Posts written by absolute

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    Io non so se riesco a leggere il libro, nel caso voterei Wool, ditemi voi se volete il voto. Ma non vorrei mai togliere un pareggio, me ne guardo bene.
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    Mi avete incuriosito. Lo metto in coda per novembre.
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    Titolo:Il Demone di Maxwell
    Autore: Steven Hall
    Anno: 2022
    Editore: ilSaggiatore
    Pagine: 344
    Descrizione:
    CITAZIONE
    "Il demone di Maxwell" è un mistero, la cui soluzione è accessibile solo rompendo le pareti della logica, ma è anche un visionario romanzo-mondo che racconta il potere della scrittura di costruire ponti tra le persone. Il protagonista di questa storia, Thomas Quinn, è uno scrittore fallito, figlio di un affermato romanziere con il quale ha avuto per tutta la vita un rapporto di rancore e distanza. I suoi libri non hanno mai trovato fortuna e a lui è rimasta solo l'invidia per Andrew Black, il protetto del padre, che anni prima aveva esordito con un'opera sconvolgente divenuta subito un best seller, per poi scomparire misteriosamente nel nulla. Ora, a distanza di tempo, il defunto padre e il suo ex pupillo sembrano essere tornati a infestare la vita di Thomas attraverso inquietanti lettere e messaggi in segreteria. Una serie di avvenimenti apparentemente inspiegabili, che costringeranno Thomas a mettersi sulle tracce di Black e del suo leggendario secondo romanzo, recuperando il quale spera di riscattare i propri fallimenti. Sarà l'inizio di una indagine surreale tra piani temporali che si intersecano ed enigmi che ne contengono altri: un inseguimento all'interno di un labirinto in cui tutto sembra sfuggire al senso.



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    Che dire, aggiungo la scheda più che altro per sfogarmi. Sono in pieno periodo Danielewski e letteratura ergodica quindi mi è tornato in mente Le Memorie dello Squalo, così preso dalla curiosità cerco in rete se Hall ha scritto altri libri. E mi compare questo Demone di Maxwell. Considerando che al liceo ho passato un sacco di tempo a rileggermi un piccolo capitolo dedicato al "diavoletto di Maxwell" che da allora uso come aneddoto quando trovo collegamenti attinenti, la notizia mi ha molto colpito. Preso in biblioteca, sono riuscito a dedicarmici la scorsa settimana e l'ho finito oggi. Non ricordo bene Le Memorie dello Squalo, però era un romanzo interessante, con grande potenziale, forse non sfruttato del tutto ma comunque gradevole e divertente da leggere. Speravo che qui le cose fosse migliorate. E invece sono peggiorate. Drasticamente. Partendo da un'idea neanche poi così originale, Hall inserisce concetti di fisica (il Demone/Diavoletto, spiegato anche tramite alcune illustrazioni), citazioni religiose, riferimenti alla letteratura e all'industria letteraria citando anche un po' di manualistica sulla narrazione stessa. Il tutto fatto in maniera, a mio parere, confusionaria e poco incisiva, male amalgamata in un caos strutturale che almeno non pesa troppo in trecento pagine. In effetti, per quanto molto si poteva togliere, alcune parti, specie nel finale, sembrano raffazzonate e con salti di trama un po' sbrigativi. Fortunatamente è un pregio, visto che nel complesso sarebbe risultato ancora più pesante altrimenti, ma spinge ancor di più a soffermarsi sulle mancate opportunità qui sviluppate. Anche i pochi inserti con layout non convenzionale aggiungono ben poco, sono quasi fini a sé stesse e in loro assenza sarebbe cambiato ben poco. Forse non ho colto io qualcosa, ma anche solo facendo un paragone con Le Memorie dello Squalo, strutturalmente questo romanzo è di sicuro inferiore. Quindi molta delusione. Di sicuro era una curiosità che dovevo colmare e non mi pento della lettura, però... Insomma, che delusione, che peccato.
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    Perché complicarci la vita quando possiamo indulgere alla pigrizia?

    ultimi venti secondi:

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    Se lo consigliate lo voto e cerco persino di leggerlo.
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    Ciao.
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    Ah, sì, sì, l'ordine del tragitto segue quello di lettura. Ora grassetto tutto.
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    CITAZIONE (Elianto782 @ 23/9/2023, 19:02) 
    CITAZIONE (absolute @ 17/9/2023, 12:50) 
    Credo che sia un po' triste fare la sfida a posteriori, ma ho deciso di passare mezz'ora del mio tempo a compilare questa lista. Per punizione autoinflitta ho fatto andata e ritorno. Alcuni titoli sono lievemente forzati, ma mi sembra di aver eseguito un buon percorso. Spero di essere più assiduo con la prossima sfida.

