Posts written by La Vita Altrove

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    ciao, benvenuta!
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    Ciao, benvenuta!
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    Breve ma intenso scambio di battute =)



    Dato che sei in montagna, penso che potrei partire chiedendoti del tuo amore per l'escursionismo. Il peso della farfalla, sulle tracce di Nives, il contrario di uno - sono i primi libri che mi vengono in mente in cui dichiari il tuo amore per l'arrampicata. Come è collegata la scrittura, il tuo modo di scrivere, a queste passeggiate?
    Scalo pareti per strusciarmi contro una superficie,appoggio falangi di dita su piccole sporgenze,spingo con la punta dei piedi,striscio verso l'alto,regredisco a rettile,poi a un'infanzia della specie umana che procedeva a 4 zampe.E' una pratica che libera il corpo dal dominio della testa che non è più la parte più alta dello scheletro,sta alla stessa distanza dal suolo del bacino e dei piedi.Arrampicare non ha niente a che vedere con niente.Salendo non mi avvicino a nessun traguardo,la cima è solo un vicolo cieco oltre il quale non posso proseguire e devo scendere.Salendo faccio solo mosse di allontanamento, do spalle a tutto e mi procuro un pezzo sufficiente di deserto.Scrivere è tutt'altra specie di isolamento.

    Napolide, il giorno prima della felicità, non ora non qui. La città ti è rimasta nel sangue, ma il tuo rapporto con lei, come è?
    Napoli l'ho lasciata,tradita,disertata a 18 anni,perciò non mi posso dire uno di Napoli.Però lì si è formata la mia educazione sentimentale,cioè le collere,le compassioni,le vergogne.Il mio sistema nervoso si è accordato lì e su quello.Quella città non mi è stata madre,ma causa e io sono uno dei suoi effetti.Ci tengo perciò a dire che vengo da lì.Non posso dire che sono uno di Napoli, non posso usare il caso genitivo, ma l'ablativo sì,sono uno che viene da Napoli.Fuori di lì non ho potuto più appartenere a un luogo, come un dente estratto che non si può rimettere in un'altra gengiva.Siccome scrivo storie del mio passato,capitate a me e nei miei paraggi,ne capitano scritte alcune piazzate a Napoli nelle età in cui ci sono stato.Fuori di lì ho conservato il dialetto,mia madre lingua,parlata con mia madre fino agli ultimi giorni insieme.

    I luoghi, il mondo, un mondo a cui appartenere... La cultura ebraica il viaggio ce l'ha nel sangue.
    In che rapporto sei con la Bibbia? La tua religiosità sembra più profonda di un qualunque "fervido cattolico", eppure ti dichiari ateo. Questa cosa mi incuriosisce molto...

    Leggo scrittrue sacre,l'Antico Testamento, che ha conservato il primo formato originale,in ebraico.E' il libro a fondamento della civiltà che ci costituisce,ma è diventato negli anni il fondamento dei miei risvegli.Inizio il giorno con l'ebraico antico,il suo verso di lettura opposto al nostro, ho una intimità con quell'attrito tra i miei occhi e quell'alfabeto.Resto uno che non crede,che non può rivolgere il tu alla divinità.Non mi dico ateo.Sono solo uno che esclude la divinità dalla sua vita,non da quella degli altri che possono avere una notizia che io non ho,tra le tante di cui sono privo.Ateo è uno che elimina la divinità anche dalle vite altrui.Non sono di origini ebraiche, non cerco,leggendo ebraico, un'appartenenza.Mi tengo il mio prepuzio meridionale.

    Una domanda terra terra. Hai raccontato che hai iniziato a scrivere per te stesso, e poi i tuoi racconti, trovati da un'amica, sono stati pubblicati. E' andata davvero così? Non hai mai avuto tu l'idea di pubblicare qualcosa di tuo?
    Scrivo storie mie,faccende personali e prima di quell'occasione fortuita di pubblicazione non avevo idea che potessero interessare qualcuno.Ancora oggi non mi spiego come mai questa mia narrativa vada in giro.A venti anni pubblicai due poesie su un numero di una rivista di allora,Nuovi Argomenti.Poi doveva succedere per caso qualcosa a 40 anni per ritrovarmi tra le mani altre pagine pubblicate a nome mio.Ma ero intanto passato attraverso un paio di decenni di fuoco in piazza e fumo in officina.


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    Intervista raccolta via email da Yelena.
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    Edited by [[ÿ - 16/2/2011, 12:44
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    Eccoci finalmente a pubblicare l'intervista ad Alberto Tristano... Lasciamo che sia lui a introdurcela :

    Avendo scritto sostanzialmente un libro comico, sarei felice di dare un taglio ironico all'intervista. Ma mi adeguo all'intervistatrice.

    Se può interessare riporto il link dell''intevista che rilasciai ad Alfonzo Ragazzini x Bene, direttore del settimanale Che? cca?.
    www.braviautori.com/forum/viewtopic.php?f=66&t=2034
    Attendo tue nuove.



    Ciao Alberto!
    Ovviamente l'intervista prenderà il tono che gli diamo noi ^^
    Quindi dai, iniziamo:
    Giovanni Ponte è romano, assolutamente romano. Avrebbe mai potuto essere altrimenti?

    In effetti mi sono spesso chiesto se GP fosse "troppo" romano. Mi sono risposto di no, ma dalla tua domanda deduco che la mia percezione del grado di romanità del mio personaggio era cannata de brutto, per dirla in lingua madre. Però giuro che GP lo avrei potuto disegnare molto ma molto più "romano". Proprio oggi a proposito, leggendo Niccolò Ammaniti, mi dicevo che, nonostante racconti ambienti e personaggi spesso diversi da quelli della nostra città, è il suo modo di scrivere ad essere assolutamente romano. I termini, i detti, alcune sfumature nelle espressioni. E' protervia imporre la realtà in cui siamo calati e che inevitabilmente è permeata in noi o, in fin dei conti, è il nostro stile, come il fiorentino per Marco Vichi, il milanese per Scerbanenco o il siciliano per Camilleri? E' sicuramente protervia accostare il mio nome a questi grandi. Eheheh.

    Bè, a me Giovanni Ponte, per quanto caricaturale, è sembrato un prototipo perfetto di romano de Roma. Non so quanto "svincolarti" da un personaggio simile ti potrebbe rendere cosmopolita, in fondo la romanità ce l'hai davvero nella scrittura (ma questa non vuole essere una critica). Tu come la vedi, a parte i paragoni di cui sopra? Come ti ci vedi? Pensi che sia un vincolo negativo o una peculiarità che viene a caratterizzarti?
    (Scusa il tono serioso della faccenda, sono una persona noiosa =P)

    Certo, è una peculiarità inscindibile dal mio modo di scrivere e come tale, se dosata opportunamente, non è negativa. Quando mi sono cimentato in qualcosa di meno goliardico e più drammatico
    la "romanità" è stato ridimensionata quasi totalmente sia dalla caratterizzazione dei personaggi, e sia dall'uso gergale del lessico. Tuttavia, prediligendo scrivere hard boiled, pulp o comici come GP è chiaro che "l'informalità" espressiva di casa nostra finisce inevitabilmente per palesarsi. Limite o meno, non sarei credibile se cercassi di esprimermi diversamente.

