quelli che stavano a dirigere il macello nelle retrovie; la ferocia dello sfruttamentocoloniale; la solitudine delle metropoli (New York) e gli incubi tayloristici delle catene di montaggio (laFord a Detroit), il degrado urbano e l'abbrutimento operaio nella Parigi delle borgate, l'avvento di unapiccola borghesia cinica e faccendiera, quella stessa di cui oggi contempliamo i guasti forse irreversibilinelle imprese dei figli e dei nipoti, al di qua e al di là delle Alpi. (1992, p.560)

    [...]

    Chi è Bardamu? è "un uomo tormentato dall'infinito", intento a cercare una punizione per l'egoismouniversale; uno che ne sa troppo e non ne sa abbastanza, che è "malato della voglia di saperne di più", checerca nella notte le risposte ultime, quelle che nessuno ha il coraggio di affrontare. "è forse questo che sicerca nella vita, la più gran pena possibile per diventare se stessi prima di morire". Il masochismocéliniano, quello che gli ha fatto fare tanti gesti sbagliati, è la voluttà di abbandonare ogni volta leposizioni e la tranquillità già conquistate per rimettersi totalmente in gioco nei rischi mortali di una"cognizione del dolore" praticata sul campo: "quella voglia di scappare da ogni posto, alla ricerca di non so cosa, per uno stupido orgoglio senza dubbio, per la convinzione di unaspecie di superiorità".
    (1992, p. 563)

    [...]

    Il gesto céliniano per eccellenza (che è poi quello di Robinson a Tolosa, e del dottor Baryton che lascia laclinica per avventurarsi nel nord) è l'insoddisfazione, l'eterno partire. Che è poi il bisogno di punirsi dicolpe oscure (il parricidio desiderato?), di sentirsi colpevole dei privilegi sociali che comporta una laureain medicina, o, nel romanzo, della vaga complicità con gli Henrouille nel fallito attentato alla nonna.Céline-Bardamu-Robinson è un provocatore di se stesso, qualcuno che trova una sua disperata felicità inuna sorta di ubriacatura da catastrofe, come ammetterà Céline nelle interviste degli ultimi anni: "Céline fadelirare Bardamu che racconta quel che sa di Robinson". La cifra del racconto in prima persona è appuntoun delirio che arriva là dove fallisce la presunta lucidità della ragione, è la lente deformante che consente a Céline di giungere alle verità estreme. "Delirio" è appuntola parola-chiave per capire Céline, ed egli stesso ne è consapevole: "Devo entrare nel delirio, devoraggiungere il livello Shakespeare". E a più riprese dirà che le pagine meno riuscite del romanzo sonoquelle meno toccate dal delirio, che l'autobiografia deve restare un punto di partenza da trasfigurareliberamente.
    (1992, p.564)

    Ho trovato molto interessante anche questo intervento:

    CITAZIONE
    Ciò che piace di Céline è il coraggio di immergersi nelle fogne dell’umanità, di sguazzare tra i nuovi Miserabili, condannati alla sofferenza, ma anche inclini al peccato. La critica francese, compresa quella “progressista”, intravede in questa navigazione all’interno dell’intestino crasso della società non tanto un metodo utile per capire i veri motivi di un degrado sociale e morale, ma un mezzo per esorcizzare, in maniera colta, un impiccio. In fondo, parlare degli sventurati attraverso uno stile rivoluzionario ed un lessico aspro, dirompente, apocalittico e mefitico, quasi sulfureo, piace e bene si addice a quei critici d’avanguardia (di cui la Francia era ed è piena) che amano credere - magari sprofondati nelle loro comode poltrone in pelle e con un cognac in mano - nella loro sensibilità e nella loro acutezza. Céline descrive il dramma e loro ne prendono seriosamente atto. Tanto basta. D’altra parte l’autore non li delude mai, apparecchiando scenografie, immagini e storie di tale promiscuità e degrado, morale fisico, da fare impallidire il migliore Victor Hugo.