    prossima volta usa almeno il grassetto a lettura terminata :P

    In che senso? Sono tutti terminati, li ho scelti a posteriori dalla lista dei libri letti
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    Credo che sia un po' triste fare la sfida a posteriori, ma ho deciso di passare mezz'ora del mio tempo a compilare questa lista. Per punizione autoinflitta ho fatto andata e ritorno. Alcuni titoli sono lievemente forzati, ma mi sembra di aver eseguito un buon percorso. Spero di essere più assiduo con la prossima sfida.
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    Foresta Oscura:
    ♦ Un libro thriller, horror o weird
    Hervé Le Tellier - L'Anomalia (thriller)

    Città Morta:
    ♦ Un libro la cui trama si incentri su un morto (giallo, thriller, ecc..)
    Orhan Pamuk - Il Mio Nome è Rosso (parte tutto dalla morte di un personaggio che è spesso anche narratore)

    torno indietro per

    Via delle miniere:

    ♦ Un libro con una copertina nera
    Agatha Christie - C'è un Cadavere in Biblioteca (edizione Hachette)

    ♦IMPREVISTO: libro da più di 500 pagine
    Susanna Clarke - Jonathan Strange e il Signor Norrel (900 pagine)

    Passo Corto:
    ♦ Un libro con meno di 200 pagine
    Matilde Serao - Il Ventre di Napoli (175 pagine)

    Stamberga della strega:
    ♦ Un libro/saggio femminista.
    Etty Hillesum - Diario (punto di vista di una donna sotto la persecuzione degli ebrei durante il nazismo)

    Picco del drago :
    ♦ Un libro con protagonista/e creature inesistenti (di qualsiasi tipo)
    Jorge Luis Borges - Finzioni (titolo esplicativo)

    ♦IMPREVISTO: Un libro con una storia di formazione
    Herman Hesse - Demian (protagonisti adolescenti)

    CITTA' DELLE PAGINE :
    ♦ Un libro con il titolo composto da tre parole
    Haruki Murakami - La Strana Biblioteca (spero il titolo conti)


    TORNO INDIETRO

    Ponte periglioso :
    ♦ Un libro che parli di un disagio
    Victor Hugo - Notre Dam de Paris (sia quello sociale al tempo, sia la deformità di Quasimodo)

    Via Stretta
    ♦ Un libro che pesi meno di 159 grammi
    Victor Hugo - L'Ultimo Giorno di un Condannato a Morte (ca. 100 g)
    [L'ho ascoltato in audiolibro, tuttavia ho trovato l'edizione Newton Compton "100 pagine/1000 lire", di cui ho altri esemplari in casa che pesano sugli 80/90 g, facendo un confronto quindi direi che sono abbondantemente sotto i 159 grammi richiesti)

    Querciagrande
    ♦Un libro a tua scelta
    Daniel Pennac - La Fata Carabina (cercando titoli letti a posteriori, era il primo titolo disponibile)

    Querciagrande
    ♦Un libro fuori dalla tua comfort zone
    Aldo Busi - El Especialista de Barcelona (è un genere che non apprezzo, lettura pesante, non è un autore che fa per me)

    Osteria del Viandante
    ♦Un libro che abbia a che fare con il cibo, il bere, o che abbia vettovaglie in copertina
    Emma Glass - La Carne (i personaggi sono generi di cibo antropomorfizzati)

    Picco dell'Eremita
    ♦Un libro di non-fiction
    Paolo Nori - Vi Avverto che Vivo per l'Ultima Volta (libro sulla vita di Anna Andreevna Achmatova)
    OPPURE
    ♦Un libro che tratti di solitudine o problemi mentali
    Abe Kobo - L'Uomo Scatola (rientra sia nella solitudine che nei problemi mentali, volendo, anche se è una surreale critica sociale)

    Specchiostagno
    ♦ Un libro che inizia con la stessa lettere del tuo nome
    Alexandra Benedict - A Cena con l'Assassino (Andrea)

    Edited by absolute - 25/9/2023, 17:15
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    Grazie ai Wu Ming arrivo a quota due. Tra l'altro mi sa che rileggerò Casa di Foglie entro un mese e sarò a quota tre. Poi dovrò fermarmi per non essere squalificato.
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    Mai letto Mieville, quindi non posso fare alcun confronto.
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    La serie non è male ma non rende giustizia, secondo me, all'idea di base che ha partorito Gibson. Purtroppo è uno scrittore piuttosto ostico, ha uno stile pesante e spesso troppo tecnico in cui procede imperterrito senza spiegare quello che per lui è ovvio ma che per un lettore è meno immediato, visto che ci deve arrivare per deduzione dal contesto. Tolto ciò, ricordo poco il romanzo perché l'ho letto in un periodo in cui ci stavo poco con la testa e devo ancora leggere il secondo romanzo della trilogia (penso, Gibson procede sempre per trilogie e immagino sia così anche in questo caso, con Agency che si svolge nello stesso universo narrativo).