    Come mai ti sei deciso a inserirti nel filone hard boiled?
    L'hard boiled è un mondo affascinante. Ho sempre avuto un debole per l'antieroe solitario, disilluso ma idealista, cinico ma romantico, onesto ma non necessariamente legale. L'ambiente urbano è il mio preferito. La dicotomia tra il bene e il male, e il mondo, che come scrivo ne "Un Rewash" - un racconto hard boiled futurista, non è mai bianco o nero come lo si cerca di vedere sino ai trent'anni, ma è fatto di mille sfumature di grigi, maturando, lo si capisce.
    E poi come ti dicevo, l'hard boiled mi sembra espressivamente più vicino al linguaggio comune, senza fittizie impalcature letterarie.

    C'è modo di leggere le tue "altre cose"? dove? e cosa ne pensi?
    Premetto che mi avvicino alla scrittura in maniera meramente amatoriale, quindi per molto tempo ho scritto corto racconti dal taglio veloce, ironicamente amari o drammatici, e con questi ho partecipato a vari concorsi letterari.In quest'ambito qualche riconoscimento, il primo posto in una Gara di Braviautori, il terzo al Granelli di Parole Kimerik 07, e un quarto, a mio avviso molto prestigioso, al 35° Nero Premio. Quindi tra questi e altri racconti selezionati sono presente in una dozzina di antologie edite (Parole in Corsa, Kimerik, Premio Panchina, Perrone Lab, Grasso Editore, Nasf 5 etc.) e in altrettanti e-book molti dei quali reperibili in Braviautori.it. Nel cassetto, al momento, ho una raccolta di racconti "cattivi" che contaminano generi adiacenti come l'hard boiled e il noire. Questa raccolta non è ancora completa. Sono in stand by con un ultimo pezzo che è il sequel naturale de Un Rewash. Appena pronto, sottoporrò l'antologia a qualche editore, magari di nicchia. Ho intenzione di titolarla in maniera significativa "Un Rewash e altre storie dal cuore nero".

    Uhu, un'anteprima succulenta :D
    Cosa ci dici invece sul diario? come è scaturita l'idea di questo romanzo? che tipo di riscontri hai avuto, da parte dei lettori, degli editori ecc ecc?

    Due grandi capolavori letterari hanno segnato la mia formazione: “Klito” di Giuseppe Carlotti e “L’era del porco” di Gianluca Morozzi (già i titoli sono tutto un programma). Il diario di Giovanni Ponte è mosso dalla stessa voglia di prenderci in giro esasperando comportamenti e situazioni. Dai lettori ho avuto riscontri confortanti. Sono riuscito nell’intento di strappare almeno un sorriso anche a coloro i quali il libro non è piaciuto affatto. Poi non è un libro per tutti. In genere ci si riconosce un target generazionale che vive gli “anta” e che ha un modo ironico di vedere la vita. Non piace a chi si prende troppo sul serio. A chi “ci crede” e “si crede”. Non piace ai seriosi e agli ottusi a mio modesto parere, o meglio non piace a quelli che non piacciono a me. Dal punto di vista editoriale, Il diario di Giovanni Ponte non è stato sottoposto al vaglio di alcun editore. Non avevo voglia di mendicare o di fare “il giro delle sette chiese” per sentirmi dire “non ci interessano nuovi autori” e poi pubblicano il primo cerebroleso che è stato al Grande Fratello o è il nipote di e il figlio di. Ma non voglio entrare in questo discorso. La mia inesperienza editoriale comunque ha penalizzato il diario di Giovanni Ponte. Ha un editing orribile e presenta qualche refuso, come è emerso da alcune recensioni critiche. Tuttavia, la scelta di aver usato Boopen editore on line non è stata affatto negativa (ho pubblicato a costo zero), se non per il fatto di avere una distribuzione praticamente nulla. Per il futuro comunque sono attratto dall’idea di sottoporre il mio lavoro a qualche editore mirato, e se non otterrò riscontri, mi affiderò ancora agli editori come Boopen. Tanto non scrivo certo per soldi.

    Eh ma se mi anticipi le domande non vale!! :D
    Vabbè, allora ricambiamo argomento. Come lettore adesso che tipo di libri ti attrae?
    E' colpa tua che mi metti a mio agio... Comunque più di anticiparti le domande sto cercando indirizzarle. Nel mio immaginario Pontiano tu, dopo che io ho affermato di non scrivere per soldi, avresti dovuto chiedermi: e per cosa scrivi allora? e io calavo l'asso di bastoni tipico di John Bridge e rispondevo: scrivo solo per il piacere di essere intevistato da te. Ma, ahimè, tu sei una professionista e non abbocchi a questi infantili ami. :D

    Faccio il serio: per snobbismo leggo sopratutto italiano. Amo molto Ammaniti, Paola Barbato (con la quale ho smessaggiato, yeeeeh! che onore!), mi piace lo stile di Chiara Palazzolo, e quel che racconta Raul Montanari. Ma anche Santacroce, Vinci, Baldini e tanti altri. Poi ricevo dritte in giro e allora corro a scoprire Scerbanenco e ne rimango affascinato, e ho pure una particolare predilezione per gli scrittori esordienti. Il primo lavoro in genere è il più vero. Per quel che attiene gli stranieri, mi piace il maestro Bukowski ma anche Tibor Fisher e Michel Houellebecq, insomma degli "pseudo zuzzerelloni" come amo definirli in ardito eufemismo.

    AHahahah, oddio, più che altro direi stordita.... :D
    Ma davvero ti piace la Santacroce? AHEM... meglio che non ti dico la mia. Con quali canali arrivi agli esordienti?

    Diciamo che non aborro alcune cose della prima Santacroce, tipo Revolver o Luminal. Certo l'immagine che si è costruita e le scene che fa, sono veramente insopportabili.
    Mmm i canali degli esordienti? Le comuni librerie o i vari compagni dei siti di scrittura, di splinder.
    Addirittura in qualche caso ho letto i romanzi di questi esordienti da loro stessi prima della pubblicazione. Faccio per i romanzi quel che faccio per la musica, navigo in internet a caccia di demo gratis e di e-book. Però non tutto vale la pena di essere letto.

    Cosa te n'è parso delle catene di lettura di pensieri tatuati prima-mondo parallelo poi?
    E qual è il tuo "pettine" per arrivare alle cose che meritano, cercando di scartare quello che è una perdita di tempo?

    Sono rimasto entusiasta delle catene di lettura. E' stato Pensieri Tatuati a farmi conoscere questo tipo di scambio e lo trovo un mezzo magnifico per avere dei ritorni su quanto si è scritto e per scoprire piccoli gioielli altrui. Pensa che, "fomentato" dal sito da voi curato, essendo la catena di Giovanni Ponte terminata, ne ho iniziata una io in proprio. Qualche riscontro l'ho avuto. Al momento però ho tre copie del mio libro disperse. La poca onestà degli incatenati l'avevo messa in conto, comunque.