    CITAZIONE
    Secondo Solinas, Céline “fu anarchico e razzista, reazionario nel suo essere rivoluzionario, modernissimo eppure negatore del progresso, cane sciolto senza padroni che a forza d’abbaiare alla luna si trasformò in lupo, mostrò i denti, azzannò e alla fine da predatore si ritrovò preda, inseguito, braccato, preso e punito”. Ma “non per questo domato”.

    Ed infine questo blog-sito raccoglie moltissime cose interessanti mentre qui la biografia dalla Wikipedia

    PS: qui c'è il libro per intero


    Edited by Nebu - 26/4/2011, 22:20
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    Non so quanto possa essere utile questo intervento, tuttavia ho acquistato questo primo volume la scorsa settimana, si tratta dell'ultima riedizione italia

    da qui:
    CITAZIONE

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    La Planeta de Agosini, rilancia la nuova ristampa deluxe, dopo quella in 21 volumetti da edicola, di Sandman. L’edizione definitiva del capolavoro di Neil Gaiman, Sandman, esordisce con il primo corposo volume della ristampa integrale dedicata a Morfeo e all’indimenticabile universo creato dallo sceneggiatore inglese per la Vertigo Comics. Oltre ai 75 numeri che compongono la serie regolare, questa imperdibile raccolta conterrà tutte le storie apparse altrove, come in serie antologiche e speciali,sette volumi cartonati(ogni volume sarà dedicato ad un eterno)che riprenderanno i quattro absolute americani .

