Il lungo silenzio / Il silenzio della morte

~ Wilson Tucker

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    Titolo Il lungo silenzio
    noto anche come Il silenzio della morte
    Titolo originale: The Long Loud Silence
    Autore Wilson Tucker
    Publication date 1952
    Leggi la scheda approfondita
    Biblioteca Galattica


    CITAZIONE
    www.fantascienza.com/magazine/notiz...lungo-silenzio/
    Autore non molto prolifico ma estremamente incisivo, Wilson Tucker ha scritto diverse opere che si inseriscono a pieno titolo nel filone post-apocalittico; dopo L'anno del sole quieto, affascinante intreccio tra il viaggio nel tempo e un conflitto razziale che ha martoriato l'America, Urania Collezione pubblica Il lungo silenzio, dove la costa orientale degli Stati Uniti è stata devastata da una guerra atomica e biologica.



    Figlio della paura della catastrofe nucleare degli anni cinquanta, Il lungo silenzio è una storia di sopravvivenza, in una landa ostile e densa di pericoli, circondata da un confine al di là del quale si trova la salvezza, vicina ma impossibile da raggiungere.



    La quarta di copertina. "Gary scivolava nell’oscurità lungo la riva e aspettava il rumore dell’esplosione, il colpo penetrante di una carabina. Che insensata quella vecchia a pensare di poter sgattaiolare attraverso il ponte, l’altra estremità era sorvegliata dalle truppe con i fari a raggi infrarossi e i cannocchiali montati sulle carabine." È l’inizio della spaventosa cronaca di guerra futura di cui è protagonista il soldato Russell Gary: un uomo che ha la sola colpa di essersi ubriacato prima che si scatenasse l’inferno. Per di più sulla riva “sbagliata” del fiume. The Long Loud Silence è il romanzo più celebre di Wilson Tucker. Lo presentiamo nella versione appositamente ampliata e aggiornata dall’autore e con la prima stesura inedita della conclusione, mai apparsa nelle edizioni americane.



    L’autore. Wilson Tucker (1914-2006), americano, è l’autore di classici come La città in fondo al mare (1951), Signori del tempo (1953), Tele-Homo Sapiens (1954), L’uomo che veniva dal futuro (1955), Mi chiamo Ben Steward (1957) e L’anno del sole quieto (1970). È Autore emerito della SFWA (1996).



    Wilson Tucker, Il lungo silenzio (The Long Loud Silence, 1952) traduzione di Armando Silvestri, Mondadori, collana Urania Collezione 104, pagg. 224, euro 5,50.


    Edited by °Ln - 28/1/2013, 16:18
     
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  2. asimov83
     
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    http://fantabiblioteca.altervista.org/roma...o_silenzio.html

    Il romanzo è una tipica opera di fantascienza postapocalittica, ambientato negli Stati Uniti. Misteriosi nemici hanno bombardato la costa orientale del paese utilizzando sia armi nucleari che batteriologiche: l'intera zona ad oriente del Missisipi è stata quindi isolata in quarentena. Il protagonista è un militare, il caporale Gary, che, per sfortunate circostanze, si ritrova dalla parte sbagliata del fiume e si ritrova dunque a lottare per la sopravvivenza in cittadine e campagne desolate, popolate da razziatori.
    Un'ambientazione e uno scenario quindi classici e comuni a diversi romanzi e racconti. Quello che colpisce de Il Lungo Silenzio è l'assoluto realismo con cui Tucker ci presenta un personaggio lontano anni luce dai consueti eroi che popolano storie simili. Gary non sogna di riportare la pace, non desidera il riscatto degli oppressi o la fine delle violenze, non cerca neanche di costruire un proprio feudo personale... Gary cerca solo di sopravvivere, di andare avanti giorno dopo giorno, tentando di superare la tristezza e lo sconforto per il triste destino che gli è stato riservato. Tucker lancia anche qualche frecciata ai metodi di propaganda militare che descrivono, ingannando gli abitati dell'occidente, tutti i superstiti della zona contaminata come agenti del nemico, ricordando a Gary procedure analoghe utilizzate nella guerra del Vietnam cui ha partecipato, quella volta però dalla "parte giusta".
    In conclusione, si tratta di un'opera sicuramente valida, dotata di un intreccio solido e buon ritmo di lettura, che appassiona il lettore fino all'ultima pagina, nonostante la mancanza di idee innovative e che mostra in maniera cruda, ma realistica, quanto sia sottile il confine che separa l'uomo civilizzato dall'uomo delle caverne, pronto a tornare alla dura lotta per la sopravvivenza.

    http://fantabiblioteca.altervista.org/roma...o_silenzio.html
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Ora, io non so che edizione mi sono scaricata, ma posso dirvi che la traduzione fa veramente schifo. Frasi volte male, calcate secondo l'ordine inglese e non riadattate in alcun modo hanno reso la lettura, almeno inizialmente, assai ostica. Ho pensato di lasciar perdere entro i primi due capitoli ma poi mi sono fatta prendere dalla storia. Devo dire che avendo letto una manciata di libri apocalittici quest'anno non sentivo molto la mancanza di questa lettura, ma comunque ha offerto un ulteriore e interessante punto di vista.
    Ci sono delle cose che ho apprezzato, tra queste:
    il fiume come linea di demarcazione; la descrizione della violenza che aumenta di anno in anno; la propaganda dell'Ovest; il viaggio a Est; il finale alternativo (quello crudo).

    Altre cose mi hanno lasciato perplessa:
    Perché non si sono messi a coltivare massivamente? Insomma, il terreno non sembra infetto, altrimenti perché in alcune fattorie si possono allevare animali e raccogliere ortaggi/verdure?; perché nessuno è andato a cercare i nascondigli segreti dei sopravvissuti nei bunker?

    In linea di massima ho apprezzato la descrittività del romanzo, anche l'attenzione data alle armi e ad altri particolari... mi è parso quasi un buon prequel del libro "La strada" di Cormac McCarthy.

    7/10
     
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  4. MagentaMist
     
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    Possibile che io raramente mi riesca ad accorgere della bontà/cattiveria della traduzioni delle edizioni italiane dei libri T_T ? Ammetto questo mio limite... da una parte mi lascio prendere di più dal libro in sé, dall'altra però non mi accorgo di una pecca importante.

    Comunque anche io l'ho trovato gradevole, ciò che di più ho apprezzato è stato il decadere dello spirito patriottico, poiché ciò che succede al di qua e al di là del fiume accade nello stesso Paese
    emblematica in tal senso la riflessione di Gary quando si trova per la prima volta, sgomento, ad ascoltare la propaganda dell' "altra sponda". Pensa che quella stessa propaganda sugli agenti nemici veniva sciorinata quando il nemico era esterno, straniero... e ora venivano usate le stesse parole, ma per delle persone appartenenti alla stessa terra.
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    a me è piaciucchiato. Comunque il non aver coltivato massivamente può dipendere dal fatto che, per quanto non venga raccontato, chiunque ci abbia provato sia stato massacrato da cacciatori in cerca di cibo. Se non si è sufficentemente forti per difendersi la sedentarietà è pericolosa
     
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4 replies since 20/4/2012, 14:53   136 views
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