    Per quanto riguarda il pettine, diciamo che, per me, già il genere è una discriminante. E' chiaro che leggo quello che più mi è congeniale. Spesso anche le sinossi sono estramente utili per capire se un libro "m' attizza". Scrivere una buona sinossi del proprio libro è molto importante a mio avviso. Poi, bisogna effettivamente leggere per sapere se ne vale la pena e qui, subentra il fattore fortuna.


    Bè, spesso non è tanto la trama quanto il modo in cui è scritto il libro a interessarci (e viceversa). Tu che tipo di ritorni hai avuto? Insomma, ti sta dando qualche soddisfazione il tuo figliolo cartaceo?

    Si, le recensioni critiche di Pensieri Tatuati e di Mondo Parallelo sono state di grande aiuto.
    Mi sono reso conto di quanto l'impaginazione e l'editing siano importanti, di quanto sia necessario curare l'aspetto anche esteriore della propria scrittura. Mi ha fatto piacere, comunque, che anche i lettori della catena delle community sopra citate, che sono fuori target per Giovanni Ponte, abbiano alla fine sorriso e si siano divertiti nella lettura. Nelle catene che ho lanciato privatamente, pur non conoscendo alcun lettore, il feed back è stato estremamente lusinghiero per me. (Tant'è che si sono fregati i libri).

    Ora voglio un ritratto del lettore-tipo del diario.
    Il lettore tipo del Diario di Giovanni Ponte è il mio amico del cuore o la mia donna ideale. L'amico del cuore ride alle mie battute, le capisce le apprezza, ne condivide la filosofia. La mia donna ideale si innamora perdutamente di Giovanni Ponte, dei lati romantici e sensibili, ma anche del suo cinismo e del suo essere talvolta imbranato. Il lettore tipo è probabilmente una figura mitologica che esiste solo nella mia fantasia.



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    Edited by [[ÿ - 2/3/2011, 10:24
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    Noi dell'amministrazione abbiamo deciso di sciogliere il gemellaggio con il forum di Creativity Station.

    Apparentemente può sembrare che il motivo di questa decisione sia solo ed esclusivamente un'aspra discussione nata negli ultimi giorni su Creativity Station, in cui un nostro utente è stato accusato di spam per aver pubblicizzato una nostra iniziativa in una sezione non idonea.
    Nei messaggi accesi e probabilmente poco ponderati che sono seguiti siamo stati accusati più volte di slealtà e malafede, sentimenti che sono piuttosto lontani dalle nostre intenzioni.
    Speriamo che chi volesse approfondire possa trovare la discussione su Creativity Station.

    In realtà la vera ragione è che abbiamo due modi molto diversi di concepire il gemellaggio. Per noi di Altrove non è un mero scambio di banner in fondo all'home page o di link, è una condivisione di contenuti ed è con dispiacere che riconosciamo che questo non è successo. Abbiamo provato a instaurare una collaborazione, a condividere contenuti, a contaminarci. Abbiamo accolto e pubblicizzato e in qualche caso fatto nostre le iniziative dei nostri gemelli, che spesso hanno contraccambiato. Per noi il gemellaggio vuole essere qualcosa di attivo, vuole suscitare interesse e purtroppo, dopo pochi mesi, ci siamo resi conto che gli utenti e lo staff di Creativity Station non la vedono allo stesso modo.
    Non si obbliga nessuno a partecipare alle iniziative dell'altro forum, ma da questa collaborazione è risultato evidente che le intenzioni non erano le stesse da entrambe le parti.

    Per ogni chiarimento o altro questa discussione sarà il nostro punto di riferimento.
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    Finalmente, con un po' di ritardo a causa della pausa natalizia, pubblichiamo l'intervista a Marco!



    Ti va di parlarci un po' di Caretaker City, fare una breve introduzione?
    "Caretaker City" è un romanzo breve dai molteplici significati e chiavi di lettura.
    Ispirato al cyberpunk degli anni '80 e influenzato da altri generi quali il fantasy ed il romanzo esistenziale, il libro è scritto integralmente in prima persona ed al suo interno figurano numerosi personaggi che descrivono le proprie emozioni ed i propri punti di vista e che vivono costantemente in bilico tra peccato e redenzione.
    Il libro è permeato di metafore e simbolismi e si rifà alla visione filosofica della psicologia costruttivista.

    Cosa ti ha spinto a scrivere questo romanzo? Perché proprio in chiave fantascientifica?
    La fantascienza sin dai suoi albori è stato un genere utilizzato dai propri autori per parlare di tematiche sociali e per fare critica politica.
    In un mondo avveniristico come quello narrato in "Caretaker City" la tecnologia ha preso il sopravvento, ma i lati oscuri e l'ambivalenza dell'animo umano hanno resistito al passare del tempo ed all'avvento della scienza.
    Il romanzo nasce per poter esprimere il mio complesso punto di vista sulla Vita e la mia personalità ambivalente, quello che però veramente mi ha spinto a scrivere "Caretaker City" è la mia critica alla visione della disabilità della nostra attuale società ed al pensiero dualista Cartesiano.

    Quindi, perché proprio la fantascienza?
    Ho deciso di esordire con un libro di fantascienza perché è un mondo che mi affascina e mi attrae.
    Amo le atmosfere cyber-punk perché basate sulla tecnologia che io adoro e perché spesso i personaggi di questo tipo di letteratura sono provocatori e controcorrente.
    E poi c'è un motivo sopra tutti gli altri, io amo "Blade Runner" e lo considero IL film per eccellenza.
    Ultimo, ma non ultimo il fatto che la fantascienza spesso lancia interessanti spunti sociali mimetizzati all'interno di trame avveniristiche.

    Come detto sopra, io penso che a volte l'ambientazione fantascientifica è uno spunto per riflessioni molto più profondo e di carattere essenzialmente "umano", però spesso è guardata con diffidenza dal pubblico, proprio per via delle sua ambientazioni. Secondo te può invece diventare linguaggio "universale"?
    No, non credo che la fantascienza possa diventare un linguaggio universale.
    Penso che sia un genere di nicchia, riservato ad un piccolo gruppo di lettori, affascinante ed ancora oggi rivoluzionario ed in grado di permettere agli autori una vastissima libertà espressiva maggiore di quella offerta per esempio dal genere fantasy.
    È una questione culturale, la tecnologia risulta indigesta a molti e spesso le storie di fantascienza vengono osservate in superficie senza rendersi conto delle metafore morali ed esistenziali che racchiudono.
    I miei due libri in uscita sono ambientati nel presente, tranne uno dei racconti della raccolta ambientato in un futuro molto simile al nostro presente, poiché a me piace spaziare di genere in genere anche se sono sicuro che in una delle mie opere future la fantascienza tornerà a fare capolino tra le righe dei miei racconti...

