Largo! Largo!

~ Harry Harrison

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    Titolo: Largo! Largo!
    Titolo originale: Make Room! Make Room! (1966)
    Autore: harry Harrison
    Traduttore: Paulette Peroni
    Editore: Editrice Nord (Cosmo Argento) 1972 / Mondadori (Urania Collezione nr 50) 2007
    Trama:
    New York, trentacinque milioni di abitanti, ecumenopoli della desolazione umana e del disastro ambientale. Andy Rush, detective della Omicidi, è impegnato nella caccia solitaria e quasi impossibile a un assassino risucchiato in un immane, allucinato labirinto in cui la sopravvivenza è una lotta all'ultimo sangue per una manciata di lenticchie, un pugno di soia o un topo morto... se si ha un colpo di fortuna. Ostacolato da un "potere" tanto occulto quanto sinistro, Andy Rush si troverà alle prese con una verità peggiore di qualsiasi incubo. Da questo romanzo il grande film 2022: I sopravvissuti diretto da Richard Fleischer, con Charlton Heston. Edward G. Robinson e Joseph Cotten.


    ~ Leggi la scheda approfondita
    Biblioteca Galattica


    Edited by °Ln - 18/2/2013, 15:40
     
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    Mangianabbi

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    copertina stupenda *_*
     
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    Io ho la versione della Cosmo Argento...
    largo
    ... meno bella di certo.

    Edited by taksya - 24/4/2015, 18:24
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    affascinante in ogni caso!
     
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  5. asimov83
     
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    Ottimo romanzo!

    Ecco la scheda:
    http://fantabiblioteca.altervista.org/roma...argo_largo.html
     
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  6. MagentaLips
     
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    Secondo me può essere diviso in due parti, almeno per quanto riguarda la maniera. Nella prima ho davvero stentato a proseguire, la narrazione mi è risultata molto piatta e fin troppo lineare, con una costruzione dei personaggi abbastanza banale. Nella seconda mi si è ripreso, fortunatamente, i ritmi si sono fatti un po' più incalzanti e le situazioni meglio approfondite.
    Per quanto riguarda i contenuti... non posso dire di averlo apprezzato interamente. O meglio: se l'intenzione di Harrison era quella di creare personaggi irritanti e, come molto probabilmente è stato, un libro straripante di disperazione, bè... non ha mancato il segno.
    Parallelismo obbligato con 1984 (in quanto pietra miliare della letteratura distopica): ammetto che l'opera di Orwell mi ha talmente riempita d'angoscia che non mi ha lasciato dormire la notte, l'ho finito in fretta e furia e appena l'ho fatto ho tirato un sospiro di sollievo. Per quanto però anche quello possa essere definito disperato, possiede dei personaggi vivi e coscienti della situazione. Tutto l'apparato statale comprendente lavaggi del cervello, Ministero dell'Amore, torture & co. esistevano perché continuavano ad esistere persone che si ribellavano a tutto questo. L'umanità di Orwell continua a conservare il seme della speranza.
    L'umanità di Largo! Largo! è invece molto più pecoreccia. Passiva. È disperata e senza controllo, nessuno ragiona sulla propria condizione, gli uomini e le donne continuano a sopravvivere ma in realtà sono già morti e sepolti. Non hanno un briciolo di autocoscienza, le scintille di questa sono veramente poche. Lo stesso Rusch è un personaggio veramente piatto e rassegnato tanto da farmi anche un po' schifo. Shirl pensa solo a farsi le unghie e darla via per assicurarsi un posto nella società. Il personaggio che mi è piaciuto di più è il folle, quello che vuole che la fine del mondo sia arrivata e strilla "come può, un mondo come questo, andare avanti per un altro migliaio di anni, così? Così?".

    La cosa peggiore è che temo che la realtà si avvicini molto di più a Largo! Largo! che non a 1984.

    Anche io l'ho letto nella versione con copertina vetusta!
     