    Il protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie. È conosciuto con diversi nomi tra i quali Morfeo, Oneiros, il plasmatore, il principe delle storie e altri ancora. Sogno è uno dei sette Eterni che incarnano e regolano ognuno un particolare aspetto dell’esistenza umana come la morte o la disperazione. È interessante notare come in originale i nomi degli Eterni (The Endless in inglese) inizino tutti con la lettera “d”, elemento che è stato parzialmente perso con la traduzione. Gli Eterni: Destino (Destiny-Libro) , Morte (Death- Ankh), Sogno (Dream-Elmo) , Distruzione (Destruction- Spada) ,Desiderio (Desire-Cuore), Disperazione (Despair -Anello uncinato ), Delirio(Delirium-Disegno casuale). Per comprendere e definire il complesso universo creato da Gaiman è necessario innanzitutto chiarire come le divinità, in esso, nascano e si concretizzino in funzione della volontà dei propri adoratori. Si tratta di un paradigma completamente contrario rispetto a quello classico in cui gli dei preesistono agli uomini e questi ultimi rappresentano semplicemente dei burattini in balia del fato. A complemento di ciò una volta che l’adorazione e la fede termina il dio si spegne, perde forza e scompare. Tale impostazione si ritrova anche in altre opere di Gaiman come ad esempio il romanzo American Gods, dove tra l’altro alcuni personaggi di Sandman fanno da cameo. Molto originale è, in molti casi, la descrizione della parabola discendente della divinità decaduta che deve adattarsi a fare lavori di bassa lega spesso derivati dalla sua specialità divina (ad esempio un dio dell’Ade può ritrovarsi a fare l’impresario di pompe funebri). Gli Eterni sono, in quest’ottica, una sorta di divinità superiore in quanto incarnano e si nutrono di sentimenti, atti e passioni comuni a tutti gli esseri senzienti e praticamente infiniti. Essi quindi esistono da prima che l’uomo potesse concepire l’idea di divinità. Sogno si nutre e prospera di tutte le manifestazioni oniriche, Delirio dalla pazzia e così via. In questo senso tutti i popoli hanno conosciuto gli Eterni, in una forma o nell’altra, e hanno attribuito loro molti nomi. All’interno degli Eterni un posto speciale ha Morte che, come lei stessa dice, era già in attesa quando il primo essere vivente apparve e continuerà ad esistere anche dopo la fine dei tempi. Decisamente complesse sono le caratterizzazioni di tutti i personaggi. Tale approfondimento psicologico rappresenta senz’altro uno dei punti che hanno permesso di elevare la serie al di sopra della media delle altre produzioni fumettistiche e letterarie in genere. Uno degli aspetti che maggiormente lega le vicende narrate è il percorso di evoluzione psicologica del protagonista. Vediamo che, nel corso delle migliaia di anni in cui è stato a contatto con gli uomini, Sogno si contamina sempre più con le loro passioni passando dall’essere un dio freddo e razionale fino a diventare un essere capace di crescere e soffrire. Il luogo dove Morfeo regna e dove sono ambientate alcuni degli episodi è il regno del sogno. Qui Morfeo può fare qualsiasi cosa desideri attingendo alle idee e alla forza di tutti i sognatori. Gli abitanti di tale luogo, che lui stesso ha creato, lo rendono in un certo senso simile a quello di Alice nel paese delle meraviglie. Oltre ai sogni e agli incubi vi si trovano infatti vari essere curiosi come la viverna, il grifone e il cavallo alato che fanno la guardia alla porta del palazzo, Mervin lo spaventapasseri con la testa a forma di zucca, Caino e Abele in eterno litigio tra di loro. Menzione particolare per Matthew, il corvo di Sogno, che in precedenza era un uomo, perfetto contraltare alle divinità che pullulano nella serie con il suo modo così umano, pratico e disincantato di vedere il mondo. Altra idea particolarmente ben riuscita è il bibliotecario Lucien e la biblioteca del sogno in cui sono presenti tutti i libri che le persone hanno sognato o solo favoleggiato di scrivere così come tutte le idee di romanzo che non si sono mai concretizzate. La serie non ha un unico disegnatore per tutta la sua durata. Diversi artisti sono stati ingaggiati per illustrare gruppi di storie o solamente per singoli episodi; lo stile grafico della serie è, di conseguenza, estremamente vario.Il primo disegnatore chiamato ad illustrare la serie fu Sam Kieth che suggerì come inchiostratore Mike Dringenberg. Kieth ideò quindi il design del personaggio di Morfeo basandosi sugli schizzi di Gaiman. Tuttavia prima della pubblicazione, dopo aver disegnato i primi cinque numeri Keith abbandonò il progetto in quanto non si sentiva a suo agio con il personaggio e le tematiche dichiarando di sentirsi “come si sarebbe sentito Jimi Hendrix nei Beatles. Sono nella band sbagliata”.A sostituire Keith nel ruolo di disegnatore fu promosso lo stesso Dringenberg che chiamò in qualità di nuovo inchiostratore Malcolm Jones III. Dringernberg restò nella serie per i successivi 11 numeri e a lui si deve la creazione grafica del personaggio di Death. Successivamente la serie cambia molti disegnatori, tra i quali coloro che hanno prestato la loro opera in maniera maggiore sono Colleen Doran, Marc Hempel, Kelley Jones, Jill Thompson e Michael Zulli. Le copertine sono state tutte realizzate da Dave McKean. McKean ha utilizzato nel suo lavoro una combinazione di disegno, fotografia, pittura, collage e arte digitale dando così origine ad immagini astratte o surreali particolari e assolutamente inusuali in ambito fumettistico. Scelta coraggiosa per il periodo fu quella di non inserire obbligatoriamente la figura del protagonista in ogni copertina.