    Secondo te in Caretaker City i fatti che vengono narrati potrebbero essere ambientati in un ambiente più vicino al nostro?
    No, non avrebbe senso ambientarli in un ambiente più vicino al nostro e ti spiego perché.
    L'idea di ambientare "Caretaker City" in un futuro "anteriore" mi ha permesso di affrontare tematiche sociali attuali associandole a riflessioni sul futuro.
    Uno dei messaggi che vuole trasmettere il mio libro è che certi lati oscuri dell'umana natura tendono a ripresentarsi ciclicamente nella storia, che l'utopia di una società liberale, democratica, laica e paritaria è destinata sempre e comunque a fallire poiché nell'uomo sono presenti pulsioni aggressive che vanno al di là della cultura, dell'ideologia e della religione alla quale apparteniamo.
    Anche la riflessione sulla disabilità che faccio grazie al personaggio di Eva (disabilità non come condanna, ma come risorsa) sarebbe impossibile da trasportare nell'era attuale poiché l'idea di una ragazza disabile che si prostituisce verrebbe vista ancor più scandalosamente di come appare nel romanzo.
    Il libro parla anche di responsabilità personali e condanna l'ignavia.
    C'è anche una riflessione "cristiana" essendo io un cristiano a volte atipico, che si basa sul verso evangelico "Prostitute e pubblicani vi precederanno nel regno dei cieli" e che mette in discussione la visione a volte perbenista della cristianità.

    Come sei arrivato alla decisione di pubblicarlo? E come sei entrato in contatto con l'editore?
    Fin da molto giovane avevo la passione per la scrittura.
    Nel 2004 inviai una delle mie prime opere allo stesso editore che poi mi ha pubblicato "Caretaker City", però mi venne bocciato.
    Nel 2007 inviai il mio nuovo romanzo che scrissi in soli 18 giorni, sapevo che era molto valido e dopo pochi mesi ottenni una proposta letteraria.
    Si entra facilmente in contatto con le case editrici grazie ad Internet, al giorno d'oggi è facile documentarsi e scegliere quella che riteniamo migliore.

    Ho visto che sei andato a numerose presentazioni, e il libro è presente in quasi tutte le biblioteche della zona, ma tu che tipo di pubblicità hai fatto? E che riscontri hai ottenuto?
    Al di là della pubblicità che mi è stata fatta dalla casa editrice mediante stampa e media mi sono mosso molto anche io per promuovere il mio libro d'esordio.
    Il facebook è un ottimo mezzo per potersi pubblicizzare, ancor migliore è il passaparola.
    Ho fatto molte presentazioni, in diverse librerie e manifestazioni e la mia intraprendenza mi ha permesso di cogliere molte occasioni per portare il pubblico a conoscenza del mio libro.
    Quello che lo consiglio ai nuovi autori è di farsi avanti con determinazione per poter divulgare le proprie opere.
    Essendo anche docente di comunicazione e persuasione mi sono avvalso anche di tecniche di comunicazione efficace utilizzate anche nel mondo della pubblicità.
    "Caretaker City" è un libro "difficile" anche se di facile lettura, può essere letto in più modi, come un giallo/noir, come un thriller di fantascienza, come un romanzo sociale, esistenziale e romantico, come opera filosofica.
    "Caretaker City" è quello che voi volete che sia ed in un certo senso è un libro per tutti.

    Hai avuto qualche riscontro positivo per quanto riguarda le presentazioni?
    Le presentazioni sono state spesso un successo e mi hanno permesso di sperimentare l'affetto del pubblico nei confronti della mia opera.
    Le presentazioni però servono anche per poter spiegare i temi che non saltano all'occhio durante una prima lettura.
    Per quanto riguarda il riscontro commerciale ve lo farò sapere appena terminato il percorso con la mia attuale casa editrice.

    Da un punto di vista dei lettori: che tipo di critiche hai ricevuto?Molto positive, al di là di ogni aspettativa.
    "Caretaker City" è piaciuto ad adolescenti, adulti, persone abituate alla lettura ed anche novizi, intellettuali e persone comuni.
    Il libro ha partecipato anche al Premio Letterario "Alessandro Tassoni 2009", ma le critiche che più mi hanno fatto piacere sono quelle del pubblico.

    Che tipo di rapporto hai con i tuoi lettori? Chi sono i primi a leggere le tue opere?
    Il mio pubblico è eterogeneo anche se la maggioranza dei miei lettori sono lettrici.
    Ho notato molto entusiasmo da parte di chi ha letto il mio romanzo, e a volte un entusiasmo maggiore di quello che credevo di poter riscuotere.
    Mi piace confrontarmi con i lettori delle mie opere per sapere se i messaggi che voglio comunicare arrivino a chi legge le mie storie.
    Io sono una persona che ha una visione paritaria ed orizzontale della vita, non mi sento un maestro né credo di poter insegnare qualcosa a qualcuno poiché credo che non esista una realtà oggettiva, ma come dicono i costruttivisti, tante realtà quante se ne possono inventare.

    Come mai pensi che i lettori siano soprattutto di sesso femminile? E' una situazione congenita alla nostra situazione attuale (ormai i maschi non leggono più) o pensi che dipenda dal libro in sé?
    Credo che sia una situazione congenita alla nostra situazione attuale come affermi tu.
    C'è da dire però di più.
    Tendenzialmente "Caretaker City" è un libro che attrae di meno il pubblico femminile che solitamente è allergico alla fantascienza, quando però leggono "Caretaker City" rimangono colpite dalla alta emotività e sensibilità del racconto.
    Alla fine quindi le donne tendono ad apprezzare maggiormente il mio romanzo rispetto agli uomini che lo vedono semplicemente come un noir fantascientifico.
    Le grandi capacità introspettive del pubblico femminile sono in grado di scovare le metafore ed i significati nascosti tra le righe.
    Le donne leggono maggiormente anche perché sono più curiose ed aperte di mentalità e sono maggiormente pronte a mettersi in discussione, questo le rende più ricettive ai messaggi contenuti all'interno delle opere artistiche.

    Pensi di metterti al lavoro con un altro tipo di romanzo?
    In autunno usciranno due miei nuovi libri.
    Il primo "Noi e la Gioia-piccole storie di esseri umani" edito da Gruppo Albatros che è una raccolta di racconti di cui uno di questi ha ottenuto una menzione di merito nel concorso letterario "Sshh..silenzio parla la voce del cuore" ed è anche finalista del premio Fulvio Aglieri.
    Il secondo "Figli di un Dio migliore" è, come "Caretaker City", un romanzo breve a sfondo esistenziale e sociale ed è edito da Davide Zedda-La riflessione.
    Le tematiche trattate sono molteplici, ma le ambientazioni sono profondamente differenti da quelle nelle quali era ambientato "Caretaker City", i racconti sono ambientati nel presente e non hanno nulla a che fare con la fantascienza, ma sono storie che parlano di emarginazione e solitudine, tutte si concludono con un lieto fine poiché ho una visione ottimistica e speranzosa della vita.
    Consiglio questo libro al gentil sesso poiché entrambe le opere sono cariche di emozioni e sensibilità e sono affini alla profondità dell'animo femminile.
    "Noi e la Gioia" sarà un libro di facile reperibilità vista l'importanza della casa editrice, anche "Figli di un Dio migliore" sarà reperibile in tutta Italia e nella nostra zona entro pochi mesi.
    In autunno inizierò la stesura delle mie nuove opere poiché questa stagione mi ispira particolarmente con i suoi colori ed il suo calore.