    Insomma, Inverso penso sia una lettura non facile ma meritevole dello sforzo, anche perché come Gibson ha gettato le basi alle ambientazioni cyberpunk da Matrix compreso in poi, non escluderei che anche questa ambientazione possa trovare seguito in futuro.

    Tra l'altro la serie semplifica al una cose e ne complica altre, senza aggiungere e, anzi, modificando alcune premesse che rendono il romanzo godibile differenziando le due opere e potendole apprezzare parallelamente.
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    Per prima cosa, chiedo scusa di nuovo. Non sapevo fosse un libro del genere, altrimenti non l'avrei proposto.

    Oggi sono riuscito a terminare la prima lettura, ovvero quella delle due parti dei due protagonisti, leggendo solo di sfuggita le colonne laterali con gli eventi storici. Avevo sentito un commento prima di leggerlo e mi trovo d'accordo con quanto si diceva lì. Si tratta di un libro potenzialmente interessantissimo, uno spunto davvero originale per forma e modalità, ma che purtroppo manca di una cosa fondamentale: una storia. Tutto molto bello, sicuramente un lavoraccio e davvero un'attenzione per i particolari e le concordanze non da poco e Danielewski si è riconfermato un pazzo visionario ma coerente. Tuttavia la storia del romanzo è inconsistente. Cosa anche accettabile, a molti non interessa il contenuto in sé quanto la forma e di sicuro questi ultimi rimarranno più che soddisfatti. Da parte mia, però, risento troppo dell'accozzaglia di informazioni accumulate e mai propriamente inserite in un contesto narrativo sensato. Anche la cosa dei duecento anni 1863-2063 rimane un po' "a margine" (scusate il gioco di parole) perché non è mai del tutto spiegata ma si capiscono, a volte, i parallelismi. Sarebbe tra l'altro molto interessante se Danielewski integrasse negli anni le date mancanti e oramai trascorse dalla pubblicazione (la data più vicina che ho letto era il 6 luglio 2023, tre settimane fa).

    Tornando al libro. Sono contento di averlo letto e, se e quando troverò voglia e pazienza, vorrò rileggerlo andando a confrontare sia le due storie parallele (cosa che ho fatto spesso anche perché ho seguito il consiglio di leggere otto pagine alla volta), sia per un confronto con l'originale. Ho già riscontrato alcune scelte stilistiche a mio parere discutibili, ma non voglio macchiarmi di arroganza dicendo che poteva essere tradotto meglio, anche perché deve essere stata davvero un'impresa impegnativa. Cito giusto un paio di cose. Intanto quella che avevo già scritto nel commento precedente. La scelta di usare "andire" (anziché "andare") visto che nel testo veniva usata la forma "allone" in luogo di "alone", l'ho trovata strana. Anche perché nel resto della narrazione ogni volta che si leggeva "solo" e "andire" non c'era il corrispettivo nell'originale/traduzione. Poi la scelta di tradurre "feer" con "puura" (anziché "fear" e "paura") anche risultava poco felice, a mio parere. Ma forse sono scelte fatte avendo una panoramica completa dell'opera. Tra l'altro in Casa di Foglie il traduttore si era consultato con l'autore per rendere al meglio la traduzione, magari ha fatto così anche per questo.
    Un altro caso che mi ha lasciato molto perplesso è stata la traduzione di "Why didn't the skeleton cross the road? He didn't have the guts for it" che è stato tradotto "Perché lo scheletro non ha attraversato? Non ne ha avuto il coraggio". Perdendo totalmente il gioco di parole. Cosa che a prima vista persino a me che non ho grandi doti di traduzione, è venuto in mente che poteva usare l'espressione "avere il fegato". Però boh, forse mi sfugge qualcosa e/o è stata fatta una scelta in base al contesto e non l'ho notato io.

    Detto ciò, il libro non mi è piaciuto. Non mi pento di averlo letto e, come dicevo, spero di ridedicare altre tempo per una seconda lettura comparativa, però è stato molto pesante perché mi è mancato il coinvolgimento dato dalla storia, praticamente inesistente. Sono tante immagini, ben scritte e ben orchestrate, che però potevano anche dire tutt'altro, senza cambiare il senso di fondo del libro. E purtroppo, per i miei gusti, questo è un difetto. Rimane comunque un romanzo sperimentale che potrebbe aprire a tanti stili e mondi narrativi, anche se non per tutti, rimane una sfida avvincente sia per gli scrittori che per i lettori.
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    Auguri.
2100 replies since 26/6/2005
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