    In Italia Sandman ha avuto una vita editoriale piuttosto travagliata. Il primo episodio fu pubblicato nel 1991 (diviso a metà) sui numeri 12 e 13 della rivista “Horror” dell’editore Comic Art. Successivamente, nel 1992, la serie venne spostata sul nuovo mensile antologico “DC Comics Presents” (rinominata dal numero 6 “DC Comics Presenta”), che proseguiva idealmente il discorso già iniziato su “Horror”: anche questo durò appena 13 numeri prima della chiusura nel febbraio 1994. La Comic Art pubblicò poi un monografico “Sandman – Il signore dei sogni”, albetti spillati in formato americano a basso prezzo, che proseguivano direttamente da dove si era interrotta la rivista; ne uscirono 12 numeri prima della cessazione delle pubblicazioni, avvenuta nel gennaio del 1995, di tutte le testate Comic Art. La pubblicazione coprì sino al numero 33 dell’originale collocato a metà del volume Il gioco della vita. Dopo un periodo in cui nessun editore sembrava interessato a riprendere la serie, la General Press, nel gennaio del 1996, iniziò a pubblicare sulla rivista Il Corvo Presenta alcuni episodi autoconclusivi.Parallelamente venne pubblicato (per il solo circuito delle fumetterie) il primo volume di Sandman che riprendeva le storie viste sul monografico Comic Art: Il gioco della vita. Fu un buon successo e da lì in poi il nuovo editore (confluito proprio in quei mesi nella Magic Press, di cui era già partner editoriale) terminò la pubblicazione degli ultimi quattro volumi della serie, cui fecero seguito le ristampe sempre in volume di tutte le storie precedentemente apparse sulle riviste. La Magic Press ha pubblicato la saga sia in volumi brossurati che in prestigiosi volumi cartonati a tiratura limitata, che oggi sono ricercati dai collezionisti. L’ultimo volume uscito è stato Favole e Riflessi, nel 2004. Negli ultimi anni la Magic Press ha incominciato una ristampa di tutti i volumi in una nuova edizione, con copertine morbide e traduzioni riviste e corrette; l’opera è rimasta incompiuta a 4 volumi dalla fine poiché i diritti sono passati ad un altro editore che al momento non sembra interessato a completare questa seconda edizione. Dal 2006 i diritti di Sandman sono in mano alla Planeta DeAgostini, che ha iniziato a ristampare l’intera saga da novembre 2007, in albi da 96 pagine.Da luglio 2010 usciranno i nuovi volumi deluxe.

    Infine, per chi fosse interessato, sul forum di Glamazonia c'è una bella discussione a riguardo! :uah:
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    Doppio Sogno ^_^
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    CITAZIONE (Elianto782 @ 20/4/2011, 10:38) 
    il voto è segreto :D

    più segreto di così!! XD

    Comunque reputo il libro molto interessante, molto coinvolgente e dalle sensazioni miste! mentre anche a me il film non ha preso moltissimo, quindi magari sarebbe buono leggerlo così si può anche fare un rapporto anche con il lato cinematografico ^_^
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    ZIIIII!
    Io l'ho letto moltissimo tempo fa, mi ricordo che mi era piaciuto molto, chissà ora a rileggerlo! ghghghghg
    Ovviamente te lo presto senza nessun problema ;)
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    ho capito! pure sto mese c'è l'imbarazzo della scelta! ahahahaah
    Per ora so verto verso Doppio Sogno che rileggerei con molta voglia :D
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    quando torno a Pasqua inizio anche io che Ellen ha detto che me lo presta :), spero intanto di finire Celine nel frattempo ;)
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    Va! auguriiii!!
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    tranquilliiiii! non pensate a me, io son bloccata da cause di forza maggiore, voi ite pure avanti! :)
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    AHAHAHAHAHAHAH
    questo è un forum di polemici! X°D
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    Very niceee!
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    E' finita! E' la mia fine!!!!
    Noooooooooooooo
    o meglio Sììììììììììììììììììì!!!
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    CITAZIONE (Yelena‚ @ 7/4/2011, 10:23) 
    Ahaha il link già glielo avevo passato anche io su istigazione di Nebu.
    La grafica è un pesce d'aprile che ci si è ritorto contro =P

    yeah!!
    GO GO GOOOOOO
382 replies since 4/7/2005
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