    Per quando sarà pubblicata l'intervista forse i tuoi libri saranno già usciti. ti va di parlare di entrambi in maniera un po' più esaustiva? Parlaci della loro genesi...
    "Noi e la Gioia-Piccole storie di esseri umani" (edito da Gruppo Albatros) contiene una serie di racconti a sfondo sociale tra cui il racconto che da il titolo al libro che ha ottenuto una menzione di merito al concorso "Sss..silenzio parla la voce del cuore".
    All'interno dell'opera ci sono anche due racconti comici brevi provocatori e irriverenti nei quali metto in discussione le superstizioni ed il concetto di onestà della comunità scientifica.
    I personaggi dei racconti drammatici invece sono persone non comuni in cerca della propria felicità.
    La tematica principale di tutti i racconti contenuti all'interno dell'opera è appunto la ricerca della gioia e dell'autorealizzazione concetto oramai in disuso nella "scientifica" e "razionale" società occidentale.
    Il secondo libro "Figli di un Dio migliore-Piccolo racconto sulla diversità" (edito da Davide Zedda-La Riflessione) è un romanzo breve che parla di un gruppo di persone che cercano il proprio riscatto nella Boston di inizio millennio.
    Ognuno di loro ha una storia profondamente drammatica, ognuno di loro è in cerca di qualche cosa.
    Un avvenimento però molto doloroso farà incrociare le vite dei protagonisti spingendoli a fare i conti con la propria coscienza e costringendoli a percorrere quella strada che li porterà a ritrovare finalmente se stessi fino al raggiungimento della felicità.
    "Figli di un Dio migliore" è un racconto sociale a sfondo drammatico con alcune provocazioni utili per far riflettere il lettore.
    Il titolo è una parafrasi del film degli anni '80 "Figli di un Dio minore" poiché all'interno del mio libro sostengo una tesi controcorrente e politicamente scorretta: Se le persone "diverse" (fisicamente, intellettualmente, moralmente...) fossero in realtà dei predestinati messi al mondo da un Dio che li preferisce alle persone comuni conformiste e benpensanti.
    I racconti raccolti all'interno del primo libro sono scritti tra il 2004 ed il 2009, in periodi molto differenti della mia vita ("Storia per me" è un vero e proprio inno alla libertà personale) e quindi la loro genesi è piuttosto eterogenea.
    "Figli di un Dio migliore" invece l'ho scritto questa primavera e l'ho inviato alla casa editrice che l'ha subito accettato, è frutto di alcune importanti riflessioni personali ed introduce alcuni argomenti che non avevo ancora toccato nelle mie precedenti opere.

    Ti va di parlarci un po' di te come lettore? Si capisce che la fantascienza è uno dei tuoi generi preferiti, quali libri ti sono più cari?Effettivamente io amo la fantascienza, soprattutto quella cinematografica perché sono un cinefilo.
    Ti stupirò però dicendoti che non amo molto leggere romanzi poiché leggo soprattutto racconti brevi e saggi.
    Amo Pirandello sopra tutti e mi piace anche Oscar Wilde, le mie letture preferite però sono tutte nell'ambito della psicologia.
    Di Pirandello amo l'analisi "lucida" della natura umana, di Wilde le contraddizioni e l'ironia, per quanto riguarda la fantascienza stravedo per Dick e stimo anche Gibson.
    I miei libri preferiti però sono saggi di psicologia come "Un modo di essere" di Carl Rogers, i testi di Viktor Frankl e Paul Watzlawick e diverse altre opere.

    Bè, se ci pensi in fondo la fantascienza di Philip K Dick è incentrata più che altro sulla descrizione psicologica di personaggi "portati al limite" in un ambiente quasi sempre alienante, quindi non mi sorprende che proprio questo autore sia tra i tuoi preferiti.
    Mi stupisce invece la presenza di Wilde, che in qualche modo "stona" tra i nomi che hai citato. Cosa ti colpisce così tanto in lui?

    Amo di Oscar Wilde l'ironia e la provocatorietà.
    Io amo infatti anche scrivere racconti brevi ed ironici ed aforismi, nel mio nuovo libro "Noi e la Gioia-Piccole storie di esseri umani" potrete apprezzare due dei miei racconti ironici e probabilmente anche alcuni dei miei aforismi.
    Di Wilde amo anche la sua abilità nel cambiare punto di vista, infatti al termine della sua vita aveva rivisto molte delle sue posizioni.
    Amo anche il modo immorale con cui parlava di morale ed i suoi paradossi.
    Ti lascio con un mio aforisma "Qualcuno disse che solo gli stupidi non cambiano mai idea...beh la pensavo pure io così poi ho cambiato idea..."



    SPOILER (click to view)
    Intervista raccolta via email da Yelena.
    per vedere i log chiedete il permesso di visualizzare la sezione doc


    Edited by [[ÿ - 16/2/2011, 12:50
  7. .
    Cari utenti, per aiutare a migliorare e crescere, Altrove propone questa discussione con tutti i buoni propositi che potremmo mettere in pratica insieme.
    Iniziamo noi con le proposte, se avete qualche cosa in mente aggiungete pure.... Speriamo che aderiate in molti!

    Caro Altrove nel 2011:

    1. * Aprirò un diario di lettura in cui terrò conto delle mie letture -> x

    2. * Aprirò un diario filmico dove terrò conto dei film che vedrò quest'anno -> x

    3. * Quando aprirò una scheda di un libro controllerò l'indice e rispetterò le linee guida -> x, -> x

    4. * Aprirò una scheda per ogni libro che leggerò

    5. * Lascerò un commento per ogni libro letto

    6. * Leggerò almeno cinque libri proposti da Altrove come "libro del mese" -> x

    7. * Adotterò un libro, un film o un cd -> x

    8. * Stamperò un segnalibro e lo userò -> x

    9. * Mi iscriverò al gruppo Anobii di Altrove e aggiungerò i miei libri -> x

    10. * Parteciperò a qualche iniziativa del forum -> x

    11. * Parteciperò a qualche iniziativa dei gemelli

    12. * Mi segnerò le citazioni che mi piacciono e parteciperò al contest "altrui parole per altrove" -> x

    13. * Proverò a rispondere alla caccia al tesoro -> x

    14. * Segnalerò alcuni dei libri che secondo me vanno letti prima di morire -> x

    15. *

    16. *

    17. *

    18. *


    Quali proverete a rispettare?
    Avete altre proposte?
  8. .
    Scegliete qui il libro che volete leggere nel mese di Gennaio!
    Vi ricordo che dovete confermare il vostro voto con un messaggio, o non verrà conteggiato.
    Il sondaggio chiuderà il 30 dicembre.

    image
    Titolo: Norwegian wood - Tokyo blues
    Autore: Murakami Haruki
    2006
    IBS

    ==========

    image
    Titolo: Jezabel
    Autore: Irène Némirovsky
    1936
    IBS

    ==========

    image
    Titolo: Il peso dell'acqua
    Autore: Anita Shreve
    1997
    IBS

    ==========

    image
    Titolo: Canale Mussolini
    Autore: Antonio Pennacchi
    2010
    IBS

    Edited by Il fantasma del Natale passato - 27/12/2010, 00:09
  9. .
    Intervista a Erri De Luca

    image
    Eh, cosa c'è da dire di questo autore? Non ci sentiamo molto all'altezza per fare una presentazione come si deve, vi rimandiamo a quello che dice di sé sul suo sito ufficiale:
    * http://errideluca.free.fr/index-it.htm


    * Le schede dei libri di Erri su Altrove:
    De Luca, Erri ~ Aceto, arcobaleno
    De Luca, Erri ~ Il contrario di uno
    De Luca, Erri ~ Il giorno prima della felicità
    De Luca, Erri ~ Il peso della farfalla
    De Luca, Erri ~ In alto a sinistra
    De Luca, Erri ~ Non ora, non qui
    De Luca, Erri ~ Sulla traccia di Nives
    De Luca, Erri ~ Tre Cavalli

    Edited by La Vita Altrove - 16/2/2011, 10:41
  10. .
    Intervista ad Aberto Tristano
    image
    Alberto Tristano, altrimenti noto come Ardito Eufemismo, è un autore di belle speranze romano, amante del pulp e dell'hard boiled, autore del divertente romanzo "Il diario di Giovanni Ponte", parodia romanesca del più famoso diario di Bridget Jones. Volevamo dare un taglio ironico all'intervista, ma siamo persone seriose!

