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Titolo: Perdido Street Station
Autore: China Miéville
Anno: 2000
Editore: Fanucci
Pagine: 640 pagine (brossura versione inglese)
Amazon: qui versione inglese
Prezzo: 4,96 euro (versione inglese)
Trama:
La metropoli di New Crobuzon si estende al centro di un mondo sbalorditivo. Umani, mutanti e razze arcane si accalcano nell'oscurità fra le cimiere, lungo fiumi indolenti alimentati da rivoli innaturali, tra fabbriche e fonderie che pulsano nella notte. Per più di mille anni il Parlamento e la sua brutale milizia hanno governato su una moltitudine di operai e artisti, spie e maghi, ubriachi e prostitute. Ma uno straniero è giunto con le tasche piene d'oro e ha imposto una richiesta inverosimile, scatenando l'incredibile.
~ Leggi la scheda approfondita
Recensione:
Come vedete, il libro è fuori commercio, per chi sia privo di un e-reader l'unica via è la biblioteca e due dita incrociate Alla lunga ne vale la pena, soprattutto dopo aver superato lo "scoglio" della parte iniziale del libro dove la storia non era fluida e la mia curiosità di terminare il mattone era molto poca. Poi però l'ho ripreso e una schermata, del mio Kindle , tirava l'altra e la storia è decollata senza più perdere ritmo e velocità. Non è fantasy, non è horror, non è fantascienza, che cos'è? un romanzo di genere fantastico che mischia questi generi dando vita a qualcosa di forse nuovo, di sicuro non standardizzato e poco originale; si può dire che il Miéville sia barboso, che la faccia troppo lunga, che sia pedante, ma di sicuro è originale e il suo modo di scrivere fuori dagli schemi. Personaggi complessi, brutti, sporchi, avidi mai banali e scontati; l'ambientazione decadente è ben riuscita e lo stile particolare ed elegante del Miéville una volta assorbito, ti trascina nella storia e non ti lascia più andare. Sino a poche settimane fa ne avevo letto a male pena la metà, poi dopo averlo ripreso in mano è stata un'ottima lettura che ha valso ben quattro stelline anobiane; questo è il romanzo che fa da apripista alla trilogia del Bas-Lag Dove la magia (denominata nel romanzo Taumaturgia) e la tecnologia a vapore la fanno da padroni
Edited by °Ln - 28/1/2013, 16:26. -
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sta tarpinando la fanucci perchè ne facciano una ristampa...
e pensare che l'avevo nelle mie mani ... grande rimpianto. -
.sta tarpinando la fanucci perchè ne facciano una ristampa...
e pensare che l'avevo nelle mie mani ... grande rimpianto
già provato con le biblioteche? questo volume si trova con un po' di fortuna...gli altri due della trilogia sono ancora più rari...
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la ristampa è appena uscita in libreria e ovviamente è già nelle mie mani *__* . -
.la ristampa è appena uscita in libreria e ovviamente è già nelle mie mani *__*
grande kerra se non ti piace. -
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in lettura? ^^ . -
.Saru.
User deleted
L'ho iniziato, davvero curioso . -
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spero presto anch'io: ho deciso che sarà la mia lettura nel periodo natalizio XD . -
asimov83.
User deleted
ecco la mia scheda
http://fantabiblioteca.altervista.org/roma...et_station.html
Questo romanzo può essere definito una "chimera del fantastico". Complessità e transizione sono le sue parole d'ordine. A partire da quella che è in fin dei conti la vera protagonista dell'opera, la città che fa da sfondo alla narrazione: New Cobruzon. Una metropoli di fine XIX secolo, un labirinto urbanistico, fatto di vicoli tortuosi, torri decadenti, fiumi inquinati, mercati, fabbriche, ghetti... popolata da una infinita varietà di forme di vita: umani, esseri insettoidi, anfibi, uomini-cactus, uomini-uccello, incubi volanti che si nutroni di sogni... A Perdido Station, la grottesca stazione ferroviaria, fulcro e nodo cruciale dell'intera città, si può trovare un'ambasciata di demoni infernali oppure un'inquietante intelligenza aracnoide che tesse la propria tela in dimensioni a noi sconosciute... Non mancano neanche macchine calcolatrici arrivate all'autocoscienza o strani esseri aventi la forma di una mano umanai, ma dotati di vita e intelligenza proprie che vivono come parassiti all'interno di normali, all'apparenza, uomini o animali...
Complessa è al tempo stesso la natura del romanzo. Ci sono echi di una classica fantascienza sociologica, di una tipica distopia, nel dipinto di una città dell'era industriale, dei suoi sobborghi sporchi, del proletariato informe, del potere avido e corrotto di politici senza scrupoli, di una polizia violenta e onnipresente, di vani tentativi di lotta e di ribellione, di sentimenti razzisti come di solidarietà di classe. Ma, al tempo stesso, le creature ritratte rimandano al " bestiario" fantasy più che all'immaginario alieno della fantascienza tradizionale. Esiste la magia, la taumaturgia, ma non è la collezione di formule arcane e inspiegabili, non è il dono innato di un eroe, bensì è una delle forze della natura, riconosciuta e come tale studiata dalla scienza ufficiale. Ingredienti di steampunk sono altresì ben riconoscibili nella tecnologia a vapore che nutre motori sotterranei come banali elettrodomestici.