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    CITAZIONE (MagentaLips @ 30/11/2011, 19:37) 
    La cosa peggiore è che temo che la realtà si avvicini molto di più a Largo! Largo! che non a 1984.

    Finito giusto ieri... Mi è piaciuto moltissimo. E sono d'accordo con Magenta per quanto dice sopra....
    Spero di aver presto tempo per scrivere due righe in più. :)
     
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    Dunque, mi sono approcciata al libro con lo spirito di chi non trova quello che stava cercando: in effetti non so perché mi ero fatta tutt'altra idea di questo romanzo. Per cui ci ho messo un po' a ingranare,ma poi ho preso il via e con un ritmo abbastanza regolare sono riuscita a portarlo a termine in breve tempo.
    Il futuro descritto non è poi così distante dal nostro (nemmeno temporalmente), i temi chiamati in causa sono assolutamente attuali per noi e (come avete fatto notare prima di me) precorritori dei tempi.
    La narrativa è intrigante, la trama ben organizzata, i personaggi interessanti...
     
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    Letto anche per via dei commenti visti qui sul forum. Non mi è piaciuto, l'ho trovato poco incisivo nell'ambientazione e la storia è piuttosto banale se vogliamo, infatti è palese che l'intreccio poliziesco è quasi secondario. Non so, mi aspettavo una cosa del tutto diversa, sarà per questo che ci sono rimasto male.
     
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    Anche io sono rimasta perplessa all'inizio... devo dire che però ho visto, per esempio, la storia poliziesca proprio come scusa per narrare l'ambientazione. In realtà mi piacciono un sacco anche i romanzi in cui alcune piste si dimostrano false, portano a vicoli ciechi o vengono lasciate cadere (con "dignità letteraria", ovviamente e non abbandonate a casaccio)... Quindi questa cosa che l'intreccio segue una sua strada particolare, evitando di spoilerare, direi che è marginale.
    Comunque non lo trovo un capolavoro, nemmeno nel suo genere, resta comunque un libro piacevole e un punto di vista decisamente interessante.
     
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    Guardate il film (2022 i sopravvissuti) se non l'avete ancora fatto.
     
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    L'ho visto questa settimana proprio perché ho finito da poco il libro. Onestamente non mi è piaciuto molto soprattutto perché
    nel film hanno stravolto la storia del libro rendendo la trama poliziesca fondamentale per la tematica, cosa che nel libro invece è del tutto sbagliata. Come dicevo si tratta solo di una scusa.


    Non so, ho capito lo stratagemma e non è che sia sbagliato però secondo me se voleva affrontare questa tematica poteva essere molto più incisivo in altri modi, potrà anche essere originale, ma di sicuro non mi ha colpito nella realizzazione. Sembra quasi una specie di McGuffin narrativo.
     
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    Concordo sia con let che con abso, ma il mio giudizio si avvicina di più a quello di Abso.
    Tematiche e ambientazione interessanti, buono lo stile della narrazione e nella seconda parte il ritmo accelera vorticosamente e si aspetta sempre la pagina successiva per la curiosità di sapere cosa succederà: ma non capita assolutamente nulla, così come nella vita dei protagonisti che accettano e subiscono passivamente la propria condizione e quando cercano di migliorarla lo fanno solo a danno del prossimo. Nonostante non abbia trovato eccezionale questo romanzo fa comunque molto riflettere ed ė molto attuale e i parcheggi in disuso con le tante macchine lasciate in balia della ruggine sono l'immagine evidente del fallimento del consumismo senza limiti.
     
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    Leggo ciò che ho scritto e non ho memoria né del libro né dei miei commenti. Ok, qualcosina ricordo, ma il fatto è che mi è rimasto molto poco questo libro e la cosa non depone a suo favore. Però se mi aveste fatto leggere i miei commenti dicendomi che li aveva scritti un altro avrei potuto anche dire di non essere d'accordo, davvero, quelli proprio non li ricordavo.
     
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