    * http://ildiariodigiovanniponte.splinder.com/
    * scheda di: Il diario di Giovanni Ponte su Altrove

    Edited by La Vita Altrove - 4/2/2011, 12:35
  11. .
    image
    Intervista a Marco Antuzi
    Marco Antuzi è un giovane autore viterbese, dice di sé:
    Ciao! Sono Marco, ho 32 anni e ho una personalità eclettica e versatile. Amo La Psicologia, La Comunicazione , La Pnl, La Cybernetica, L'Informatica, La Musica, Il Cinema, La Filosofia e molte altre cose. Sono Scrittore e docente di Scrittura Creativa all'Università Popolare della Tuscia,nello stesso Istituto insegno anche Educazione Emotiva, Scrittura giornalistica e life coaching. Sono scrittore e autore di romanzi brevi e racconti a sfondo esistenziale. Penso che le potenzialità umane siano spesso inespresse e cerco di infondere alle persone Fiducia nel proprio Infinito Potenziale.
    fonte

    Lo abbiamo contattato per parlarci del suo primo libro, Caretaker City,delle sue idee riguardo la fantascienza, la scrittura, i lettori, e dei suoi libri in uscita.
    Buona lettura!

    * Scheda di Caretaker City su Altrove

    Edited by [[ÿ - 18/1/2011, 11:54
  12. .
    In questa sezione potrete trovare tutti i tipi di letteratura indirizzata ai ragazzi.
    Si parlerà di letteratura per bambini, libri illustrati, favole, racconti, edizioni speciali per ragazzi e tutto quello che è stato studiato per un pubblico di lettori al di sotto dei 15 anni.



    NB: Controllate che non esista già una scheda del libro che volete proporre [ indice ]!


    Se avete dubbi o per ulteriori informazioni, non esitate a chiedere!
  13. .
    image
    Intervista a Marco Tiano



    Marco, molto gentilmente, ha acconsentito di parlarci del suo romanzo d'esordio, Uno di troppo, della sua visione dei gialli e delle sue avventure editoriali... Speriamo che possa incuriosirvi!


    Allora, Marco Tiano come scrittore: riesci a definirti in poche parole?

    Lo scrittore Marco Tiano ha un obiettivo: riproporre il giallo classico come genere d’evasione. Il suo intento è creare trame intricate narrate da uno stile narrativo semplice; i due elementi devono bilanciarsi a vicenda. La lettura dei suoi romanzi deve essere come un gioco, una sfida tra il lettore e l’autore. Il lettore deve arrivare alla soluzione finale e ritornare indietro nelle pagine per scoprire come gli indizi essenziali per la risoluzione del mistero gli sono passati inosservati sotto il naso. Il tutto, naturalmente, nel pieno rispetto del lettore, senza barare.

    Cosa intendi di preciso per "barare"? Una soluzione irreale non è un po' barare? Secondo te nel tuo libro si sarebbe potuti davvero arrivare da soli alla soluzione, o l'aiuto dello scrittore in questo caso è stato decisivo?

    Barare è quando uno scrittore non fornisce tutti gli elementi necessari ad arrivare alla soluzione del caso, e il colpo di scena finale è basato soltanto dalla rivelazione di nuovi elementi di cui era a conoscenza solo il protagonista. Tornando indietro, il lettore deve realmente trovare i passaggi che, se interpretati in modo corretto, lo avrebbero portato a risolvere il mistero. Il lettore deve conoscere tutti i pezzi del puzzle. La bravura dell’autore sta nel fornire tutti gli indizi, riuscendo a renderli invisibili, portando il lettore fuori strada. Solo gli occhi più attenti ed allenati al giallo ad enigma, riusciranno ad individuare le false piste. Ad esempio: se il medico del villaggio afferma di aver visto dal finestrino del treno delle 10:40 il cestino delle offerte per la messa fuori dal portone della chiesa quasi vuoto, e un’arzilla vecchietta dice che il giorno dell’omicidio il vicario aveva rimandato la messa, il lettore più allenato non penserà che il vicario è l’assassino, ma che il medico del villaggio non ha preso il treno delle 10:40 e quindi ha mentito perché senza la celebrazione della messa il cestino delle offerte sarebbe rimasto conservato.
    Nel mio romanzo,non credo di aver barato. Questo è un particolare a cui ho dedicato molto tempo, affinché tutto combaciasse, Infatti, nella soluzione finale, riporto parola per parola le frasi dette dai personaggi pagine prima. Il mio intervento finale non è necessario per arrivare alla soluzione, mi attengo soltanto ad esporre e riportare gli indizi che hanno permesso al protagonista di risolvere il caso. È come se avessi mille pezzi di un puzzle e conoscessi solo io, in anticipo, la giusta disposizione. Prima o poi ci arrivano tutti a completarlo.


    Tu come riesci ad essere coerente? Hai già in mente la tua storia o vedi dove vai a finire, per poi tornare indietro a disseminare indizi lungo il libro?

    Quando inizio a scrivere un libro ho già tutte le linee guida della storia in mente (o sparse su mille foglietti volanti) e gli indizi sono già stabiliti. Su questa struttura plasmo le vicende e le scene. Quando penso agli indizi, decido già il personaggio che ne sarà il protagonista e come sarà esposto e, soprattutto, celato. La disinvoltura è la migliore arma per nascondere un indizio. A volte, però, vengono in mente nuove idee e si ritorna indietro nelle pagine a inserire qualche nuovo elemento, controllando con attenzione che tutto combaci nelle pagine successive.

    Marco Tiano come lettore, invece. Gialli, gialli e ancora gialli. Quali sono i titoli a cui ti senti particolarmente legato?
    Com'è nata questa passione?