Il protagonista del romanzo, Isaac dan Der Grimnebulin è un genio ribelle, isolato dal mondo accademico "ufficiale", le cui ricerche spaziano in tutti i campi del sapere... la sua figura ricorda un Leonardo da Vinci, un Cartesio, uno di quei pensatori poliedrici esistenti fino a due secoli fa. La sua amante, Lin, non è umana, bensì una khepri, esseri ibridi uomo-coleotteri. Entrambi ricevono quasi contemporaneamente due incarichi che li trascineranno in una sequenza imprevista di eventi. Isaac si immerge nell'apparentemente impossibile compito di trovare il modo di restituire ad un garuda, un uomo uccello le cui ali sono state recise per un incoffessabile crimine (alla fine in realtà un po' banale), la possibilità di volare. Nelle sue ricerche, Isaac perfeziona il sogno dell'intera sua vita, costruendo un motore di crisi, uno straordinario marchingegno basato su una teoria unificata delle forze fisiche. Lin invece riceve l'incarico di creare la statua di Motley, uno dei più grandi boss mafiosi locali, per usare termini a noi contemporanei, un essere di natura indefinita il cui corpo sembra essere composto da pezzi presi a caso da innumerevoli forme di vita. A unire questi due binari, apparentemente senza possibilità di incrocio, sarà una terribile minaccia che incombe sulla città...
Il romanzo è un puzzle di idee, di personaggi, di storie, di ritratti, di episodi. Si pensi ad esempio alle inquietanti figure dei rifatti, criminali condannati a subire interventi di biotaumaturgia che modificano in modo a volte grottesco, a volte veramente mostruoso, il loro corpo secondo una perversa logica del contrappasso. Ancora, la descrizione della società khepri, in cui le femmine, col corpo di donna e la testa di coleottero, si devono accoppiare con maschi ancora integralmente allo stadio insettoide. Non manca neanche l'umorismo, come non sorridere per esempio ricordando gli impacciati, stupidi, piccoli dragomini. L'autore, in questa grande allegoria, spazia tra temi diversissimi tra loro e di ampio respiro: politica, arte, scienza, religione, riprende l'idea stessa di singolarità tecnologica.
Questa incredibile varietà di tematiche costituisce al tempo stesso la forza e il difetto del romanzo. In certi momenti l'opera infatti soffre di una eccessiva prolissità, si ha l'impressione che l'autore avrebbe potuto tralasciare interi passaggi (ad esempio la digressione sulle maneggiatrici) e tale sensazione è ulteriormente rafforzata dallo stile descrittivo oltre misura, a volte ridondante in un eccesso di volontà documentarista, ai limiti del barocco. Anche il finale presenta qualche punto di debolezza: come anticipato, l'incoffessabile crimine del garuda che si rivolge a Isaac si rivela alla fine banale e, a mio parere, fuori dal personaggio; la fine di Lin lascia l'amaro in bocca e, in genere, si ha l'impressione che manchi qualcosa, una spiacevole sensazione di incompletezza.
Sottolineati questi difetti, consigliamo comunque, e caldamente, la lettura di quest'opera che rimarrà impressa a lungo nella mente del lettore per l'originalità dei temi trattati e soprattutto per la fusione di stili e idee appartenenti a generi narrativi apparentemente inconciliabili, che ha portato alla costruzione di un mondo davvero unico.. -
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io sono circa al 40%, mi sta piacendo da impazzire!!!!
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asimov83.
User deleted
brava . -
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Ho impiegato un paio di settimane a finire questo libro, e ne sono passate circa altrettante da quando l'ho finito... Ma mi sento ancora totalmente immersa nell'atmosfera di New Corbuzon.
Ho trovato memorabile il mondo fantastico di Mieville, il suo sguardo fresco capace di reinventare il mondo e trasformare i cliché fantasy in pure genialate (il processo meccanico di evocazione dei demoni, per dirne una!)... Rimane difficile scrivere una recensione perché non è solo un libro, è davvero un universo complesso, con delle regole ben definite, con una sua storia, una sua sociologia, la sua scienza e la sua fisica (Asimov citava la taumaturgia, la magia, che esiste perché ci sono delle particelle, tipo i fotoni o i gravitoni... insomma, c'è il bosone della magia! ma è fantastico!!!) e il tutto viene tessuto con una profonda abilità, in maniera coerente, con moltissimi riferimenti interni autoreferenziali che stanno in piedi verosimilissimi... quasi da crederci davvero!!
Sono ancora troppo entusiasta di questo libro per essere oggettiva *-*
Leggerò sicuramente altro, ma anche solo con Perdido Street Station, Mieville è stato catapultato tra Dan Simmons e Neil Gaiman nel mio personale Olimpo letterario.. -
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beh nel forum possiamo continuare la trilogia! . -
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Sì, non sarebbe per niente male come idea! .