    Sì,indubbiamente i gialli sono il mio genere prediletto e la mia libreria ne è la dimostrazione tangibile. Spesso mi capita di leggerne anche contemporaneamente, soprattutto quando in uno dei due intuisco già il finale. Purtroppo essendo ormai un lettore smaliziato, sono pochi i gialli che riescono a sorprendermi, anche se i classici colpiscono ancora nel segno.
    Questa passione mi è stata tramandata sin dalla nascita da mia madre che è da sempre una divoratrice di gialli. Sono stato cresciuto con i telefilm di Jessica Fletcher e Colombo, i film di Hitchcock e quelli tratti dai romanzi della Christie.
    Il mistero e gli intrighi sono stati il mio pane e nutella quotidiano.
    I titoli a cui mi sento particolarmente legato sono “La morte nel villaggio” e Istantanea di un delitto” della Christie, i primi due romanzi gialli che ho letto e che mi hanno letteralmente stregato. Da allora ho iniziato (e completato) l’intera produzione della Christie, passando per Wallace, Artur Conan Doyle, Dickson Carr, Van Dine e tutto il seguito.

    Con che occhi vedi oggi i libri che ti affascinano? Quali sono le caratteristiche che cerchi in un romanzo?

    Meglio un finale scontato o uno del tutto improbabile?
    In un romanzo giallo cerco soprattutto l’effetto sorpresa. L’autore deve riuscire a sorprendermi e portarmi fuori strada. Devo arrivare al momento della soluzione finale sospettando di tutti e senza avere idea di cosa sia realmente successo. La trama deve essere intricata, ma allo stesso tempo chiara, e i classici inglesi da questo punto di vista sono il massimo. Il delitto in una camera chiusa mi affascina ancora oggi, come la prima volta che ne ho letto uno. Desidero trovarmi di fronte all’impossibile per poi scoprire che è, invece, assolutamente possibile.
    Tra un finale scontato e uno del tutto improbabile, forse faccio pendere l’ago della bilancia verso il secondo. Un finale scontato toglie il gusto della lettura. Chi legge un romanzo giallo aspira ad una soluzione insospettabile, altrimenti non c’è alcun motivo di continuare a leggere se abbiamo già capito chi è il colpevole. L’importante è che l’autore ci abbia fornito il metodo per arrivare alla soluzione. Come scrisse John Dickson Carr in Le Tre Bare “Gran parte della nostra simpatia per la narrativa poliziesca è basata su un’inclinazione verso l’improbabilità… Non può esistere alcuna probabilità sino alla fine del racconto.” Inoltre, non dobbiamo dimenticare che la maggior parte delle situazioni improbabili accadono proprio nella vita reale, e siamo costretti ad accettarle.

    I lettori: hai ricevuto critiche ed elogi. Come ti sei trovato a rispondere?
    Innanzitutto, il giudizio dei lettori è sempre insindacabile e da rispettare. Anche io sono un lettore e capisco come ci si trova quando siamo di fronte ad un libro che ci è piaciuto o che ci ha impressionato negativamente. Ognuno di noi ha il suo modo di vedere il mondo ed un proprio punto di vista. Fortunatamente, posso dire che i giudizi negativi su “Uno di troppo” sono terminati quando è stato giustamente corretto da numerosi refusi che ne rallentavano la lettura. Da allora i responsi sono stati quasi sempre positivi e, infatti, ad oggi il romanzo è arrivato all’ottava ristampa, grazie al passaparola.
    Di fronte ad un giudizio, negativo o positivo che sia, la mia prima parola è sempre stata grazie. Grazie per aver scelto di leggere ciò che ho scritto e grazie per avermi espresso il proprio parere.
    L’opinione di un’altra persona è la dimostrazione che qualcuno ha preso atto di ciò che hai fatto e, quindi, ancora una volta, grazie ai miei lettori.


    Quindi ritieni che le critiche negative siano dovute soprattutto agli errori di stampa... diciamo critiche formali e non sostanziali.
    Sei sempre aperto a dare spiegazioni, o preferisci che non si superi il confine scrittore/lettore?
    Sì, la maggior parte sono state critiche formali, ma non escludo che ci siano stati lettori che abbiano giudicato negativamente anche altri aspetti del romanzo, è più che naturale. Non esiste nulla che abbia un’unica chiave di lettura o che produca lo stesso effetto su tutti. Anzi, le critiche negative – se costruttive e ben fondate – sono un ottimo strumento di correzione e crescita per l’autore e la sua produzione.
    Per quanto concerne il rapporto scrittore/lettore sono ben disponibile al dialogo e al confronto. Mi interessano particolarmente sia il parere dei lettori che le loro domande. Ogni volta c’è sempre un elemento nuovo e una nuova chiave di lettura. Lo scrittore ha il dovere di offrire la propria disponibilità al lettore. Chi ha deciso di leggere il nostro lavoro ci ha dedicato parte del loro tempo e ha il diritto di esprimere il proprio giudizio direttamente all’interessato. La comunicazione non può avvenire in un unico senso. Il lettore ha la possibilità di ascoltare il nostro pensiero nei libri e noi, grazie oggi ai social network, blog e forum, abbiamo la possibilità di ascoltare il loro. Il confronto è sempre educativo e costruttivo.

    Come sei entrato in contatto con la casa editrice? E che tipo di pubblicità hai ricevuto, per arrivare già all'ottava ristampa?

    Ho scoperto la casa editrice tramite l’annuncio di un concorso letterario dell’editore su un giornale. Ho inviato il manoscritto e qualche mese dopo ho ricevuto la lieta notizia. Il romanzo era stato scelto!
    Purtroppo, devo ammettere che l’editore mi ha fatto poca pubblicità. “Uno di troppo” è arrivato all’ottava ristampa grazie al passaparola. I lettori soddisfatti sono la miglior pubblicità. Se un prodotto funziona gli altri ne parlano e lo consigliano, e questo è il caso di “Uno di troppo”!




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    Intervista raccolta via email da Yelena.
    per vedere i log chiedete il permesso di visualizzare la sezione doc


    Edited by [[ÿ - 16/2/2011, 12:49
  14. .
    Prendendo spunto da una discussione nata sul gemello Libridine e continuata qui, abbiamo deciso di creare questa entusiasmante iniziativa:
    i 101 libri da leggere prima di morire secondo Altrove & i gemelli!

    Sarete proprio voi a proporre e a votare i libri che entreranno nella classifica.

    Senza limitazioni sul numero di libri da proporre e da votare, potete inserire le vostre preferenze (o il vostro disappunto) con un post direttamente in questa discussione.
    Vi preghiamo di affiancare alle vostre liste il corrispondente link della scheda del libro presente su Altrove (indice). Se non c'è, affrettatevi ad aprirla, così da far conoscere l'opera anche agli altri utenti.
    Ogni libro proposto avrà un punteggio di +1.
    Naturalmente potete inserire nella vostra lista anche libri proposti da altri utenti, in questo modo il libro avrà un voto in più.
    [Un libro proposto da due utenti avrà un punteggio di +2, uno proposto da sei utenti +6]

    Per fare giustizia verrà tolto un punto ad ogni libro ritenuto non all'altezza da parte di un altro utente.
    [Un libro proposto da quattro utenti ma sgradito ad un ulteriore utente avrà un punteggio di +3]

    Potete sempre decidere di modificare la vostra lista, ma per questione di comodità degli admin, fatelo in un nuovo messaggio.

    L'elenco di tutti i libri proposti sarà aggiornato in questo stesso messaggio.
    Dopo aver ottenuto la hit parade altroviana di libri apriremo la classifica definitiva, in cui non ci saranno voti o gerarchie, solo una lista di titoli.

    Tutti i forum gemelli sono invitati a partecipare!!!



    Potrebbero esserci future variazioni al regolamento (vediamo se così funziona, no?!).

    Attenzione: questa discussione va usata solo per segnalare i libri. Per le considerazioni generali vi preghiamo di parlarne in questa discussione! grazie mille =)


    I libri proposti finora sono (in ordine alfabetico per autore):

    Adams, Richard - La collina dei conigli +1
    Alcott, Louisa May - Piccole donne +3
    Apuleio - Metamorfosi +2
    Asimov, Isaac - Io, robot +2
    Austen, Jane - Orgoglio e pregiudizio +4
    Bach, Richard - Il gabbiano Jonathan Livingston +5
    Barbey, Muriel - L'eleganza del riccio +2
    Baricco, Alessandro - City +1
    Baricco, Alessandro - Novecento +1
    Baudelaire, Charles - I fiori del male +5
    Benni, Stefano - Elianto +3
    Benni, Stefano - Il bar sotto il mare +1
    Benni, Stefano - Pane e tempesta +1
    Benni, Stefano - Saltatempo +1
    Bradbury, Ray - Fahrenheit 451 +2
    Brizzi, Enrico - Jack Frusciante è uscito dal gruppo +1
    Bronte, Charlotte - Jane Eyre +4
    Bronte, Emily - Cime tempestose +2
    Brown, Dan - Il codice Da Vinci 0
    Bulgakov, Michail - Il Maestro e Margherita +3
    Buzzati, Dino - Il deserto dei tartari +2
    Buzzati, Dino - La boutique del mistero +1
    Calvino, Italo - Le città invisibili +1
    Calvino, Italo - Marcovaldo +1
    Campana, Dino - Canti Orfici +1
    Camus, Albert - Lo straniero +2
    Carroll, Lewis - Alice nel paese delle meraviglie +2
    Céline, Luis Ferdinand - Viaggio al termine della notte +2
    Chevalier, Tracy - La ragazza con l'orecchino di perla +1
    Christie, Agata - Dieci piccoli indiani +4
    Christie, Agata - Poirot a Styles Court +1
    Coe, Jonathan - La casa del sonno +4
    Coe, Jonathan - La pioggia prima che cada +1
    Coelho, Paulo - L'alchimista +2
    Coelho, Paulo - Veronika decide di morire +1
    Dahl, Roald - La fabbrica di cioccolato +2
    D'Annunzio, Gabriele - Il piacere +3
    Deledda, Grazia - Canne al vento +2
    Deledda, Grazia - La madre +1
    De Luca, Erri - Il contrario di uno +2
    De Luca, Erri - Il giorno prima della felicità +3
    de Saint-Exupéry, Antoine - Il piccolo principe +7
    Dick, Philip K. - La svastica sul sole (L'uomo dell'alto castello) +1
    Dick, Philip K. - Tempo fuor di sesto +1
    Dostoevskij, Fedor - Delitto e castigo +6
    Dostoevskij, Fëdor - I fratelli Karamazov +2
    Durrell, Gerald - La mia famiglia e altri animali +2
    Ende, Michael - La storia infinita +4
    F., Christiane - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino +3
    Falcones, Ildefonso - La cattedrale del mare
    Fenoglio, Beppe - Una questione privata
    Flaubert, Gustave - Madame Bovary +4
    Follet, Ken - I pilastri della terra +1
    Freud, Sigmund - L'interpretazione dei sogni +2
    Gaarder, Jostein - Il mondo di Sofia +3
    Goethe, Johann Wolfgang - Faust +1
    Goethe, Johann Wolfgang - I dolori del giovane Werther +1
    Gogol', Nikolaj - Le anime morte +1
    Golden, Arthur - Memorie di una geisha +1
    Haley, Alex - Radici +2
    Hesse, Herman - Siddharta +5
    Homes, A.M. - La sicurezza degli oggetti +1
    Hugo, Victor - Notre Dame de Paris +1
    Huxley, Aldous - Il mondo nuovo +1
    Joyce, James - Gente di Dublino +4
    Kafka, Franz - La metamorfosi e altri racconti +5
    Kesey, Ken - Qualcuno volò sul nido del cuculo +2
    King, Stephen - Carrie +1
    King, Stephen - It +4
    King, Stephen - L'ultimo cavaliere +2
    King, Stephen - La zona morta +2
    Kundera, Milan - La vita è altrove +1
    Lee, Harper - Il buio oltre la siepe +2
    Leroy, J.T. - Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa +1
    Levi-Strauss, Claude - Tristi tropici, L'avventura dell'antropologo +1
    Luk'janenko, Sergej - I guardiani della notte +1
    Meyrink, Gustav - Il golem +1
    Mishima, Yukio - Colori proibiti +1
    Montale, Eugenio - Ossi di seppia +3
    Murakami, Haruki - Norwegian Wood +2
    Nietzsche, Friedrich - Così parlò Zarathustra +2
    Orwell, George - 1984 +2
    Palahniuk, Chuck - Fight Club +1
    Palahniuk, Chuck - Soffocare +1
    Pavese, Cesare - Il compagno +1
    Pavese, Cesare - La luna e i falò +1
    Pirandello, Luigi - Il fu Mattia Pascal +2
    Remarque, Eric Maria - Niente di nuovo sul fronte occidentale +1
    Rice, Anne - Intervista col vampiro +2
    Sartre, Jean-Paul - La morte nell'anima +1
    Sartre, Jean-Paul - La nausea +1
    See, Lisa - Fiore di neve e il ventaglio segreto +1
    Sepúlveda, Luis - Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare +2
    Serrano, Marcela - L'albergo delle donne tristi +1
    Shakespeare, William - Amleto +2
    Shakespeare, William - Romeo e Giulietta +2
    Shostak, Marjorie - Nisa, La vita e le parole di una donna !kung +1
    Simenon, Georges - Pietro il Lettone +1
    Simmons, Dan - Hyperion +1
    Soseki, Natsume - Io sono un gatto +1
    Steinbeck, John - Uomini e topi +2
    Stendhal - La certosa di Parma +1
    Suskind, Patrick - Il profumo +2
    Svevo, Italo - Le coscienza di Zeno +3
    Tomasi di Lampedusa, Giuseppe - Il gattopardo +1
    Wilde, Oscar - Il ritratto di Dorian Gray +6
    Yehoshua, Abraham - L'amante +2
    Zafón, Carlos Ruiz - L'ombra del vento +2


    Ultimi voti inseriti: [[ÿ 3/3/2011, 10:01


    Per il momento sono esclusi dalla lista le graphic novel:
    V per vendetta

    Edited by taksya - 19/7/2017, 00:17
  15. .
    Scegliete qui il libro che volete leggere nel mese di Dicembre!
    Vi ricordo che dovete confermare il vostro voto con un messaggio, o non verrà conteggiato.
    Il sondaggio chiuderà il 30 novembre.


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    Titolo: Il mondo nuovo- Brave New World
    Autore: Aldous Huxley
    1932
    IBS


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    Titolo:Dieci piccoli indiani
    Autore: Agatha Christie
    IBS
321 replies since 3/8/2009
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